La struttura della gerarchia cattolica è particolare e va compresa abbastanza bene per capire i diversi titoli che vengono assegnati alle personalità.
Per quanto riguarda i Vescovi residenziali, vi sono:
- gli Arcivescovi Metropoliti, a capo di una Sede Arcivescovile Metropolitana, alla quale sono assegnate come Suffraganee (dipendenti) alcune Diocesi
Ecco cosa dice il Codice di Diritto Canonico sui Metropoliti:
</span>I METROPOLITI
Can. 435 - Alla provincia ecclesiastica presiede il Metropolita, che è l'Arcivescovo della diocesi cui è preposto; tale ufficio è congiunto con una sede episcopale, determinata o approvata dal Romano Pontefice.
Can. 436 - §1. Nelle diocesi suffraganee spetta al Metropolita: 1) vigilare perché la fede e la disciplina ecclesiastica siano accuratamente osservate, e informare il Romano Pontefice su eventuali abusi; 2) fare la visita canonica, per una causa precedentemente approvata dalla Santa Sede, se il suffraganeo l'avesse trascurata; 3) nominare l'Amministratore diocesano, a norma dei cann. [link] 421, §2 e [link] 425 §3.
§2. Dove le circostanze lo richiedono, la Sede Apostolica può conferire al Metropolita funzioni e potestà peculiari da determinare nel diritto particolare.
§3. Nessun'altra potestà di governo compete al Metropolita nelle diocesi suffraganee; può però celebrare funzioni sacre in tutte le chiese, come il Vescovo nella propria diocesi, dopo avere avvertito il Vescovo, se si tratta della chiesa cattedrale.
Can. 437 - §1. Il Metropolita è tenuto all'obbligo di chiedere personalmente o tramite un procuratore il pallio al Romano Pontefice, entro tre mesi dalla consacrazione episcopale oppure, se è già stato consacrato, dalla provvisione canonica; esso esprime la potestà che, in comunione con la Chiesa di Roma, il Metropolita acquisisce di diritto nella propria provincia.
§2. Il Metropolita può portare il pallio, nel rispetto delle leggi liturgiche, in qualsiasi chiesa della provincia ecclesiastica a cui presiede; invece non può assolutamente portarlo fuori di essa, neppure col consenso del Vescovo diocesano.
§3. Il Metropolita che venga trasferito ad un'altra sede metropolitana, necessita di un nuovo pallio.
- gli Arcivescovi non metropoliti:
1) possono essere Ordinari di una sede arcivescovile che è stata per qualche tempo Sede Metropolitana, ma poi ha perso questo titolo, rimanendo con il titolo arcivescovile: in questo caso l'Arcivescovo non può portare il Pallio in quanto non è metropolita;
2) possono essere Ordinari di una sede arcivescovile immediatamente soggetta alla Santa Sede: cioè elevata al rango di arcidiocesi senza essere metropolia: anche in questo caso l'Arcivescovo non indossa il Pallio
- <span style=\'color:blue\'>i Vescovi: possono essere Ordinari di una Diocesi, Prelatura, Amministrazione Apostolica, che viene solitamente assegnata come Suffraganea, cioè come dipendente, ad una Arcidiocesi Metropolitana;