
Originariamente Scritto da
bqanto
State dimenticando uno dei motivi più frequenti per cui si va a convivere: uno dei due è separato, quindi non può sposarsi. Poi chi l’ha detto che i conviventi non fanno figli? È una sciocchezza, moltissimi conviventi hanno uno o più figli. Oggi ci sono coppie che convivono da 30 anni, a fronte di persone sposate in chiesa che dopo due anni si lasciano. C’è anche un altro elemento che secondo me non tenete in debita considerazione: un tempo la differenza tra DORMIRE SOTTO LO STESSO TETTO oppure no era la stessa differenza tra avere rapporti sessuali oppure non averne. I fidanzamenti erano casti, questo era assolutamente scontato, salvo cadute episodiche. Quando i fidanzati vivevano con i genitori, tutti davano per scontato che non avessero rapporti sessuali; certo, se andavano a convivere, tutti davano per scontato che la convivenza fosse more uxorio! Ma in effetti non lo faceva quasi nessuno.
Oggi la situazione è molto diversa. Quando due sono fidanzati, tutti danno per scontato che abbiano rapporti sessuali, a prescindere se vivono insieme oppure no (basti pensare alle vacanze insieme!). E a parte sporadiche eccezioni, oggi il fidanzamento casto non esiste quasi più; io conosco coppie di fidanzati che vanno in pellegrinaggio e dormono nella stessa stanza in hotel, e si fanno pure la Comunione. Quindi la differenza tra vivere in case separate o convivere non è più CASTITÀ/RAPPORTI SESSUALI. La gran cagnara che fanno i bigotti contro la convivenza è frutto dell’ipocrisia tipica di questo difetto moralista; sappiamo tutti che, all’interno della miserrima percentuale di fidanzati non conviventi, la percentuale di fidanzati casti è ancor più sparuta.
Il problema dei rapporti prematrimoniali è un problema sociale che corrisponde alla crisi di fede della nostra società. La maniera corretta di arginare questo fenomeno, secondo me, è nell’educazione dei giovani alla fede. La maniera inutile, le dichiarazioni esaltate che si leggono in questa discussione, che hanno il mero scopo non di aiutare i peccatori, ma di auto-dichiararsi A POSTO (vi ricorda qualcuno?... Grazie Dio perché non sono un peccatore come quello… Ma sì, proprio quel qualcuno che NON FU GIUSTIFICATO), per mettere le mani avanti in vista del giudizio personale, come se il Padreterno ragionasse pure lui da perbenista.
Per dubitabondo: esiste il rito del matrimonio religioso tra credente e ateo.