Io ritengo che le parole valgano per quel che dicono.
Se per voi va bene che le parole "presenta al popolo (ostendit populo)" siano intese come un'esercizio fisico di stretching, oltretutto guardando da un'altra parte, io ne sono più che felice anche se non ne capisco il senso.
Ma sono stato pure felice che l'Arcivescovo di Parigi si sia girato e presentato le Sacre Specie ai fedeli guardandoli negli occhi.
Sarò di corte vedute, ma se qualcuno mi presentasse qualche cosa dandomi le spalle e guardando da un'altra parte io mi offenderei. Poi vedete voi.
Non sono invece per niente felice per l'altra giravolta, perchè anche qui le parole valgono per quel che dicono e non per quel che ne pensiamo noi.
E leggere "Accipit patenam cum hostia et calicem, et utrumque elevans......" vuol solo dire che sta fermo dove e come si trova ed eleva.
Di fondo c'è il fraintendimento dei due gesti.
Il primo, non so perchè ne quando, è diventato un'Elevazione, cosa che non è, il secondo, che è quello più importante, fino alla riforma di Paolo VI era addirittura un gesto che passava quasi inosservato, ed è invece la vera offerta verso Dio del Sacrificio perfetto che noi, seppure indegnamente, possiamo offrire e al quale partecipiamo dicendo solennemente l'Amen finale.