Bertone: commosso e grato
DA TORINO
«Commosso e grato»: così il cardinale Tarcisio Bertone ha commentato il pellegrinaggio alla Sindone, compiuto ieri sera con un gruppo di familiari. Il segretario di Stato vaticano è a Torino per l’incontro che vede riuniti a Valdocco, da venerdì scorso al 25 maggio i vescovi salesiani di tutto il mondo per riflettere sul tema «Carisma salesiano e ministero episcopale». Ricordando la «grande tradizione di essenzialità e di devozione alla centralità di Cristo» che è propria della Chiesa torinese, il porporato ha sottolineato il significato di un’Ostensione che, ha osservato, è stata «capace di portare migliaia di pellegrini a vivere sentimenti di contemplazione e preghiera verso la Passione del Signore». Dopo aver sostato di fronte alla tomba del beato Pier Giorgio Frassati, nella navata sinistra della Cattedrale, Bertone si è fermato a lungo in preghiera di fronte al Telo: «Ho pregato – ha detto – per tutta la Chiesa fedele, la Chiesa sofferente, coloro che resistono alle tentazioni e per i giovani che sono i destinatari del nostro annuncio e la linfa del nostro futuro». Un richiamo ai giovani che nel Piemonte hanno numerosi esempi di santità, anche tra i coetanei «come il Frassati di cui tanto ho sentito parlare quando studiavo al liceo Valsalice di Torino, e Chiara Badano che verrà beatificata a settembre». Giovani che hanno fatto sentire il loro calore a Benedetto XVI il 2 maggio scorso: «il Papa – ha concluso il segretario di Stato – è stato molto contento della visita e, oltre alla contemplazione della Sindone, il momento che più lo ha toccato è stato l’incontro con i sofferenti al Cottolengo dove ha davvero sentito la gioia, l’entusiasmo il calore di tanti ammalati».
In mattinata anche il rettor maggiore dei salesiani don Pascual Chavez Vil*lanueva, rivolgendosi ai 98 vescovi della Congregazione che hanno par*tecipato alla Messa alle 7 in Duomo, aveva richiamato con commozione il significato della Sindone. «La sacra Sindone ci si presenta come un do*cumento fotografico, dotato di un positivo e di un negativo. E in effetti è proprio così: il mistero più oscuro della fede è nello stesso tempo il segno più luminoso di una speranza che non ha confini. Il Sabato Santo è 'terra di nessuno', tra la morte e la risurrezione ma in questa 'terra di nessuno' è entrato l’Unico, che l’ha attraversata con i segni della sua Passione per l’uomo: 'Passio Christi passio hominis'. E la Sindone ci parla esattamente di quel momento, di quel mistero d’amore insondabile». Alla celebrazione erano presenti anche i cardinali salesiani Joseph Zen, Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, Raffaele Farina e l’arcivescovo di Torino, cardinale Severino Poletto. «Oggi – ha concluso don Chavez – ho contemplato la Sindone per la prima volta ed è stata una profonda emozione. Avevo visto tante foto, ma guardandola qui si percepisce davvero il grande amore con cui Gesù ci ha amato».
Federica Bello
fonte: Avvenire, 23 maggio 2010