“Cronache della Diocesi di Tivoli”
(da Wikipedia)
Diocesi di Tivoli (Diocesis Tiburtina)
Chiesa latina
Regione ecclesiastica Lazio
Vescovo: Mauro Parmeggiani
Sacerdoti: 122 di cui 90 secolari e 32 regolari
(1.462 battezzati per sacerdote)
Religiosi: 34 uomini, 174 donne
Diaconi: 10 permanenti
Abitanti: 185.900
Battezzati: 178.400 (96 % del totale)
Superficie: 892 km in Italia
Parrocchie: 84 (5 Vicariati)
Erezione: II° secolo
Rito: Romano
Cattedrale: San Lorenzo martire
Santi patroni: San Lorenzo
Indirizzo: Piazza Sant’Anna, 2 00019 Tivoli (Roma)
Sito web: www.diocesitivoli.it
Dati dall’Annuario pontificio 2015
Chiesa cattolica in Italia
La diocesi di Tivoli (in latino: Dioecesis Tiburtina) è una sede della Chiesa cattolicaimmediatamente soggetta alla Santa Sede, appartenente alla regione ecclesiastica del Lazio. Nel 2014 contava 178.400 battezzati su 185.900 abitanti. È attualmente retta dal vescovoMauro Parmeggiani.
Territorio
La diocesi comprende i seguenti comprensori territoriali:
36 comuni della provincia di Roma: Tivoli, Affile, Agosta, Anticoli Corrado, Arcinazzo Romano, Arsoli, Camerata Nuova, Canterano, Casape, Castel Madama, Cerreto Laziale, Cervara di Roma, Ciciliano, Cineto Romano, Gerano, Guidonia Montecelio[1], Jenne, Licenza, Mandela, Marano Equo, Marcellina, Percile, Poli, Riofreddo, Rocca Canterano, Roccagiovine, Roviano, Sambuci, San Gregorio da Sassola, San Polo dei Cavalieri, Sant'Angelo Romano, Saracinesco, Subiaco, Vallinfreda, Vicovaro e Vivaro Romano;
la frazione di Guadagnolo nel comune di Capranica Prenestina;
la zona di San Vittorino nel comune di Roma;
3 comuni della provincia di Rieti: Orvinio, Pozzaglia Sabina e Turania.
Sede vescovile è la città di Tivoli, dove si trova la cattedrale di San Lorenzo martire. Sono tre i santuari riconosciuti della diocesi[2]: il santuario della Beata Vergine delle Grazie, noto come Madonna di Quintiliolo; il santuario di Nostra Signora di Fatima a San Vittorino; e il santuario di Santa Maria delle Grazie, noto come santuario della Mentorella.
Il territorio si estende su 892 km² ed è suddiviso in 84 parrocchie, raggruppate in cinque vicarie.
Storia
La diffusione del Cristianesimo nell'area tiburtina risale all'epoca apostolica. Sebbene la tradizione attribuisca il ruolo di primo vescovo a san Quirino, le prime testimonianze storiche risalgono al IV secolo, con il vescovo Paolo che partecipò nel 366 all'elezione dell'antipapa Ursino in contrapposizione a papa Damaso. La locale chiesa tiburtina è legata alla memoria della passione di santa Sinforosa e dei suoi sette figli; il loro martirio, testimoniato dal martirologio romano alla data del 18 luglio, è altresì documentato dalla scoperta nell'XIX secolo delle catacombe e della basilica dedicata alla santa al nono miglio della via Tiburtina. Inizialmente composta da buona parte della Val d'Aniene, la diocesi ebbe l'incarico di estendere l'evangelizzazione anche alle zone più interne. È probabilmente questo il motivo per cui, nonostante la vicinanza con Roma, non venne mai proclamata sede suburbicaria. Da notare, che nel 1513 servì comunque da sede suburbicaria vicaria e fu assegnata a Francesco Soderini, che era precedentemente cardinale vescovo di Sabina; nel 1516 si rese vacante la sede suburbicaria di Palestrina e Francesco Soderini vi fu trasferito. Due furono i papi originari di Tivoli, papa Simplicio (468-483) e papa Giovanni IX (898-900); mentre Barnaba Chiaromonti, vescovo di Tivoli dal 1782 al 1784, divenne papa nel 1800 col nome di Pio VII. All'epoca di papa Simplicio, si ebbe la prima organizzazione della diocesi, grazie all'opera congiunta del pontefice tiburtino e del vescovo Candido, il cui nome appare in diversi sinodiromani organizzati dai papi, da Ilario (461-468) a Simmaco (498-514).
Nel corso dei secoli il suo territorio di competenza ha subito numerose variazioni, dovute principalmente alla nascita e alla diffusione del monachesimo benedettino nella zona di Subiaco. Si venne a creare, così, un rapporto conflittuale tra la diocesi tiburtina e l'abbazia sublacense, che portò a un ridimensionamento della prima a favore della seconda, la quale nel 1638 ottenne lo status di abbazia territoriale con giurisdizione diocesana su un vasto territorio sottratto alla diocesi tiburtina.
Si deve al vescovo Giovanni Andrea Croce (1554-1595) l'attuazione delle riforme volute dal concilio di Trento, al quale aveva preso parte nelle sue due ultime sessioni: indisse due sinodi, nel 1565 e nel 1585; effettuò quattro volte la visita pastorale della diocesi; operò per un rilancio delle confraternite. Altro vescovo significativo per la storia ecclesiastica tiburtina fu il cardinaleGiulio Roma, che ricostruì la cattedrale (1635-1640), indisse un sinodo (1637) e istituì il seminario (1647). Durante l'occupazione napoleonica dello Stato Pontificio, il vescovo Vincenzo Manni fu esiliato in Francia. Nel 1841, con la riorganizzazione ecclesiastica della Sabina, le parrocchie dei territori di Orvinio, Pozzaglia Sabina (con la frazione di Montorio in Valle) e Turania passarono dalla diocesi di Sabina alla sede tiburtina. In seguito al ridimensionamento del territorio della diocesi sublacense, effettuato da Giovanni Paolo II nel 2002, sono ritornate alla diocesi di Tivoli 22 parrocchie nei comuni di Subiaco, Affile, Arcinazzo Romano, Jenne, Gerano, Cerreto Laziale, Agosta, Marano Equo, Canterano, Cervara di Roma e Camerata Nuova.[3]
Cronotassi dei vescovi
Paolo † (menzionato nel 366)[4]
Fiorentino (o Fiorenzo) † (documentato all'epoca di papa Innocenzo I)
Candido † (prima del 465 - dopo il 502)
Anonimo † (menzionato nel 545)[5]
Anastasio I † (menzionato nel 595)[6]
Decorato † (menzionato nel 649)
Maurizio † (prima del 679 - dopo il 680)
Anastasio II † (menzionato nel 721)
Giovanni I † (prima del 743 - dopo il 761)
Teodosio (o Teodorico) † (prima del 769 - dopo il 773)
Sebastiano † (menzionato nell'826)
Calvo † (epoca incerta, prima dell'858)[7]
Orso † (menzionato nell'853)
Leone † (menzionato nell'861)
Pietro † (menzionato nell'877)
Uberto † (menzionato nel 945)
Giovanni II † (prima del 953 - dopo novembre 963)
Benedetto I † (menzionato nel 964)
Amizzone (o Aurizo) † (prima del 971 - dopo il 992)[8]
Gualtiero? † (menzionato nel 993)[9]
Bosone † (prima del 1014 ? [10] - dopo il 10 marzo 1029 deceduto)[11]
Benedetto II † (prima del 12 giugno 1029 - circa 1030 deceduto)
Giovanni III † (prima di agosto 1030 - dopo il 1059)
Adamo † (menzionato nel 1071 circa)
Pietro II † (menzionato il 25 marzo 1110)
Manfredo † (prima del 18 ottobre 1110 - dopo il 1119)
Guido † (prima del 1125 - dopo il 1139)
Ottone † (prima del 1148 - dopo il 1157)[12]
Milone † (prima del 1179 - dopo il 1187)[13]
Giacomo Antonio Colonna † (1210 - dopo maggio 1219)[14]
Claro † (1219 - ?)
Todino † (prima del 1248 - prima del 18 gennaio 1252 deceduto)
Berardo † (prima del 21 agosto 1252[15] - dopo luglio 1256)
Gottifredo † (?[16] - 23 agosto 1265 nominato vescovo di Rieti)
Giacomo † (5 dicembre 1265 - dopo novembre 1280[17] deceduto)
Sabarizio † (10 marzo 1282 - 1318 deceduto)
Giacomo II, O.F.M. † (2 ottobre 1318 - circa 1320 deceduto)
Giovanni IV, O.F.M. † (5 maggio 1320 - 1337 deceduto)
Branca, O.P. † (1337 - 1337 deceduto) (vescovo eletto)
Giovanni V, O.P. † (1º ottobre 1337 - agosto 1342 deceduto)
Nicolò I † (23 dicembre 1342 - 1349 ? dimesso)
Daniele, O.E.S.A. † (5 ottobre[18]1349 - 1367 deceduto)
Filippo Gezza de Rufinis, O.P. † (8 novembre 1367 - 1380 dimesso)[19]
Pietro Cenci † (1380 - dopo il 10 marzo 1388 deceduto)[20]
Nicola di Tagliacozzo † (1º maggio 1384 - ?) (antivescovo)
Pietro Staglia † (prima del 15 dicembre 1389[21] - 1398 deceduto)
Domenico de Valerinis † (24 settembre 1398 - 23 dicembre 1417 deceduto)
Sante da Cave † (14 febbraio 1418 - 5 maggio 1427 deceduto)
Nicolò de Cesari † (7 maggio 1427 - 1450 deceduto)
Lorenzo, O.F.M. † (27 luglio 1450 - circa 1471 deceduto)
Angelo Lupi † (4 settembre 1471 - 1485 deceduto)
Antonio de Grassi † (2 marzo 1485 - 5 aprile 1491 deceduto)
Evangelista Maristelli † (29 aprile 1491 - settembre 1499 deceduto)
Angelo Leonini † (2 ottobre 1499 - 3 agosto 1509 nominato arcivescovo di Sassari)
Camillo Leonini † (1509 - 1513 dimesso)
Francesco Soderini † (27 giugno 1513 - 18 luglio 1516 nominato vescovo di Palestrina)
Camillo Leonini † (26 gennaio 1518 - 1527 deceduto) (per la seconda volta)
Marcantonio Croce † (27 gennaio 1528 - 1554 dimesso)
Giovanni Andrea Croce † (26 gennaio 1554 - 4 febbraio 1595 deceduto)
Domenico Toschi † (10 maggio 1595 - 31 luglio 1606 dimesso)
Giovanni Battista Toschi † (31 luglio 1606 - 29 marzo 1621 nominato vescovo di Rieti)
Bartolomeo Cesi † (5 maggio 1621 - 18 ottobre 1621 deceduto)
Marco Antonio Gozzadini † (25 ottobre 1621 - 7 giugno 1623 nominato vescovo di Faenza)
Mario Orsini † (15 aprile 1624 - marzo 1634 deceduto)
Giulio Roma † (21 agosto 1634 - 16 settembre 1652 deceduto)
Marcello Santacroce † (14 ottobre 1652 - 19 dicembre 1674 deceduto)
Federico Sforza † (28 gennaio 1675 - 24 maggio 1676 deceduto)
Mario Alberizzi † (22 giugno 1676 - 4 settembre 1679 dimesso)
Galeazzo Marescotti † (4 settembre 1679 - 21 novembre 1685 dimesso)
Antonio Fonseca † (11 gennaio 1690 - febbraio 1728 deceduto)
Placido Pezzancheri † (12 aprile 1728 - 8 dicembre 1757 deceduto)
Francesco Castellini † (13 marzo 1758 - 19 dicembre 1763 nominato vescovo di Rimini)
Tommaso Galli † (9 luglio 1764 - 27 aprile 1765 deceduto)
Giulio Matteo Natali † (5 giugno 1765 - 28 agosto 1782 deceduto)
Barnaba (Gregorio) Chiaramonti, O.S.B. † (16 dicembre 1782 - 14 febbraio 1785 nominato vescovo di Imola, poi eletto papa con il nome di Pio VII)
Vincenzo Manni † (14 febbraio 1785 - 15 aprile 1815 deceduto)
Giovanni Battista a Santa Margarita Pietro Alessandro Banfi † (22 luglio 1816 - 12 novembre 1817 deceduto)
Giuseppe Crispino Mazzotti † (16 marzo 1818 - 21 febbraio 1820 nominato vescovo di Cervia)
Francesco Canali † (28 agosto 1820 - 24 aprile 1827 dimesso)
Francesco Pichi † (21 maggio 1827 - 12 dicembre 1840 dimesso)
Carlo Gigli † (14 dicembre 1840 - 13 dicembre 1880 nominato arcivescovo titolare di Claudiopoli di Onoriade)
Placido Petacci † (13 dicembre 1880 - 5 marzo 1885 dimesso)
Celestino del Frate † (27 marzo 1885 - 21 maggio 1894 nominato arcivescovo di Camerino)
Guglielmo Maria D'Ambrogi † (18 marzo 1895 - novembre 1895 dimesso)
Pietro Monti † (29 novembre 1895 - 30 dicembre 30 dicembre 1902 dimesso)
Prospero Scaccia † (22 giugno 1903 - 5 giugno 1909 nominato arcivescovo di Siena)
Gabriele Vettori † (15 aprile 1910 - 6 dicembre 1915 nominato vescovo di Pistoia e Prato)
Luigi Scarano † (22 marzo 1917 - 25 dicembre 1931 deceduto)
Domenico Della Vedova † (4 febbraio 1933 - 12 aprile 1950 ritirato)
Luigi Faveri † (13 maggio 1950 - 27 dicembre 1967 deceduto)
Sede vacante (1968-1974)
Guglielmo Giaquinta † (18 marzo 1974 - 25 giugno 1987 dimesso)
Lino Esterino Garavaglia (25 giugno 1987 succeduto - 25 marzo 1991 nominato vescovo di Cesena-Sarsina)
Pietro Garlato † (30 dicembre 1991 - 5 luglio 2003 ritirato)
Giovanni Paolo Benotto (5 luglio 2003 - 2 febbraio 2008 nominato arcivescovo di Pisa)
Mauro Parmeggiani, dal 3 luglio 2008
Statistiche
La diocesi al termine dell'anno 2014 su una popolazione di 185.900 persone contava 178.400 battezzati, corrispondenti al 96,0% del totale.
Note
1 Ad eccezione delle tre parrocchie (San Remigio, Santa Maria a Setteville e Santa Maria dell'Orazione) che appartengono alla diocesi di Roma.
2 Dal sito web della diocesi.
3Acta Apostolicae Sedis, 94 (2002), pp. 762-763.
4 Cascioli (Atti e Memorie..., I, 1921, pp. 32-34) ritiene che il martire san Quirino, la cui iscrizione si trova nella cattedrale di Tivoli, sia stato vescovo della città tiburtina; anche Lanzoni (op. cit., p. 137) pensa che Quirino sia stato un vescovo, non di Tivoli però, ma di Siscia in Pannonia, venerato sia a Roma che a Tivoli.
5 Vescovo ucciso dai Goti. Cascioli (Atti e Memorie..., II, 1922, p. 30) pensa che questo anonimo vescovo sia il martire san Generoso venerato a Tivoli, tesi messa in dubbio da Lanzoni (op. cit., p. 138).
6 Lanzoni cita Anastasio solo per l'anno 595; il suo nome appare anche in un diploma del 593, ritenuto un falso da Lanzoni e Ughelli. Gams e Ughelli riportano anche la data del 601.
7 Il nome di questo vescovo appare in un privilegio, databile prima dell'858, nel Regesto sublacense.
8 Cappelletti parla anche di un Giovanni III, menzionato nel 978. Aurizo e Amizzone sarebbero perciò due vescovi distinti, predecessore e successore di Giovanni.
9 Cascioli (Atti e Memorie..., II, 1922, p. 106) cita un documento del Regesto sublacense del 993, dove si parla del vescovo Gualtiero, ma non della sede di appartenenza. La data del 1000 riportata da vari autori si riferisce ad un documento dove non è fatta alcuna menzione del nome del vescovo (Cascioli, p. 107).
10 Secondo Cascioli (Atti e Memorie..., II, 1922, pp. 107 e seguenti), la prima menzione di Bosone come vescovo è del 1026; in un diploma del 1015 Bosone era ancora un arciprete tiburtino. Secondo Cappelletti invece, Bosone è documentato come vescovo per la prima volta nel 1014, e poi ancora nel 1015, 1017, 1018.
11 Nel 1013 Cappelletti colloca un vescovo di nome Gerardo, cui succederebbe Bosone.
12 La cronologia dei vescovi Guido e Ottone non è uniforme tra gli storici della diocesi. Secondo Cascioli (Atti e Memorie..., III, 1923, pp. 108 e seguenti), Guido sarebbe documentato fino al 1154, quando consacrò un altare in una chiesa della diocesi; per Cappelletti e Gams invece già nel 1148 è documentato il vescovo Ottone. Circa questo vescovo, Cascioli (Atti e Memorie..., IV, 1924, pp. 52-55) lo attesta dal 1157 al 1169 (ma in questo caso il documento non menziona espressamente il suo nome); e rifiuta la data del 1148, perché Cappelletti non ne riporta la fonte.
13 Cascioli (Atti e Memorie..., IV, 1924, pp. 56-57) documenta questa vescovo ancora nel dicembre 1209.
14 Cascioli (Atti e Memorie..., IV, 1924, pp. 152 e seguenti) ritiene che Giacomo Antonio Colonna sia il vescovo menzionato in una lettera di papa Onorio III del 29 maggio 1219, benché in questa lettera il suo nome non sia espressamente riportato.
15 In questa data Berardo, Tiburtino electo, riceve una lettera di papa Innocenzo IV.
16 Benché Cascioli, Gams e Eubel riportino il 1260 come data ipotetica d'inizio episcopato di Gottifredo, questo vescovo tiburtino è noto solo per il suo trasferimento a Rieti (Cappelletti, op. cit., p. 679).
17 In questa data celebrò un sinodo, il primo che si conosca della Chiesa tiburtina (Cappelletti, p. 679).
18 Data riportata da Cascioli (Atti e Memorie..., VII, 1927, pp. 164-165), in riferimento alla lettera di nomina di papa Clemente VI. La data del 24 ottobre riportata da Eubel è quella in cui l'eletto versa la tassa di 100 fiorini dovuta alla Santa Sede per la sua nomina.
19 Secondo Eubel (op. cit., vol. I, p. 23), il cardinale Filippo Gezza de Rufinis morì prima del 22 maggio 1386.
20 Il 1º maggio 1384 l'antipapa Clemente VII nominò per la sede di Tivoli il marsicano Nicola di Tagliacozzo e nella stessa bolla di nomina trasferisce Pietro Cenci alla diocesi di Sutri "o ad altra sede". Di fatto però Cenci, di obbedienza romana, non lasciò mai Tivoli ed è ancora documentato come vescovo il 10 marzo 1388; e Nicola di Tagliacozzo non mise mai piede in Tivoli. Cascioli, Atti e Memorie..., VII, 1927, pp. 182 e seguenti.
21 In questa data il vescovo tiburtino Pietro Staglia ricevette una lettera da papa Bonifacio IX; la sua nomina a Tivoli è dunque precedente questa data (Cascioli, Atti e Memorie..., VII, 1927, pp. 188-189). La data del 27 settembre 1393 riportata da Eubel corrisponde a quella in cui il vescovo versò la tassa dovuta alla Santa Sede per la sua nomina.
Bibliografia
Annuario pontificio del 2015 e precedenti, in (EN) David Cheney, Diocesi di Tivoli, su Catholic-Hierarchy.org.
(EN) Umberto Benigni, v. Diocese of Tivoli (Tiburtina), in Catholic Encyclopedia, vol. XIV, New York 1912
(LA) Ferdinando Ughelli - Nicola Coleti, Italia sacra, vol. I, seconda edizione, Venezia 1717, coll. 1301-1315
Francesco Lanzoni, Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604), vol. I, Faenza 1927, pp. 134–138
Giuseppe Cappelletti, Le Chiese d'Italia della loro origine sino ai nostri giorni, vol. VI, Venezia 1847, pp. 641–716
Giuseppe Cascioli, Nuova serie dei Vescovi di Tivoli, pubblicata, in varie annate, negli Atti e Memorie della Società Tiburtina di Storia e d'Arte, a partire dal 1921
Giuseppe Cascioli, Gli uomini illustri o degni di memoria della città di Tivoli ..., Tivoli, 1927-1928
(LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Leipzig 1931, pp. 733–734
(LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 1, pp. 484–485; vol. 2, p. 251; vol. 3, p. 313; vol. 4, p. 337; vol. 5, p. 380; vol. 6, p. 407
Santo Patrono
Il 10 agosto presso la Basilica Cattedrale di San Lorenzo Martire in Tivoli si festeggia solennemente l’anniversario del Martirio di San Lorenzo, diacono di Roma, e patrono della Città e della Diocesi di Tivoli. (dal sito dell’Azione Cattolica diocesi di Tivoli)
San Lorenzo Martire, Patrono di Tivoli
Il Martirio di San Lorenzo del Tintoretto
Nel testo Enciclopedia Ecclesiastica del 1859, a proposito di San Lorenzo Martire si legge: "Gli antichi padri, che con grandi elogi questo invitto confessore di Gesù Cristo, non parlano nè del luogo in cui nacque nè della sua educazione". Avendo egli straordinarie virtù, si procurò l'ammirazione di s.Sisto II che divenuto Papa lo ordinò diacono e lo destinò ad avere cura del tesoro e della ricchezza della chiesa, le cui rendite dovevano essere distribuite ai poveri." "L'imperatore Valeriano pubblicò allora un editto sanguinoso contro il cristianesimo, ordinando che si facessero morire senza dilazione i vescovi, i preti ed i diaconi. Il papa Sisto II fu preso l'anno appresso e mentre veniva condotto al supplizio, Lorenzo lo seguiva piangendo". Il Papa lo rincuorò e gli ordinò di distribuire ai poveri i tesori della chiesa di cui era depositario. "Lorenzo, consolato di queste parole, fece una esatta ricerca delle vedove e degli orfani che erano nell'indigenza, e distribuì loro tutto l'argento che avea tra le mani ed anche il prezzo dei sacri vasi."Il Prefetto di Roma ordinò quindi di arrestarlo e gli comandò di consegnare tutto il tesoro della chiesa. "Lorenzo ottenne una dilazione di tre giorni e radunata una grande compagnia di poveri, composta di vecchi decrepiti, di ciechi, di storpi, di lebbrosi, di orfani, di vedove, di vergini, li fece schierare dinanzi la chiesa, quindi andò dal Prefetto per invitarlo a vedere i tesori, di cui avea egli parlato. Irritato costui ad una tal vista, ordinò che il santo diacono fosse posto sopra una graticola di ferro rovente ed arrostito a fuoco lento, acciocchè più durevole fosse e più doloroso il suo martirio." San Lorenzo dopo aver sofferto l'orribile tortura, disse tranquillamente al prefetto : "sono giaciuto abbastanza su questo lato, fatemi voltare ora dall'altro" Poscia soggiunse " la mia carne è già cotta, mangiatene pure, se volete" e fatta una fervente orazione a Dio per conservazione di Roma, alzò gli occhi al cielo e riposò nel Signore. Ciò avvenne al 10 agosto del 261, nel qual giorno celebrasi la festa del glorioso martire. Narra San Prudenzio che moltissimi senatori che furono testimoni del supplizio si convertirono istantaneamente e lo seppellirono, avendone condotto il corpo sulle loro spalle, nel campo del Verano presso la via che conduceva a Tivoli". (da www.salutidativoli.it)
Santuari(da www.diocesitivoli.it)
Beata Vergine delle Grazie – Madonna di Quintiliolo
Rettore: Don Romano Massucco
Via Maria SS.ma di Quintiliolo, 4 - Tivoli
Telefono: 0774/330312
Nostra Signora di Fatima
Rettore: Padre Silvano Porta
Via Ponte Terra, 8 – San Vittorino Romano
Telefono: 06/2266016
S. Maria delle Grazie Madonna della Mentorella
Rettore: Padre Adam Dzwigon
Via della Mentorella, 1 – Capranica Prenestina
Telefono: 06/95471899