
Originariamente Scritto da
macridm
Ecco, sì, appunto.
Il fatto è che c'è LA musica liturgica (il gregoriano) e poi c'è il canto popolare, che può essere più o meno degno, più o meno adatto alla liturgia, all'assemblea, ai tempi.
Per me, Fiat, che sono cresciuta nella fede grazie alla spiritualità dei Focolari e che sono nata nel 1967, i canti del Gen Verde e del Gen Rosso (quelli scritti per la liturgia, beninteso), che a te magari non piacciono, sono "belli", "degni", adatti ad entrare nel Mistero che si celebra, anche se magari lo spessore musicale può non essere eccelso; questo inno, invece, lo percepisco come estremamente inadatto, fastidioso, lontano, e non riesco a non fermarmi allo "scarso spessore musicale", fino a non riuscire proprio a pregare attraverso di esso. Insomma, l'esatto contrario della tua esperienza.
Chi ha torto e chi ha ragione? Entrambi. Perché abbiamo una storia diversa, un'età diversa, un'esperienza diversa. E questo vale per tutte le diverse sensibilità musicali, per tutti i canti popolari, da quelli che ci arrivano dai secoli scorsi a quelli neocatecumenali.
Come musicisti liturgici dovremmo probabilmente riuscire ad aiutare le assemblee delle nostre comunità innanzitutto a riscoprire LA musica liturgica per eccellenza (il gregoriano, appunto) e poi... far TACERE la nostra esperienza e i nostri gusti riguardo ai canti popolari, riuscendo a mettere insieme un repertorio che sia vero specchio di una determinata comunità parrocchiale e/o diocesana: specchio delle sensibilità e spiritualità presenti, ma anche della storia di una particolare comunità.
Se un canto che proponiamo crea perplessità e disagio a una parte dell'assemblea... la cosa va ponderata: perché avviene? Non lo capiscono? Non riescono a cantarlo? O non è adatto per le celebrazioni di quella comunità? Potrà anche essere un canto che io "sento" come importante, evocativo, denso di ricordi spirituali... ma se non va bene per quell'assemblea, non va proposto. Allo stesso modo, un canto che magari per me andrebbe abolito subito va invece mantenuto, perché fa parte della storia di quella comunità.
M.Cristina