In occasione della visita pastorale eseguimmo Chiesa Del Risorto di Frisina...
In occasione della visita pastorale eseguimmo Chiesa Del Risorto di Frisina...
Sì, d'accordo. Ma non dobbiamo a mio avviso spostare la prospettiva dal Vescovo alla sua Chiesa. La visita è pastorale proprio perché viene il Pastore nella tal Chiesa, cioè il Vescovo, quindi massimo risalto alla sua figura e al suo ruolo; quindi facciamo un piccolo sforzo e obblighiamoci ad inserire un Ecce sacerdos magnus e un Christus vincit completo alla fine della Messa. Non vogliamo il latino? Cantiamo in italiano, ma cantiamo questi testi. A volte sembra che ci giriamo attorno alla ricerca di scialbe parafrasi quasi che di questi testi venerandi ci dovessimo vergognare.
ciao, orietur
ps. a proposito esiste per chi vuole l'italiano il solenne Il Signore ti ha costituito di Pedemonti degna parafrasi dell'Ecce sacerdos magnus
Nei giorni 26,27 e 28 settembre 2008 S.E.Mons. Dante Lafranconi, Vescovo della Diocesi di Cremona, compirà la S.Visita Pastorale nella mia Parrocchia.
Con il coro credo che impareremo alcuni canti nuovi: di sicuro "Segno di unità" (di don A. Parisi), a mio dire stupendo, e credo anche "Pane di vita nuova" (Frisina).
Per Signore pietà, Gloria e Santo sicuramente ci verrà richiesto di cantare qualcosa, a una sola voce, che sia conosciuto anche dall'Assemblea. Sicuramente è bello che nel canto siano coinvolti tutti i fedeli, ma quando l'Assemblea non canta, non sarebbe meglio lasciarci cantare qualcosa di più solenne e a più voci?
Quando avrò l'onore di incontrare i canonici pre-Visitatori e il segretario del Vescovo per pianificare i dettagli della Celebrazione Eucaristica vi saprò dire di più. Intanto pregate per il mio coro, perchè riusciamo a imparare bene dei bei canti solenni.
Per le parti normalmente affidate all'assemblea è bene rivolgersi ad un repertorio noto, ancorchè "stagionato", di semplice apprendimento e ben radicato nella tradizione. Si è spesso tentati di dire "cambiamo, perchè sono sempre le stesse cose", oppure "leviamo queste cose, che sono molto meno elaborate e di effetto di altre", ma in realtà è con quei 3-4 punti fermi che ci si assicura la partecipazione dell'assemblea. In una celebrazione particolarmente solenne è certamente lecito proporre brani "di ascolto", proporzionati alle capacità della schola cantorum, che permettano al popolo di vivere adeguatamente il clima di preghiera proposto dal tema della liturgia... ma dove il contributo dell'assemblea sia espressamente richiesto, è certamente auspicabile che sia permesso, per quanto possibile , che essa partecipi in prima persona al canto. Peraltro, mi rendo conto che per una corale sia probabilmente una sfida più difficile la perfetta esecuzione di un brano semplice e alla portata delle più becere storpiature popolari, piuttosto che quella di un brano poco conosciuto, e quindi privo di contaminazioni spurie di varia provenienza. Si tratta, tuttavia, di un percorso necessario, da cui la prima a trarre giovamento sarà la stessa assemblea, educata passo passo ad una maggiore fedeltà allo spartito.
Perseverate con poche cose semplici e orecchiabili, fino alla nausea... se poi canta anche il celebrante, il gioco è fatto... dopo qualche annetto...
Soltanto a titolo di curiosità. Ho avuto l’occasione di assistere alla “nascita” di un Ecce Sacerdos, composto dal M° Michele Manganelli, maestro di cappella della diocesi di Fiesole. Ha alcune parti lievemente enarmoniche, ma in compenso l’ossatura organistica e corale è bellissima. Inoltre, le parti cantate sono veramente poche, ma significative. Penso che potrò avere la partitura tra un po’.
Conosce Michele? E' stato il mio maestro di gregoriano per 8 anni...e lo è tutt'ora.