E' un approccio un po' razionalistico il tuo...invece di concentrare l'attenzione sulla storia dei vari personaggi, concentra l'attenzione su te stesso: in fondo la Divina Commedia è la storia di una conversione, della conversione dell'autore che passa dall'Inferno del proprio male alla contemplazione del Sommo Bene, di Dio.
Leggila come se a convertirsi dovessi essere invece tu; io la leggo cosi', Dante sono io, e sono io a dover essere portato, attraverso le mani amorevoli di Virgilio, Beatrice, San Bernardo e soprattutto della Vergine Maria, dal mio male al mio Salvatore.
E' diverso, credimi, leggi pregando (che poi e' lo scopo della letteratura)
Testi "italianizzati" della Divina Commedia?
Per carità, siamo gia' italiani, e l'italiano di Dante, dopo poco iniziale sforzo, e' piu' che comprensibile (e sublime).