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CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLA "RELAZIONE DOPO LA DISCUSSIONE" (RELATIO POST DISCEPTATIONEM) DELLA XIII ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEL SINODO DEI VESCOVI
Alle ore 12.45 di oggi, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione della "Relazione dopo la discussione" (Relatio post disceptationem) della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (7-28 ottobre 2012) sul tema "La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana".
Sono intervenuti: l’Em.mo Card. John Tong Hon, Vescovo di Hong Kong (Cina), Presidente delegato; l’Em.mo Card. Laurent Monsengwo Pasinya, Arcivescovo di Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo), Presidente delegato; S.E. Mons. Ján Babjak, S.I., Arcivescovo Metropolita di Prešov per i cattolici di rito bizantino, Presidente del Consiglio della Chiesa Slovacca (Slovacchia), Vice-Presidente della Commissione per l’Informazione; S.E. Mons. José Horacio Gómez, Arcivescovo di Los Angeles (Stati Uniti d’America), Membro della Commissione per l’Informazione; S.B. Sviatoslav Schevchuk, Arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyč, Capo del Sinodo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina.
http://press.catholica.va/news_servi...=29861&lang=it
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“Errori di chi amministra i beni ecclesiastici? Va presunta la buona fede”
Al Sinodo mons Versaldi, capo della “corte dei conti” vaticana: "Prima di denunciare dare la possibilità del ravvedimento”
REDAZIONE
ROMA
Quando nella Chiesa si commettono «errori» nell’amministrazione del denaro e delle proprietà materiali,prima di tutto deve valere «la presunzione di buona intenzione e di onestà», finchè non sia «dimostrato il contrario», anzichè la «facile accusa di interesse o di potere personale». Lo afferma il capo della Prefettura vaticana degli Affari economici, card. Giuseppe Versaldi, secondo cui «prima della denuncia all’autorità» si deve dare «la possibilità di ravvedimento e riparazione».
Nell’intervento inviato per iscritto al Sinodo dei Vescovi, il card. Versaldi sottolinea che «l’annuncio del Vangelo deve essere sempre accompagnato dalla credibilità di colui che lo annuncia mettendo in pratica il messaggio che proclama», e «ciò riguarda anche il modo con cui la Chiesa usa i beni temporali necessari per la sua missione spirituale». Fa quindi «tre osservazioni» a proposito della «attualità» di questo tema.
Secondo il presidente della Prefettura degli Affari Economici, fino a pochi mesi fa una sorta di «Corte dei Conti» vaticana che ora ha assunto funzioni da vero e proprio dicastero pontificio di indirizzo e programmazione economica, «esiste una reale difficoltà a trovare il giusto equilibrio tra le prioritarie esigenze del fine spirituale e le tecniche con cui i beni materiali sono trattati dalle amministrazioni ecclesiastiche in quanto queste tecniche sono dettate dal mondo e sovente possono essere in contrasto col fine religioso».
Per il card. Versaldi, «ne consegue la possibilità di errori da parte di coloro che amministrano i beni ecclesiastici», verso i quali però «deve valere nella Chiesa la presunzione di buona intenzione e di onestà fino alla dimostrazione del contrario anzichè la facile accusa di interesse o di potere personale propria dei denigratori della Chiesa».
Nei «casi possibili» di «cattiva amministrazione dei beni ecclesiali», secondo il «ministro» vaticano dell’economia e delle finanze, «come terapia deve valere nella Chiesa la medicina evangelica della correzione fraterna». «Prima della denuncia all’autorità - spiega - deve valere il confronto personale per dare la possibilità di ravvedimento e riparazione». Per Versaldi, «trasparenza non significa automaticamente pubblicizzazione del male che porta allo scandalo». E «solo se non c’è conversione, si deve ricorrere all’autorità competente alla quale spetta il compito di verificare le accuse senza che queste siano già considerate prova di malgoverno».
Il card. Versaldi indica comunque come «necessità in positivo» che «la Chiesa comunichi meglio come vengono usati i beni in suo possesso che sono a servizio dell’ evangelizzazione e della promozione umana in tutto il mondo». «Non si tratta di esibire il bene che si fa - conclude -, ma di rendere testimonianza della grande carità presente nella Chiesa che deve risplendere come luce che illumina il mondo».
http://vaticaninsider.lastampa.it/va.../sinodo-19046/
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Sinodo, mons Gmur: “La Chiesa trovi soluzioni per i divorziati risposati”
Parla il vescovo di Basilea: tutte queste persone non possono essere ridotte a una realtà peccatrice, esistono casi diversi
REDAZIONE
ROMA
La Chiesa deve trovare delle soluzioni per trattare i casi dei divorziati risposati che non possono essere ridotti a una realtà peccatrice. È quanto ha detto stamane in un briefing con la stampa il vescovo di Basilea, monsignor Felix Gmur. «Le persone - ha detto Gmur - vivono in diverse relazioni: sia nel matrimonio, quindi in famiglie così come queste sono pensate dalla Chiesa, che in altre relazioni “quasi famigliari”».
«Pensiamo - ha aggiunto - a una ragazza che vive con sua madre e con il compagno della madre: allora bisogna ripensare le relazioni del corpo della famiglia, del corpo della Chiesa e anche del corpo umano, della sessualità. Non tutte le persone vivono così come noi pensiamo che debbano vivere. Per esempio ci sono coloro che sono stati sposati e si sono divorziati e ora vivono in un nuovo matrimonio ma sono considerati peccatori dunque non sono ammessi all’eucaristia».
«Qui - ha detto Gmur - c’è da ripensare la cosa perchè ogni caso è unico. Io conosco una coppia: loro sono sposati da 50 anni e tutti e due hanno alle spalle brevi esperienze matrimoniali, questi 50 anni non contano nulla? È solo una realtà solo peccatrice? Forse qui la Chiesa deve immaginare un nuovo trattamento. Io dico che si deve prendere sul serio questo problema, anche il Papa lo ha detto. Lui ancora non ha indicato una via su questo terreno, forse sta preparando qualcosa su questo tema».
http://vaticaninsider.lastampa.it/ne.../sinodo-19047/
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Appello dal Sinodo: i cristiani riportino la speranza in un mondo in crisi
Esprimere la speranza in un mondo in crisi: questo l’obiettivo della nuova evangelizzazione, ricordato stamani dal Sinodo dei vescovi, in corso in Vaticano. Al centro della 17.ma Congregazione generale, le relazione dei Circoli minori che presentano alcune proposte concrete per i documenti finali dell’assise. Il servizio di Isabella Piro:
Hanno seguito metodi diversi, i Circoli minori - chi più schematico, chi più discorsivo – ma tutti mirano al medesimo risultato: riportare la speranza in un mondo in crisi, in una modernità liquida in cui c’è, allo stesso tempo, l’assenza e la nostalgia di Dio. Su cosa deve puntare, dunque, la Chiesa? Innanzitutto su un esame di coscienza: se si parla di nuova evangelizzazione, dicono i vescovi, forse è perché i cristiani hanno perso qualcosa, qualcosa che la Chiesa non ha saputo offrire. D’altronde per evangelizzare bisogna prima essere evangelizzati. Di qui, il richiamo forte al sacramento della penitenza.
Altro punto focale, il dialogo sia ecumenico che interreligioso: il primo rende credibile l’annuncio del Vangelo; il secondo, soprattutto se basato sulla conoscenza profonda della Bibbia e sulle testimonianze di vita, permette la diffusione della Parola di Dio anche nei Paesi a maggioranza musulmana.
Non si può, inoltre, ignorare la crisi profonda della famiglia, evidenziano i vescovi: nucleo di evangelizzazione, va sostenuta incoraggiando i genitori come primi catechisti dei figli e ribadendo l’importanza del sacramento del matrimonio. In quest’ottica, spazio anche ai nonni e alle donne, per le quali viene suggerita la possibilità di un lettorato biblico. Ancora aperta, invece, la proposta di un ministero per i catechisti, sebbene la loro centralità – così come quella di tutti i laici – venga richiamata in tutte le fasi della nuova evangelizzazione.
Uno spunto particolare guarda anche ai politici cristiani: coerenti con la fede, dicono i vescovi, essi non devono scendere a compromessi, ma lasciarsi guidare da una retta coscienza e da valori non negoziabili. E in questo contesto, arriva anche l’invito a rilanciare le opere di giustizia sociale e di carità, sulla scia della Dottrina sociale della Chiesa, ed anche perché l’opzione per i poveri rende credibile l’annuncio del Vangelo e crea delle vere e proprie oasi di incontro con Dio.
Proposte più specifiche pensano ad una revisione delle pratiche catechetiche e dei sacramenti dell’iniziazione cristiana e ad una missione mondiale di evangelizzazione, che potrebbe essere lanciata dal Papa nell’ambito dell’Anno della fede.
Anche i mass-media vengono chiamati in causa dal Sinodo: la perdita del senso del sacro che si registra in essi, affermano i presuli, porta ad un’immagine deformata della vita cristiana. Al contrario, se usati in modo corretto e da persone preparate, i mezzi di comunicazione diventano alleati dell’evangelizzazione, grazie anche all’ampia diffusione delle immagini, comprensibili da tutti.
Alcuni Circoli minori, inoltre, chiedono che il Sinodo rifletta maggiormente sulla globalizzazione e sul secolarismo – forse dovuto anche ad una certa mediocrità della vita cristiana - che si faccia chiarezza sul ruolo dei carismi e sulle opportunità che essi offrono alla Chiesa, che si ascoltino di più i giovani e che si dia maggior risalto agli insegnanti e ai centri educativi come strumenti di evangelizzazione.
Le parrocchie e le piccole comunità, poi, vengono invitare a ‘fare rete’ e si ricorda che il parroco è spesso il primo catechista. Centrale anche il riferimento ai santi ed ai martiri come testimoni credibili dell’annuncio del Vangelo e alla questione dei migranti, che deve essere inclusa nel processo di inculturazione della Parola di Dio. Perché in fondo, quello che si vuole portare nel mondo è l’incontro gioioso con Cristo.
Poco prima della fine della Congregazione, i Padri sinodali danno la parola ad alcuni uditori. In un Sinodo di vescovi che parla molto dei laici, dicono gli interventi, i laici si appellano ai sacerdoti e dicono loro: trovate il coraggio di essere voi stessi, non vi adattate al pensiero dominante, proponete senza paura la verità della fede. E noi vi seguiremo, perché abbiamo fame infinita di qualcosa di eterno e vero.
Infine, il segretario generale del Sinodo, mons. Nikola Eterović, rende noto che è stato aperto un conto corrente bancario, presso lo Ior, sul quale i Padri sinodali potranno versare le loro offerte di solidarietà per la Siria. Tali contributi, insieme a quelli della Santa Sede, verranno portati a Damasco nei prossimi giorni dalla delegazione voluta da Benedetto XVI.
http://it.radiovaticana.va/news/2012...n_c/it1-631276
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Turkson: “Io contro l’Islam? Sarebbe come attaccare la mia famiglia”
In un’intervista con Vatican Insider, il cardinale si scusa per la proiezione, al Sinodo, del filmato polemico con l’Islam. “Volevo documentare la crescente denatalità in Europa”
GERARD O'CONNELL
ROMA
“Per me attaccare l’Islam sarebbe come attaccare la mia famiglia. Il fratello di mio padre era musulmano e si è preso cura di me quando ero bambino. Quando invece invecchiò io mi sono preso cura di lui fino al giorno della sua morte.”
E’ stata questa la risposta del cardinale Peter Turkson, a chi lo accusava di aver incoraggiato o appoggiato il sentimento anti-islamico, mostrando un video sulla demografia musulmana, su YouTube, ai padri sinodali la sera del sabato 13 ottobre.
“L’obbiettivo non era quello di essere anti-Islamico. Assolutamente no! L’obbiettivo era enfatizzare la situazione demografica come risultato della tendenza e della cultura anti-vita del mondo occidentale, dove, per come la vedo io, c’è un grande bisogno di applicare i valori del Regno di Dio e del Vangelo all’ordine sociale,” ha detto a Vatican Insider il 64enne cardinale ghanese.
In un’ intervista esclusiva nel suo ufficio in Vaticano, il 16 ottobre, il cardinale ha detto di rimpiangere la sua decisione di mostrare il video controverso. “Ho mostrato questo video per illustrare questa realtà nel mondo occidentale e per sottolineare che se non evangelizziamo l’ordine sociale, può creare vari problemi per la società.”
Alla luce dell’acceso dibattito scatenato dopo la proiezione del video, il cardinale ammette che altri hanno interpretato il documentario in maniera diversa da lui. Fino ad allora, ha detto, “Non avevo mai visto quel video in chiave anti-Islamica, come invece tanti altri hanno fatto.” Crede che il suo passato spiega questa divergenza di opinione.
“Dalla mia esperienza personale non posso avere timori anti-Islamici di questo tipo, né mi lascio influenzare dalla propaganda anti-Islamica o dall’allarmismo. Uno dei membri della mia famiglia, mio zio da parte di mio padre, è musulmano. Abbiamo vissuto insieme; nella mia famiglia non c’è traccia di paura verso l’Islam. Mia madre era una metodista e mio padre un cattolico. Questa è la famiglia e il contesto interreligioso in cui sono cresciuto,” ha detto.
La ragione per cui ha presentato il video al Sinodo, ha detto, era quella di sottolineare un punto che aveva spiegato in un momento precedente della giornata, quando si era rivolto a quei presenti come Presidente del Consiglio della Giustizia e la Pace. Nel suo intervento ha presentato la dottrina sociale della Chiesa come “uno strumento utile per l’evangelizzazione” e ha chiesto che il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa fosse pubblicato sul sito web del Vaticano, insieme al Catechismo della Chiesa Cattolica. Ha anche chiesto un futuro sinodo sull’evangelizzazione dell’ordine sociale.
Ha usato il video per rinforzare il secondo punto, vale a dire, “la necessità di evangelizzare l’ordine sociale, specialmente in relazione alla cultura anti-vita, la cultura della morte che esiste nell’occidente e che adesso si esporta in Africa e in altre parti del mondo, come “rifiuti tossici spirituali che contaminano,” secondo Papa Benedetto XVI.
Aveva pensato che la prima parte del video illustrasse bene questo punto in quanto sottolineava il tasso di natalità decrescente nell’Europa occidentale, risultato di questa “cultura anti-vita” e le sue conseguenze, anche se ammette che le cifre “potrebbero non essere esatte”.
Ma, ha insistito, nessuno può negare che il tasso di natalità è decresciuto in maniera drammatica in Europa, comportando serie conseguenze per l’intera società. Era questo il punto sul quale voleva richiamare l’attenzione del Sinodo.
Alcuni partecipanti al Sinodo hanno ritenuto non molto prudente la scelta di presentare il suddetto video, dati i suoi toni anti-Islamici. Il cardinale Turkson ha detto che adesso si pente di averlo mostrato. “Mi rendo conto che ho sbagliato a scegliere questo video per sottolineare il punto che volevo sottolineare.”
La sera del lunedì scorso, il cardinale si è scusato davanti ai padri sinodali per aver presentato il video e per qualsiasi sentimento di angoscia suscitato in loro. Allo stesso tempo spera che il suo messaggio principale, cioè il fatto che è necessario evangelizzare l’ordine sociale, non verrà perso.
Da Vatican Insider
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"Evangelizzare l'ordine sociale"... Ma che ca... significa? Ma questi cardinali a volte farebbero meglio a chiudersi in una cappellina e starci a pregare finché non sentono più le ginocchia invece di venirsene fuori con queste sparate.
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O forse siamo solo noi che non riusciamo a comprendere un concetto espresso, probabilmente, con parole un pò complicate. :wink_smile:
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AVVISO DI CONFERENZE STAMPA , 23.10.2012
CONFERENZA STAMPA DEL 26 OTTOBRE 2012
Si informano i giornalisti accreditati che venerdì 26 ottobre 2012, alle ore 12.45, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, avrà luogo la Conferenza Stampa di presentazione del Messaggio della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (7-28 ottobre 2012) sul tema "La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana".
Interverranno:
Em.mo Card. Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze (Italia), Presidente della Commissione per il Messaggio;
S.E. Mons. Pierre-Marie Carré, Arcivescovo di Montpellier (Francia), Segretario Speciale;
S.E. Mons. Luis Antonio G. Tagle, Arcivescovo di Manila (Filippine), Vice-Presidente della Commissione per il Messaggio.
(Sarà disponibile il servizio di traduzione simultanea in lingua italiana, inglese e francese).
[01278-01.01]
CONFERENZA STAMPA DEL 27 OTTOBRE 2012
Si informano i giornalisti accreditati che sabato 27 ottobre 2012, alle ore 12.45, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, avrà luogo la Conferenza Stampa a conclusione della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (7-28 ottobre 2012) sul tema "La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana".
Interverranno:
Em.mo Card. Donald William Wuerl, Arcivescovo di Washington (USA), Relatore Generale;
S.E. Mons. Pierre-Marie Carré, Arcivescovo di Montpellier (Francia), Segretario Speciale;
S.E. Mons. Józef Michalik, Arcivescovo di Przemyśl dei Latini, Presidente della Conferenza Episcopale di Polonia.
(Sarà disponibile il servizio di traduzione simultanea in lingua italiana, inglese e francese).
[01279-01.01]
[B0603-XX.01]
fonte: Sala Stampa della Santa Sede
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Abacuc
"Evangelizzare l'ordine sociale"... Ma che ca... significa?
Portare Dio in tutti gli ambiti della società.