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Discussione: La Solennità dell'Annunciazione del Signore - In Annuntiatione Domini

  1. #11
    OrganistaPavese
    visitatore
    Citazione Originariamente Scritto da Marcianus Visualizza Messaggio
    Con ciò si comprende come il vero centro di questa Solennità sia nostro Signore Incarnato, Crocifisso, Morto e Risorto.
    Appunto!


    Citazione Originariamente Scritto da Marcianus Visualizza Messaggio
    D'altronde, Organista, il mistero della Santa Incarnazione noi lo commemoriamo nel giorno del Natale, fra nove mesi esatti dal giorno proprio dell'Annunciazione, il 25 Marzo. Oggi, invece, come ho già detto, facciamo memoria del glorioso concepimento del Salvatore nel grembo della Vergine e questo mistero è bene espresso dalla Liturgia di oggi.


    Non sono pienamente d'accordo. Qui ti contraddici un pochino.
    Il Natale (Natività del Signore, più esattamente), è solo un riflesso, una conseguenza di quello che accade il 25 marzo, giorno appunto del concepimento di Gesù: E' in questo giorno che, come esprimono bene le letture (specie San Leone Magno, vedi Ufficio delle letture), "Verbum caro factum est", il Verbo si è fatto carne. Il Natale è la venuta al mondo del Redentore in senso fisico, la sua nascita,che i cristiani fecero coincidere con la festa pagana della "Natività del Sole": Cristo è il nuovo Sole che sorge nel mondo.
    E' il 25 marzo, però, che si celebra l'Incarnazione del Verbo.

    Che differenza c'è, poi, tra concepimento e Incarnazione?
    Forse si parla di concepimento in senso puramente "umano", e cioè si intende quello che avviene normalmente in tutti gli esseri umani; ma nel caso del concepimento del Figlio di Dio, penso che sia più esatto teologicamente parlare di Incarnazione, "assumere la carne"...perchè, in senso fisico, il Figlio di Dio non è stato concepito allo stesso modo di tutti gli altri esseri umani ...ma per opera dello Spirito Santo, come recitiamo nel Credo, che anche tu hai menzionato sopra ("e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo").

    Maria, d'altra parte,in quanto umana, è stata "concepita"; difatti si parla di Immacolata Concezione, l'avvenimento in cui Maria fu concepita dai suoi genitori intatta da ogni peccato originale...

    Riservare la celebrazione dell'Incarnazione al solo giorno di Natale, oltre ad essere riduttivo, priva completamente la solennità del 25 marzo di ogni significato , e la riduce al semplice ricordo dell' "annuncio dell'angelo".
    Ultima modifica di OrganistaPavese; 31-03-2008 alle 20:09

  2. #12
    Moderatore Globale L'avatar di Ambrosiano
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    Citazione Originariamente Scritto da princeps ecclesiae Visualizza Messaggio
    Oggi in Duomo a Milano indossavano casule mariane, bianche con stolone azzurro.
    Citazione Originariamente Scritto da ministrante83 Visualizza Messaggio
    allora vuol dire che non hanno capito nulla che l'Annunciazione è una solennità del Signore. La VI domenica d'Avvento è il corrispettivo "mariano".
    Restando nel RA, e premessa la doppia valenza della solennità odierna, valenze che si compenetrano in modo tale che è veramente di lana caprina distinguerle o dar prevalenza all'una o all'altra, a me, per quel che può valere, è sempre piaciuto considerare nella festa odierna l'aspetto Mariano e nella VI di Avvento l'aspetto dell'Incarnazione perchè di lì a pochi giorni Chi si era incarnato, nascerà. E mi sembra che anche le letture sottolineino in questo modo i due aspetti.
    Ma come dicevo prima è una questione più che altro di sensibilità personale.

    E' stato giustamente richiamato l'inno Akathistos, e davvero già nell'apertura i due aspetti mariano e cristologico si compenetrano con maestria. L'angelo è mandato alla Madre e va in estasi contemplando Chi si è incarnato:
    Il più eccelso degli Angeli fu mandato dal Cielo
    per dir "Ave" alla Madre di Dio.
    Al suo incorporeo saluto
    vedendoti in Lei fatto uomo,
    Signore,
    in estasi stette,
    acclamando la Madre così....

  3. #13
    CierRino L'avatar di Marcianus
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    Citazione Originariamente Scritto da OrganistaPavese Visualizza Messaggio

    Non sono pienamente d'accordo. Qui ti contraddici un pochino.
    Il Natale (Natività del Signore, più esattamente), è solo un riflesso, una conseguenza di quello che accade il 25 marzo, giorno appunto del concepimento di Gesù: E' in questo giorno che, come esprimono bene le letture (specie San Leone Magno, vedi Ufficio delle letture), "Verbum caro factum est", il Verbo si è fatto carne. Il Natale è la venuta al mondo del Redentore in senso fisico, la sua nascita,che i cristiani fecero coincidere con la festa pagana della "Natività del Sole": Cristo è il nuovo Sole che sorge nel mondo.
    E' il 25 marzo, però, che si celebra l'Incarnazione del Verbo.

    Che differenza c'è, poi, tra concepimento e Incarnazione?
    Forse si parla di concepimento in senso puramente "umano", e cioè si intende quello che avviene normalmente in tutti gli esseri umani; ma nel caso del concepimento del Figlio di Dio, penso che sia più esatto teologicamente parlare di Incarnazione, "assumere la carne"...perchè, in senso fisico, il Figlio di Dio non è stato concepito allo stesso modo di tutti gli altri esseri umani ...ma per opera dello Spirito Santo, come recitiamo nel Credo, che anche tu hai menzionato sopra ("e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo").

    Maria, d'altra parte,in quanto umana, è stata "concepita"; difatti si parla di Immacolata Concezione, l'avvenimento in cui Maria fu concepita dai suoi genitori intatta da ogni peccato originale...

    Riservare la celebrazione dell'Incarnazione al solo giorno di Natale, oltre ad essere riduttivo, priva completamente la solennità del 25 marzo di ogni significato , e la riduce al semplice ricordo dell' "annuncio dell'angelo".
    Sì, leggendo e meditando bene i testi liturgici devo ammettere con dovere di onestà intellettuale che il tuo ragionamento è pienamente corretto. Dunque, fermo restando quello che ho affermato nella prima parte del mio messaggio precedente ritratto la parte successiva.

    I testi liturgici del Messale infatti celebrano il mistero della Incarnazione che è il filo conduttore di tutti i testi eucologici e delle letture oggi proclamate (notate l'antifona d'introito, il salmo, la II lettura, il Vangelo e via dicendo). Anche nell'Ufficio divino, ma questo mi pare di averlo già premesso, è presente il tema dell'Incarnazione. Basta leggere la II lettura dell'Ufficio delle letture con san Leone Magno che sviluppa la teologia della Incarnazione nella sua lettera a Flaviano. Ancora doveva venire il Concilio di Calcedonia che ne avrebbe proclamato il dogma.

    Ci tengo però, come in questi casi è mio costume, a fare un po' di storia di questa Solennità.

    Essa appare a Roma già nella seconda metà del VII secolo sotto il titolo di Annuntiatio Domini, come attestato dal Liber Pontificalis. Il Concilio "in Trullo" del 692 arrivò a fare in modo che nemmeno nella Grande Settimana si omettesse il ricordo di questa festa dando regole precise (che purtroppo non ho sottomano) per congiungere i due uffici dell'Annunciazione e della Feria della Settimana Santa. La pietà popolare mariana avrebbe fatto di questa Festa del Signore una festa mariana arrivando così a mutare il nome da quello originario ad Annuntiatio beatae Mariae Virginis. Paolo VI nel 1969 ripristinò il nome originale di Annuntiatio Domini reinserendola fra le Feste del Signore perchè appaia chiaramente che essa è soprattutto solennità del Signore. Lo stesso Paolo VI nella Marialis cultus però citando la solennità dell'Annunciazione afferma che essa è sì festa di Cristo Signore ma anche festa della Beata Vergine, "del Verbo, che si fa figlio di Maria (Mc 6,3), e della Vergine che diviene Madre di Dio" (MC).

    Marcianus

    Citazione Originariamente Scritto da giovanni nepom Visualizza Messaggio
    Ma è così difficile capire che non c'è opposizione tra i due aspetti della medesima festa, come nel caso ed ancor più che nel caso della Candelora o del primo di Gennaio. Quando si chimava ancora Circoncisione del Signore, e il Martirologio ancora riporta il ricordo della Circoncisione, le antifone erano in larga parte Mariane. Non vrremo mica applicare a Gesù Criso e la Madonna il Brano dell'Evangelo, Sono venuto separare il figlio dal padre la figlia dalla madre ecc.
    Come dicevo sopra la pietà popolare ha portato in molti casi a distogliere l'attenzione dal soggetto principale della festa per orientarlo verso altri aspetti, in questo caso una festa del Signore è diventata inspiegabilmente festa mariana. E' vero che Maria ha un ruolo importante in questa festa ma l'attenzione principale deve andare al Verbo concepito e fatto carne.

    La Festa della Presentazione del Signore è festa del Signore (come stabilì per prima la riforma delle rubriche operata nel 1960) e per tale motivo con la riforma liturgica, per sottolineare meglio questo concetto si mutò il nome da Purificazione della Beata Vergine Maria (nome attestato già dal Gelasianum) a Purificazione del Signore.

    Anche in questa Festa l'attenzione della Chiesa è rivolta al Signore accolto con gioia da Simeone che lo proclama "lumen ad revelationem gentium". Ed è nella gioia di Simeone che la Chiesa si identifica. La gioia di colui che ha accolto Cristo.
    «Renditi conto di ciò che farai,
    imita ciò che celebrerai,
    conforma la tua vita
    al mistero della Croce di Cristo Signore»
    .
    Dal Pontificale Romano



  4. #14
    Veterano di CR L'avatar di Garsel
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    L'importante sarebbe darle un minimo di considerazione, a questa festa. Ma come molte altre che sono rimaste in giorno feriale, invece, viene spesso negletta sia dai preti che dai laici. E questa non è cosa di poco conto, perché nell'Annunciazione celebriamo il più grande mistero, quello per cui ogni domenica ci inchiniamo (ci inchiniamo?) nel Credo.

  5. #15
    Moderatore Globale L'avatar di Ambrosiano
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    Citazione Originariamente Scritto da Garsel Visualizza Messaggio
    L'importante sarebbe darle un minimo di considerazione, a questa festa. Ma come molte altre che sono rimaste in giorno feriale, invece, viene spesso negletta sia dai preti che dai laici. E questa non è cosa di poco conto, perché nell'Annunciazione celebriamo il più grande mistero, quello per cui ogni domenica ci inchiniamo (ci inchiniamo?) nel Credo.
    Hai ragione. Però, come parziale consolazione, della serie mal comune mezzo gaudio, ti cito (a memoria perchè l'ho letto qualche anno fa e non ricordo più l'autore) quanto era scritto in un libretto degli anni '30 che parla di liturgia ambrosiana.
    L'autore, parlando della VI domenica di Avvento ambrosiano, che come sai si chiama della "Divina maternità di Maria", diceva che con questa celebrazione si vuole tra l'altro, anche richiamare e dar risalto appunto al tema dell'Annunciazione che "purtroppo spesso passa in sottordine nella sua celebrazione propria visto il contesto quaresimale e feriale in cui lo si celebra".
    Questo negli anni '30. Quindi quel problema probabilmente c'è sempre stato anche se adesso si è sicuramente acuito!

  6. #16
    CierRino L'avatar di Marcianus
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    Citazione Originariamente Scritto da vito la colla Visualizza Messaggio
    Attendo commenti e considerazioni.
    Peccato che sarebbero leggermente fuori tema, soprattutto in questa discussione e in genere quì in Liturgia...
    «Renditi conto di ciò che farai,
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  7. #17
    Campione di Passaparola di Cattolici Romani L'avatar di Gerensis
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    Quando l’8 dicembre cade di domenica, la CEI è solita chiede alla Congregazione per il Culto Divino la possibilità di celebrare la solennità dell’Immacolata Concezione, componendola con la Domenica d’Avvento occorrente. Di solito, questa concessione viene rilasciata.
    Quest’anno, come altre volte, in passato, cadrà di domenica il 25 marzo, solennità dell’Annunciazione del Signore. Non mi risulta che la CEI abbia richiesto una deroga per celebrare nel giorno proprio questa ricorrenza, né che l’abbia fatto in passato.
    Capisco che l’unicità della Quaresima mal si concilia con altre celebrazioni, eppure così facendo, si priva quella parte del popolo di Dio che partecipa solo alla messa domenicale, della celebrazione di un aspetto del mistero della salvezza che non esiterei a definire fondamentale.
    Chi vuole leggere e meditare i testi eucologici e scritturistici di questa solennità li trova qui; chi vuole arricchire la Liturgia delle Ore può attingere dal Dizionario liturgico del Forum gli inni propri, sia nell’originale latino, sia nella versione predisposta con grande cura dall’ottimo anacleto: Primi Vespri, Ufficio delle letture e Lodi mattutine.
    Un’obiezione facile (facilona!) può essere: che c’entra l’Annunciazione con la Pasqua, il cuore dell’anno liturgico, che ci prepariamo a celebrare. La risposta ce la fornisce l’autore della Lettera agli Ebrei nel brano assegnato al 25 marzo, ripresa anche nell’antifona d’ingresso:
    Disse il Signore quando entrò nel mondo:
    «Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà». (Eb 10,5.7)
    Volontà divina che si compie nel mistero pasquale di passione, morte e risurrezione di Gesù.
    Infine, ecco la nota introduttiva del Messale (sottolineature mie):
    Festa del Signore, l’Annunciazione inaugura l’evento in cui il Figlio di Dio si fa carne per consumare il suo sacrificio redentivi in obbedienza al Padre (Eb 10, 5-10) e per essere il primo dei risorti (1 Cor 15, 20). La Chiesa, come Maria, si associa all’obbedienza del Cristo, vivendo sacramentalmente nella fede il significato pasquale dell’annunciazione. Maria è la figlia di Sion che, a coronamento della lunga attesa, accoglie con il suo «Fiat» e concepisce per opera dello Spirito Santo il Salvatore. In lei Vergine e Madre il popolo della promessa diventa il nuovo Israele, Chiesa di Cristo. I nove mesi tra la concezione e la nascita del Salvatore spiegano la data odierna rispetto alla solennità del 25 dicembre. Calcoli eruditi e considerazioni mistiche fissavano ugualmente al 25 marzo l’evento della prima creazione e della rinnovazione del mondo nella Pasqua.

  8. #18
    Triumviro emerito di Liturgie papali L'avatar di Guareschi
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    Citazione Originariamente Scritto da Gerensis Visualizza Messaggio
    Quando l’8 dicembre cade di domenica, la CEI è solita chiede alla Congregazione per il Culto Divino la possibilità di celebrare la solennità dell’Immacolata Concezione, componendola con la Domenica d’Avvento occorrente. Di solito, questa concessione viene rilasciata.
    Quest’anno, come altre volte, in passato, cadrà di domenica il 25 marzo, solennità dell’Annunciazione del Signore. Non mi risulta che la CEI abbia richiesto una deroga per celebrare nel giorno proprio questa ricorrenza, né che l’abbia fatto in passato.
    Anch'io, che recito frequentissimamente la preghiera dell'Angelus, ritengo la solennità dell'Annunciazione come una di quelle fondamentali e forse oggi poco considerata e solennizzata dai sacerdoti.
    Va detto però che se la CEI avesse chiesto, come per l'8 dicembre, di poter celebrare questa solennità ugualmente in domenica la cosa non avrebbe avuto un gran senso, infatti, mentre la solennità dell'Immacolata si inserisce benissimo nel percorso dell'Avvento, quella dell'Annunciazione poco o nulla ha che vedere con la Quaresima. Si celebra in questo periodo unicamente per il discorso dei 9 mesi, d'altronde potrebbe anche cadere nel tempo di Pasqua. Non avrebbe quindi senso sostituire una domenica di Quaresima con l'Annunciazione. Oltretutto anche nella forma straordinaria l'Annunciazione quando cade in domenica slitta al lunedì.

  9. #19
    CierRino L'avatar di anacleto
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    Citazione Originariamente Scritto da Guareschi Visualizza Messaggio
    [...]mentre la solennità dell'Immacolata si inserisce benissimo nel percorso dell'Avvento, quella dell'Annunciazione poco o nulla ha che vedere con la Quaresima. Si celebra in questo periodo unicamente per il discorso dei 9 mesi, d'altronde potrebbe anche cadere nel tempo di Pasqua. [...]
    Non sono assolutamente d'accordo, scusa se mi permetto. Il mistero dell'Incarnazione e il mistero di Passione-Morte-Risurrezione sono intimamente connessi, come insegna tutta la Tradizione cristiana d'Oriente e d'Occidente, tanto da vedere nel «sì» di Cristo e di Maria il giorno dell'Annunciazione, il «sì» di Cristo e di Maria ai dolori del Venerdì Santo.
    D'altra parte, sebbene oggi la "vulgata" voglia che il Natale sia stato fissato dai primi cristiani in sostituzione dei Saturnalia e la data dell'Annunciazione derivata da là, diverse tradizioni asseriscono che la data del Natale sia stata fissata il 25 dicembre in derivazione dal 25 marzo, data e dell'Annunciazione e del Venerdì Santo (parliamo ovviamente di data storica e non liturgica, visto che il Venerdì Santo liturgico non ha data fissa. Ma quello storico sì!): tanto si percepivano connessi i due eventi che si riteneva che fossero avvenuti in una medesima data.
    Ciò detto, penso che per l'Annunciazione -- come, d'altronde, testimoniate tu e Gerensis -- non sussisterebbero gli argomenti con i quali chiedere la deroga, che la CEI domanda, in genere, in considerazione dell'importanza della celebrazione dell'Immacolata nella pietà e devozione del popolo italiano.
    CANTABO DOMINO IN VITA MEA

  10. #20
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    Citazione Originariamente Scritto da anacleto Visualizza Messaggio
    Non sono assolutamente d'accordo, scusa se mi permetto. Il mistero dell'Incarnazione e il mistero di Passione-Morte-Risurrezione sono intimamente connessi, come insegna tutta la Tradizione cristiana d'Oriente e d'Occidente, tanto da vedere nel «sì» di Cristo e di Maria il giorno dell'Annunciazione, il «sì» di Cristo e di Maria ai dolori del Venerdì Santo.
    D'altra parte, sebbene oggi la "vulgata" voglia che il Natale sia stato fissato dai primi cristiani in sostituzione dei Saturnalia e la data dell'Annunciazione derivata da là, diverse tradizioni asseriscono che la data del Natale sia stata fissata il 25 dicembre in derivazione dal 25 marzo, data e dell'Annunciazione e del Venerdì Santo (parliamo ovviamente di data storica e non liturgica, visto che il Venerdì Santo liturgico non ha data fissa. Ma quello storico sì!): tanto si percepivano connessi i due eventi che si riteneva che fossero avvenuti in una medesima data.
    Ciò detto, penso che per l'Annunciazione -- come, d'altronde, testimoniate tu e Gerensis -- non sussisterebbero gli argomenti con i quali chiedere la deroga, che la CEI domanda, in genere, in considerazione dell'importanza della celebrazione dell'Immacolata nella pietà e devozione del popolo italiano.
    Anche perchè, a differenza della solennità dell'Immacolata, la solennità dell'Annunciazione del signore NON è di precetto.

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