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Citazione:
Originariamente Scritto da
card schuster
Oltretutto mi pare anche di percepire tra le righe il grottesco dissenso di alcune prime-donne, che lamentano lo spossessamento dei riflettori.
Questo è chiarissimo, anche perché alla gente non importa un fico secco delle bischerate di testi, comprensione, partecipazione, melodie semplici, ecumenismo eccetera. La gente vuole essere al centro dell'attenzione e vuole essere elogiata; ecco il motivo per cui le cornacchie vanno a lamentare l'esistenza di qualcuno che sa fare meglio di loro.
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Amici, scusate se rompo, ma nessuno avrebbe voglia di commentare direttamente sulla pagina di Gente Veneta? http://www.gvonline.it/public/articolo.php?id=6384
Basta cliccare su “Aggiungi il tuo commento” in coda all’articolo e si hanno a disposizione al massimo mille caratteri. Non occorre registrarsi e ci si può firmare anche solo con le iniziali. Di solito i commenti vengono poi stampati nell’edizione successiva del settimanale.
Perché se no a Venezia tutti continuano a credere che i tre signori abbiano fatto bene a scrivere quel che hanno scritto, con il rischio che i sostenitori aumentino…
Non c'è ancora nessun commento...
Vi ringrazio
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Lorenzo Perosi
Amici, scusate se rompo, ma nessuno avrebbe voglia di commentare direttamente sulla pagina di Gente Veneta? http://www.gvonline.it/public/articolo.php?id=6384
Basta cliccare su “Aggiungi il tuo commento” in coda all’articolo e si hanno a disposizione al massimo mille caratteri. Non occorre registrarsi e ci si può firmare anche solo con le iniziali. Di solito i commenti vengono poi stampati nell’edizione successiva del settimanale.
Perché se no a Venezia tutti continuano a credere che i tre signori abbiano fatto bene a scrivere quel che hanno scritto, con il rischio che i sostenitori aumentino…
Non c'è ancora nessun commento...
Vi ringrazio
Non sono veneziano e non mi sembra giusto intervenire in un giornale diocesano, ma desidero esprimere il mio commento a quelle tre lettere.
Quanto siano pretestuose le affermazioni di quei signori, lo dimostra la semplice lettura del programma di canti scelti per la Messa a S. Giuliano l’8 maggio prossimo.
Ecco l’elenco di gran parte dei canti da eseguire che sono noti e vengono utilizzati normalmente nelle "normali" celebrazioni in Italia:
Cristo risusciti
Vidi aquam
Alleluia
Credo III
Ascoltaci Signore, acclamazione alla consacrazione, dossologia, preghiera del Signore, embolismo,
Sei Tu, Signore, il pane
Resta per sempre
Regina caeli
Lodate Dio
Quanto alla gregoriana Lux et origo, solo un ibernato nel "concilio vaticano secondo me" può affermare che essa "non viene eseguita da almeno 50 anni"; faccio notare che 50 anni fa il Concilio (quello vero!) non si era ancora tenuto e non erano ancora arrivati i barbari che poi avrebbero saccheggiato e distrutto il millenario patrimonio religioso, culturale e artistico delle nostre chiese.
Ad una lettura complessiva, il programma di canti si presenta senza dubbio equilibrato: gregoriano, polifonia e canti di massa (faccio notare che i corali sono nati per essere cantati da tutta l’assemblea) sono equamente distribuiti tra i diversi soggetti protagonisti della celebrazione.
Si sa che il Papa desidera che le celebrazioni da lui presiedute abbiano valore "esemplare", pedagogico. Lui si adatta, ma vuole, giustamente, che le celebrazioni siano fatte bene. Se i firmatari di quelle lettere vogliono celebrazioni brutte, sciatte, banali, non hanno difficoltà, purtroppo, a trovarne in giro.
Non conosco i curatori del programma, ma dico che per certi aspetti sono stati davvero coraggiosi nel proporre, ad es., la Missa Lux et origo, che è propria del tempo pasquale, e poi per non aver ceduto alla moda dei canti di Frisina. Personalmente alcuni li giudico belli e liturgicamente validi, ma, siccome si assomigliano tutti, ad eseguirli troppo, si rischia l’overdose. Dalla quale io, fortunatamente, sono sopravissuto.
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Salve a tutti.
Di recente ho rivisto la celebrazione del Venerdì Santo e la Missa pro eligendo Romano Pontifice, notando che le letture sono state cantate.
Sia la I lettura del Venerdì Santo, sia la I della pro eligendo, sono trate dal Libro del profeta Isaia, e sono state antate con la stessa melodia, ugualmente per le II letture, entrambe tratte dalle epistole paoline.
Qualcuno sa dove sia possibile reperire gli spartiti delle melodie di quelle letture e anche del Passio che si esegue nella Domenica delle Palme ?
Li cerco disperatamente da tanto tempo, senza alcun risultato, AIUTATEMI !
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Teofilus
Salve a tutti.
Di recente ho rivisto la celebrazione del Venerdì Santo e la Missa pro eligendo Romano Pontifice, notando che le letture sono state cantate.
Sia la I lettura del Venerdì Santo, sia la I della pro eligendo, sono trate dal Libro del profeta Isaia, e sono state antate con la stessa melodia, ugualmente per le II letture, entrambe tratte dalle epistole paoline.
Qualcuno sa dove sia possibile reperire gli spartiti delle melodie di quelle letture e anche del Passio che si esegue nella Domenica delle Palme ?
Li cerco disperatamente da tanto tempo, senza alcun risultato, AIUTATEMI !
Se ti interessano la melodia delle letture in lingua italiana si trovano in un foglio allegato ai nuovi Lezionari Festivi. Trovi le melodia per la I e la II seconda ed entrambe le melodie per il Vangelo. Per il Passio la cosa è un po' più complicata, almeno su internet si trova solamente quello in latino ed anche abbastanza facilmente.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
salvatore6unmito
Se ti interessano la melodia delle letture in lingua italiana si trovano in un foglio allegato ai nuovi Lezionari Festivi. Trovi le melodia per la I e la II seconda ed entrambe le melodie per il Vangelo. Per il Passio la cosa è un po' più complicata, almeno su internet si trova solamente quello in latino ed anche abbastanza facilmente.
Grazie della risposta, corro a guardare lo scatolo del nuovo lezionario !
Per la melodia latina ?
Forse nel lezionario latino ?
Il Passio in italiano è davvero introvabile, inoltre se non sbaglio non esiste una edizione tipica per il Passio, anche solo letto, nella nostra lingua.
Ma quello che viene eseguito la Domenica delle Palme a san Pietro, non dovrebbe essere di mon. Frisina ?
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Non penso siano caduti così in basso da fare cantare ai diaconi il Passio composto da Marco Frisina
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In seguito alla recente corrispondenza del settimanale del Patriarcato di Venezia “Gente Veneta”, sul programma musicale della Messa che il Papa celebrerà a Mestre Domenica 8 maggio 2011, è stata pubblicata una lettera di tenore diverso.
Eccola:
Il Concilio non ha dato un colpo di spugna al Gregoriano
Rev. Don Sandro In riferimento alla corrispondenza in evidenza dell'ultimo numero di Gente Veneta, concordo perfettamente con la sua risposta ed anzi dirò di più: l'ascolto è maggiormente accetto come forma di partecipazione se il canto favorisce il raccoglimento e la preghiera. Peccato che la maggior parte dei parroci la pensi come i suoi tre interlocutori e, quando con la mia corale di canto gregoriano abbiamo l'avventura di proporre un'animazione diversa dal solito (una tantum!), nicchiano e adducono pretesti come quelli evidenziati, come se il Concilio Vaticano II avesse inteso dare un colpo di spugna ad una cultura millenaria. Spesso il consenso viene "elargito" previo assenso dei loro animatori abituali, dai quali sono molto condizionati e lo si avverte anche dal tono usato dai tre in argomento. Tralasciamo pure ogni giudizio sulla qualità di talune animazioni post conciliari: c'è del buono e meno buono in tutte le espressioni, ma ho la netta sensazione che sovente (come nel caso del Papa) si riproponga la classica metafora della volpe e l'uva, di "esopiana" memoria. Cordialità.
Plinio Borghi (Corale Gregoriana Corpus Domini "Attilio Scocco" - Mestre)
Anche in questo caso è possibile commentare direttamente questa lettera sulla pagina di “Gente Veneta”: http://www.gvonline.it/public/articolo.php?id=6395
Basta cliccare su “Aggiungi il tuo commento” in coda all’articolo e si hanno a disposizione al massimo mille caratteri. Non occorre registrarsi e ci si può firmare anche solo con le iniziali. Di solito i commenti vengono poi stampati nell’edizione successiva del settimanale.
Vi ringrazio
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In seguito alla lettera del Sig. Plinio Borghi riportata nel messaggio precedente, uno dei tre autori delle tre lettere che hanno dato il via alla discussione sul settimanale del Patriarcato di Venezia “Gente Veneta” ha contro-risposto con quanto segue:
Ai coristi chiediamo l'anima, non la tecnica
Egregio Direttore,
leggo la lettera del sig. Plinio Borghi e poiché sono uno "dei tre in argomento", ai quali rivolge il suo messaggio, con tono evidentemente poco rispettoso verso persone che dedicano parte del loro tempo ad un servizio per la parrocchia, mi permetta replicare sul alcuni punti:
1. innanzitutto abbiamo scritto in tre, ma il disappunto era comune a tutti i partecipanti (oltre cinquantina) alla riunione di Mestre del 6 febbraio, che tuttavia per ragioni personali, non hanno ritenuto di esternare pubblicamente tramite GV;
2. credo di capire dalle affermazioni del Sig. Borghi che molti parroci sarebbero condizionati nelle scelte liturgiche dalla prevaricazione degli animatori; se così, quindi, un giudizio decisamente mortificante per i suddetti pastori, incapaci di attingere alle molteplici fonti su liturgia e canto (a partire dal "Sacrosantum Concilium) ed avere una formazione adeguata al ruolo svolto;
3. preciso che oltre agli incontri mestrini seguo anche i corsi on line della CEI diretti da mons. Parisi e assicuro che c'è totale sintonia con le parole di don Franco Gomiero quindi o entrambi sbagliano…;
4. verissimo il giudizio sulla qualità di alcune animazioni. E' proprio questo il punto centrale sul quale non posso che dissentire dal Sig. Borghi: noi animatori liturgici parrocchiali non chiediamo all'assemblea la tecnica, ma l'anima di tutti, anziani, adulti, giovani e bambini.
La volpe e l'uva, lasciamola alla favola di Esopo, che nella fattispecie c'entra ben poco; nessuno dei "tre" ha mosso alcun appunto alla presumibile ottima qualità tecnica degli esecutori dell'8 maggio.
Paolo Vianello, parrocchia SS. Giobbe e Bernardino, Venezia
La risposta del direttore di “Gente Veneta” don Sandro Vigani:
Com'era forse prevedibile, le lettere che ho pubblicato nel n. 7 del giornale, nelle quali si critica con una certa foga il programma dei canti proposti per la Messa che il Papa celebrerà l'8 maggio a San Giuliano, hanno dato sfogo a una serie di interventi che pubblico solo in parte.
Ho espresso il pensiero mio e del giornale nella risposta che ho dato alle lettere del n.7. La sensazione che traggo, leggendo le molte lettere dell'una o dell'altra parte che mi sono giunte in questi giorni, è che quasi tutte non si sottraggano al rischio di un certo pregiudizio ideologico.
Ci si sente, pur dicendo cose diverso o opposte, tutti egualmente interpreti del Vaticano II, depositari della verità sul significato dell'animazione liturgica e della partecipazione attiva dei fedeli. Personalmente credo che siamo ancora un poco lontani dall'aver trovato il vero equilibrio nell'animazione liturgica. Forse, come scrivevo, ci sfugge ancora il senso autentico della parola "partecipazione".
Mi permetto di invitare ad evitare la polemica che serve a poco per prepararsi in uno spirito di vera comunione alla Messa del Papa. Grave sarebbe che le proprie opinioni, per quanto rispettabili, diventassero un ostacolo alla partecipazione all'evento (S.V.)
Anche in questo caso è possibile commentare la seconda lettera del Sig. Paolo Vianello e la risposta di don Sandro direttamente sulla pagina di “Gente Veneta”: http://www.gvonline.it/public/articolo.php?id=6419
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Originariamente Scritto da
Lorenzo Perosi
3. preciso che oltre agli incontri mestrini seguo anche i corsi on line della CEI diretti da mons. Parisi
E infatti i risultati si vedono.