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Discussione: L'Elemosiniere di Sua Santità e l'attività del Dicastero per il Servizio della Carità

  1. #1
    Cardinale Bellarmino
    visitatore

    L'Elemosiniere di Sua Santità e l'attività del Dicastero per il Servizio della Carità

    L'ELEMOSINIERE DI SUA SANTITA'

    STORIA
    Prelato che nell’antica corte papale era preposto all’ufficio di distribuire i sussidi e le elemosine ed era anche abitualmente il consigliere spirituale dello stesso Pontefice.

    COMPETENZE
    Oggi è definito elemosiniere il Vescovo che per incarico del Papa provvede alla distribuzione delle benedizioni del Papa e trasmette anche le indulgenze.
    L’Elemosiniere fa parte della Casa Pontificia e segue il Santo Padre nelle funzioni liturgiche o nelle sue apparizioni ufficiali nonché nei Viaggi Apostolici.

    L'ATTUALE ELEMOSINIERE DI SUA SANTITA' (dal 3 agosto 2013)


    (GettyImages)
    S.E. Card. Konrad Krajewski, Cardinale Diacono di Santa Maria Immacolata all'Esquilino

    Mons. Konrad Krajewski è nato a Łódź (Polonia) il 25 novembre 1963. Dopo gli studi liceali, nel 1982 è entrato nel Seminario diocesano di Łódź.
    L’11 giugno 1988, dopo aver ottenuto la laurea in teologia presso l’Università Cattolica di Lublino, è stato ordinato Sacerdote.
    Per due anni ha svolto lavoro pastorale nella propria diocesi come Vicario Parrocchiale, prima a Rusiec e poi a Łódź.
    Nel 1990 è stato mandato a Roma per proseguire gli studi presso l’Istituto Liturgico di S. Anselmo. Il 5 marzo 1993 ha conseguito la Licenza in Sacra Liturgia presso il medesimo Istituto Liturgico e il 10 marzo 1995 la laurea in teologia, con specializzazione in liturgia, presso la Pontificia Università di S. Tommaso.
    Durante la permanenza a Roma, ha collaborato con l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ed è stato Cappellano della Clinica Ortopedica e Traumatologica dell’Università "La Sapienza".
    Rientrato in diocesi nel 1995, è stato cerimoniere dell’Arcivescovo ed ha insegnato liturgia nel Seminario diocesano e in quello dei Francescani e dei Salesiani, nonché nell’Accademia di Varsavia, essendo anche stato nominato Prefetto del Seminario diocesano.
    Nel 1998 ha fatto ritorno a Roma ed è stato assunto presso l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice.
    Il 12 maggio 1999 è stato nominato Cerimoniere Pontificio.
    (fonte: Sala Stampa della Santa Sede, Bollettino del 3 agosto 2013)
    Il 17 settembre 2013 ha ricevuto l'Ordinazione Episcopale nella Basilica Vaticana per le mani di S.E. il Card. Giuseppe Bertello, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e della Pontificia Commisisione per lo SCV.
    Papa Francesco lo ha creato Cardinale il 28 giugno 2018, assegnandogli la Diaconia di Santa Maria Immacolata all'Esquilino.
    Ultima modifica di Vox Populi; 30-06-2018 alle 09:43 Motivo: pagina aggiornata con il nome e i cenni biografici dell'attuale Arcivescovo Elemosiniere

  2. #2
    Cardinale Bellarmino
    visitatore
    I precedenti Elemosinieri ancora viventi:


    (Google Images)
    S.E. Mons. Guido Pozzo, Arcivescovo titolare di Bagnoregio
    Ultima modifica di Vox Populi; 12-04-2021 alle 12:47

  3. #3
    Cardinale Bellarmino
    visitatore
    GLI ELEMOSINIERI DI SUA SANTITA' DEL XX e XXI SECOLO

    22.12.1906 - 06.12.1916:
    S.E. Mons. Augusto Silj

    22.12.1906: eletto Arcivescovo titolare di Cesarea di Cappadocia e nominato Elemosiniere Segreto di Sua Santità
    13.01.1907: riceve l'Ordinazione Episcopale dalle mani del Card. Rafael Merry del Val
    06.12.1916: nominato Vice Camerlengo di Santa Romana Chiesa
    15.12.1919: creato Cardinale del Titolo di S. Cecilia;
    20.03.1920: nominato Prefetto del Tribunale della Segnatura Apostolica
    27.02.1926: muore
    06.12.1916 - 21.11.1921:
    S.E. Mons. Giovanni Battista Nasalli Rocca di Corneliano

    25.01.1907: eletto Vescovo di Gubbio
    10.02.1907: riceve l'Ordinazione Episcopale dalle mani del Card. Vincenzo Vannutelli
    06.12.1916: promosso Arcivescovo titolare di Tebe di Grecia e nominato Elemosiniere Segreto di Sua Santità
    21.11.1921: trasferito alla sede metropolitana di Bologna
    23.05.1923: creato Cardinale del Titolo di S. Maria in Traspontina
    13.03.1952: muore
    29.12.1921 - 16.12.1935:
    S.E. Mons. Carlo Cremonesi

    29.12.1921: eletto Arcivescovo titolare di Nicomedia e nominato Elemosiniere Segreto di Sua Santità
    08.01.1922: riceve l'Ordinazione Episcopale dalle mani di Papa Benedetto XV
    09.03.1926: nominato anche Delegato Apostolico per il Santuario Pontificio di Nostra Signora di Pompei
    21.03.1926: nominato anche Prelato nullius di Pompei
    xx.xx.1928: rinuncia alla Prelatura di Pompei, mantenendo l'ufficio di Elemosiniere
    16.12.1935: creato Cardinale del Titolo di S. Lorenzo in Lucina
    25.11.1943: muore
    19.12.1935 - 01.01.1951:
    S.E. Mons. Giuseppe Migone

    19.12.1935: eletto Arcivescovo titolare di Nicomedia e nominato Elemosiniere Segreto di Sua Santità
    01.01.1951: muore
    12.01.1951 - 16.12.1968:
    S.E. Mons. Diego Venini

    12.01.1951: eletto Arcivescovo titolare di Adana e nominato Elemosiniere Segreto di Sua Santità
    04.02.1951: riceve l'Ordinazione Episcopale dalle mani del Card. Eugene Tisserant
    16.12.1968: rinuncia all'ufficio di Elemosiniere Segreto
    20.07.1981: muore
    16.12.1968 - 23.12.1989:
    S.E. Mons. Antonio Maria Travia

    16.12.1968: eletto Arcivescovo titolare di Termini Imerese e nominato Elemosiniere di Sua Santità
    06.01.1969: riceve l'Ordinazione Episcopale dalle mani di San Paolo VI
    23.12.1989: rinuncia all'ufficio di Elemosiniere
    05.02.2006: muore
    23.12.1989 - 28.07.2007:
    S.E. Mons. Oscar Rizzato

    23.12.1989: eletto Arcivescovo titolare di Viruno e nominato Elemosiniere di Sua Santità
    06.01.1990: riceve l'Ordinazione Episcopale dalle mani di San Giovanni Paolo II
    28.07.2007: rinuncia all'ufficio di Elemosiniere
    11.01.2021: muore
    28.07.2007 - 03.11.2012:
    S.E. Mons. Felix Del Blanco Prieto

    31.05.1991: eletto Arcivescovo titolare di Vannida e nominato Pro-Nunzio Apostolico a Sao Tomé e Principe e Delegato Apostolico in Angola
    06.07.1991: riceve l'Ordinazione Episcopale dalle mani del Card. Agostino Casaroli
    04.06.1996: nominato Nunzio Apostolico in Camerun
    28.06.1996: nominato anche Nunzio Apostolico in Guinea Equatoriale
    05.06.2003: Nominato Nunzio Apostolico a Malta
    24.06.2003: nominato anche Nunzio Apostolico in Libia
    28.07.2007: nominato Elemosiniere di Sua Santità
    03.11.2012: rinuncia all'ufficio di Elemosiniere
    10.04.2021: muore
    03.11.2012 - 03.08.2013:
    S.E. Mons. Guido Pozzo

    03.11.2012: eletto Arcivescovo titolare di Bagnoregio e nominato Elemosiniere di Sua Santità
    17.11.2012: riceve l'Ordinazione Episcopale dalle mani del Card. Tarcisio Bertone, S.D.B.
    03.08.2013: nominato Segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei
    17.01.2019: nominato Sovrintendente all'economia della Cappella Musicale Pontificia Sistina
    03.08.2013 - :
    S.E. Card. Konrad Krajewski

    03.08.2013: eletto Arcivescovo titolare di Benevento e nominato Elemosiniere di Sua Santità
    17.09.2013: riceve l'Ordinazione Episcopale dalle mani del Card. Giuseppe Bertello e alla presenza di Papa Francesco
    28.06.2018: creato Cardinale Diacono di Santa Maria Immacolata all'Esquilino
    Ultima modifica di Vox Populi; 12-04-2021 alle 12:48 Motivo: decesso di S.E. Mons. Felix del Blanco Prieto

  4. #4
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    Chiedo cortesemente di sapere se attualmente è S.E. Mons. Oscar RIZZATO l'elemosiniere di Sua Santita Benedetto XVI. Grazie

  5. #5
    princeps ecclesiae
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    Citazione Originariamente Scritto da Phantom Visualizza Messaggio
    No, l'attuale Elemosiniere è l'Arcivescovo Felìx del Blanco Prieto.


    Pagina dedicata all'Arcivescovo su Catholic Hierarchy

  6. #6
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    E' un vescovo spagnolo giusto?
    Nel post precedente c'è un link. Basta aprirlo.

  7. #7
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    Chiedo se qualcuno possiede lo stemma di mons. Félix del Blanco Prieto, Arcivescovo Elemosiniere di Sua Santità, di postarlo cortesemente in questa discussione.
    Grazie.

  8. #8
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    A colloquio con l'arcivescovo Guido Pozzo, elemosiniere di Sua Santità
    I nuovi poveri bussano alla porta del Papa

    di Nicola Gori


    Con 7.000 richieste di aiuto economico e circa 900.000 euro elargiti nel 2011, l'Elemosineria Apostolica si conferma la «mano» del Pontefice per la carità ai poveri. Tanto più di fronte al perdurare della crisi economica, che rende ancor più urgente e preziosa la sua operosità. L'attività dell'Elemosineria si concentra principalmente nella diocesi di Roma, ma il suo respiro è universale, perché raggiunge anche altri Paesi, in particolare, quelli dell'Europa dell'est e del Medio Oriente. A ricevere aiuto sono non soltanto singoli fedeli ma anche associazioni e istituzioni caritative attive nei più vari ambiti. Ce ne parla, in questa intervista al nostro giornale, l'arcivescovo Guido Pozzo, dal 3 novembre scorso Elemosiniere di Sua Santità dopo essere stato per più di tre anni segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei.

    L'uso di provvedere alle necessità dei più poveri con opere di carità risale all'antichità cristiana. In che modo l'Elemosineria Apostolica realizza oggi questa missione?

    L'attività principale dell'Elemosineria Apostolica è appunto esercitare l'elemosina, o meglio, la carità a nome e per conto del Papa. L'incombenza primaria è quindi quella di compiere quotidianamente e con discrezione tale esercizio. Le domande disegnano un quadro abbastanza complesso e variegato delle povertà che purtroppo in questi ultimi tempi cominciano ad affliggere anche zone e categorie di persone che finora godevano di un certo benessere economico. Le indigenze e miserie raccontate riguardano però la persona nella sua totalità, e non solo sotto il profilo strettamente finanziario. Le richieste di aiuto devono essere accompagnate da una attestazione dei parroci e a loro, in quanto garanti, viene trasmesso l'aiuto economico da devolvere alle persone interessate. È importante infatti che il gesto generoso del Pontefice sia inserito e integrato nella solidarietà della Chiesa locale e della comunità cristiana parrocchiale. Le elargizioni sono di entità modesta, proprio perché si vuole estendere al maggior numero di persone il sostegno di aiuto.

    A causa della crisi economica, sono sempre di più le persone che bussano alle istituzioni caritative. Chi sono in particolare quelle che si rivolgono a voi e da quali zone o Paesi provengono?

    Le richieste provengono in maggioranza da ogni parte d'Italia -- in prevalenza dalla città di Roma, che è la diocesi del Papa -- nonché da altri Paesi e continenti, in particolare i Paesi dell'Europa dell'est, i territori di missione, il Medio Oriente. Le domande giungono sia da singole persone che da nuclei familiari. La sollecitudine e la vicinanza del Papa verso i bisognosi tramite l'Elemosineria ha raggiunto anche una cinquantina di associazioni e istituzioni caritative, che si occupano di alleviare le sofferenze e le indigenze di diverse categorie di persone in difficoltà, come rifugiati politici, carcerati, persone senza fissa dimora e studenti stranieri universitari, infermi ricoverati in ospedale, madri nubili, bambini orfani o abbandonati. Infine, non manca una particolare attenzione per le comunità claustrali femminili che si trovano prive di mezzi sufficienti di sostentamento.

    Il tempo di Natale è un'occasione per riscoprire la solidarietà, ma soprattutto per celebrare la nascita del Salvatore che ha voluto farsi bambino e nascere in una condizione di totale povertà. Di fronte alla società di oggi che sembra avere altri punti di riferimento, come è possibile riscoprire e riproporre i valori fondamentali iscritti nel mistero della Natività?

    La società consumistica e secolarizzata di oggi è una società in profonda crisi, non solo a motivo delle gravi difficoltà economiche, finanziarie e sociali, che mettono in crisi le possibilità stesse delle risorse delle famiglie per i consumi, ma anche a causa dell'ideologia che ne sta alla radice: l'illusione che l'idea del progresso economico e tecnico possa costituire il fattore determinante della felicità e del futuro della storia. Certamente non è sufficiente trovarsi nella crisi per riscoprire la verità del sacro e l'identità della vera religione. La Chiesa è però chiamata in questa situazione a far ritrovare la profondità e l'essenza della fede cristiana, contro ogni illusione di falso misticismo e di ingannevole spiritualismo, incline a mettere tutte le religioni più o meno allo stesso livello, e che potrebbero rappresentare oggi una via di fuga per tante persone che vivono una situazione di precarietà, non solo economica, ma anche morale e spirituale. Il tempo di Natale diventa allora un'occasione propizia perché, di fronte al suo travisamento consumistico, la comunità cristiana testimoni e manifesti l'insufficienza di una semplice disposizione d'animo, dei soli buoni sentimenti, e recuperi quel saldo e robusto nutrimento dello spirito che viene dalla Parola di Dio incarnata e dalla sapiente dottrina della Chiesa unita ad una testimonianza coraggiosa di carità e di amore fraterno specialmente verso i più bisognosi. Nel mistero del Natale veniamo a sapere che il Signore ha scelto di nascere in una condizione di povertà, non già perché la povertà sia una condizione ottimale, e tanto meno per una scelta di classe, ma perché così possiamo riconoscere che la vera ricchezza è l'amore di Dio, un amore gratuito che raggiunge qualunque situazione dell'uomo sulla terra. Se la coscienza dell'uomo viene ricondotta a confrontarsi con il nucleo profondo dell'esperienza cristiana dell'incontro con Cristo, e mediante Cristo con il mistero di Dio, allora saranno conseguenti anche la riscoperta e il gusto per i valori fondamentali rappresentati dalla celebrazione della domenica come giorno del Signore.

    L'Elemosineria Apostolica è conosciuta al grande pubblico per il rilascio delle pergamene con la benedizione papale. Qual è il significato di questa tradizione?

    È stato Leone XIII a dare all'Elemosiniere -- che fa parte della Famiglia Pontificia -- la facoltà di concedere la benedizione apostolica, mediante particolari rescritti e diplomi su carta pergamena in occasione di momenti particolarmente significativi e importanti per la vita di fede e sacramentale di singoli fedeli e di comunità e istituti ecclesiastici. Attualmente la diffusione delle pergamene ha luogo attraverso l'attività dell'apposito ufficio, che si avvale, oltre che del personale interno, anche della collaborazione di diciassette calligrafi esterni per la scrittura dei diplomi. Inoltre sono coinvolti anche una settantina di enti per la concessione del rescritto, regolati da una precisa convenzione e comprendenti negozi di articoli religiosi, librerie cattoliche, istituti religiosi, monasteri di clausura. Nel 2011 sono state chieste direttamente all'Elemosineria Apostolica circa 120.000 pergamene, mentre il numero dei diplomi presentati alla firma dell'Elemosiniere da parte degli enti convenzionati si è assestato lo scorso anno sulla cifra di 108.000. Con la somma ricavata dalle offerte ricevute e dal contributo richiesto agli enti convenzionati, si è potuto coprire totalmente l'importo delle elargizioni compiute durante l'intero anno 2011.

    In questo Anno della fede, come può contribuire l'Elemosineria alla nuova evangelizzazione?

    Benedetto XVI nel messaggio per la Quaresima del 2011 scrisse: «La pratica dell'elemosina è un richiamo al primato di Dio e all'attenzione verso l'altro, per riscoprire il nostro Padre buono e ricevere la sua misericordia». Anche attraverso la pratica dell'elemosina annunciamo agli uomini la verità di un Dio che è Padre misericordioso e che vuole la salvezza di tutti gli uomini, perché tutti possano raggiungere la verità e l'amore di Dio. Tramite il sostegno materiale, che ha il valore soprattutto di segno che rinvia alla necessità di un sostegno più profondo e che proviene dall'alto, l'Elemosineria intende anche rispondere a un bisogno più profondo, che emerge dalle richieste materiali, e cioè il bisogno di un nutrimento per lo spirito, che solo dalla grazia di Dio può essere soddisfatto e adempiuto pienamente.


    (©L'Osservatore Romano 29 dicembre 2012)


    fonte: http://paparatzinger6blograffaella.b...porta-del.html
    «Ego sum resurrectio et vita.
    Qui credit in me, etsi mortuus fuerit, vivet».
    (Io. 11, 25)

  9. #9
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    Un elemosiniere che va a cercare i poveri
    Anche Francesco ha partecipato alla consacrazione di monsignor Konrad Krajewski: «Il Papa vuole che io vada da loro, senza aspettare che siano loro a bussare alle porte del Vaticano»


    Andrea Tornielli
    Città del Vaticano


    Il Papa vuole che il suo elemosiniere vada alla ricerca dei poveri, senza aspettare che siano loro a bussare alle porte del Vaticano. Lo ha confidato nel saluto al termine della consacrazione episcopale il nuovo elemosiniere Konrad Krajewski, 50 anni il prossimo novembre, nominato lo scorso 3 agosto successore dell'arcivescovo Guido Pozzo. La cerimonia è avvenuta ieri pomeriggio all'altare della Cattedra nella basilica di San Pietro.

    Il Papa non ha concelebrato, informa «L'Osservatore Romano», ma ha assistito prendendo posto sul lato destro dell'altare e al momento della consacrazione ha imposto anche lui le mani sul nuovo vescovo. A presiedere il rito c'era il cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato, assistito dai vescovi Piero Marini, già maestro della cerimonie di Giovanni Paolo II e per i primi anni di Benedetto XVI, e monsignor Władysław Ziółek, vescovo emerito di Łódź.

    Al termine del rito, il nuovo arcivescovo elemosiniere, che ha l'incarico di occuparsi della carità del Papa, ha ringraziato il Francesco «per le sue preghiere e per la sua fiducia», sottolineando come gli abbia dato con questo incarico «la possibilità di adorare e toccare Gesù nelle persone povere, abbandonate, emarginate. Mi permette di scoprire il volto di Gesù in quello del mio prossimo. Vuole che io vada alla loro ricerca senza aspettare che siano loro a bussare alle porte del Vaticano. Santità, so che devo essere sacerdote della vasca e dell’asciugamano» ha detto, rivolgendosi direttamente a Bergoglio.

    Monsignor Krajewski, per spiegare la sua missione, ha descritto il mosaico della crocifissione realizzato dal gesuita sloveno Ivan Rupnik nella cappella Redemptoris Mater, in Vaticano. «A destra della croce — ha detto — c’è la figura del centurione romano. Non vediamo il volto del soldato. È rivolto verso Cristo, che ha gli occhi chiusi, mentre Maria abbraccia, da dietro, Gesù e raccoglie nella sua mano il sangue e l’acqua che sgorgano dal costato e comunicano la salvezza che egli ha operato. Mentre fa questo gesto, guarda il centurione e vede il suo volto». Il presule ha spiegato che in Polonia «si dice che le persone cattive non hanno il volto. Addirittura lo hanno perso. Maria, però, guarda il centurione. Lui, uno degli uomini che hanno crocifisso Gesù, dovrebbe essere senza volto, invece lei lo vede».

    L'elemosiniere ha aggiunto: «Solo chi veramente ama, riesce a vedere i volti di coloro che per tutti gli altri sono senza volto: i dispersi, gli ultimi, i lontani o i non credenti. Maria vede il volto di colui che era uno straniero, un non credente. Tuttavia, proprio lui per primo ha confessato la fede in Cristo: costui era veramente il Figlio di Dio! Quindi non è vero che è uno straniero, un uomo perso e un lontano, anzi è il primo e il più vicino». Un insegnamento molto attuale per gli uomini e le donne di oggi. «Bisogna dire — ha spiegato — che se noi qui presenti non vediamo il volto del soldato, vuol dire che ancora non amiamo come Maria, che amiamo troppo poco! Maria fa un invito a ciascuno di noi: crescere nell’amore per aprirci agli altri; trovare Dio attraverso gli altri».

    Krajewski ha quindi ringraziato i presenti per l'amicizia: «Giovanni Paolo II ha detto che il vero amico è la persona grazie alla quale diventiamo migliori. Posso dire che, dopo 14 anni di lavoro in Vaticano, proprio grazie a voi sono diventato migliore. Quindi posso dire che siete i miei veri amici!». E ha aggiunto: «Da subito mi avete chiamato “padre Corrado”. Grazie di questa fiducia, di questo bel titolo che comprende il programma della mia vita. Vi chiedo umilmente di lasciarmi questo titolo, di continuare a chiamarmi “padre Corrado”. Io devo essere soprattutto padre per me stesso e per gli altri».

    Il momento più commovente è stato quello in cui Krajewski ha parlato di un sacerdote — presente alla messa di ieri — che lo accompagna fin da quando era ragazzo. «Era la guida spirituale di noi ragazzi e lo era anche per le nostre famiglie. La sua casa era sempre aperta per noi giovani. La sua mamma spesso doveva fare il miracolo della moltiplicazione dei piatti perché, senza nessun preavviso, andavamo alla canonica e restavamo a mangiare lì. Il mobile più importante della sua casa era l’inginocchiatoio.

    Lo vedevamo spesso raccolto in preghiera. Con lui facevamo i famosi pellegrinaggi a piedi a Częstochowa. Non teneva ai beni materiali perché ci pagava i campi di formazione religiosa, le scuole, il seminario, i libri, le prime tonache. Aiutava tante famiglie». «Lui — ha concluso — è il vero elemosiniere. Uomo di poche parole e di tante opere di bontà senza nessuna pubblicità! Mi permetto proprio qui di baciare le sue mani e in questo modo ringraziare voi tutti».


    fonte: Vatican Insider
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    (Io. 11, 25)

  10. #10
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    Stop al business delle pergamene: le gestirà solo il Vaticano per dare il ricavato ai poveri
    La decisione di Francesco in una lettera dell'Elemosiniere Konrad Krajewski: i negozi esterni non potranno più vendere le benedizioni


    Andrea Tornielli
    Città del Vaticano


    Stop alle pergamene con le benedizioni papali che facevano affluire un fiume di denaro a decine di negozi intorno al Vaticano: pagate da dieci a cinquanta euro, e in qualche caso pure di più, portavano alle casse dell'Elemosineria apostolica - l'istituzione storica che si dedica a elargire la carità del Papa - soltanto tre euro a pergamena per la firma e il timbro. Papa Francesco ha deciso di dire basta, portando ora a compimento un processo iniziato già quattro anni fa, con Benedetto XVI.

    Lo scorso 12 aprile il vescovo Konrad Krajewski, elemosiniere pontificio, ha inviato una lettera ai titolari delle convenzioni, informandoli che tutto finirà inderogabilmente il prossimo 31 dicembre. Da gennaio 2015 non sarà dunque più possibile ordinare presso uno dei negozi esterni al Vaticano la pergamena con la benedizione, da regalare a una coppia di sposi novelli o in occasione di un anniversario.

    Chiunque vorrà la benedizione, dovrà rivolgersi direttamente all'Elemosineria, come peraltro è sempre stato possibile fare, anche via fax o via web (www.elemosineria.va). Il prezzo della pergamena varia qui dai 7 euro per quella più semplice e più piccola, fino ai 25 euro per quelle di dimensioni maggiori. Chi la ordina per regalare un ricordo in occasione di qualche speciale circostanza, sa che tutto il denaro sarà donato ai poveri: negli ultimi due mesi l'Elemosineria apostolica, grazie al ricavato delle pergamene, ha potuto donare 200mila euro a persone in difficoltà nel pagare le bollette o l'affitto.

    Pur avendo ricevuto un primo avviso già negli anni scorsi, e la lettera ufficiale lo scorso aprile, i negozianti stanno cercando di resistere: le pergamene vendute direttamente da loro si aggirano tra le 15 e le 20mila al mese. Il costo della carta varia dai 2 ai 4 euro, con il lavoro di stampa e le iniziali a mano si arriva a 6-8 euro. A questo si aggiunge il costo di 3 euro del timbro e della firma vaticana (gli unici soldi poi effettivamente devoluti per i poveri), e si arriva così a 9-10 euro. Tutto il resto è guadagno per il venditore. I negozianti, circa una cinquantina, hanno protestato con una lettera indirizzata al Papa, della quale ieri ha dato notizia l'agenzia Ansa.

    Ma Francesco e monsignor Krajewski sono decisi a continuare per la strada intrapresa. Nella lettera inviata lo scorso 12 aprile ai titolari delle concessioni, l'Elemosineria apostolica ricorda di avere come compito proprio quello di «esercitare la carità verso i poveri a nome del Sommo Pontefice» dato che solo per questo motivo, più di un secolo fa, Leone XIII aveva dato all'elemosiniere «la facoltà di concedere la Benedizione apostolica a mezzo di diplomi, affinché l'Ufficio preposto alla carità avesse le risorse necessarie per praticarla».

    Fu soprattutto in occasione dell'Anno Santo del 1950 che il Vaticano cominciò ad avvalersi anche della collaborazione di altre persone o istituzioni, come negozi e librerie, «per rendere accessibile ad un numero sempre più crescente di pellegrini che giungevano a Roma» la possibilità di ottenere la benedizione. Ma sessant'anni fa non c'era Internet, e il piccolo ufficio vaticano aveva difficoltà a ricevere fisicamente la mole di richieste. Ora bastano pochi clic, e da ogni parte del globo si può ordinare la pergamena ricevendola per posta.

    Inoltre, si legge ancora nella lettera, dallo scorso settembre la facoltà di concedere la benedizione papale su pergamena è stata estesa da Francesco anche ai nunzi apostolici nei vari Paesi del mondo. Insomma, non c'è più bisogno di intermediari. C'è invece bisogno che tutto il ricavato venga distribuito ai poveri. Una missione che monsignor Krajewski, su indicazione di Bergoglio, spesso compie recandosi di persona, per portare piccoli contributi in denaro alle persone in difficoltà che scrivono chiedendo aiuto.

    Gli unici «esterni» che continueranno a lavorare per l'Elemosineria, fanno sapere in Vaticano, saranno i monasteri di clausura, dove vengono preparate le pergamene più pregiate scritte interamente a mano. È probabile che, almeno inizialmente, la fine delle concessioni porti una diminuzione del numero di pergamene. Ma la gestione diretta di tutte le richieste di sicuro aumenterà i fondi da distribuire in beneficienza.

    La lettera dell'Elemosiniere Konrad Krajewski


    fonte: Vatican Insider
    «Ego sum resurrectio et vita.
    Qui credit in me, etsi mortuus fuerit, vivet».
    (Io. 11, 25)

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