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InChordisEtOrgano
Prima di stravolgere organici e repertori mons. Palombella avrebbe dovuto indagare e osservare la prassi liturgico-musicale della Cattedrale ed attuare eventuali modifiche che avrebbe ritenuto necessarie gradualmente e discretamente: non basta sostituire il gregoriano con l'ambrosiano per diventare maestro di cappella del Duomo...
Condivido appieno. Lo stile "ambrosiano" di cantare in Duomo è perso con questa gestione.Lo stile dei precedenti maestri era più coinvolgente e comunicativo. Anche se alcuni brani (italiano/latino) era cantati dalla sola schola, li sentivo miei.Quello di ieri mi è sembrato inutilmente complicato, come se fossimo in una galleria di arte contemporanea, per intenditori. Prima, per continuare il paragone, eravamo in una mostra d'arte verista.Ho paura che non sentiremo l'Interrogavi angelum per Tutti i Santi, Lux Fulgebit per il Natale...E del triduo pasquale? Con quei magnifici mottetti di Migliavacca, soprattutto al giovedì in autentica? Che ne sarà?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
cantore12
Condivido appieno. Lo stile "ambrosiano" di cantare in Duomo è perso con questa gestione.Lo stile dei precedenti maestri era più coinvolgente e comunicativo. Anche se alcuni brani (italiano/latino) era cantati dalla sola schola, li sentivo miei.Quello di ieri mi è sembrato inutilmente complicato, come se fossimo in una galleria di arte contemporanea, per intenditori. Prima, per continuare il paragone, eravamo in una mostra d'arte verista.Ho paura che non sentiremo l'Interrogavi angelum per Tutti i Santi, Lux Fulgebit per il Natale...E del triduo pasquale? Con quei magnifici mottetti di Migliavacca, soprattutto al giovedì in autentica? Che ne sarà?
Capisco la preoccupazione. Quei mottetti certamente non li sentiremo più.Una giusta innovazione era necessaria, don Claudio in questo aveva portato qualcosina di suo.Ora siamo invece non in una fase di sviluppo, ma di sostituzione.Ciò che preme sottolineare è che le composizioni di Palombella sono semplicemente brutte, scopiazzature qua e la, spezzatini di altri autori.
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Domenica 24 Ottobre 2021I
Domenica dopo la Dedicazione
Celebrazione Capitolare ore 11.00
1. Ingressa: Tu es patientia mea, Domine
2. Atto Penitenziale: Asperges me Domine
3. Gloria
4. Salmo: La tua salvezza, Signore, è per tutti i popoli (M: Massimo Palombella [2021])
5. Alleluia (Massimo Palombella [2021]) con versetto “Euntes docete omnes gentes”(Massimo Palombella [2021])
6. Post Evangelium: Domine, Domine Deus
7. Offertorio: Confitemini Domino (IOAN. PETRALOYSII PRÆNESTINI, Liber II MotectorumQuatuor Vocum [Mediolani, Apud Franciscum & Hæredes Simonis Tini 1587]) (ArchivioMusicale della Veneranda Fabbrica del Duomo, Busta 106, n. 11). Cantus dall’edizionedel 1604 (IOAN. PETRALOYSII PRÆNESTINI, Motectorum Quatuor Vocibus, Partim Plena Voceet Paribus Vocibus. Liber Secundus [Venetijs, Apud Angelum Gardanum 1604])
8. Credo
9. Sanctus
10. Confractorium: Qui meditabitur in lege Domini die, ac nocte
11. Transitorium: Corpus Christi accepimus
12. Caro mea (FRANCISCI GUERRIERI, Mottecta. Liber secundus [Venetiis, Apud IacobumVicentinum 1589])
13. Antifona Mariana: Ave Regina cælorum
Il mottetto di comunione è quello eseguito in Sistina alla Messa dopo l'elezione del Santo Padre, lo trovate anche su youtube.
Molto bello, se avete una corale parrocchiale abbastanza preparata, potreste affrontarlo.
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Domenica 31 Ottobre 2021
II Domenica dopo la Dedicazione
Celebrazione Capitolare ore 11.00
1. Ingressa: Inclina, Domine, aurem tuam
2. Atto Penitenziale: Asperges me Domine
3. Gloria4. Salmo: Il Signore si rivela a chi lo teme (M: Massimo Palombella [2021])
5. Alleluia (Paul Decha; Elaborazione: Massimo Palombella [1998]) con versetto«Beatus, qui manducabit panem in regno Dei» (Massimo Palombella [2021])
6. Post Evangelium: Quærite Dominum, et confortamini
7. Offertorio: Cantate Domino (GIOVANNI CROCE CHIOZZOTTO, Mottetti a Quattro Voci.Libro Primo [In Venetia, Appresso Giacomo Vincenti 1597])
8. Credo
9. Sanctus
10. Confractorium: Odor Christi congregavit nos omnes
11. Transitorium: Qui manducaverit corpus meum
12. O sacrum convivium (Luigi Molfino [2000])
13. Antifona Mariana: Ave Regina cælorum
Il brano alla comunione era uno dei pochi già nel repertorio con Burgio.
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Lunedì 1 Novembre 2021
Solennità di Tutti i Santi
Celebrazione Pontificale ore 11.00
1. Canto Processionale: Cristo Gesù salvatore (T: Eugenio Costa [1982] - MauroMantovani [2021]; Melodia tradizionale Occitana; Armonizzazione ed elaborazione:Massimo Palombella [2014])
2. 12 Kýrie e Sallenda (Sancti tui, Domine)
3. Ingressa: Lætemur omnes in Domino
4. Gloria: Missa De angelis (polifonia di Massimo Palombella [2018])
5. Salmo: Benedetto il Signore in eterno (M: Massimo Palombella [2021])
6. Alleluia: Gregoriano (VI modo) con versetto «Iustorum animæ in manu Dei sunt» (M:Massimo Palombella [2021])
7. Post Evangelium: Beati eritis
8. Offertorio: Exultent iusti (M: Giuseppe Ottavio Pitoni; Manoscritto Cappella GiuliaII.66 n. 8 [1724])
9. Credo III
10. Sanctus: Missa De angelis (polifonia di Massimo Palombella [2017])
11. Confractorium: Ecce veniet Dominus, et omnes sancti eius cum eo
12. Transitorium: Sanctorum memoriam colimus, Domine
13. Dov’è carità e amore (T: Valentino Meloni [1965]; M: Terenzio Zardini [1965];Elaborazione: Massimo Palombella [2016])
14. Antifona Mariana: Ave Regina cælorum
Riciclo completo di quanto faceva con la Sistina.
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Martedì 2 Novembre 2021
Commemorazione di tutti i fedeli defunti
Celebrazione presieduta dall’Arcivescovo ore 17.30
1. Ingressa: Requiem æternam (versetti di Tomás Luis de Victoria, Missa pro DefunctisQuatuor vocum [THOMAS DE VICTORIA, Missæ quattuor, quinque, sex, et octo vocibus,Romæ, Apud Franciscum Coattinum 1592])
2. Salmo: Contemplerò la bontà del Signore (M: Massimo Palombella [2021])
3. Alleluia: Gregoriano (VI modo) con versetto «Ego sum resurrectio et vita» (M: MassimoPalombella [2014])
4. Post Evangelium: Requiem sanctam dona ei, Domine
5. Offertorio: Beati mortui (M: Felix Mendelssohn Bartholdy)
6. Sanctus
7. Confractorium: Audivi vocem de cælo dicentem
8. Transitorium: Agnus Dei - Ego sum resurrectio et vita
9. Domine, non sum dignus (THOMÆ LUDOVICIA VICTORIA ABULENSIS, Cantiones Sacræ[Dilingæ, Excudebat Ioannes Mayer 1586])
10. Antifona Mariana: Ave Regina cælorum
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Ringraziando (!?) la pioggia scrosciante, questa mattina ho deciso di rimanere in casa e di assistere al pontificale dei Santi in televisione facendo particolare attenzione alla parte musicale.
Che dire? Ne dico male: giudizio sicuramente soggettivo, che tenterò di spiegare.
Ad altri magari il tutto sarà piaciuto e ne gioisco per loro, ma ribadisco, quel modo di cantare non fa per me.
Considerazione preliminare: ma i 12 Kyrie iniziali, il Gloria, l'Alleluia, financo il Santus, non dovrebbero esprimere la nostra gioia, letizia, festosità, esultanza di lodare Dio per quel che ha fatto per noi?
E, se è così, come si può cantarli con tempi lentissimi e sottovoce come se si fosse in deliquio? :omg_smile:
In particolare:
Il Gloria.
A parte la mania di introdurre dissonanze perchè fanno "moderno", mi son tornati in mente i versi del Giusti: "... Era preghiera, e mi parea lamento,
d’un suono grave, flebile ....". Ma là nella poesia dove ne parla il Giusti ciò era giustificato dal momento liturgico della Consacrazione, ma qui siamo al Gloria, inno che proprio per quel che dice e per dove sta dovrebbe essere cantato con esultanza e baldanza. O sbaglio?
E l'Alleluia? Delirio assoluto.
Ma come si fa a cantarlo con vocine flebili, in calando, quando andrebbe cantato a squarciagola in crescendo?
Non è che si siano confusi con con le celebrazioni di domani e hanno quindi usato la musica di un Requiem? Molto probabile.:omg_smile:
E il Credo, lento, lento, anche lui sussurrato. Sussurrato pure nella parte riservata al popolo. Ma dai!
E il Sanctus, dissonantoso che più non si può? Ma farlo così, come è scritto è forse meno figo? Pare di sì!
Sarò un po' dissacrante, ma in alcuni punti mi ha fatto ricordare quei canti di buontemponi, un po' su di giri, a fine serata quando il sonno incomincia a farsi sentire, e anche l'alcool naturalmente.
Per non parlare di tutto il canto fermo ..... che è proprio fermo!:lol2:
L'unica cosa che forse, sottolineo forse, salverei è stato il Dov'è carità e amore. In quel momento anche un canto cantato così ci può stare.
Ossignur, guardee giò!
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A questo punto mi chiedo: perché lo hanno chiamato?
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Intanto cominciamo dando la possibilità a tutti di rendersi conto di quello di cui parliamo: qui potete riascoltare.
https://www.youtube.com/watch?v=PgbkI6fvEcc
Venendo al resto: esecuzione meno peggio della Dedicazione della Cattedrale, ma è il gusto a mancare del tutto.
In primo luogo direi questo: una istituzione musicale ha un suo repertorio. Palombella ha del tutto dimenticato questo. Soppiantando tutto quanto si faceva prima, ha imposto una sua linea in maniera feroce, quasi a conferma di quanto si dica del suo "caratterino". Don Claudio aveva portato la Cappella a fare sempre le stesse cose e sempre peggio, ma almeno il repertorio rispondeva alla storia della istituzione milanese.
Sentire Vianelli che alla fine della celebrazione di oggi suona Westminster Abbey di M. E. Bossi è quasi comico: non solo per la scarsa maestria con cui suona, ma soprattutto perché negli anni scorsi era il canto di ingresso. Oggi con lo stile imposto da Palombella è come bere un Vov dopo il tofu.
Lo stile con cui esegue il canto ambrosiano è abbastanza accettabile, non veniamo dalla scuola romana, ascoltate per esempio le incisioni di Migliavacca o del gruppo di caf di Benedetti.
La cosa ridicola, a essere gentili, sono le polifonie. Ma veramente ridicole, il nostro Maestro vorrebbe rifarsi agli inglesi ed ad un certo stile in voga nei paesi anglosassoni.
Il risultato è sotto l'orecchio di tutti, dei non sensi musicali. Il cattivo gusto regna sovrano. Applicando delle "convenzioni sonore" moderne non per ciò stesso si ha un buon prodotto. Nei lavori di Palombella c'è un affollarsi di linguaggio moderno che non ha però il giusto spazio per svilupparsi e quindi risulta indigesto ai più, per chi invece conosce la musica semplicemente ridicolo.
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Sempre per la celebrazione odierna mi permetto un focus sui due alternatim gregoriani.
1) Il Maestro ha appena pubblicato un volume con l'università salesiana, nella cui prefazione dice: "A questo proposito, gli anni di lavoro come Maestro Direttore della Cappella Musicale Pontificia “Sistina” (2010-2019) mi hanno lentamente condotto ad alcune valutazioni. Infatti, nelle prime composizioni, cercavo in qualche modo di mantenermi nella linea che proponeva la Cappella Sistina nei primi anni del post-concilio. Con il tempo, la pratica concreta alle Celebrazioni Papali, l’imprescindibile necessità di un dialogo con la modernità, lo studio, la riflessione, il confronto e la collaborazione con i più prestigiosi cori europei, la maturazione personale, mi hanno condotto a trovare una strada sostanzialmente diversa, che ritengo essere più conforme alla Liturgia attuale, sia per i tempi celebrativi come per la scelta estetica operata" ( cf Palombella M., Missæ pluribus vocibus Cantus Gregoriani alternantibus [LAS, Roma 2021])
2) O ancora in un articolo apparso sulla rivista psallite: "In caso contrario, lo stresso segno musicale - che con la sua struttura formale richiede nell’esecuzione una specifica quantità di tempo - opererebbe una sorta di “violenza” all’azione liturgica rivelandosi, in qual preciso conteso, non pertinente".
3) Nello stesso articolo alla nota 5: "Gli interventi polifonici del Coro che non fanno emergere con chiarezza il tema gregoriano o sono addirittura di libera invenzione tematica, rischiano di creare, in una visione di insieme, una fastidiosa disomogeneità formale che, in ultima istanza, non aiuta, favorisce e stimola il canto dell’assemblea."
Mi sembra un terzetto di sciocchezze. Vediamole.
1) una messa di Bartolucci di quelle in alternatim ha il suo senso e il suo decoro nella liturgia, esattamente come la messa de Beata Virgine di Palestrina che il Palombella eseguì con la Sistina, forse la sua scelta di repertorio più azzeccata in tutti gli anni di direzione. Che il linguaggio musicale si sviluppi è ovvio ed è un bene, ma deve essere un linguaggio di vera arte, non di maniera e deve mantenere un gusto.
Per sintetizzare cosa intendo ascoltate questo: Dove - 'Missa Brevis' https://www.youtube.com/watch?v=u4QzS4mdyGo
Oppure ancora più bella la Missa Da Pacem di Villette: https://www.youtube.com/watch?v=XLl6rYtP3KM
Quello che ci propina Palombella è ad essere gentili cervellotico e senza alcuna estetica.
2) Il tempo. Certo non si possono eseguire cose troppo lunghe, ma a me sembra che queste due interpolazioni alla "de angelis", realizzate nell'ultimo periodo alla sistina, siano più dettate dall'esigenza di non spazientire Papa Francesco, che gli tagliava il canto di offertorio se era troppo lungo (vedasi la Pentecoste di non ricordo che hanno, con Palestrina mutilato)
3) Falsissimo. Ricordo l'esordio del Palombella alla sistina con la de angelis a 5 voci di Bartolucci, che non riprende nell'alternatim i temi gregoriani. Se pensiamo anche gli alternatim di Perosi agli Inni... bisogna essere veri artisti per sapere amalgamare il gregoriano ad altro.
Per una lettura dell'articolo che citavo: http://new.psallite.net/a/La_tecnica...portunit/16/13