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Discussione: 2 febbraio: Giornata Mondiale della Vita Consacrata

  1. #1
    Moderatrice L'avatar di AntonellaB
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    2 febbraio: Giornata Mondiale della Vita Consacrata

    In questa giornata vorrei fare un augurio e un ringraziamento a tutti i consacrati, specialmente a coloro che frequentano il nostro forum. Grazie per esserci, per consigliarci, per guidarci e portarci ad una sempre maggior conoscenza di Nostro Signore.

    Messaggio per la 12a Giornata mondiale della vita consacrata - 2 febbraio 2008

    Alle consacrate e ai consacrati,
    ai sacerdoti, ai diaconi e ai fedeli laici.

    “Tutto quello che c’è in me è del mio Amato, a lui devo tutto; non si pensi che io ami un altro né si pensi che io desideri che altri si compiacciano di me, perché io sono e sarò sempre del mio Amato, come lui è mio: chi mi vuol bene voglia bene anche a lui, perché io sono di chi lui vuole che io sia”. Queste parole, tratte dal Commento al Cantico dei Cantici di Fr. Luis de León (1528–1591), descrivono bene il cuore della vita consacrata: per questo vogliamo riproporle in occasione della giornata del 2 febbraio, quando, nella ricorrenza della festa della Presentazione del Signore, ogni diocesi è invitata a ringraziare Dio per il dono di consacrati e consacrate alla Chiesa e al mondo.
    Gesù che viene “presentato al Signore”, cioè offerto e donato al Padre, non solo compie ciò che è scritto nella Legge: “Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore” (Lc 2, 23; cfr. Es 13, 2.11), ma anche anticipa, prefigurandola chiaramente, la sua offerta pasquale, in cui si compie in modo perfetto l’olocausto, cioè il sacrificio per eccellenza, in cui la vittima veniva completamente bruciata, e saliva “in onore del Signore un profumo gradito” (Es 29, 18), “una soave fragranza” (Gn 8, 21).
    “Cristo con uno Spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio” (Eb 9, 14): la Trinità tutta è coinvolta in quest’offerta sacrificale. Lo Spirito Santo, fuoco di Dio, consuma l’offerta di Cristo sull’altare della croce e fa salire quel soave profumo che rende respirabile e bello il mondo. Nell’offerta pasquale, Gesù si è fatto “obbediente fino alla morte e alla morte di croce” (Fil 2, 8) e ci ha amato “sino alla fine” (Gv 13, 1). Quest’obbedienza–carità, che abbraccia ogni uomo, è il vero culto gradito a Dio, la luce che illumina le nazioni e la gloria d’Israele.
    La vita consacrata fa sua in maniera particolare la parola dell’apostolo Paolo: “Vi esorto dunque, fratelli a offrire i vostri corpi (ossia la vita umana nella sua dimensione esistenziale) come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale” (Rm 12, 1). Lo Spirito Santo, che ha realizzato perfettamente questo in Gesù, trasformi anche la vostra vita in un’offerta bella, luminosa, gradita a Dio!
    Come ci ha ricordato il Santo Padre Benedetto XVI, nel discorso ai Superiori e alle Superiori Generali del 22 maggio 2006, “appartenere al Signore vuol dire essere bruciati dal suo amore incandescente, essere trasformati dallo splendore della sua bellezza: la nostra piccolezza è offerta a Lui quale sacrificio di soave odore… Essere di Cristo significa mantenere sempre ardente nel cuore una viva fiamma di amore”. Nella stessa occasione, il Papa ha messo in guardia dall’insidia della mediocrità, dell’imborghesimento e della mentalità consumistica, che mette oggi a repentaglio anche la vita consacrata, rammentando che “il Signore vuole uomini e donne liberi, non vincolati, capaci di abbandonare tutto per seguirLo e trovare solo in Lui il proprio tutto”.
    Dall’assidua frequentazione della Parola di Dio – tema della prossima Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi – nella forma della lectio divina personale e comunitaria, potrete trarre quella luce e alimentare quella sensibilità spirituale che consente di non conformarsi alla mentalità di questo secolo e di discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto (cfr. Rm 12, 2). Così facendo, si apprende ad assumere lo stile di vita di Cristo casto, povero e obbediente, umile e sobrio, proteso alla carità. La vita consacrata diventa così “confessio Trinitatis, signum fraternitatis, servitium caritatis”, luminosa testimonianza profetica, epifania della forma di vita di Gesù, presenza incisiva all’interno della Chiesa e profezia paradossale e affascinante in un mondo disorientato e confuso. Tale ascolto troverà la sua pienezza nella partecipazione devota e quotidiana al Mistero Eucaristico, evento nel quale la Parola accolta e meditata diventa Presenza di Gesù Salvatore.
    Nell’invocare la benedizione del Signore su di voi e sul vostro impegno in favore della Chiesa in Italia, facciamo nostro l’insegnamento affidatoci da Benedetto XVI nella recente lettera enciclica Spe salvi: “La vita è come un viaggio sul mare della storia, spesso oscuro ed in burrasca, un viaggio nel quale scrutiamo gli astri che ci indicano la rotta. Le vere stelle della nostra vita sono le persone che hanno saputo vivere rettamente. Esse sono luci di speranza. Certo, Gesù Cristo è la luce per antonomasia, il sole sorto sopra tutte le tenebre della storia. Ma per giungere fino a Lui abbiamo bisogno anche di luci vicine – di persone che donano luce traendola dalla sua luce ed offrono così orientamento per la nostra traversata.” (n. 49). Maria Santissima sia la vostra stella e vi renda fari di speranza per tutta l’umanità.

    Roma, 13 gennaio 2008
    Festa del Battesimo del Signore

  2. #2
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    Mi unisco anch'io nell'augurio e nei ringraziamenti.

    Padre Santo, santifica i tuoi sacerdoti e le persone a te consacrate per la gloria del Tuo Nome. Sono stati scelti da te e mandati dalla Chiesa nel mondo per annunciare il Vangelo e donare la grazia che santifica e salva.
    Accompagnali con la Tua potenza, perché possano testimoniare che Tu sei l’origine di tutto, l’unica sorgente dell’amore e della libertà .
    Salvatore Gesù, Verbo incarnato, come hai consegnato la tua forma di vita a quelli che hai chiamato, continua ad attirare a Te persone che, per l’umanità del nostro tempo siano depositarie di misericordia, preannuncio del tuo ritorno, segno dei beni della resurrezione futura.
    Spirito Santo, Amore riempi i loro cuori con l’intima certezza di essere stati prescelti per essere un prolungamento della tua presenza nell’oggi.
    Fa gustare loro la tua amicizia, riempile della tua gioia e del Tuo conforto, aiutale a superare i momenti di difficoltà e a rialzarsi con fiducia dopo le cadute, rendile specchio della bellezza divina. Dà loro il coraggio di affrontare le sfide del nostro tempo e la grazia di portare agli uomini la benignità e l’umanità del Salvatore nostro Gesù Cristo.

  3. #3
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    2 febbraio: Giornata Mondiale della Vita Consacrata

    15/2/2008 (7:25) - IL CASO DEI SACERDOTI VANITOSI L’abito fa il prete
    Anatema dal Vaticano: sacerdoti
    “mondani”, nessuno vuole la talare
    GIACOMO GALEAZZI
    CITTA' DEL VATICANO
    Mondani, restii ad indossare l’abito talare e a obbedire ai superiori, poco interessati alla preghiera e alla vita comunitaria. Insomma, al giorno d’oggi i religiosi cattolici sono poco attenti alle forme e alla disciplina. A lanciare l’allarme è Franc Rodé, prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita Consacrata, cioè del dicastero vaticano che si occupa dei religiosi e delle religiose.

    «L’imborghesimento e il relativismo morale sono i due grandi pericoli che indeboliscono la vita religiosa - avverte il porporato -. Nonostante il calo delle vocazioni sia irrisorio, dello 0,7% nel 2006, attualmente i problemi più grossi sono determinati dal clima di secolarizzazione che è presente non solo in tutta la società occidentale ma anche all’interno della Chiesa stessa». Gli indicatori, secondo lo stretto collaboratore di Benedetto XVI, sono: «Una libertà senza vincoli, un debole senso della famiglia, uno spirito mondano, una scarsa visibilità dell’abito religioso, una svalutazione della preghiera, una insufficiente vita comunitaria e uno scarso senso dell’obbedienza». Davanti agli errori, agli abusi o al rilassamento dei costumi e della scelta di vita, puntualizza il porporato, «ogni ordine religioso, in base al principio di sussidiarietà, ha i suoi organi di controllo e la Santa Sede interviene solo in casi estremi e di violazione delle costituzioni, che sono i testi di riferimento fondamentali di ogni istituto».

    A giudizio del responsabile del dicastero della Vita consacrata, il celibato non fa paura, perché manifesta piuttosto una libertà di amore e di dono di sé. «La castità parla di una sessualità vissuta non in maniera ossessiva e di fronte alla fragilità affettiva di oggi solo nella Chiesa si può essere peccatori, perdonati e riabilitati per poter riprendere la propria vita - osserva il cardinale -. Nel mondo quando sbagli sei tagliato fuori e segnato per sempre».

    Nei quasi ventisette anni di pontificato di Karol Wojtyla, il numero di religiosi nel mondo è diminuito del 25% ed è sempre più evidente la sproporzione tra vocazioni femminili e vocazioni maschili negli ordini religiosi. «La vita contemplativa - puntualizza il porporato - suscita la maggiore attrattiva sui giovani e la gente, perché esprime una scelta di vita più radicale. Oggi attrae chi si impegna in una vita di fede “sine glossa”, come si diceva nel passato». Ai sacerdoti degli ordini religiosi bisogna aggiungere anche i preti diocesani che sono altri 270mila. Due settimane fa a san Pietro, nella Giornata della vita consacrata, Joseph Ratzinger, ha raccomandato alle suore e ai religiosi di farsi testimoni esemplari del Vangelo e di «aiutare i fedeli cattolici a valorizzare nella loro quotidiana esperienza la preghiera, la meditazione, la parola di Dio».

    Nel 2006 nella Chiesa cattolica, secondo i dati ufficiali del ministero vaticano, su un totale di 196.473 uomini consacrati, ci sono 137.058 religiosi sacerdoti e 55.030 religiosi professi, ovvero non ordinati preti, i cosiddetti «fratelli». Le suore sono invece 836.091. «La vita religiosa svolge il suo servizio soprattutto nel mondo dell’educazione e dell’assistenza e della promozione umana - spiega il cardinale - Ci sono 63.073 scuole materne, 91.090 scuole elementari, e 38.277 scuole superiori, circa 1.000 istituti universitari».

  4. #4
    Fedelissimo di CR L'avatar di arcycapa
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    Citazione Originariamente Scritto da cate1978 Visualizza Messaggio
    Mondani, restii ad indossare l’abito talare e a obbedire ai superiori, poco interessati alla preghiera e alla vita comunitaria.
    Nulla di cui stupirsi. Questa frase descrive la stragrande maggioranza dei cattolici, laici e religiosi. Sottoscritto compreso.

  5. #5
    CierRino L'avatar di anacleto
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    Dichiarazioni del Cardinale Rodé sulla vita consacrata oggi

    Vorrei sentire un po' le opinioni dei Cattolici Romani su quanto afferma il Card. Rodé sulla vita consacrata oggi (ed eventualmente sulle dichiarazioni di don Antonio Mazzi).
    Qui il link da cui parte la mia discussione: http://www.korazym.org/news1.asp?Id=27642

    Personalmente, una certa frequentazione di ambienti religiosi (nel senso di persone consacrate), mi porta a condividere in pieno l'analisi del Cardinale.
    Mi stupisce come questi uomini "di curia" riescano praticamente sempre ad avere il polso della situazione concreta.
    Il commento, che a me sembra stizzito, di don Mazzi evidenzia che Rodé ha colto nel segno!
    Ultima modifica di anacleto; 16-02-2008 alle 08:32

  6. #6
    Card. Richelieu
    visitatore
    Sono daccordo sia con il Card. Rodè che con Don Mazzi. Nella nostra moderna società il troppo benessere ha cancellato sia valori come la famiglia e l'amore sia (come in campo ecclesiastico) obbedienza e carità. Già il Card. Ratzinger sia nella Processione del venerdì santo che nella messa pro eligendo Papa aveva sottolieneato la prezenza di molti mali all'interno della società che all'interno della Chiesa. Un troppo perbenismo stimola il credente a non aver più bisogno di Dio a usare la ragione cancellando la fede non sapnedo che come si trova nel libro della Sapienza dove finisce la Ragione incomincia la Fede e che l'uomo senza
    il suo Dio è una nullità. Di rimando anche un documento del dicastero guidato da Rode :
    RIPARTIRE DA CRISTO:
    UN RINNOVATO IMPEGNO DELLA VITA CONSACRATA
    NEL TERZO MILLENNIO
    http://www.maranatha.it/Testi/TestiV...stiV03Page.htm

    " L'Esortazione Apostolica Vita consecrata ha saputo esprimere con chiarezza e profondità la dimensione cristologica ed ecclesiale della vita consacrata in una prospettiva teologica trinitaria che illumina di nuova luce la teologia della sequela e della consacrazione, della vita fraterna in comunità e della missione; ha contribuito a creare una nuova mentalità circa la sua missione nel popolo di Dio; ha aiutato le stesse persone consacrate a prendere maggiore consapevolezza della grazia della propria vocazione."
    sono convinto che con la preghiera si possa sorpassare anche questo tipo di crisi e sperare di tornare in campo vocazionale agli anni 60 70 in cui il problema era il contrario.
    Dio ci aiuti.

  7. #7
    Fedelissimo di CR L'avatar di ago86
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    Niente di nuovo sotto il sole. Non vedo dove sia lo scoop.

  8. #8
    CierRino d'oro L'avatar di ITER PARA TUTUM
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    In effetti non è affatto uno scoop: fa molto più notizia un solo sacerdote in talare che 100 con vestiti raffinati ma non sacerdotali...

  9. #9
    Card. Richelieu
    visitatore
    Sono finiti i tempi del Compianto Card. Siri di v. m. pastore autorevole che molti hanno giudicato in vita e molti rimpiangono in morte. Speriamo e preghiamo di poterli rivedere.

  10. #10
    CierRino d'oro, platino e diamanti
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    Si, quando vedi un Sacerdote in talare, sembra quasi che voglia fare dell'esibizionismo, rispetto agli altri che hanno abolito tutto: il clergyman, il collarino bianco, un piccolo crocefisso al collo o che so io e vestono invece molto "sportivamente" (ma rigorosamente in blu...).
    Mi meraviglio comunque che il Vaticano annoti questo lassismo nei preti (ma anche nelle suore che accorciano sempre di più le gonne...), è da anni che assistiamo ad un generale rilassamento nei consacrati, anche riguardo alla preghiera o al senso del peccato

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