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Citazione:
Originariamente Scritto da
ciccillo
No, non è così.
D'altra parte è una prassi deprecabile da parte dell'organista che avevo già denunciato una settimana fa. E' davvero molto sconveniente che un organista di una basilica come S. Pietro non si sia mai sentito improvvisare. La prassi organistica è improntata all'improvvisazione, e spero che voi conosciate cosa intendo con improvvisare.
Invece si sentono sempre gli stessi due pezzi. Ripeto, questi non sono concordati, vallo pure a chiedere al Maestro delle cerimonie o al don Liberto.
Prova ad andare nelle grandi cattedrali d'oltralpe, prova a visitare Saint Eustache a Paris, e sentirai... tutt'altra musica.
Mah...si sentono sempre le stesse toccate, i bach più famosi...ed invece sarebbe bello sentire improvvisazioni o almeno un repertorio più vario.
Sconcertante è stato l'introito d'organo suonato ieri sera al vespro...una pastorale da organo classico, o addirittura da clavicembalo. Con tutta quella la gente, vista la solennità e le grandi dimensioni della basilica ci stava ben altro!!
Confrontando con l'anno scorso quest'anno è stato peggiore...l'anno scorso infatti nella pastorale che è stata suonata c'erano degli ingressi a pieni registri.
Credo che questo sia dato (ripeto, credo!) dal fatto che mons. Marini non sa nulla di musica. Dubito fortemente che mons. LIberto o il M° Goettsche preferiscano repertorio di questo genere. Anche perchè il M° Goettsche, a mio avviso molto più bravo di Libertucci, è un buon esecutore di Bach e pure buon improvvisatore quindi penso sia un pò costretto a suonare in tal modo.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
ciccillo
No, non è così.
D'altra parte è una prassi deprecabile da parte dell'organista che avevo già denunciato una settimana fa. E' davvero molto sconveniente che un organista di una basilica come S. Pietro non si sia mai sentito improvvisare. La prassi organistica è improntata all'improvvisazione, e spero che voi conosciate cosa intendo con improvvisare.
Invece si sentono sempre gli stessi due pezzi. Ripeto, questi non sono concordati, vallo pure a chiedere al Maestro delle cerimonie o al don Liberto.
Prova ad andare nelle grandi cattedrali d'oltralpe, prova a visitare Saint Eustache a Paris, e sentirai... tutt'altra musica.
Ciccillo, scusa se te lo dico... ma non ti va mai bene niente... onestamente rinnovo il concetto che ho espresso ieri e che il caro moderatore anacleto ha espresso con una tale proprietà di linguaggio che io non sarei riuscito ad usare... se non ti piace la musica della Basilica Vaticana ma quella di Saint Eustache a Paris, ecco... non toglierci il fiato criticando qualsiasi cosa venga fatta attualmente in San Pietro e vai, stai per un po' a Paris e gustati tutta la musica che vuoi, magari sentita in Chiese che hanno dei cubi di plexiglas o similare come altare e che vengono rese uno scempio a causa di uno spirito pseudo-conciliare che in realtà con il Concilio non ha nulla a che fare.
Detto questo, Ciccillo... è ora di smetterla davvero!
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Io trovo invece che le musiche utilizzate nelle Celebrazioni Pontificie siano perfette. I pezzi suonati con l'organo durante l'Introito dei Vespri sono essenzialmente belli senza aggiungere altro. Perchè dobbiamo pretendere ogni volta delle suonate esagerate? Questo non è "accontentarsi" ma valutare ciò che è giusto fare!
Se il M° Goettsche è divenuto organista titolare in San Pietro, ci sarà un motivo! Inutile cadere in giudizi affrettati.
Il Signore vi dia pace!
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Johannes XXIII
Io trovo invece che le musiche utilizzate nelle Celebrazioni Pontificie siano perfette. I pezzi suonati con l'organo durante l'Introito dei Vespri sono essenzialmente belli senza aggiungere altro. Perchè dobbiamo pretendere ogni volta delle suonate esagerate? Questo non è "accontentarsi" ma valutare ciò che è giusto fare!
Se il M° Goettsche è divenuto organista titolare in San Pietro, ci sarà un motivo! Inutile cadere in giudizi affrettati.
Il Signore vi dia pace!
Suonate esagerate? Non sapete cosa vuol dire "suonare" ad una celebrazione pontificale.
Non sono giudizi affrettati, ma giudizi di chi forse ha la mente più aperta e di chi ne sa di più di musica rispetto agli altri forumisti.
Ripeto: l'introito dei vespri del te deum era davvero inadatto. andava bene come meditazione prima della celebrazione.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Lefebvre
Suonate esagerate? Non sapete cosa vuol dire "suonare" ad una celebrazione pontificale.
Non sono giudizi affrettati, ma giudizi di chi forse ha la mente più aperta e di chi ne sa di più di musica rispetto agli altri forumisti.
Ripeto: l'introito dei vespri del te deum era davvero inadatto. andava bene come meditazione prima della celebrazione.
Con tutta l'umiltà possibile, non sono un ignorante di musica! Fino a ieri sera ho suonato l'organo in chiesa ai Secondi Vespri della solennità di Maria Santissima Madre di Dio e di esperienza musicale riguardo a Celebrazioni Liturgiche ne ho sebbene la giovane età! Dalla mia pochezza ribadisco che il Maestro ha avuto ottime ragioni per suonare quel pezzo; ne vogliamo sapere di più dei Maestri di Cerimonie?
Questa è una mia personale opinione! Liberi di contraddirmi!
Il Signore vi dia pace!
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Citazione:
Originariamente Scritto da
ciccillo
No, non è così.
D'altra parte è una prassi deprecabile da parte dell'organista che avevo già denunciato una settimana fa. E' davvero molto sconveniente che un organista di una basilica come S. Pietro non si sia mai sentito improvvisare. La prassi organistica è improntata all'improvvisazione, e spero che voi conosciate cosa intendo con improvvisare.
Invece si sentono sempre gli stessi due pezzi. Ripeto, questi non sono concordati, vallo pure a chiedere al Maestro delle cerimonie o al don Liberto.
Prova ad andare nelle grandi cattedrali d'oltralpe, prova a visitare Saint Eustache a Paris, e sentirai... tutt'altra musica.
che prove hai per continuare a dire che non succede così?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
ciccillo
E' lodevole che tu accompagni le celebrazioni, però c'è una differenza perché l'organista di cui stiamo parlando è un organista professionista.
E, forse non lo sai, però il curriculum e l'iter di studi che conduce un organista è assai complesso, e non s'arresta certamente al diploma di conservatorio.
Stiamo parlando, dunque, di due cose diverse.
ciccillo ora con tutto il rispetto...ma tu stesso hai detto e continui a ripetere come sopra che l'organista professionista ha un certo curriculum, ha fatto determinati studi, ha una notevole esperienza ecc. e su questo non ci piove...ora, l'organista di San Pietro, M° Goettsche, è organista titolare da vent'anni in Vaticano, ha più di quarant'anni di esperienza e quasi settanta di età....che sia proprio così sprovveduto e incompetente?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Sacrista Pontificio
ciccillo ora con tutto il rispetto...ma tu stesso hai detto e continui a ripetere come sopra che l'organista professionista ha un certo curriculum, ha fatto determinati studi, ha una notevole esperienza ecc. e su questo non ci piove...ora, l'organista di San Pietro, M° Goettsche, è organista titolare da vent'anni in Vaticano, ha più di quarant'anni di esperienza e quasi settanta di età....che sia proprio così sprovveduto e incompetente?
E' questo ciò che volevo dire!
Caro Ciccillo, sono d'accordo quando mi definisci un semplice organista di parrocchia ma non osavo certamente esaltare le mie qualità! Qui però, ci vuole un'esperienza liturgica più che un'esperienza musicale. So in che circostanza sono stati celebrati e ribadisco che la suonata era semplicemente bella!
Il Signore vi dia pace!
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Citazione:
Originariamente Scritto da
ciccillo
Hai ragione a dire che occorre un'esperienza liturgica. Non ho mai pensato che tu volessi esaltare le tue qualità.
Detto questo, se tu ti trovassi ad ascoltare Jean Guillou ti renderai conto che stiamo parlando di due piani completamente diversi.
Come già ricordato da Lefebvre, la pastorale introduttiva eseguita all'organo a S. Pietro per il Te Deum era sconveniente e di profondo cattivo gusto. Vedo una certa inerzia nel rinnovare il repertorio, non solo da parte dell'organista Goettsche, che forse sarà stanco, ma anche della Cappella Sistina. Per non rimarcare ulteriormente sul fatto che sembra essere a conoscenza di quell'unico pezzo e di poche altre cose (normalmente la toccata dalla V sinfonia di Widor a Natale, la toccata di Dubois per Pasqua e altre celebrazioni come concistori ecc. - E BASTA!)
Capisco che tu non sia molto esperto e non conosca molto di repertorio, ma ribadisco che questa situazione musicale in Vaticano è semplicemente inaccettabile.
Io mi chiedo se a volte non ci mettiamo troppo in alto! Sembra che l'organista non sappia ma in effetti SA ciò che suona e sono sicuro che conosce anche altri pezzi. Poi vorrei introdurre un concetto nuovo: non è soltanto il "brano musicale" che fa la solennità del momento ma l'insieme delle cose. La musica sacra oltre a risultare gradevole deve elevare gli animi a Dio poichè è per Lui che tutto esiste. Quella suonata non ti ha forse introdotto degnamente alla Celebrazione dei Vespri? La liturgia non è soltanto "segni" ma anche historia salutis e per rendere solenne il momento non ho bisogno di aggiungere tutti i registri dell'organo!
Il Signore vi dia pace!
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Johannes XXIII
Quella suonata non ti ha forse introdotto degnamente alla Celebrazione dei Vespri?
No.
Comunque, in generale, non andrebbe male portare un pò di rispetto a Ciccillo che mi pare se ne intenda di musica sacra (basta leggere il lessico che adopera e l'esperienza che dimostra): pare che il nuovo passatempo natalizio di Liturgie Papali sia il dagli a Ciccillo, anche quando ha chiaramente ragione (come in questa discussione)...
In secondo luogo, io, assolutamente ignorante in fatto di musica, ho trovato pietoso l'introito dei Vespri, che era praticamente identico, come "tono", a quello dei vespri d'Avvento. Capite che un pò di differenza deve esserci, altrimenti non si evidenzia la maggiore solennità del vespro di Maria SS. Madre di Dio. L'anno scorso ricordo che la melodia iniziale era stata molto più solenne.
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un brano del genere ci stava bene in un momento meditativo. Non all'ingresso del Santo Padre al vespro del TE DEUM...l'occasione richiedeva tutt'altro. L'uso dell'organo nelle celebrazioni conferisce solennità alla pari di una bella omelia, dei bei paramenti, ecc..ed in quel caso ci stava un bel Grand Jeu o qualcosa di "massiccio". NOn una pastorella del genere.
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i maestri Goettsche e Libertucci, organisti del vaticano sono veramente eccezionali!
Ho sentito spesso entrambi suonare nelle cerimonie papali, goettsche suona spesso composizioni di Bach! La toccata in fa, la toccata e fuga in re min., il preludio e fuga in do BWV545, la toccata di gigout, la toccata di widor e la toccata di dubois.
Libertucci l'ho sentito suonare l'Entree Pontificale di Bossi, la fantasia e fuga in do min. di bach ecc....
In italia non abbiamo molto la cultura dell' imporvvisazione organistica.... ma non è il caso di giudicare l'operato degli organisti e dei maestri di cappella del vaticano.
mons. Liberto sa ben coinvolgere l'assemblea nei momenti opportuni, far cantare la sistina con un linguaggio moderno ma allo stesso tempo spirituale e bello....
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Pikachu
No.
Comunque, in generale, non andrebbe male portare un pò di rispetto a Ciccillo che mi pare se ne intenda di musica sacra (basta leggere il lessico che adopera e l'esperienza che dimostra): pare che il nuovo passatempo natalizio di Liturgie Papali sia il dagli a Ciccillo, anche quando ha chiaramente ragione (come in questa discussione)...
In secondo luogo, io, assolutamente ignorante in fatto di musica, ho trovato pietoso l'introito dei Vespri, che era praticamente identico, come "tono", a quello dei vespri d'Avvento. Capite che un pò di differenza deve esserci, altrimenti non si evidenzia la maggiore solennità del vespro di Maria SS. Madre di Dio. L'anno scorso ricordo che la melodia iniziale era stata molto più solenne.
Che Ciccillo ha chiaramente ragione è tutto da vedere.
Se dici che potrebbe avere ragione sono d'accordo.
D'altra parte qualche ragione l'avrà anche chi dispone di fare in un certo modo.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
princeps ecclesiae
Che Ciccillo ha chiaramente ragione è tutto da vedere.
Se dici che potrebbe avere ragione sono d'accordo.
D'altra parte qualche ragione l'avrà anche chi dispone di fare in un certo modo.
mi unisco a questo pensiero.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
ciccillo
[...] Detto questo, se tu ti trovassi ad ascoltare Jean Guillou ti renderai conto che stiamo parlando di due piani completamente diversi. [...]
Su questo ti sentiremo la prossima volta...
Citare Guillou come paradigma dell'organista liturgico, questo è davvero deprecabile, inopportuno, sorprendente, indecoroso, inaccettabile!
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Pikachu
No.
In secondo luogo, io, assolutamente ignorante in fatto di musica, ho trovato pietoso l'introito dei Vespri, che era praticamente identico, come "tono", a quello dei vespri d'Avvento.
L'introito dei Vespri di Avvento era il meraviglioso corale di Bach, BWV 659 - Nun komm, der Heiden Heiland (Vieni Salvatore dei pagani).
Credo che il tutto si commenti da solo.
L'organo è uno strumento meraviglioso perchè è in grado di trasmettere attraverso i suoi infiniti suoni una cascata di sentimenti.
Se "strombazzata"="solennità" siamo proprio messi male.
La solennità ha diverse "sfaccettature", non è sempre e solo il ripieno che fa la solennità, è la tramatura della musica, la melodia, l'armonia, il tempo.
Lasciatevi educare da musicicsti che hanno più anni ed esperienza di voi, imparerete tante cose.
ps. Gouillou non è il modello migliore per la liturgia, lo è invece davvero Olivier Latry
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Citazione:
Originariamente Scritto da
card schuster
L'introito dei Vespri di Avvento era il meraviglioso corale di Bach, BWV 659 - Nun komm, der Heiden Heiland (Vieni Salvatore dei pagani).
Credo che il tutto si commenti da solo.
L'organo è uno strumento meraviglioso perchè è in grado di trasmettere attraverso i suoi infiniti suoni una cascata di sentimenti.
Se "strombazzata"="solennità" siamo proprio messi male.
La solennità ha diverse "sfaccettature", non è sempre e solo il ripieno che fa la solennità, è la tramatura della musica, la melodia, l'armonia, il tempo.
Lasciatevi educare da musicicsti che hanno più anni ed esperienza di voi, imparerete tante cose.
ps. Gouillou non è il modello migliore per la liturgia, lo è invece davvero Olivier Latry
concordo in toto!
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Vorrei sapere quanti qui del forum possono definirsi musicisti o organisti professionist.
Intanto guardate qui:
http://www.youtube.com/watch?v=WJlUP3yDvkQ
sopratutto l'ultimo minuto e mezzo si commenta da solo.
QUi c'è chi definisce "strombazzata"...mi dispiace per voi la "strombazzata" conferisce solennità alla celebrazione.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Lefebvre
la "strombazzata" conferisce solennità alla celebrazione.
a volte, non sempre però.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Lefebvre
Vorrei sapere quanti qui del forum possono definirsi musicisti o organisti professionist.
Intanto guardate qui:
http://www.youtube.com/watch?v=WJlUP3yDvkQ
sopratutto l'ultimo minuto e mezzo si commenta da solo.
QUi c'è chi definisce "strombazzata"...mi dispiace per voi la "strombazzata" conferisce solennità alla celebrazione.
Scusa ma più che un Te Deum sembra una gara a chi suona più forte! Ti sembra giusto nella parte dell'Assemblea l'uso di tutti quei registri? Avrei fatto un'introduzione iniziale con il massimo dei registri e basta. Questa a parer mio non è solennità ma "strombazzata" (scusate il termine ma non ne conosco altri per definirla).
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L'effetto non è che sia molto gradevole! Sono d'accordo con Papa Giovanni :D
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Abbas S:Flaviae
L'effetto non è che sia molto gradevole! Sono d'accordo con Papa Giovanni :D
avete proprio l'idea che l'organo sia solo e sempre quello da usare con 8' e 4', e che deve limitarsi all'accompragnare l'asseblea. In questo caso deve anche guidarla! e l'accompagnaento più consono per un Te Deum è proprio quello a mio parere!
Abbiamo proprio una mentalità italiana secondo la quale bisogna sempre poco e contenuto....lo si è visto nel vespro a San Pietro. Intanto tutto il resto del mondo ci ride alle spalle per il nostro livello di musica nelle celebrazioni. (Non parlo della Cappella Sistina ma della musica organistica)
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Lefebvre
avete proprio l'idea che l'organo sia solo e sempre quello da usare con 8' e 4', e che deve limitarsi all'accompragnare l'asseblea. In questo caso deve anche guidarla! e l'accompagnaento più consono per un Te Deum è proprio quello a mio parere!
Abbiamo proprio una mentalità italiana secondo la quale bisogna sempre poco e contenuto....lo si è visto nel vespro a San Pietro. Intanto tutto il resto del mondo ci ride alle spalle per il nostro livello di musica nelle celebrazioni. (Non parlo della Cappella Sistina ma della musica organistica)
E' questo è dato dalla pochissima cultura musicale dei sacerdoti...che hanno come non plus ultra Frisina. Basti vedere la fine che han fatto fare a Bartolucci in Vaticano.
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Guidare l'assemblea non significa terrorizzarla, se io per guidare un'assemblea ne azzero completamente la voce, che guida ho fatto??? Quello era mezzo Te Deum e mezzo Assolo organistico!
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Abbas S:Flaviae
Guidare l'assemblea non significa terrorizzarla, se io per guidare un'assemblea ne azzero completamente la voce, che guida ho fatto??? Quello era mezzo Te Deum e mezzo Assolo organistico!
E allora chissà perchè suonando in quel modo l'assemblea partecipa maggiormente..! quando si suona con pochi registri, sopratutto in inni del genere, la gente non sapendo le suddivisioni o cadenze della melodia gregoriana canterà sempre in maniera insicura e quindi POCO! suonando così invece l'assemblea canta..e canta a piena voce.
E qui non voglio dire che bisogna sempre suonare a pieni registri, sia chiaro.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
don diego
a volte, non sempre però.
se si sa suonare e si suona bene sì...se invece nelle parrocchie abbiamo solo organisti improvvisati allora è meglio farli suonare poco e in maniera contenuta.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Lefebvre
E allora chissà perchè suonando in quel modo l'assemblea partecipa maggiormente..! quando si suona con pochi registri, sopratutto in inni del genere, la gente non sapendo le suddivisioni o cadenze della melodia gregoriana canterà sempre in maniera insicura e quindi POCO! suonando così invece l'assemblea canta..e canta a piena voce.
In realtà, diciamo che non si sente che sbaglia. Perché se l'assemblea non conosce le cadenze, non è che aggiungendo le trombe magicamente le impara.
Semplicemente viene di fatto coperta (in più, nel video, penalizzata dalla registrazione) e dunque sembra tutto più partecipato.
Io penso invece che l'organo abbia bisogno di momenti in cui accompagna, momenti in cui tace e momenti in cui suona da solo. Ogni momento ha le sue "potenze".
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Io credo che, nell'accompagnare -- soprattutto nel caso del popolo -- si debba arrivare, con l'intensità del suono a quel livello che permetta a chi canta di sentirsi ben sostenuto, ma non sopraffatto! Perché, proprio e soprattutto nel caso del popolo, se questo si sente sopraffatto, specie in Italia, non canta forte, ma urla, il che è molto diverso.
Detto questo, non dico che un ripieno per accompagnare una chiesa piena che canta tutta non sia adatto. L'organista deve avere l'orecchio e il gusto per valutare fin dove spingersi.
Nell'esempio del Te Deum postato, pare sinceramente anche a me che si esageri un poco, eppure, l'effetto andrebbe, in ultima analisi, valutato di persona nella chiesa -- la registrazione può ingannare di molto!
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Lasciamo perdere per un attimo l’accompagnamento del canto del Te Deum nel video postato da Lefebvre e concentramoci sul postludio organistico (chiaramente un'improvvisazione magistrale dell'organista in pieno stile francese). Signori, mi dispiace, ma un’uscita così solenne e gaudente in Italia non l’ho mai sentita ed è un vero peccato.
Perché da noi vige la regola che se l’organo suona forte disturba, è una strombazzata. Anche se, nel caso di un ingresso pontificale (come quello dei vespri del Te Deum a San Pietro), non c’è niente da disturbare.
Qua purtroppo sarò anche drastico ma in Italia abbiamo il predominio musicale dei preti, che vogliono sempre avere il brano “meditativo ma gioioso”, l’accompagnamento “bello ma semplice”, ecc… e in compenso ci ritroviamo le chiese piene di gente che batte i tamburi e balla in cerchio!
Grazie a Dio musicalmente parlando esiste Notre Dame a Parigi, davvero quell’uscita solenne è un’anticipazione del paradiso. A San Pietro e in Italia dobbiamo invece continuare ad accontentarci delle briciole che ci vengono generosamente “concesse” dal clero, che in fatto di musica è sempre più ignorante. E non lo dico con tono polemico, ma semplicemente affranto.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Lefebvre
Credo che questo sia dato (ripeto, credo!) dal fatto che mons. Marini non sa nulla di musica. Dubito fortemente che mons. LIberto o il M° Goettsche preferiscano repertorio di questo genere. Anche perchè il M° Goettsche, a mio avviso molto più bravo di Libertucci, è un buon esecutore di Bach e pure buon improvvisatore quindi penso sia un pò costretto a suonare in tal modo.
Di Liberto non saprei, ma posso testimoniare che Goettesche è un ottimo improvvisatore. Il problema è che, come è già stato detto, in Italia vige la moda di sotterrare l’organista a mero accompagna-canti.
Il Ripieno è proibitissimo per accompagnare l’assemblea, le ance poi – queste libidinose –, non parliamo di cornetti e mutazioni varie. La decenza è la qualità che un organista deve avere, dal momento che difficilmente accetterei un Tutti sotto un Verbum supernum o un Adoro te. Ma, perdiana, che sia sempre la solita solfa del rispettoso, raccolto, semplice, piano, no, non lo accetto! Tantomeno un prete può venirmi a dire quali registri mettere; la prima cosa che farei in un’occasione del genere sarebbe levarmi dai piedi all’istante e non tornare mai piú in quella chiesa.
L’organo va usato TUTTO, ogni registro, ogni tastiera, ogni combinazione che si hanno disponibili hanno una loro utilità e nel ciclo delle celebrazioni vanno utilizzati. Alla fine di ogni celebrazione io ho sempre usato l’organo quasi completo (eccetto superottave, subottave e ance peculiari), cosí come quando si cantavano inni moderni alternati con l’assemblea, non ho mai avuto problemi a buttar giú il ripieno e a volte anche una bella Tromba al manuale con Fagottone al pedale. E nella mia vita di organista anche di cattedrale non ho quasi mai suonato brani di letteratura, né all’inizio né alla fine. Le strombazzate le ho sempre lasciate ai paladini della spontaneità, con chitarrazze, pentolame e canti da torcibudella.
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Non posso che condividere quanto dice l'ottimo Fiat.
L'organo va usato tutto. L'organista ha l'onore di "dosare" questo tutto.
Io amo combinare i registri in mille modi diversi per cercare di rendere la musica sempre più espressiva, no al piattume (sempre 8' e 4' oppure sempre e solo ripieno), invece massima varietà (mutazioni, ance, registri solisti, ripieni), sempre con buon gusto.
Soprattutto all'interno della liturgia è l'organista un ermeneuta: deve trasfondere in musica il Mistero che viene celebrato e i sentimenti di devozione, intimità, solennità, gioia, dolore, meditazione che albergano nel cuore e nella preghiera dell'Assemblea.
L'improvvisazione è una peculiarità di chi fa musica nella liturgia, ma anche la capacità di saper scegliere tra la grande letteratura organistica un brano opportuno non è da meno.
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In questa discussione -- ricordo -- si parla di servizi musicali alle Liturgie Papali, non di altro. Ho spostato diversi messaggi da qui, alla discussione sulle varie personalità della Musica Sacra contemporanea.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
card schuster
Non posso che condividere quanto dice l'ottimo Fiat.
L'organo va usato tutto. L'organista ha l'onore di "dosare" questo tutto.
Io amo combinare i registri in mille modi diversi per cercare di rendere la musica sempre più espressiva, no al piattume (sempre 8' e 4' oppure sempre e solo ripieno), invece massima varietà (mutazioni, ance, registri solisti, ripieni), sempre con buon gusto.
Soprattutto all'interno della liturgia è l'organista un ermeneuta: deve trasfondere in musica il Mistero che viene celebrato e i sentimenti di devozione, intimità, solennità, gioia, dolore, meditazione che albergano nel cuore e nella preghiera dell'Assemblea.
L'improvvisazione è una peculiarità di chi fa musica nella liturgia, ma anche la capacità di saper scegliere tra la grande letteratura organistica un brano opportuno non è da meno.
Esattamente, lo spirito è questo. A quanto ho potuto ascoltare in San Pietro, Goettesche fa buon uso di improvvisazioni, in stile bachiano, decisamente, ma tuttavia quando si tratta di celebrazioni trasmesse, ripiega (o, piú verosimilmente, è indotto a ripiegare) su brani di letteratura, a volte azzeccati, altre meno. Libertucci, invece, direi di averlo sentito improvvisare davvero poche volte, il che non è affatto bene.
E tuttavia, a me pare insoddisfacente anche l’attuale quantità e qualità di improvvisazioni che vengono eseguite dall’uno e dall’altro. Qualcuno ha rammentato il benedettino Théo Flury; lui sí che improvvisa facendo uso di tutto l’organo e senza paletti miserevoli imposti dalla letteratura. Ma d’altronde è insegnante di Improvvisazione organistica al PIMS.
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Ho appena scaricato dal sito dell’ufficio delle celebrazioni liturgiche pontificie il messaline per la festa dell’epifania. Musicalmente sarà una celebrazione molto bella: l’ordinario che sarà eseguito è quello bellissimo della “missa cum jubilo”, la celebrazione inizierà con la splendida antifona “Venite adoremus eum” ma la vera chicca è il canto offertoriale “Puer natus” eseguito alternativamente all’unisono dall’assemblea e polifonicamente nella splendida elaborazione di Domenico Bartolucci (almeno così è stato l’anno scorso…).
La celebrazione non sarà trasmessa dalla Rai....meglio così, si potrà seguire su SAT2000 o, per chi ha SKY, sul telepace al canale 802.
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Io ho una mia idea abbastanza precisa in merito, che magari non verrà condivisa ma è plausibile e anche abbastanza comprovata. Innanzitutto, posso affermare che questo pressappochismo strumentale non è costante, ma fa bella mostra di sé nelle celebrazioni piú blasonate e piú seguite. Dipende anche dall’organista in servizio: se suona Goettesche o Libertucci, si sente eccome. Se ci fate caso, si tende a mantenere il livello della celebrazione eucaristica trasmessa per televisione, oppure di impatto particolarmente rilevante, piuttosto standard, come se San Pietro dovesse fare penitenza d’umiltà e non mostrare il proprio meritatissimo fasto allo scopo di mostrare che “la Chiesa è modesta, la Chiesa non è sfarzosa”, atteggiamento falsamente pauperistico e ipocrita che va molto di moda ultimamente. Di questa tendenza a tagliare impietosamente il livello delle celebrazioni risente anche la parte organistica, che viene avvicinata al pubblico piú recidivo mediante l’esecuzione di brani di letteratura orecchiabili, conosciuti, ma non imponenti o sensazionali (sto pensando ad un’improvvisazione sul Te Deum di Charles Tournemire). Il paradosso a cui si giunge è che nella Basilica piú importante del mondo si esegua una pastorale stiracchiata tre volte nello stesso periodo, e mai un’improvvisazione, un bell’alternatim, una coda strumentale con il tutti, un bel versetto con ance e cornetti...
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Pauperismo: ne avevo una mezza idea anch'io, ma mi sembrava troppo forte, quasi da dietrologia.
Ma se nell'aspetto liturgico, ovvero negli aspetti non musicali, si torna ad una dimensione adeguata, perché con l'elemento musicale siamo ancora indietro (anche se il ritorno di Bartolucci è un segnale molto positivo)?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Abaz
Pauperismo: ne avevo una mezza idea anch'io, ma mi sembrava troppo forte, quasi da dietrologia.
Ma se nell'aspetto liturgico, ovvero negli aspetti non musicali, si torna ad una dimensione adeguata, perché con l'elemento musicale siamo ancora indietro (anche se il ritorno di Bartolucci è un segnale molto positivo)?
La musica è da sempre la grande esclusa in Italia. Il ritorno di Bartolucci? Dove?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Fiat Lux
Il ritorno di Bartolucci? Dove?
In effetti da quel giorno di novembre, quando diresse durante una Messa del card. Comastri, non mi pare ci siano state altre occasioni. Che tristezza.
Miserachs lamentava l'assenza di un ufficio vaticano dedicato alla musica sacra. Se ci fosse, forse per osmosi le nostre diocesi riprenderebbero il giusto corso.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
ciccillo
Mi chiedo, ora, dopo aver ascoltato per l'ennesima volta la stessa pastorale all'offertorio dell'Epifania, come ho detto ieri e come ha autorevolmente commentato Fiat Lux, se le mie parole fossero prive di fondamento come hai detto tu, o se piuttosto non sia stato tu a non perdere occasione per criticarmi in modo gratuito come sempre.
Purtroppo la gente parla anche senza sapere molto di musica e musica sacra, e questo non è certo una cosa buona.
In genere di musica parlano tutti coloro che hanno meno titolo di farlo, perdendo le occasioni di stare zitti. Di musica sacra in particolare si preferisce ascoltare chi non ha mai toccato un organo né cantato un inno gregoriano. È piú di moda occuparsi di cose delle quali non si conosce assolutamente nulla; la competenza è antiquata.
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Purtroppo devo lamentare ancora una volta una cospicua carenza da parte del maestro organista, anche quest'oggi, giovedì santo, messa del crisma. Commentavo con un altro collega organista la totale imperizia dello stesso nel preludio (malamente improvvisato) al Tu es Petrus. Mi rivolgo ai maestri organisti che qui possono capirmi, prego gli altri di non fare commenti tecnici nel merito qualora sprovvisti di appropriate competenze.
L'organista ha cominciato la sua "improvvisazione" in Do maggiore (ho l'orecchio assoluto, vi posso certificare che trattavasi di Do maggiore), distaccandosene praticamente mai, eccetto in un punto, verso il finale, in cui ha modulato transitoriamente ed accidentalmente a La minore, attraverso la dominante Mi maggiore (la pseudo modulazione è durata 7 od 8 secondi al massimo).
Tornando all'improvvisazione, mancava di qualunque fantasia, priva di qualunque melodia, era una successione di armonie sui gradi di Do maggiore secondo una sequenza che da vicino ricordava quella di uno studente di primo anno del corso di armonia complementare.
Lo ripeto: chi è del mestiere capisce all'istante, e dal momento che questo problema e questa stanchezza si trascina da tantissimo tempo, credo sia giusto puntare il dito contro questa che io reputo una colpevole mancanza. Non è, come più volte ho detto, una questione di suggerimenti impartiti dal maestro delle celebrazioni, che, siccome non competente nel campo, si è sempre astenuto dal dare suggerimenti (anche qui possono comprendermi pienamente gli organisti professionisti, leggasi Fiat Lux e altri); mi dispiace anche per coloro che conoscono personalmente il maestro organista e già in altre occasioni lo hanno accreditato come musicista preparato ed esperto: così non è, ed ogni solennità (Natale e Pasqua) ne è la prova.
Annuncio fin d'ora che la notte di Pasqua ascolteremo per l'ennesima volta, al termine della celebrazione, la Toccata in Sol maggiore di Dubois, perché nel ristrettissimo repertorio del maestro organista vi sono solo tre-quattro pezzi: la toccata di Widor dalla sinfonia n. 5 in fa maggiore, la citata toccata di Dubois, di E. Gigout la Toccata in si minore, e talvolta, rarissimamente, la Toccata e fuga in Re minore, pezzo famoso, di Bach.