E' vero che le meditazioni della Via Crucis 2008 al Colosseo sono del cardinale di Hong Kong Giuseppe Zen Ze-kiun?
Ne ha dato notizia Zenit in Francese e il giornale cattolico francese La Croix.
E' vero che le meditazioni della Via Crucis 2008 al Colosseo sono del cardinale di Hong Kong Giuseppe Zen Ze-kiun?
Ne ha dato notizia Zenit in Francese e il giornale cattolico francese La Croix.
La voce dei cristiani cinesi nella Via Crucis al Colosseo
Le meditazioni sono state composte dal Cardinale Joseph Zen Ze-kiun, S.D.B.
Di Anita S. Bourdin
CITTA' DEL VATICANO, giovedì, 13 marzo 2008 (ZENIT.org).- Nella Via Crucis che Benedetto XVI presiederà la sera del Venerdì Santo al Colosseo di Roma risuonerà la voce dei cristiani cinesi.
Il Papa ha affidato al Cardinale Joseph Zen Ze-kiun, S.D.B., 76 anni, Arcivescovo di Hong Kong, la composizione delle meditazioni per il percorso che ha portato Gesù alla morte in croce.
“Preparare le meditazioni per la Via Crucis al Colosseo è un compito molto impegnativo, ma non ho avuto esitazione ad accettarlo, perché ho subito capito che con questo suo invito il Santo Padre intendeva che io portassi al Colosseo la voce dei fedeli in Cina”, ha spiegato il porporato cinese in un'intervista concessa a ZENIT.
“Il Santo Padre – osserva – vuole che siano spiritualmente presenti al Colosseo quei nostri fratelli e sorelle, perché essi, probabilmente, più di noi perpetuano oggi nel loro corpo la Passione di Gesù. Nella loro carne Egli viene arrestato, maltrattato, deriso, condannato e crocifisso, oggi”.
Il porporato confessa che “durante la stesura delle meditazioni mi mettevo, prima, dalla parte di Gesù e dei miei fratelli perseguitati, e nutrivo verso i loro persecutori sentimenti non molto cristiani”.
“Ma ad un certo punto mi sono accorto che, a causa delle mie infedeltà, merito più di essere enumerato tra i disertori, i traditori e persecutori. Spero che tutti facciamo questa conversione”, ha concluso.
LA VIA CRUCIS AL COLOSSEO PREPARATA DAL CARDINALE ZEN
Da oggi è in distribuzione nelle librerie di tutta Italia il testo della Via Crucis che Benedetto XVI presenzierà, come ogni anno, al Colosseo il prossimo 21 marzo, Venerdì Santo.
Le meditazioni proposte quest'anno sono state preparate dall'Arcivescovo di Hong Kong, il cardinale Joseph Zen Ze-kiun che, nella presentazione, scrive: "Questa sera al Colosseo non ci siamo solo noi. Sono presenti al cuore del Santo Padre e al nostro cuore tutti i ‘martiri viventi' del ventunesimo secolo".
Le illustrazioni, tipicamente cinesi, sono di una via crucis del XX secolo e sono di proprietà dell'archivio della Casa Generalizia S.V.D. e il testo, che consta di 64 pagine, è pubblicato dalla Libreria editrice Vaticana che lo ha posto in vendita a 2,50 euro.
fonte: Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali
Bonus pastor animam suam ponit pro ovibus
(Io. 10,11)
I testi della presentazione e delle meditazioni preparate da S.E. il Card. Zen per la Via Crucis del Venerdì Santo sono stati già pubblicati anche sul sito della Santa Sede.
A motivo del copyright della Libreria Editrice Vaticana, i suddetti testi non vengono pubblicati qui, ma ne viene fornito il link:
Presentazione e meditazione iniziale
Meditazioni per le varie Stazioni
Bonus pastor animam suam ponit pro ovibus
(Io. 10,11)
VIA CRUCIS al Colosseo
venerdì 21 marzo 2008
ELENCO
delle persone che porteranno la croce
Sosterranno le torce ai lati della Croce:
Parrocchia di Santa Maria Maggiore in San Vito Diocesi di Roma
Parrocchia di San Saturnino Martire - Diocesi di Roma
fonte: Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali
Bonus pastor animam suam ponit pro ovibus
(Io. 10,11)
Dall’India la Via Crucis 2009 del Papa
di Lorenzo Fazzini
Benedetto XVI ha scelto un vescovo indiano per scrivere i testi sulla Passione. Un segno di vicinanza a una Chiesa perseguitata
Il dramma dei cristiani perseguitati in India «approda» a Roma. E in un contesto che richiama, in senso storico, la persecuzione per la fede cristiana. Secondo alcune fonti vaticane Benedetto XVI avrebbe scelto un vescovo indiano per redigere i testi a commento della Via Crucis che lui stesso presidierà la sera del Venerdì santo al Colosseo di Roma.
La scelta del Papa è caduta su monsignor Thomas Menamparampil arcivescovo di Guwahati, nello Stato dell’Assam. A lanciare la notizia è stata l'agenzia SarNews (South Asia Religious News) - l'agenzia della stampa cattolica indiana - ed è stata rilanciata oggi con grande evidenza anche dal sito internet della Conferenza episcopale indiana.
La scelta di Menamparampil rappresenta un segno concreto attraverso cui il Pontefice vuole dimostrare la sua solidarietà ai cristiani che in India, negli ultimi anni, sono oggetto di particolari ostracismi e violenze da parte di frange integraliste indù. Gli episodi più gravi si sono verificati a partire da agosto scorso nello Stato dell’Orissa: 50 mila i cristiani sfollati, 130 le vittime accertate, ancora oggi 3 mila cristiani risiedono in campi profughi.
La scelta di mons. Menamparampil arriva dopo che lo scorso anno Benedetto XVI aveva incaricato il cardinale Joseph Zen, vescovo di Hong Kong, del compito di redigere i commenti della Via Crucis. Dopo la «passione» dei cristiani cinesi, sottoposti a decenni di ferreo controllo del regimo comunista, ora la Chiesa universale, insieme al suo Pastore, pregherà e ricorderà la morte di Cristo con la sensibilità dei martiri indiani di oggi.
Mons. Menamparampil, 62 anni, salesiano, guida una diocesi dove i cattolici sono 50 mila su 6 milioni di abitanti. Salesiano, ha un piccolo primato personale: è stato il primo missionario ad infrangere la barriera dell’Arunachal Pradesh, uno Stato indiano che fino al 1978 era proibito agli evangelizzatori. In 30 anni il Vangelo si è propagato in maniera molto viva tra la gente: oggi nelle due diocesi comprese in questo territorio statale (che conta 1,9 milioni) ci sono 170 mila cattolici, ovvero il 16% dell’intera popolazione dell’Arunachal Pradesh.
L'arcivescovo Menamparampil è una delle figure di spicco oggi della Chiesa asiatica. Non a caso - durante l'ultimo sinodo dei vescovi tenutosi in ottobre in Vaticano - a lui era stato affidata una delle cinque relazioni introduttive sulla Parola di Dio nella vita della Chiesa in ciascuno dei cinque continenti. Clicca qui per leggere il testo integrale della sua relazione sulla Parola di Dio in Asia.
L'arcivescovo di Guwahati è anche una figura di riconciliazione. Lo Stato indiano dell'Assam è infatti da tempo teatro di scontri tra le popolazioni tribali Bodo e i musulmani locali. All'inizio di febbraio monsignor Menamparampil si è fatto promotore di un incontro tra i leader delle diverse etnie. Da questo incontro è nato un tavolo comune che si propone di aiutare a superare le tensioni etniche. Clicca qui per leggere la notizia dell'agenzia asiatica UcaNews che racconta questa storia.
Fonte: http://www.missionline.org/index.php?l=it&art=1089
Considerando che l'articolo parla anche di conferma sul sito della Conferenza Episcopale indiana, direi che la fontre potrebbe essere considerata attendibile.
Effettivamente, il sito della Conferenza dei Vescovi Indiani conferma (http://www.cbcisite.com/cbcinews2742.htm)
p.s. volevo inserire nel post precedente questo riferimento ma oggi ho problemi di connessione e non riesco ad editare il mio messaggio.
17/03/2009 15.25.25
L’arcivescovo indiano Thomas Menamparampil sarà l’autore delle meditazioni della Via Crucis al Colosseo
L’arcivescovo indiano di Guwahati, mons. Thomas Menamparampil, sarà l’autore dei testi a commento della Via Crucis che Benedetto XVI presiederà la sera del Venerdì Santo al Colosseo. “La scelta di mons. Menamparampil – si legge sul sito Missionline.org – rappresenta un segno concreto attraverso cui il Pontefice vuole dimostrare la sua solidarietà ai cristiani che in India sono oggetto di particolari ostracismi e violenze da parte di frange integraliste indù”. Recentemente, l’Orissa e lo Stato di Assam, dove si trova l’arcidiocesi di Guwahati, sono stati teatro di drammatiche violenze perpetrate contro la comunità cristiana. L’arcivescovo, 62 anni, salesiano, guida una diocesi dove i cattolici sono 50 mila su 6 milioni di abitanti. E’ stato il primo missionario – ricorda Avvenire – “ad infrangere la barriera dell’Arunachal Pradesh, uno Stato indiano che fino al 1978 era proibito agli evangelizzatori”. Nel recente Sinodo dei vescovi mons. Thomas Menamparampil ha tenuto una delle cinque relazioni introduttive sulla Parola di Dio nella vita della Chiesa. (A.L.)
fonte: Radio Vaticana
Bonus pastor animam suam ponit pro ovibus
(Io. 10,11)
27/03/2009 12.37.11
Le meditazioni sulla Via Crucis faranno risuonare la voce della Chiesa indiana: le testimonianze di mons. Menamparampil e mons. Machado
Fra due settimane, con il Venerdì Santo, la Chiesa vivrà uno dei momenti centrali dell’Anno liturgico. Le meditazioni a commento della Via Crucis, presieduta da Benedetto XVI il 10 aprile al Colosseo, sono state affidate, quest’anno, all’arcivescovo indiano di Guwahati, mons. Thomas Menamparampil. Un segno tangibile di fraternità verso i fedeli indiani, provati - specie nello Stato dell’Orissa - da violenze e persecuzioni. Al microfono di Antonella Palermo, mons. Menamparampil spiega quale sarà il senso delle sue meditazioni:
R. – Credo che dobbiamo meditare sul tema del maligno nel mondo, questo tema è molto importante per noi. Il dolore, i diversi tipi di sofferenza sono un simbolo della presenza della Croce di Gesù Cristo nella nostra vita. Dobbiamo accettarli perché la sofferenza ha una forza di redenzione. Andiamo sempre alla Croce per un’ispirazione, ma anche quando subiamo persecuzioni e difficoltà dobbiamo dire “Gesù è con noi” e dobbiamo andare avanti con Lui e con la sua Croce.
Con la scelta di mons. Menamparampil, il Papa ha dunque voluto ribadire la sua vicinanza ad una Chiesa che soffre come quella indiana. Un’attenzione che viene sottolineata da mons. Felix Machado, arcivescovo della diocesi indiana di Nashik, intervistato da Antonella Palermo:
R. – La Chiesa dell’India risuonerà nella Chiesa universale, perché le meditazioni sulla Via Crucis porteranno adesso anche la voce della Chiesa in India.
D. - Qual è la situazione dei cristiani in Orissa oggi?
R. – La maggioranza è tornata nelle proprie case e la situazione è migliorata, ma sono preoccupato per gli ultimi che restano ancora nei campi per rifugiati. Secondo me la Chiesa si sta molto attivando. Per esempio, ieri nella mia diocesi, che è una povera diocesi, una parrocchia ha fatto una colletta e mi hanno detto: “Noi vogliamo aiutare ancora questi nostri poveri fratelli e sorelle”. Questo segno di solidarietà fra le Chiese in India mi fa molto piacere. Tutti i cristiani in India sono vicini nella solidarietà e stanno appoggiando la Chiesa che ha sofferto in Orissa.
D. – Oggi in India quali sono gli strumenti per superare le difficoltà del dialogo interreligioso?
R. – I fedeli cattolici seguono l’insegnamento della Chiesa riguardo al dialogo interreligioso, perché la Chiesa ha dato linee guida molto chiare in India. La Chiesa è molto impegnata nel dialogo interreligioso, per esempio nella mia diocesi, sperimento ottimi rapporti tra diverse comunità delle diverse religioni. Noi siamo insieme, quando c’è qualche difficoltà. Per esempio, quando sono arrivato in Orissa, ho organizzato un incontro con i credenti delle altre religioni e sono venuti in gran numero. Inoltre è importante insegnare alla gente a vivere in pace.
fonte: Radio Vaticana
Bonus pastor animam suam ponit pro ovibus
(Io. 10,11)