Rm 5,5 L'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Sant'Ignazio di Loyola - Esercizi Spirituali "Chiamo consolazione quando nell’anima si produce qualche mozione interiore, con la quale l'anima viene ad infiammarsi nell’amore del suo Creatore e Signore, e, per conseguenza, quando non può amare in sé nessuna cosa creata sulla faccia della terra, ma tutte nel loro Creatore. Così pure quando versa lacrime che la muovono all'amore del suo Signore, sia per il dolore dei suoi peccati, o della Passione di Cristo Nostro Signore, o per altre cose direttamente ordinate al suo servizio e alla sua lode. Finalmente chiamo consolazione ogni aumento di speranza, fede e carità, e ogni letizia interiore che chiama e attrae alle realtà celesti e alla salvezza dell'anima, quietandola e pacificandola nel suo Creatore e Signore".
Abate Riccardo di San Vittore. "Io oso affermare che una sola goccia di queste divine consolazioni può far ciò che tutti i piaceri del mondo non saprebbero fare. Questi ultimi non possono saziare il cuore mentre una sola goccia della dolcezza interiore, che lo Spirito Santo riversa nell' anima, la porta fuori di sè e le dona una santa ebbrezza".
L’esperienza più bella della mia vita è aver conosciuto per mezzo di Gesù Cristo, in determinate occasioni, le consolazioni dello Spirito Santo, consolazioni che non sono paragonabili con quelle sensazioni di pace e amore che si prova nel mondo attraverso le creature, la natura o le tecniche di rilassamento psicofisico.
Noi abbiamo fame di amore, e Cristo si è fatto cibo affinchè noi potessimo mangiare l’amore, la verità, la libertà e la pace.
SACRAMENTUM CARITATIS - BENEDETTO XVI 70. Il Signore Gesù, fattosi per noi cibo di verità e di amore, parlando del dono della sua vita ci assicura che « chi mangia di questo pane vivrà in eterno » (Gv 6,51). Ma questa « vita eterna » inizia in noi già in questo tempo attraverso il cambiamento che il dono eucaristico genera in noi: « Colui che mangia di me vivrà per me » (Gv 6,57).
Una delle tentazioni più pericolose è proprio quella di dubitare dell’Amore di Dio, che sarebbe uno dei peccati contro lo Spirito Santo.
La Chiesa insegna:
MESSAGGIO DI SUA SANTITÀ
BENEDETTO XVI
PER LA XXII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ
(1° APRILE 2007)
“Come io vi ho amato, così amatevi
anche voi gli uni gli altri” (Gv 13,34)
Dio, sorgente dell’amore
Il primo momento riguarda la sorgente dell’amore vero, che è unica: è Dio. Lo pone bene in evidenza san Giovanni affermando che “Dio è amore” (1 Gv 4,8.16); ora egli non vuol dire solo che Dio ci ama, ma che l’essere stesso di Dio è amore. Siamo qui dinanzi alla rivelazione più luminosa della fonte dell’amore che è il mistero trinitario: in Dio, uno e trino, vi è un eterno scambio d’amore tra le persone del Padre e del Figlio, e questo amore non è un’energia o un sentimento, ma una persona, è lo Spirito Santo.
La domanda di questa discussione riguarda l’aspetto filosofico, ma anche teologico, della natura di Dio.
Perchè Dio è Amore? Perchè deve essere per forza così?
Per quale motivo Dio è uno e trino con un eterno scambio d’ amore?