
Originariamente Scritto da
Ester80
Caro Alain, ho quotato in parte il tuo messaggio sia per ragioni di spazio, sia perché questa è la parte che ritengo più interessante (non che io non condivida il resto, anzi!).
Come ben sai, da frequentatore di M&AS, ho sempre guardato con profonda tristezza al comportamento di molti catechisti - molti, non tutti, lo sottolineo prima che arrivino le geremiadi - che se ne strafregano bellamente della Chiesa e dei suoi insegnamenti, e portano i bambini a credere due cose: l'approccio alla Fede condotto in stile evangelico e che il corso di catechesi sia l'ora di educazione artistica. Il culmine di troppe catechesi è la Santa Messa di Prima Comunione fantasiosa, dove molti - vedi sopra - catechisti si scatenano a chi fa l'effetto speciale più "in". E la Chiesa con il suo Catechismo prima e il suo Magistero poi, dove è finita? Perché in tre anni di Catechismo i bambini non imparano cosa è la Santa Messa, non viene detto loro in modo semplice cosa è la Liturgia (cosa facilissima, poiché basta farli venire a contatto con gli arredi sacri e gli oggetti di culto!), dopo aver spiegato loro il Vangelo in maniera meno favolistica (col rischio - e badate che accade! - che i bambini recepiscano la storia di Gesù come un mito e quindi pensino che, in fondo, quello che fanno è solo un rituale vuoto e spoglio di significati veri) e più concreta.
A tutto questo io mi sono data varie spiegazioni, e sono giunta ad una conclusione leggermente diversa dalla tua. Io credo che il Catechista vero debba essere una persona dalla Fede adulta, e quindi saldo nelle verità della Fede, e colta, cioè deve conoscere bene le Scritture, il CCC, e così via. Poi deve saper sminuzzare questo sapere per donarlo ai piccoli catechizzandi, in modo che essi sappiano sempre la verità, senza inerpicarsi in favolette e mezze verità che sono più pericolose delle bugie intere.
Purtroppo, però, sono poche le persone ben formate che abbiamo a disposizione e che decidono di accettare questo compito. Allora i parroci si dirigono verso persone che hanno semplicemente tempo a disposizione, ma nessuna formazione in merito. In più, e mi perdonerete se dico ciò che vedo, spesso fare il catechista viene visto come un compito di mero prestigio, dove più si starnazza e più si diventa importanti. Si sta al centro dell'attenzione per sé stessi e si perdono di vista dettagli come...il Catechismo!
Ma non è una loro colpa se non in parte: si tratta di persone che non sanno da dove iniziare, poco formate, spesso non in grado di gestire il gruppo loro affidato.
E la mancanza di formazione non è prerogativa dei giovani, caro Alain, ma investe anche persone adulte. Anzi, ti dirò di più: al giorno d'oggi gli adulti che si occupano di catechismo riescono a progettare certe cose che i ragazzi d'oggi - Deo gratias - non avrebbero la capacità neppure di pensare lontanamente. C'è un giovanilismo dilagante e patetico che non avvicina punto i giovani alla Chiesa, anzi! I bambini che vedono a Messa il loro Catechista tutto felice a battere le manine e avvitare le lampadine, lo deridono prima e lo compiangono poi...
Anche io sono una matricola mandata ad operare, sai?

(mi infilerò in un covo di signore agguerrite che non han punto voglia di recedere dalle loro assurde posizioni

)
Però c'è un fatto: se una persona mi affida un compito, io cerco di dare il meglio. M'informo, leggo qualche rivista di formazione specifica, cerco di sapere se in Diocesi c'è qualche corso specifico, m'iscrivo a CR e mi faccio amico SignorVeneranda (

)...ma non vado allo sbaraglio, qualsiasi età io avessi. Quindi io non ne farei una questione di età, piuttosto di formazione culturale, capacità didattica e, soprattutto, di coerenza: se io insegno X devo vivere X, devo essere la prima a dare un buon esempio che parte dal mio credere fermamente in quel che insegno. Questo i piccoli lo recepiscono subito, e penso che un buon punto di partenza sia proprio questo: ispirare fiducia, con l'atteggiamento e con i fatti.
Logicamente, seguirò attentamente il thread perché sono anche io a caccia di suggerimenti, sempre bene accetti, dato il mio futuro impegno.
