Ma è una consuetudine o una norma precisa?
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nell'Ordo Synodi Episcoporum non è previsto che il Relatore Generale ed il Segretario Speciale siano Cardinali, art. 14
COMUNICATO: SESTA RIUNIONE DEL XII CONSIGLIO ORDINARIO DELLA SEGRETERIA GENERALE DEL SINODO DEI VESCOVI (22-23 NOVEMBRE 2011) , 01.12.2011
Nel prossimo anno 2012 dal 7 al 28 ottobre sarà celebrata la XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana. Con i lavori sinodali avranno coincidenza alcuni eventi ecclesiali, quali il 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, il 20° anniversario della promulgazione del Catechismo della Chiesa Cattolica e l’inizio dell’anno della Fede, che il Santo Padre Benedetto XVI ha indetto con la Lettera Apostolica in forma di "motu proprio" Porta fidei.
Il Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, S.E. Rev.ma Mons. Nikola Eterović, ha esordito con questo accenno nel guidare i lavori della sesta riunione del XII Consiglio della Segreteria Generale, alla quale hanno partecipato: Sua Em.za Rev.ma Card. Francis Arinze, Prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (Città del Vaticano); Sua Em.za Rev.ma Card. Francis Eugene George, O.M.I., Arcivescovo di Chicago (Stati Uniti d'America); Sua Em.za Rev.ma Card. Peter Kodwo Appiah Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace (Città del Vaticano); Sua Em.za Rev.ma Card. Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi (Città del Vaticano); Sua Em.za Rev.ma Card. Joseph Zen Ze-Kiun, S.D.B., Vescovo emerito di Hong Kong (Cina); Sua Em.za Rev.ma Card. Odilo Pedro Scherer, Arcivescovo di São Paulo (Brasile); Sua Em.za Rev.ma Card. Laurent Monsengwo Pasinya, Arcivescovo di Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo); Sua Em.za Rev.ma Card. Walter Kasper, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani (Città del Vaticano); Sua Em.za Rev.ma Card. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura (Città del Vaticano); Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Thomas Menamparampil, S.D.B., Arcivescovo di Guwahati (India); Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Diarmuid Martin, Arcivescovo di Dublin (Irlanda); Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Florentin Crihălmeanu, Vescovo di Cluj-Gherla, Claudiopoli-Armenopoli dei Romeni (Romania).
Trattenuti in sede da impegni pastorali non hanno potuto prendere parte ai lavori: Sua Em.za Rev.ma Card. Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, S.D.B., Arcivescovo di Tegucigalpa, Presidente della Conferenza Episcopale (Honduras); Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Mark Benedict Coleridge, Arcivescovo di Canberra-Goulburn (Australia); Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Luis Antonio G. Tagle, Arcivescovo di Manila.
Ai lavori hanno preso parte come ospiti, nelle loro qualità rispettive di Relatore Generale e Segretario Speciale dell’Assemblea, Sua Em.za Rev.ma Card. Donald William Wuerl, Arcivescovo di Washington (Stati Uniti d’America), e Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Pierre-Marie Carré, Arcivescovo di Montpellier (Francia), con i quali era anche Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Salvatore Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione (Città del Vaticano).
L’Ecc.mo Segretario Generale ha continuato nel suo saluto iniziale invitando a riflettere sulla nuova evangelizzazione, così come essa è delineata nell’Esortazione Apostolica Evangelii nuntiandi e nei documenti del Concilio Vaticano II. Il Papa Paolo VI, richiamando la dottrina conciliare, auspicava nella Chiesa un impulso nuovo, generale, concorde, generoso per l’azione evangelizzatrice, allo scopo di adempiere il suo fondamentale dovere di rispondere ai bisogni del mondo, nei nuovi tempi di evangelizzazione, con slancio nuovo, per suscitare anche un nuovo apostolato.
L’ordine del giorno proposto al Consiglio comprendeva, dopo il saluto dell’Eccellentissimo Segretario Generale, la presentazione di una sintesi delle risposte ai Lineamenta inviate dalle Conferenze Episcopali, dai Sinodi dei Vescovi delle Chiese Orientali Cattoliche sui iuris, dagli organismi della Curia Romana e dall’Unione dei Superiori Generali. Dopo tale presentazione era prevista l’elaborazione di uno schema per la redazione dell’Instrumentum laboris, documento di lavoro della futura Assemblea sinodale.
È poi seguita una discussione che ha occupato la maggior parte del tempo previsto nei due giorni di lavori e ha portato a risultati significativi per lo studio dello schema in questione. Dal dibattito sono emerse alcune osservazioni generali circa il testo presentato. Diverse proposte di natura letterale e redazionale sono fatte oggetto di ulteriore approfondito esame nei due circoli di lavoro.
Si è cercato di dare una descrizione adeguata di Nuova Evangelizzazione, mettendo in evidenza la necessità di ancorarla ai fondamenti biblici e teologici, secondo le esigenze della missione originaria evangelizzatrice della Chiesa guidata dallo Spirito Santo. La nuova evangelizzazione, rivolta alle persone che non seguono più la prassi cristiana, interessa tutta la Chiesa, anche se in modo diverso secondo le regioni. Con la nuova evangelizzazione la Chiesa cerca di rispondere ai mutamenti costanti che intervengono nella comunità umana universale nel processo di globalizzazione in un clima culturale e morale di secolarizzazione e agnosticismo. Di fronte a tali sfide si richiedono nuovi linguaggi e nuovi mezzi e soprattutto testimoni credibili perché si trasmessa la fede alle nuove generazioni nei nuovi contesti sociali, dove le comunità naturali e tradizionali, quali la famiglia e la scuola, ritrovano con particolare urgenza il loro proprio impegno educativo alla fede. La Chiesa fa affidamento su queste cooperazioni perché la sua missione di evangelizzare attraverso l’annuncio, l’iniziazione, la liturgia, la santità delle persone conosca nuovi metodi e nuovi esiti.
Alla Chiesa si apre la via a questo nuovo atteggiamento missionario nell’intento di raggiungere non solo i battezzati che hanno abbandonato la professione e la pratica della fede, i non credenti, gli agnostici, ma anche i fedeli di altre religioni, in un dialogo che renda possibile l’incontro attorno a ragioni da trovare o da spiegare per il vivere umano e per la professione della fede. La Chiesa infine, mentre avverte con rinnovata acuta sensibilità il dovere di predicare il Vangelo, ha necessità di una metànoia che le permetta, tra l’altro, di presentarsi come maestra e testimone a persone che cercano il Signore, perché, annunciando il Vangelo, di fatto proclama la conversione e il perdono dei peccati.
Fissata la data della prossima riunione nei giorni 16 e 17 febbraio 2012, il Consiglio ha concluso i lavori della sesta riunione con l’Angelus, chiedendo alla Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, protezione e intercessione perché il futuro Sinodo concorra alla conoscenza e all’accoglienza del Vangelo anche attraverso il nuovo slancio della evangelizzazione.
[01728-01.01] [Testo originale: Italiano]
[B0720-XX.01]
fonte: Sala Stampa della Santa Sede
COMUNICATO: SETTIMA RIUNIONE DEL XII CONSIGLIO ORDINARIO DELLA SEGRETERIA GENERALE DEL SINODO DEI VESCOVI (16 FEBBRAIO 2012) , 27.02.2012
L’argomento della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si svolgerà nei giorni 7-28 ottobre 2012, è espresso nella formula La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana, tema che nella storia dei Sinodi ha avuto, in certo senso, un precedente nella III Assemblea Generale Ordinaria celebrata dal 27 settembre al 26 ottobre 1974 su L’evangelizzazione nel mondo moderno. Lo ha ricordato l’Eccellentissimo Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, S.E.R. Mons. Nikola Eterović, nell’intervento iniziale della settima riunione del XIII Consiglio Ordinario della Segreteria Generale. Si tratta non semplicemente di una coincidenza cronologica o tematica, quanto piuttosto di un segno di continuità della sollecitudine della Chiesa nel predicare il Vangelo. Per questo motivo essa trova preziosi suggerimenti anche per la sua missione nel mondo di oggi nella Esortazione Apostolica Evangelii nuntiandi successiva a quella III Assemblea. Il Segretario Generale ne ha messo in evidenza gli stretti legami che la collegano al Concilio Vaticano e i testi conciliari presenti sotto forma di citazioni nel documento postsinodale medesimo.
Alla riunione hanno partecipato: Sua Em.za Rev.ma Card. Francis Arinze, Prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (Città del Vaticano); Sua Em.za Rev.ma Card. Francis Eugene George, O.M.I., Arcivescovo di Chicago (Stati Uniti d'America); Sua Em.za Rev.ma Card. Peter Kodwo Appiah Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace (Città del Vaticano); Sua Em.za Rev.ma Card. Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi (Città del Vaticano); Sua Em.za Rev.ma Card. Joseph Zen Ze-kiun, S.D.B., Vescovo emerito di Hong Kong (Cina); Sua Em.za Rev.ma Card. Odilo Pedro Scherer, Arcivescovo di São Paulo (Brasile); Sua Em.za Rev.ma Card. Walter Kasper, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani (Città del Vaticano); Sua Em.za Rev.ma Card. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura (Città del Vaticano); Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Thomas Menamparampil, S.D.B., Arcivescovo emerito di Guwahati (India); Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Diarmuid Martin, Arcivescovo di Dublin (Irlanda); Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Mark Benedict Coleridge, Arcivescovo di Canberra and Goulburn (Australia); Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Luis Antonio G. Tagle, Arcivescovo di Manila.
Trattenuti in sede da impegni pastorali non hanno potuto prendere parte ai lavori: Sua Em.za Rev.ma Card. Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, S.D.B., Arcivescovo di Tegucigalpa, Presidente della Conferenza Episcopale (Honduras); Sua Em.za Rev.ma Mons. Laurent Monsengwo Pasinya, Arcivescovo di Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo); Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Florentin Crihălmeanu, Vescovo di Cluj-Gherla, Claudiopoli-Armenopoli dei Romeni (Romania).
Sono stati ospiti, rispettivamente come Relatore Generale e Segretario Speciale della XIII Assemblea, Sua Em.za Rev.ma Card. Donald William Wuerl, Arcivescovo di Washington (Stati Uniti d’America), e Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Pierre-Marie Carré, Arcivescovo di Montpellier (Francia), con i quali era anche Sua Ecc.za Mons. Salvatore Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione (Città del Vaticano).
Oggetto primario all’ordine del giorno proposto al Consiglio è stato l’esame della bozza dell’Instrumentum laboris della prossima XIII Assemblea Generale Ordinaria, il cui testo era stato già trasmesso ai Membri nelle loro sedi. Tale fatto ha permesso di concentrare i lavori nella giornata del 16 febbraio, dato che i Cardinali, Membri del Consiglio Ordinario, hanno dovuto partecipare al Concistoro del 17 febbraio corrente. È avvenuto uno scambio di riflessioni prima in assemblea plenaria poi nei due gruppi inglese e italiano, le cui rispettive conclusioni sono state poi ulteriormente messe a confronto nella successiva e conclusiva discussione plenaria.
Le parti della bozza che hanno destato maggiore attenzione sono state quelle riguardanti la struttura letteraria generale del testo e le integrazioni comprendenti temi quali l’identità dei destinatari della nuova evangelizzazione, l’identità del cristiano nella sua relazione con il Vangelo e con Gesù Cristo che è il Vangelo stesso. Particolarmente ricco è stato il dibattito attorno al primato della fede nel presente momento storico segnato dalla crisi della fede, che è anche una crisi di trasmissione della fede stessa. Si è parlato della "infecondità dell’evangelizzazione attuale", anche in presenza di certi influssi della cultura attuale che rendono particolarmente difficile la trasmissione della fede e rappresentano al contempo una sfida per i cristiani e per la Chiesa. A tale proposito, l’indizione dell’Anno della Fede sarà un’occasione propizia per approfondire il dono della fede ricevuto dal Signore per viverlo e trasmetterlo agli altri.
Il luogo originario della trasmissione della fede è stato indicato nella famiglia, dove la fede viene comunicata ai giovani che nella esperienza di famiglia imparano sia il contenuto sia la prassi della fede cristiana. L’opera insostituibile della famiglia viene prolungata dalla catechesi svolta nelle istituzioni ecclesiali, soprattutto attraverso la liturgia con i sacramenti e l’omelia, oppure dando spazio alle missioni parrocchiali, alla pietà popolare, ai movimenti, alle comunità ecclesiali.
Il Segretario Generale ha ringraziato i Membri del Consiglio eletti nella XII Assemblea Generale Ordinaria per la loro opera a favore della collegialità episcopale e per la indispensabile collaborazione con la Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, in vista del servizio reso al ministero del Santo Padre Benedetto XVI. La preghiera dell’Angelus ha concluso i lavori con l’invocazione alla Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, Stella della Evangelizzazione, perché i lavori del prossimo Sinodo si svolgano fruttuosamente nella memoria del Concilio Vaticano II e nella fedeltà al Vangelo per la trasmissione della fede.
[00278-01.01] [Testo originale: Italiano]
[B0122-XX.01]
fonte: Sala Stampa della Santa Sede
AVVISO DI CONFERENZA STAMPA
Si informano i giornalisti accreditati che martedì 19 giugno 2012, alle ore 11.30, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, avrà luogo la conferenza stampa di presentazione dell’Instrumentum laboris della XIII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema: "La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana" (7 - 28 ottobre 2012).
Interverranno:
S.E. Mons. Nikola Eterović, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi;
Mons. Fortunato Frezza, Sotto-Segretario del Sinodo dei Vescovi.
(...)
fonte: Sala Stampa della Santa Sede
Sinodo sulla nuova evangelizzazione. Mons. Eterović: trovare risposte adeguate alle nuove sfide per la Chiesa
"La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana": su questo tema si svolgerà in Vaticano, dal 7 al 28 ottobre prossimi, il 13.mo Sinodo generale ordinario dei vescovi. Domani, alle 11.30, presso la Sala Stampa della Santa Sede, si terrà la presentazione dell’Instrumentum laboris, ovvero il documento di lavoro dell’Assemblea. Isabella Piro ne ha parlato con mons. Nikola Eterović, segretario generale del Sinodo dei vescovi:
R. – Il sentimento è positivo, perché le risposte che abbiamo ricevuto riflettono la realtà delle Chiese particolari nel mondo intero. Insieme, però, ci sono anche alcuni temi che bisogna approfondire, alcune sfide, alcune difficoltà da condividere con gli altri e nel dialogo fraterno: vedere assieme a loro possibili "piste" per superarli, per poter trasmettere la buona notizia, il Vangelo, all’uomo contemporaneo, alle nuove generazioni.
D. – La nuova evangelizzazione a chi si rivolge in particolare?
R. – A tutti i membri del Popolo di Dio. E’ nota l’espressione del Beato Giovanni Paolo II che la nuova evangelizzazione dovrebbe essere nuova nell’ardore, nuova nell’espressione, nuova nei metodi! La Chiesa nell’insieme, aperta allo Spirito Santo, deve dinamizzare la sua pastorale ordinaria. La nuova evangelizzazione s’indirizza in modo particolare alle persone che sono state battezzate, ma non sufficientemente evangelizzate, cioè alle persone che si sono allontanate dalla Chiesa. La nuova evangelizzazione vorrebbe indirizzarsi in modo speciale a loro, perché riscoprano l’attualità del Vangelo, la bellezza di Gesù Cristo, e possano celebrarlo insieme con i fratelli nella comunità della fede, della speranza e della carità. Tutto questo poi darà un nuovo dinamismo missionario, non solo nei riguardi delle missioni nei Paesi lontani, ma anche nei nostri Paesi occidentali, perché a causa della globalizzazione, della mobilità umana, anche in mezzo a noi, ci sono tanti non cristiani: loro hanno diritto di conoscere Gesù Cristo e la sua Parola di Salvezza e noi abbiamo il dovere di annunciare loro la Buona notizia, di mostrare che essere cristiano cambia la nostra vita, ci dà la speranza, la gioia che vogliamo condividere con i nostri fratelli.
D. – In che modo la nuova evangelizzazione guarda al Concilio Vaticano II, che ad ottobre celebra i 50 anni dall’inaugurazione?
R. – L’intento di presentare all’uomo contemporaneo il Vangelo, che è sempre lo stesso - ieri, oggi e domani – in un altro modo, più vicino alla cultura contemporanea, all’uomo secolarizzati, questo intento, che oggi chiamiamo nuova evangelizzazione, era già incominciato con il Concilio Vaticano II: la riforma nella continuità.
D. – In questi ultimi tempi la Chiesa è al centro di vicende mediatiche che ne danno una visione distorta. La nuova evangelizzazione come può aiutare a ricalibrare i toni?
R. – La nuova evangelizzazione richiede a tutti noi la conversione. Siamo tutti chiamati alla santità e senza conversione non ci potrà essere una nuova evangelizzazione. Bisogna lasciarsi, dunque, illuminare dallo Spirito Santo, ricevere la forza del Signore Risorto, per riconoscere i nostri peccati e per lasciarsi trasformare dalla grazia di Dio. In questa prospettiva, il Sinodo e anche il tema: “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”, darà una spinta – sono sicuro – per superare le attuali difficoltà e per annunciare con gioia e con umiltà, sapendo che nella nostra fragilità si manifesta la potenza di Dio e che Dio si serve di noi per suscitare una nuova Pentecoste, nella Chiesa, per il bene del mondo intero.
D. – Qual è il suo auspicio personale per il prossimo Sinodo generale?
R. – Poter trovare risposte adeguate alle nuove sfide, che sono poste alla Chiesa nel cammino dell’evangelizzazione, nuovi itinerari per trasmettere il Vangelo con rinnovato dinamismo, con nuovi metodi. Basti pensare alla cultura digitale, alle nuove possibilità dei mass media, per trasmettere questa grande ricchezza della Chiesa, che il Signore le ha affidato, all’uomo contemporaneo in tutto il mondo, che ne ha bisogno, a volte anche senza saperlo.
fonte: Radio Vaticana