Sul genocidio degli Armeni
USA APPROVA MOZIONE SU GENOCIDIO ARMENO
WASHINGTON - Una commissione del Congresso degli Stati Uniti ha approvato a Washington una risoluzione che definisce "genocidio" i massacri degli armeni da parte dell'Impero Ottomano durante la Prima guerra mondiale. La prima reazione di condanna da parte di Ankara è venuta addirittura dal presidente turco Abdullah Gul, che ha subito definito "inaccettabile" il documento.
Il presidente americano George W. Bush aveva ammonito poche ore prima la commissione Esteri della Camera dei rappresentanti che il passaggio del documento, anche se largamente simbolico, avrebbe potuto mettere a rischio la sicurezza dei soldati in Iraq e gli sforzi degli Stati Uniti nella guerra al terrorismo. Il governo turco aveva invitato a sua volta il Congresso a non passare la mozione, che è stata invece approvata in serata con 27 voti contro 21 dopo un acceso dibattito. Sarà adesso l'intera Camera a votare il documento tra alcuni giorni. "Questa decisione inaccettabile della commissione (...) non ha alcun fondamento e non rispetta i turchi", ha dichiarato Gul all'agenzia ufficiosa Anadolu.
"Sfortunatamente, alcuni uomini politici negli Stati Uniti non si sono attenuti al buonsenso ed hanno di nuovo preferito sacrificare grandi questioni a piccoli problemi di politica interna. Non è un atto che si confà e giova ai rappresentanti di una nazione quale gli Stati Uniti", ha aggiunto. Il dibattito in Congresso aveva coinciso con una giornata di febbrili appelli, mentre la Casa Bianca tentava di frenare le progettate incursioni di Ankara nel nord dell'Iraq per rispondere ad attacchi dei ribelli curdi del Pkk. Il presidente della Comissione Tom Lantos, un democratico della California, ha messo in guardia contro i rischi che avrebbero corso i soladti americani in Iraq, dopo la benedizione del patriarca armeno, Catholikos Karekin II, che ha parlato di genocidio nella preghiera in aula.
"L'approvazione da parte del Congresso della risoluzione non é la risposta storica giusta a queste uccisioni di massa e provocherebbe danni considerevoli ai rapporti tra Stati Uniti e Turchia, un alleato chiave nella Nato, e alla guerra al terrorismo", ha detto Bush, mentre il segretario di Stato Condoleezza Rice avvertiva di potenziali problemi per gli sforzi degli Stati Uniti di portare la pace in Medio Oriente. Al fianco della Rice il capo del Pentagono Robert Gates aveva ricordato che i comandanti militari in Iraq avevano espresso preoccupazione per l'evolversi del dibattito parlamentare. "Circa il 70% dei nostri trasporti cargo aerei diretti in Iraq transitano dalla Turchia", aveva ricordato Gates: "I nostri comandi ritengono che l'accesso agli aeroporti e alle strade in Turchia potrebbe essere messo a repentaglio se questa risoluzione passa e se la Turchia reagirà nel modo che loro prevedono".
La patata bollente della risoluzione sul genocidio degli armeni sobbolliva da anni in Congresso: il deputato democratico di Burbank in California Adam Schiff, il cui distretto è a stragrande maggioranza armeno, aveva fatto da anni pressioni per far passare un testo su cui stavolta ha raccolto le firme di oltre metà del 435 membri della Camera, tra cui la presidente Nancy Pelosi, che ha auspicato di far portare il testo al voto dell'aula. La risoluzione chiede a Bush di usare la parola genocidio quando, come ogni anno, il prossimo aprile terrà il messaggio annuale sulle stragi.
Tra i predecessori di Bush, solo Ronald Reagan aveva usato - e una volta sola - la parola incandescente. I successori di Reagan, George Bush padre e Bill Clinton, avevano evitato per non urtare le sensibilità della Turchia. L'amministrazione stavolta non aveva risparmiato gli sforzi per bloccare la risoluzione. Il Dipartimento di Stato si era assicurato la firma di otto ex segretari di Stato, tra cui Henry Kissinger e Madeleine Albright, su una lettera contro la risoluzione. Tre ex ministri della Difesa hanno fatto lo stesso. Dopo il voto, il dipartimento di stato si è detto contrariato: "Ci rammarichiamo che la commissione Affari esteri della Camera abbia approvato una risoluzione (sul genocidio) e abbia inviato questo testo all'esame della Camera in sessione plenaria", ha dichiarato il portavoce Sean McCormack.
"L' amministrazione continua a opporsi energicamente a questa risoluzione, che può solo inasprire le relazioni tra Stati Uniti e Turchia, e gli interessi americani in Europa e in Medio Oriente", ha aggiunto.
http://www.ansa.it/opencms/export/si..._93671375.html