Lo Staff del Forum dichiara la propria fedeltà al Magistero. Se, per qualche svista o disattenzione, dovessimo incorrere in qualche errore o inesattezza, accettiamo fin da ora, con filiale ubbidienza, quanto la Santa Chiesa giudica e insegna. Le affermazioni dei singoli forumisti non rappresentano in alcun modo la posizione del forum, e quindi dello Staff, che ospita tutti gli interventi non esplicitamente contrari al Regolamento di CR (dalla Magna Charta). O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.
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Discussione: Cronache della Diocesi di Acireale - Anno 2020

  1. #61
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    Rinviata a data da destinarsi l'Assemblea della Conferenza Episcopale Italiana.

    DIOCESI DI ACIREALE

    Il documento. Cei: le diocesi vicine alle famiglie, il volto bello della Chiesa




    Redazione Internet mercoledì 4 novembre 2020

    Il comunicato finale del Consiglio permanente della Cei.

    Rinviata a data da destinarsi l'Assemblea generale.

    La vicinanza al cardinale Bassetti



    "È emersa la necessità di avviare una riflessione ampia su quanto e come l'emergenza da Covid-19 inciderà sul Paese e sulla Chiesa". È quanto si legge nel comunicato finale del Consiglio Permanente della Conferenza episcopale italiana, che si è svolto ieri in videoconferenza. (QUI IL TESTO FINALE)

    "Con convinzione - continua la nota dei vescovi -, è stato evidenziato 'il valore testimoniale' dei gesti con cui le diocesi si stanno facendo vicine ai bisogni materiali e spirituali della gente.

    In modo particolare delle famiglie, spesso costrette a rimanere separate a causa dei provvedimenti che i diversi Paesi stanno mettendo in atto per contenere il virus. Quello che si sta delineando è dunque il volto bello e creativo di una comunità ecclesiale che nella pandemia è riferimento per molti".

    In un'ottica di fede, hanno concordato i vescovi, "quanto viene sperimentato quotidianamente non può non stimolare a trovare 'soluzioni nuove', secondo quella 'creatività dell'amore' di cui ha parlato spesso Papa Francesco".
    tempo di vivere con concretezza la fede in Dio e l'amore verso il prossimo, promuovendo modalità di condivisione e di cura pastorale, che pongano al centro le persone con i loro bisogni".

    L'annuncio "forte e credibile della 'buona notizia' del Cristo Risorto è più che mai urgente e necessario".
    L'invito è "a intensificare l'intimità con il Signore nelle forme che la vita consente e suggerisce: nella meditazione della Parola di Dio, nella preghiera personale e in famiglia, nell'offerta del proprio lavoro essenziale per il mantenimento dell'intera società, nella disponibilità ai servizi di volontariato per alleviare i pesi soprattutto dei più deboli".
    La comunione spirituale che unisce i credenti in Cristo - è l'auspicio dei vescovi - sia "il viatico per affrontare insieme le sfide di questa stagione dell'umanità".

    Il Consiglio Permanente ha anche deciso di rinviare a data da destinarsi la 74esima Assemblea Generale della Cei, inizialmente prevista a Roma dal 16 al 19 novembre. Si tratta – hanno sottolineato i Vescovi – "di una scelta tanto necessaria, anche per via delle norme governative che limitano i movimenti tra regioni e che vietano gli assembramenti, quanto delicata per la vita della Conferenza Episcopale e della Chiesa che è in Italia".

    Durante l’Assemblea si sarebbe dovuto provvedere all’elezione di due vice-presidenti (per il Nord e per il Centro), nonché dei Presidenti delle Commissioni episcopali. "Data la situazione del tutto particolare, il Consiglio Permanente ha stabilito che i due Vice-Presidenti e i Presidenti di Commissione restino in carica sinché non sarà possibile svolgere le elezioni secondo quanto previsto dallo Statuto della Cei. Per favorire comunque il dialogo e la sinodalità, saranno proposte altre forme di consultazione e di collegialità da vivere con le Conferenze Episcopali Regionali e il Consiglio Episcopale Permanente".

    La presidenza dei vescovi ha proceduto anche a varie nomine tra cui quelle dei membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio dei Revisori dei Conti dell'Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero (Icsc), che entreranno in carica il 1* gennaio 2021. Presidente del Cda è monsignor Luigi Testore, vescovo di Acqui, presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, Mauro Salvatore, membro effettivo (economo della Cei).

    (Fonte:
    https://www.avvenire.it/chiesa/pagin...box=1604493593
    )
    <Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno>. (Matteo 24,32-35)


  2. #62
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    Il Vescovo Raspanti Antonino: Uniti nella fiducia in Gesù salvatore

    DIOCESI DI ACIREALE

    Intervento del Vescovo di Acireale alla Comunità Diocesana
    sulle nuove restrizioni per il Covid-19

    S.E. Mons. ANTONINO RASPANTI



    Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=fdu1...thBsadhql3X9as

    <Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno>. (Matteo 24,32-35)


  3. #63
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    Il Vescovo di Acireale sulla "Giornata mondiale dei poveri".

    DIOCESI DI ACIREALE

    15 NOVEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI POVERI.

    IL MESSAGGIO DEL VESCOVO ANTONINO RASPANTI

    “La scelta di dedicare attenzione ai poveri”

    <strong><em><span style="color: rgb(3, 3, 3); font-family: Roboto, Arial, sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap; background-color: rgb(249, 249, 249);">

    <Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno>. (Matteo 24,32-35)


  4. #64
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    Formazione dei catechisti on line

    DIOCESI DI ACIREALE




    Locandina

    Clicca qui e scarica la locandina

    Consapevoli della difficoltà del momento e di quanto il COVID-19 abbia limitato e diversificato le nostre iniziative, siamo certi dell’importanza e della necessità di essere tutti in relazione per camminare insieme.

    Come annunciato lo scorso 12 settembre, desideriamo invitare i catechisti per un incontro di formazione online che ci aiuti in questo nuovo anno pastorale particolare dove tutti dobbiamo fare i conti con nuove modalità di evangelizzazione, in un tempo incerto che ci costringe a riprogrammare continuamente la nostra azione catechistica, tra mille limiti e difficoltà.

    Gli incontri, per evitare numeri elevati di partecipanti, si svolgeranno per vicariato in modalità webinar, ossia in videoconferenza tramite piattaforma digitale.


    Calendario degli incontri on line

    Lunedì 23 novembre, ore 18,00: V e VI vicariato

    Martedì 24 novembre, ore 16,00: III vicariato

    Martedì 24 novembre, ore 18,00: II vicariato

    Giovedì 26 novembre, ore 18,00: IV vicariato

    Venerdì 27 novembre, ore 18,00: I vicariato

    Fonte: http://www.diocesiacireale.it/2020/1...BPHU1JuFEV39pg


    <Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno>. (Matteo 24,32-35)


  5. #65
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    Intervista al Vescovo di Acireale sull'anticipazione orario Messa di Natale".

    da "LA STAMPA" (Torino)


    “La messa notturna di Natale sarà allineata con il coprifuoco”



    Monsignor Antonino Raspanti, vicepresidente della Cei:


    «Pronti a collaborare.
    Da anni il Papa e tante parrocchie l’hanno anticipata per necessità»


    di Domenico Agasso Jr. - 28 novembre 2020


    ROMA. L’orario della messa nella notte di Natale, generalmente la più sentita e affollata dell’anno, non sarà un nodo difficile da sciogliere: le indicazioni dei vescovi saranno in linea con il «coprifuoco» stabilito dal governo. Lo assicura il vicepresidente della Cei, monsignor Antonino Raspanti, a pochi giorni dalla sessione straordinaria del Consiglio permanente, convocata «per riflettere sull’emergenza Covid», come si legge in una nota della Conferenza episcopale italiana, che si dichiara pronta a collaborare «con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero degli Interni e il Comitato tecnico-scientifico». E in particolare sul programma della sera natalizia il Vescovo di Acireale non prevede problemi, anche perché già in migliaia di parrocchie, così come nella basilica di San Pietro, la celebrazione «di mezzanotte» in realtà si svolge ore prima.

    Eccellenza, innanzitutto quali sono i prossimi appuntamenti più delicati dal punto di vista della sicurezza?
    «La Messa della sera del 24 e quelle del 25. E poi in piccola parte, la veglia di preghiera del 31 dicembre, però nettamente meno frequentata».

    E le funzioni della novena, che inizia il 16 dicembre?
    «Non rappresentano un problema, perché rientrano abitualmente negli orari consentiti dal Dpcm. Difficilmente sono celebrate prima delle 6 del mattino o la sera dopo le 20».

    Ma liturgicamente è un problema anticipare la Messa di mezzanotte?
    «No. La festa del Natale inizia con i primi Vespri del Natale; solitamente la notte nella liturgia latina si fa iniziare dopo le 18-19 e terminare intorno alle 5 del mattino seguente; quindi la Messa della notte di Natale può essere celebrata in una delle ore notturne. L’eucaristia delle ore 23-24 è tradizionalmente la più suggestiva, ma già da anni sia il Papa che tante parrocchie l’hanno anticipata: chi alle 22, chi alle 21,30, chi alle 21. Dipende dalle necessità pastorali del luogo».

    Martedì nella riunione straordinaria che cosa stabilirete?
    «Sarà una condivisione sulla situazione legata alla pandemia. Si formuleranno orientamenti più sul modo di vivere questo tempo di Avvento e di Natale in emergenza pandemica che parlare di orari delle messe. Vedremo anche quel che il governo riterrà più opportuno per fronteggiare questo stato che mette tutti in seria difficoltà. Noi ci regoleremo di conseguenza».

    Che cosa prevede?
    «Mi pare difficile che il governo lasci circolare le persone fino alle 2 di notte, che è l’unico orario compatibile con le messe di mezzanotte. Poiché le nostre comunità stanno osservando bene le regole della sicurezza, non è necessario chiudere le chiese. Si rivelano luoghi abbastanza sicuri; questo non ci deve far abbassare la guardia, ma dobbiamo richiamare al rigore sulle norme di prevenzione del virus».

    Dunque le parrocchie si sono organizzate bene?
    «Direi di sì. Il nostro è uno dei pochi ambiti a non avere registrato - a oggi - focolai. Dobbiamo anche dire che la gente è venuta molto meno a messa nelle ultime settimane. Il calo è drastico».

    Quanto?
    «Non saprei dire, perché non dispongo di dati. Nei mesi tra giugno e ottobre le chiese si riempivano secondo il distanziamento, che prevedeva già ingressi contingentati e inferiori rispetto alla normalità precedente. Dal 3 novembre non si arriva neanche più a quei numeri limitati, tranne in celebrazioni particolari».

    Qual è il consiglio che Lei dà ai fedeli? Deve prevalere la prudenza o la presenza?
    «Tranne a chi è malato o ha delle fragilità, invito i credenti a frequentare le liturgie e i sacramenti. So di molti parrocchiani che sono in salute ma sono spaventati e si stanno trattenendo a casa: non possiamo “condannare” queste persone, perché le loro preoccupazioni sono comprensibili. I pastori della Chiesa incoraggino la partecipazione, ma senza “frustare” nessuno».

    Come sta il suo presidente, il cardinale Gualtiero Bassetti, colpito dal Covid?
    «Sta proseguendo la riabilitazione, e le sue condizioni di salute stanno gradualmente migliorando».

    <Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno>. (Matteo 24,32-35)


  6. #66
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    Il S. Padre indice l'anno di SAN GIUSEPPE

    Dal quotidiano "AVVENIRE", la notizia che Papa Francesco ha indetto l'anno di San Giuseppe.




    Il gesto.
    Il Papa indice l'Anno di San Giuseppe: "Il mondo ha bisogno di padri"




    Redazione Internet martedì 8 dicembre 2020

    Nella ricorrenza dei 150 anni della proclamazione a patrono della Chiesa. Fino all'8 dicembre 2021 sarà concessa l'indulgenza plenaria ai fedeli che pregano il Santo, sposo di Maria

    Il Papa ha indetto un Anno speciale di San Giuseppe, nel giorno in cui ricorrono i 150 anni del Decreto
    Quemadmodum Deus, con il quale il Beato Pio IX dichiarò San Giuseppe Patrono della Chiesa Cattolica. "Al fine di perpetuare l'affidamento di tutta la Chiesa al potentissimo patrocinio del Custode di Gesù, Papa Francesco - si legge nel decreto del Vaticano pubblicato oggi - ha stabilito che, dalla data odierna, anniversario del Decreto di proclamazione nonché giorno sacro alla Beata Vergine Immacolata e Sposa del castissimo Giuseppe, fino all'8 dicembre 2021, sia celebrato uno speciale Anno di San Giuseppe".
    Per questa occasione è concessa l'Indulgenza plenaria ai fedeli che reciteranno "qualsivoglia orazione legittimamente approvata o atto di pietà in onore di San Giuseppe, specialmente nelle ricorrenze del 19 marzo e del 1° maggio, nella Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, nella Domenica di San Giuseppe (secondo la tradizione bizantina), il 19 di ogni mese e ogni mercoledì, giorno dedicato alla memoria del Santo secondo la tradizione latina" .(QUI IL TESTO)

    LA LETTERA APOSTOLICA: IL TESTO COMPLETO
    Accanto al decreto di indizione dell'Anno speciale dedicato a San Giuseppe, il Papa ha pubblicato la Lettera apostolica "Patris corde - Con cuore di Padre", in cui come sfondo c'è la pandemia da Covid19 che - scrive Francesco - ci ha fatto comprendere l'importanza delle persone comuni, quelle che, lontane dalla ribalta, esercitano ogni giorno pazienza e infondono speranza, seminando corresponsabilità. Proprio come San Giuseppe, "l'uomo che passa inosservato, l'uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta". Eppure, il suo è "un protagonismo senza pari nella storia della salvezza".

    San Giuseppe ha espresso concretamente la sua paternità "nell'aver fatto della sua vita un'oblazione di sé nell'amore posto a servizio del Messia". E per questo suo ruolo di "cerniera che unisce l'Antico e Nuovo Testamento", egli "è sempre stato molto amato dal popolo cristiano" . In lui, "Gesù ha visto la tenerezza di Dio", quella che "ci fa accogliere la nostra debolezza", perché "è attraverso e nonostante la nostra debolezza" che si realizza la maggior parte dei disegni divini.

    "Solo la tenerezza ci salverà dall'opera" del Maligno, sottolinea il Pontefice, ed è incontrando la misericordia di Dio soprattutto nel Sacramento della Riconciliazione che possiamo fare "un'esperienza di verità e tenerezza", perché "Dio non ci condanna, ma ci accoglie, ci abbraccia, ci sostiene e ci perdona". Giuseppe è padre anche nell'obbedienza a Dio: con il suo 'fiat' salva Maria e Gesù ed insegna a suo Figlio a "fare la volontà del Padre". Chiamato da Dio a servire la missione di Gesù, egli "coopera al grande mistero della Redenzione ed è veramente ministro di salvezza".

    La lettera del Papa evidenzia, poi, "il coraggio creativo" di San Giuseppe, quello che emerge soprattutto nelle difficoltà e che fa nascere nell'uomo risorse inaspettate. "Il carpentiere di Nazaret - spiega il Pontefice- sa trasformare un problema in un'opportunità anteponendo sempre la fiducia nella Provvidenza".

    Egli affronta "i problemi concreti" della sua Famiglia, esattamente come fanno tutte le altre famiglie del mondo, in particolare quelle dei migranti. In questo senso, San Giuseppe è "davvero uno speciale patrono" di coloro che, "costretti dalle sventure e dalla fame", devono lasciare la patria a causa di "guerre, odio, persecuzione, miseria". Custode di Gesù e di Maria, Giuseppe "non può non essere custode della Chiesa", della sua maternità e del Corpo di Cristo: ogni bisognoso, povero, sofferente, moribondo, forestiero, carcerato, malato, è "il Bambino" che Giuseppe custodisce e da lui bisogna imparare ad "amare la Chiesa e i poveri".

    "Il mondo ha bisogno di padri, rifiuta i padroni, rifiuta cioè chi vuole usare il possesso dell'altro per riempire il proprio vuoto; rifiuta coloro che confondono autorità con autoritarismo, servizio con servilismo, confronto con oppressione, carità con assistenzialismo, forza con distruzione". Nella Lettera Apostolica papa Francesco sottolinea che "ogni vera vocazione nasce dal dono di sé, che è la maturazione del semplice sacrificio. Anche nel sacerdozio e nella vita consacrata viene chiesto questo tipo di maturità".

    "La paternità che rinuncia alla tentazione di vivere la vita dei figli - sottolinea ancora il Pontefice - spalanca sempre spazi all'inedito. Ogni figlio porta sempre con sé un mistero, un inedito che può essere rivelato solo con l'aiuto di un padre che rispetta la sua libertà. Un padre consapevole di completare la propria azione educativa e di vivere pienamente la paternità solo quando si è reso 'inutile', quando vede che il figlio diventa autonomo e cammina da solo sui sentieri della vita".


    Leggi anche




    Papa Francesco mette in evidenza la natura di santo della porta accanto, o meglio del quotidiano, di San Giuseppe. Una notazione che egli lega anche all'emergenza Covid, ricordando che si stratta di una "straordinaria figura, tanto vicina alla condizione umana di ciascuno di noi. Tale desiderio è cresciuto durante questi mesi di pandemia, in cui possiamo sperimentare, in mezzo alla crisi che ci sta colpendo, che «le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni – solitamente dimenticate – che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia: medici, infermiere e infermieri, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo. Quanta gente esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità. Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e attraversare una crisi riadattando abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la preghiera. Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti».

    Tutti possono trovare in San Giuseppe, l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà. San Giuseppe ci ricorda che tutti coloro che stanno apparentemente nascosti o in “seconda linea” hanno un protagonismo senza pari nella storia della salvezza. A tutti loro va una parola di riconoscimento e di gratitudine".

    Francesco definisce San Giuseppe "padre amato" (a motivo della grande vocazione popolare nei suoi confronti), padre nella tenerezza" (capace di far posto a Dio anche attraverso le proprie paure e debolezze) e "padre nell'obbedienza" (perché ascolta la voce di Dio che gli si manifesta in sogno attraverso l'angelo).

    SAN GIUSEPPE E IL LAVORO
    Al tema il Papa dedica un intero paragrafo. "Il lavoro diventa partecipazione all’opera stessa della salvezza, occasione per affrettare l’avvento del Regno, sviluppare le proprie potenzialità e qualità, mettendole al servizio della società e della comunione; il lavoro diventa occasione di realizzazione non solo per sé stessi, ma soprattutto per quel nucleo originario della società che è la famiglia. Una famiglia dove mancasse il lavoro è maggiormente esposta a difficoltà, tensioni, fratture e perfino alla tentazione disperata e disperante del dissolvimento. Come potremmo parlare della dignità umana senza impegnarci perché tutti e ciascuno abbiano la possibilità di un degno sostentamento? La persona che lavora, qualunque sia il suo compito, collabora con Dio stesso, diventa un po’ creatore del mondo che ci circonda. La crisi del nostro tempo, che è crisi economica, sociale, culturale e spirituale, può rappresentare per tutti un appello a riscoprire il valore, l’importanza e la necessità del lavoro per dare origine a una nuova “normalità”, in cui nessuno sia escluso. Il lavoro di San Giuseppe ci ricorda che Dio stesso fatto uomo non ha disdegnato di lavorare. La perdita del lavoro che colpisce tanti fratelli e sorelle, e che è aumentata negli ultimi tempi a causa della pandemia di Covid-19, dev’essere un richiamo a rivedere le nostre priorità. Imploriamo San Giuseppe lavoratore perché possiamo trovare strade che ci impegnino a dire: nessun giovane, nessuna persona, nessuna famiglia senza lavoro!".

    LE CONDIZIONI PER CONSEGUIRE L'INDULGENZA PLENARIA
    L'Indulgenza plenaria viene concessa "alle consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre) ai fedeli che, con l'animo distaccato da qualsiasi peccato, parteciperanno all'Anno di San Giuseppe".

    "Si concede l'Indulgenza plenaria - si legge nel decreto - a quanti mediteranno per almeno 30 minuti la preghiera del Padre Nostro, oppure prenderanno parte a un ritiro spirituale di almeno una giornata che preveda una meditazione su San Giuseppe";

    - a "coloro i quali, sull'esempio di San Giuseppe, compiranno un'opera di misericordia corporale o spirituale, potranno ugualmente conseguire il dono dell'Indulgenza plenaria";

    - "si concede l'Indulgenza plenaria per la recita del Santo Rosario nelle famiglie e tra fidanzati".
    Potrà conseguire l'Indulgenza plenaria

    - "chiunque affiderà quotidianamente la propria attività alla protezione di San Giuseppe e ogni fedele che invocherà con preghiere l'intercessione dell'artigiano di Nazareth, affinché chi è in cerca di lavoro possa trovare un'occupazione e il lavoro di tutti sia più dignitoso";

    - "ai fedeli che reciteranno le Litanie a San Giuseppe (per la tradizione latina), oppure l'Akathistos a San Giuseppe, per intero o almeno qualche sua parte (per la tradizione bizantina), oppure qualche altra preghiera a San Giuseppe, propria alle altre tradizioni liturgiche, a favore della Chiesa perseguitata ad intra e ad extra e per il sollievo di tutti i cristiani che patiscono ogni forma di persecuzione"

    - "ai fedeli che reciteranno qualsivoglia orazione legittimamente approvata o atto di pietà in onore di San Giuseppe, per esempio 'A te, o Beato Giuseppe', specialmente nelle ricorrenze del 19 marzo e del 1° maggio, nella Festa della Santa famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, nella domenica di San Giuseppe (secondo la tradizione bizantina), il 19 di ogni mese e ogni mercoledì, giorno dedicato alla memoria del Santo secondo la tradizione latina".

    Nell’attuale contesto di emergenza sanitaria, il dono dell’Indulgenza plenaria "è particolarmente esteso agli anziani, ai malati, agli agonizzanti e a tutti quelli che per legittimi motivi siano impossibilitati ad uscire di casa, i quali con l’animo distaccato da qualsiasi peccato e con l’intenzione di adempiere, non appena possibile, le tre solite condizioni, nella propria casa o là dove l’impedimento li trattiene, reciteranno un atto di pietà in onore di San Giuseppe, conforto dei malati e Patrono della buona morte, offrendo con fiducia a Dio i dolori e i disagi della propria vita".

    LA DEVOZIONE DEL PAPA A SAN GIUSEPPE
    E' nota la predilezione di papa Francesco per la figura dello sposo di Maria. Durante il viaggio a Manila raccontò della sua abitudine di riporre sotto la statuetta del “Giuseppe dormiente”, tenuta nel suo studio a Santa Marta, un foglietto con su scritte le proprie preoccupazioni.
    Non solo: in una breve nota a metà della Lettera Patris corde, il Papa ricorda la sua “sfida”, rilanciata ogni giorno da 40 anni: dopo la recita delle Lodi segue quella di una vecchia preghiera trovata in un libro di devozioni francese dell’Ottocento. Il destinatario di quella “certa sfida” quotidiana è San Giuseppe perché, dopo avergli affidato tutto, “situazioni gravi e difficoltà”, quella vecchia orazione termina così: “Che non si dica che ti abbia invocato invano”.

    Fonte: https://www.avvenire.it/papa/pagine/...box=1607427843
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  7. #67
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    Il Vescovo visita all'Ospedale i ricoverati per il "Covid-19".

    DIOCESI DI ACIREALE

    S.E. IL VESCOVO ANTONINO RASPANTI DI ACIREALE

    ALL'OSPEDALE S. MARTA E S. VENERA DI ACIREALE

    PER FAR VISITA AI MALATI DEL "COVID-19"

    DAL QUOTIDIANO "LA SICILIA"
    di Angela Seminara

    17 dicembre 2020



    Fonte: https://www.facebook.com/diocesi.aci...8853094696149/

    <Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno>. (Matteo 24,32-35)


  8. #68
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    Nasce una "Scuola di Pastorale familiare".

    DIOCESI DI ACIREALE


    DIOCESI, IN EVIDENZA
    Scuola di Pastorale Familiare


    Diocesi di Acireale - da Dicembre 2020 a Giugno 2021


    Scarica la locandina:

    http://www.diocesiacireale.it/wp-con...liare-2020.pdf


    L’ufficio diocesano per la pastorale della famiglia e l’istituto diocesano di Teologia “Sant’Agostino” promuovono una scuola diocesana on line di pastorale familiare per l’anno 2020-2021. Il percorso formativo si struttura in 7 incontri a cadenza mensile (da dicembre 2020 a giugno 2021) che si tengono di mattina dalle 10 alle 12 con lezioni tenute da docenti e da esperti in materia specifica.

    I destinatari di questa scuola sono:

    1. gli operatori di pastorale che si dovranno occupare della conduzione del nuovo itinerario di preparazione dei fidanzati al sacramento del matrimonio, che a partire dal settembre 2021 sarà uniforme in tutta la diocesi di Acireale.
    2. tutti gli operatori che a vario titolo si occupano di pastorale familiare in parrocchia.

    Gli obiettivi che si vogliono raggiungere sono: conoscere le coordinate teologiche e antropologiche del matrimonio:

    1. accompagnare i nubendi nel cammino verso il sacramento del matrimonio.
    2. comprendere le coordinate teologiche dell’Amoris Laetitia.

    Le lezioni verranno svolte on line attraverso una piattaforma digitale che sarà comunicata agli iscritti.Inoltre il corso verrà accreditato presso l’Istituto diocesano di teologia “S. Agostino” in Acireale e riconosciuto come “corso speciale” per l’anno accademico 2020-2021.Per l’iscrizione occorre inviare presso l’indirizzo di posta elettronica pastoralediocesanafamiliare@yahoo.com la presentazione del proprio parroco e la compilazione della scheda di iscrizione (Clicca qui e scarica il Modulo Iscrizione Scuola Familiare 2020) entro il 20 novembre.

    Il corso è gratuito.

    video: https://youtu.be/Pgs3x1qGf3k
    <Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno>. (Matteo 24,32-35)


Permessi di Scrittura

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