Lo Staff del Forum dichiara la propria fedeltà al Magistero. Se, per qualche svista o disattenzione, dovessimo incorrere in qualche errore o inesattezza, accettiamo fin da ora, con filiale ubbidienza, quanto la Santa Chiesa giudica e insegna. Le affermazioni dei singoli forumisti non rappresentano in alcun modo la posizione del forum, e quindi dello Staff, che ospita tutti gli interventi non esplicitamente contrari al Regolamento di CR (dalla Magna Charta). O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.
Pagina 1 di 17 12311 ... UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 163

Discussione: Testi liturgici della Messa in Rito Ambrosiano (2006-2007)

  1. #1
    Cardinale Bellarmino
    visitatore

    Testi liturgici della Messa in Rito Ambrosiano (2006-2007)

    In questa discussione verranno pubblicati i TESTI LITURGICI DELLA SANTA MESSA secondo il MESSALE AMBROSIANO.

    Questo servizio si colloca nel quadro dell'ampio progetto di valorizzazione della liturgia ambrosiana nel forum "Cattolici Romani".
    ______________________________

    Per la comodità degli utenti riporto anche qui i collegamenti a tutte le discussioni con tematiche "AMBROSIANE":.

    Per la comodità degli utenti riporto anche qui i i collegamenti a tutte le discussioni con tematiche "AMBROSIANE":

    *Cliccando QUI troverete una presentazione della LITURGIA AMBROSIANA.

    *Cliccando QUI i riti della Settimana Santa.

    *Cliccando QUI potrete inserire tutte domande che volete, segnalare errori o mancanze relative a questa o ad altre discussioni che trattano la liturgia ambrosiana.
    Ultima modifica di Ambrosiano; 02-05-2016 alle 18:37

  2. #2
    chierichetto87
    visitatore
    RITO DELLA MESSA

    NOTA: Le rubriche sono tratte da un paio di messalini (con imprimatur) ad uso dei fedeli, quindi potrebbero non corrispondere fedelmente a quelle riportate sul messale del 1990.

    RITI DI INTRODUZIONE
    Quando il popolo si è radunato, il sacerdote con i ministri si reca all’altare; intanto si esegue il
    CANTO D’INGRESSO
    Il canto viene eseguito dal popolo o dalla schola, oppure dalla schola e dal popolo a cori alternati.
    Se all’ingresso non ha luogo il canto, il testo proposto nel messale viene letto o dai fedeli, o da alcuni di essi, o dal lettore, o dal ministro. Solo in loro mancanza, meno convenientemente, sarà recitato dal celebrante. La stessa indicazione vale per gli altri canti della messa.
    Giunto all'altare il sacerdote con i ministri fa la debita riverenza, bacia l'altare in segno di venerazione ed eventualmente lo incensa. Se è presente il diacono, il sacerdote incensa solamente la Croce e la mensa, il diacono prosegue l'incensazione girando intorno all'altare. Quindi il sacerdote con i ministri si reca alla sede.

    Terminato il canto d’ingresso, sacerdote e fedeli, in piedi, fanno il segno della croce. Il sacerdote dice:

    Nei nome del Padre
    e del Figlio
    e dello Spirito santo.
    Il popolo risponde:
    Amen.

    SALUTO AL POPOLO RADUNATO
    Il sacerdote, rivolto al popolo e allargando le braccia, lo saluta in uno dei tre modi seguenti.

    1

    La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito santo siano con tutti voi.
    R E con il tuo spirito.

    2
    La grazia e la pace di Dio nostro Padre e dei Signore nostro Gesù Cristo siano con tutti voi.
    R E con il tuo spirito.
    oppure:
    R Benedetto nei secoli il Signore.

    3
    Il Signore Sia con voi. Il vescovo: La pace sia con voi.
    R E con il tuo spirito.

    oppure.
    Seguono altre formule di saluto (il Messale ambrosiano quotidiano - MAQ - del 2008 ne riporta altre quattro).

    Il sacerdote o il diacono o altro ministro idoneo può fare una breve presentazione della Messa del giorno.

    ATTO PENITENZIALE
    (Al posto dell'atto penitenziale, ogni domenica, si può fare il rito della benedizione e aspersione con l'acqua (NdR: vedi sotto). L'atto penitenziale viene omesso quando la Messa fa tutt'uno con una liturgia vigiliare. oppure è unita ad un'ora liturgica, oppure inizia con una vera processione di ingrresso (NdR: vedi i 12 Kyrie).

    Il sacerdote invita i fedeli al pentimento con queste parole o con altre simili:

    Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati.
    oppure
    altre formule (il MAQ ne riporta altre sei)

    1
    Dopo una breve pausa di silenzio il sacerdote, dice o canta le seguenti invocazioni:

    Tu che sei inviato dal Padre per salvare i contriti di cuore, Kyrie eleison.
    R Kyrie eleison.
    Tu che sei venuto a chiamare i peccatori, Kyrie eleison.
    R Kyrie eleison.
    Tu che intercedi per noi presso il Padre, Kyrie eleison.
    R Kyrie eleison.

    In luogo delle tre invocazioni precedenti si possono usare le seguenti:
    Tu che ti sei fatto uomo per salvarci, Kyrie eleison. R
    Tu che sei morto in croce per tutti gli uomini, Kyrie eleison. R
    Tu che ci hai riaperto la via del cielo, Kyrie eleison. R
    oppure
    Tu, buon Pastore, che conosci le tue pecorelle, Kyrie eleison. R
    Tu che vai in cerca della pecorella smarrita, Kyrie eleison. R
    Tu che ci guidi ai pascoli eterni del cielo, Kyrie eleison. R
    oppure
    Tu che sei la via per ricondurci al Padre, Kyrie eleison. R
    Tu che sei la verità per illuminare i popoli, Kyrie eleison. R
    Tu che sei la vita per rinnovare il mondo, Kyrie eleison. R
    oppure
    Tu che hai parole di vita eterna, Kyrie eleison. R
    Tu che sei mite e umile di cuore, Kyrie eleison. R
    Tu che per noi ti sei fatto obbediente fino alla morte, Kyrie eleison. R
    oppure
    Tu che a Pietro pentito hai offerto il tuo perdono, Kyrie eleison. R
    Tu che al ladro in croce hai promesso il paradiso, Kyrie eleison. R
    Tu che hai donato agli apostoli il tuo Spirito per la remissione dei peccati, Kyrie eleison. R
    oppure (nel tempo di natale)
    Tu, Figlio di Dio, che nascendo da Maria vergine ti sci fatto nostro fratello, Kyrie eleison. R
    Tu, Figlio dell’uomo, che Conosci e comprendi la nostra debolezza, Kyrie eleison. R
    Tu, Figlio primogenito del Padre, che fai di noi una sola famiglia, Kyrie eleison. R
    oppure
    Tu che sei disceso dal cielo per la nostra salvezza, Kyrie eleison. R
    Tu che sei morto in croce per darci la tua vita, Kyrie eleison. R
    Tu che sci risorto e sei salito al cielo per Condurci al Padre, Kyrie eleison. R
    oppure
    Tu che sei nostra pace, Kyrie eleison. R
    Tu che sei nostra pasqua, Kyrie eleison. R
    Tu che sei nostra vita, Kyrie eleison. R
    Oppure
    Altre formule (Il MAQ ne riporta parecchie altre).

    2
    Si fa una breve pausa di silenzio. Poi celebrante e fedeli insieme fanno la confessione:


    Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato
    in pensieri, parole, opere e omissioni,
    e, battendosi il petto. dicono:
    per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa.
    E proseguono
    E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro.

    3
    Si la una breve pausa di silenzio. Poi il sacerdote dice

    Pietà di noi, Signore.
    R Contro di te abbiamo peccato.
    Il sacerdote prosegue:
    Mostraci, Signore, la tua misericordia.
    R E donaci la tua salvezza.

    Segue l’assoluzione del sacerdote:
    Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.
    R Amen.

  3. #3
    chierichetto87
    visitatore
    Al posto dell'atto penitenziale ogni domenica si può fare il rito della benedizione e aspersione dell'acqua, in tutte le chiese, in tutti gli oratori, a tutte le messe del giorno.

    RITO PER L’ASPERSIONE DOMENICALE L’ACQUA BENEDETTA
    Il sacerdote, dopo il saluto iniziale, rimane in piedi alla sede, rivolto al popolo; dinnanzi a lui il recipiente con l’acqua da benedire.
    Il sacerdote invita il popolo alla preghiera, rivolgendogli queste parole o altre simili:

    Fratelli carissimi, preghiamo umilmente Dio, nostro Padre, perché benedica quest’acqua con la quale saremo aspersi in ricordo nostro battesimo.
    Il Signore rinnovi la nostra vita e ci renda sempre fedeli al dono Spirito santo.
    Dopo una breve pausa di silenzio, il sacerdote, a mani giunte, così prosegue:
    Dio onnipotente ed eterno, che hai voluto santificare nell’acqua i tuoi figli per la vita eterna, benedici + quest’acqua perché diventi segno della tua protezione in questo giorno a te consacrato. Rinnova in noi, o Padre, la fonte viva della grazia e difendici da ogni male perché veniamo a te con cuore puro.
    Per Cristo nostro Signore.
    Oppure
    Dio onnipotente, origine e fonte della vita, benedici + quest’acqua, perché, purificati da ogni colpa, otteniamo la grazia del perdono, la difesa da ogni insidia del Maligno e la tua perenne protezione.
    La tua misericordia, o Padre, faccia sgorgare per la vita eterna una sorgente di acqua viva perché, liberi da ogni pericolo, possiamo venire a te con cuore rinnovato.
    Per Cristo nostro Signore.
    Oppure (nel tempo pasquale)
    Dio di bontà e di misericordia, ascolta la preghiera di questo popolo che ricorda l’opera mirabile della creazione e la grazia ancora più mirabile della salvezza. Degnati di benedire + quest’acqua creata a portare fertilità alla terra, freschezza e sollievo ai nostri corpi. In questo tuo dono riveli molti segni della tua benevolenza.
    Passando per le acque del Mar Rosso, Israele ha raggiunto la terra promessa; una sorgente, che hai fatto scaturire nel deserto, ha sollevato il tuo popolo dal tormento della sete; con l’immagine dell’acqua viva i profeti hanno offerto agli uomini l’annunzio della nuova alleanza. Infine, nell’acqua de I fiume Giordano, santificato da Cristo, tuo Figlio, hai dato inizio al popolo nuovo, liberato dalla colpa d’origine nel sacramento della rinascita. Nel segno di quest’acqua benedetta, ravviva, o Padre, il ricordo del nostro battesimo e raduna l’assemblea gioiosa di tutti i fratelli, battezzati nel mistero pasquale di Cristo Signore, che vive e regna nei secoli dei secoli.
    Il sacerdote, con l’aspersorio, asperge se stesso,i ministri,il clero e il popolo.
    Intanto si esegue un canto adatto, per esempio una dlle seguenti antifone.
    ANTIFONA (fuori dal tempo pasquale) Sal 50,9

    Aspergimi, o Signore, con l’issopo e sarò purificato;
    lavami, e sarò più bianco della neve.
    oppure Es 36,25-26
    « Su voi verserò dell’acqua pura,
    e sarete mondi da ogni vostra colpa,
    e vi darò un cuore nuovo »
    - dice il Signore -.
    ANTIFONA (nel tempo pasquale) cfr Ez 47,1-2.9
    Ecco l’acqua, che sgorga
    dal tempio santo di Dio, alleluia;
    e a quanti giungerà quest’acqua porterà salvezza,
    ed essi canteranno:
    alleluia, alleluia.
    oppure
    E sgorgata dal tuo fianco, Cristo Signore,
    una fonte di salvezza che ci lava dal peccato,
    e in tutto il mondo rinnova la vita,
    alleluia.
    oppure cfr 1Pt 2,9
    Voi siete stirpe eletta,
    popolo santo di sacerdoti e re;
    proclamate le meraviglie del Signore:
    gli ha vinto le tenebre del male
    e vi ha chiamati alla sua santa luce,
    alleluia.
    Terminato il canto, il sacerdote dice:
    Iddio onnipotente ci purifichi dai peccati, e per questa celebrazione ci renda degni di partecipare alla mensa del suo regno.
    R Amen.
    A questo punto, omesso tutto il resto, si canta o si recita, quando è prescritto, l’inno Gloria a dio nell’ alto dei cieli.

    Riportiamo il rito del canto dei dodici Kyrie, espressamente previsto in alcune celebrazioni lungo l’anno liturgico (cfr. PNMA 29: tale numero si riferisce all’atto penitenziale “anticipato” rispetto alla sua consueta collocazione dal canto dei Kyrie): “l’atto penitenziale si può tralasciare quando si continua una celebrazione liturgica già iniziata, come nella processione [N.d.R. della Presentazione del Signore,] della Domenica delle palme, nei funerali, nella processione per la solennità del Titolo o del Patrono e in genere quando si tratta di una vera processione e non di un semplice ingresso. Tranne che nei funerali, in questi casi, molto opportunamente si possono cantare i dodici Kyrie con la sallenda propria o un’antifona appropriata secondo il rito previsto nel Rito della messa”.
    Giunti sul limitare del presbiterio ai piedi dell’altare i da secondo si fermano e si rivolgono l’uno verso l’altro. Dietro ad essi i da terzo “ministranti con la croce e le candele... si fermano rivolgendosi verso i fedeli, mentre il clero e gli altri ministri si dispongono su due file rivolte l’una verso l’altra e il sacerdote presidente chiude la processione stando rivolto verso la croce: si cantano i dodici Kyrie eleison con una antifona appropriata” (Messale 1990, pag. 799). Se si canta una sallenda, al versetto “Gloria al Padre...” tutti fanno inchino alla croce ed alle parole “come era nel principio...” tutti fanno inchino al sacerdote celebrante. Concluso il rito si procede entrando nel presbiterio e salendo all’altare. (Nelle Messe pontificali prima che l'arcivescovo e i ministri bacino la mensa, due diaconi incensano l'altare, come primo atto di omaggio)
    La Messa iniza con il saluto del celebrante i subito il canto, se previsto, del
    Gloria a dio nell' alto dei cieli.


    GLORIA A DIO
    In tutte le Domeniche, eccettuate quelle di Avvento e di Quaresima, nelle solennità nelle feste e in particolari celebrazioni più solenni si dice o si canta l’ inno seguente. Viene cantato da tutta l’ assemblea o dal popolo alternativamente con la schola, oppure dalla schola. Se non lo si canta viene recitato da tutti, insieme o alternativamente.
    Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra
    agli uomini di buona volontà.
    Noi ti lodiamo, ti benediciamo,
    ti adoriamo, ti glorifichiamo,
    ti rendiamo grazie
    per la tua gloria immensa,
    Signore Dio, Re del cielo,
    Dio Padre onnipotente.
    Signore, Figlio unigenito,
    Gesù Cristo,
    Signore Dio, Agnello di Dio,
    Figlio del Padre,
    tu che togli i peccati del mondo,
    abbi pietà di noi;
    tu che togli i peccati del mondo,
    accogli la nostra supplica;
    tu che siedi alla destra del Padre,
    abbi pietà di noi.
    Perché tu solo il Santo,
    tu solo il Signore,
    tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo,
    con lo Spirito santo nella gloria di Dio Padre. Amen.

    ORAZIONE ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
    Terminato l’inno del Gloria, il sacerdote, a mani giunte, dice
    Preghiamo.
    E tutti insieme con il sacerdote, pregano in silenzio per un momento, per prendere coscienza di essere alla presenza di Dio e per poter formulare nel proprio cuore la preghiera personale.
    Quindi il sacerdote allarga le braccia e dice l’orazione che termina con la conclusione lunga.
    Alla fine il popolo acclama

    Amen.
    Ultima modifica di Ambrosiano; 10-01-2011 alle 21:49

  4. #4
    chierichetto87
    visitatore
    LITURGIA DELLA PAROLA
    Il lettore, prima di annunziare il titolo della lettura, che sta per proclamare, inchinato verso il sacerdote, chiede la benedizione, dicendo a chiara voce:
    Benedicimi, padre.
    Il sacerdote benedice con una delle formule seguenti
    - se la lettura è tratta dall'Antico Testamento:

    La lettura profetica + ci illumini e ci giovi a salvezza.
    - se la lettura e tratta Nuovo Testamento
    La lettura apostolica + ci illumini e ci giovi a salvezza.
    - se la lettura e tratta dalla passione o dalla biografia del santo patrono o del titolare della chiesa
    La parola della Chiesa + ci illumini e ci giovi a salvezza.
    - se il medesimo lettore proclama le due letture che precedono la proclamazione del vangelo
    La parola di Dio + ci illumini e ci giovi a salvezza.
    -oppure in tutti i casi:
    Leggi + nel nome del Signore.

    LETTURA
    Il lettore, all'ambone, legge la prima lettura; tutti ascoltano seduti.
    Per indicare la fine della lettura, il lettore dice:

    Parola di Dio.
    R Rendiamo grazie a Dio.
    Per indicare la fine della lettura della passione o della biografia il lettore dice:
    Lode e gloria al Signore nostro Gesù Cristo che vive e regna nei secoli.
    R Amen

    SALMO RESPONSORIALE o SALMELLO (in alcune particolari celebrazioni)
    Il salmista o cantore legge o canta il salmo; il popolo partecipa con il ritornello.
    L'esecuzione del salmello comporta di norma l'intervento del solista (o del coro), che propone la prima parte, cui segue la risposta dell'assemblea nella saeconda parte.

    EPISTOLA
    Il lettore, all'ambone, legge la seconda lettura; se è un altro lettore, chiede la benedizione come sopra.
    Per indicare la fine della lettura, il lettore dice:

    Parola di Dio.
    R Rendiamo grazie a Dio.

    CANTO AL VANGELO
    E' composto da un versetto biblico preceduto e seguito dall'Alleluia (in Quaresima da un'altra acclamazione).
    Intanto, se si usa l'incenso, il sacerdote lo pone nel turibolo. poi il diacono che deve proclamare il Vangelo, si porta all'ambone, accompagnato, secondo l'opportunità, dai ministri con l'incenso, con il turibolo e con i candelieri.


    VANGELO
    Rivolto, verso il sacerdote, il diacono chiede la benedizione dicendo a chiara voce:
    Benedicimi, o padre.
    Il sacerdote, a chiara voce, risponde:
    Il Signore sia nel tuo cuore e sulle tue labbra perché tu possa annunziare degnamente il suo vangelo. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo.
    Il diacono, risponde:
    Amen.
    Se non c'è il diacono, il sacerdote, inchinandosi dinnanzi all'altare, dice sottovoce:
    Purifica il mio cuore e le mie labbra, o Dio onnipoletute, perché possa annunziare degnamente il tuo vangelo.
    Il diacono, o il sacerdote dice:
    Il Signore sia con voi.
    Il popolo risponde:
    E con il tuo spirito.
    Il diacono, o il sacerdote
    +
    Lettura del Vangelo secondo...
    intanto segna il libro e se stesso in fronte, sulla bocca e sul petto. Allo stesso modo si segnano i fedeli.
    Il popolo acclama:

    Gloria a te, o Signore.
    Il diacono, o il sacerdote, (incensa il libro e) proclama il vangelo.
    Terminata la lettura, il diacono, o il sacerdote, dice:

    Parola del Signore.
    Tutti acclamano:
    Lode a te, o Cristo.

    OMELIA
    L'omelia è prescritta in tutte le domeniche e feste di precetto, raccomandata negli altri giorni.
    L'assemblea ascolta seduta.

    CANTO DOPO IL VANGELO
    Mentre si canta o si recita viene preparato l'altare (i ministri pongono sulla mensa dell'altare il corporale, il purificatoio e il calice), che è il centro di tutta la liturgia eucaristica.

    PREGHIERA UNIVERSALE o DEI FEDELI
    Segue la preghiera universale, o preghiera dei fedeli.
    Il sacerdote introduce la preghiera con una breve monizione; le intenzioni sono proposte da un diacono, o da un cantore, o da qualche altra persona; l'assemblea risponde con l'invocazione.
    ________________________________________ __
    Nelle comunità più preparate, secondo l'opportunità, il diacono o un ministro dice la seguente ammonizione:

    Mettiamoci in ginocchio.
    Il popolo si mette in ginocchio.
    Terminate le intenzioni della preghiera universale, il diacono o un ministro dice:

    Alziamoci per la preghiera del sacerdote.
    Il popolo si alza, rispondendo:
    Ci eleviamo a te, Signore.
    ________________________________________ __

    ORAZIONE A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
    Il sacerdote chiude la preghiera universale con l'orazione a conclusione della liturgia della parola.
    Essa non va mai omessa, anche quando si tralascia la preghiera universale.
    Alla fine il popolo acclama:

    Amen.
    Ultima modifica di Ambrosiano; 10-01-2011 alle 22:14

  5. #5
    chierichetto87
    visitatore
    LITURGIA EUCARISTICA
    SCAMBIO DI PACE
    Terminata la liturgia della parola, il diacono, o il sacerdote, dice una delle seguenti ammonizioni o altra simile:

    Sia pace tra voi.
    oppure
    Secondo l’ammonimento del Signore, prima di presentare i nostri doni all’altare, scambiamoci un segno di pace.
    oppure
    Scambiatevi un segno di pace
    E tutti si scambiano vicendevolmente un segno di pace; il sacerdote dà la pace al diacono o al ministro.

    CANTO ALL’OFFERTORIO

    PRESENTAZIONE DEI DONI
    Il sacerdote benedice i singoli fedeli che presentano i doni, dicendo:

    Ti benedica il Signore + con questo tuo dono.

    Il sacerdote solleva il pane e dice:
    O Padre clementissimo, accogli questo pane perché diventi il corpo di Cristo, tuo Figlio.
    Se non c’è canto, il popolo risponde:
    Amen.
    ________________________________________ _
    oppure, il sacerdote può usare la seguente formula:

    Benedetto sei tu, Signore, Dio dell’universo: dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane, frutto della terra e del lavoro dell’uomo; Io presentiamo a te perché diventi per noi cibo di vita eterna.
    Se non c’è canto, il popolo acclama:
    Benedetto nei secoli il Signore.
    ________________________________________ _
    Il diacono, o il sacerdote, versando il vino con un po’ di acqua nel calice, dice:

    Dal fianco aperto di Cristo uscì sangue e acqua.
    Il sacerdote solleva il calice e dice:
    O Padre clementissimo, accogli questo vino perché diventi il sangue di Cristo, tuo Figlio.
    Se non c’è canto, il popolo risponde:
    Amen.
    ________________________________________ _
    oppure, il sacerdote
    può usare la seguente formula:
    Benedetto sei tu, Signore, Dio dell’universo: dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo vino, frutto della vite e del lavoro dell’uomo; lo presentiamo a te perché diventi per noi bevanda di salvezza.
    Se non c'è canto, il popolo acclama:
    Benedetto nei secoli il Signore.
    ________________________________________ _
    Il sacerdote inchinandosi, dice sottovoce

    Umili e pentiti accoglici, o Signore: ti sia gradito il nostro sacrificio che oggi si compie dinanzi a te.
    Il sacerdote, secondo l’opportunità, incensa i doni la croce e l’altare sulla mensa; poi il diacono incensa il sacerdote, l’altare girando attorno e il clero; da ultimo il ministro incensa il diacono e il popolo.
    Il sacerdote, a lato dell’altare, si lava le mani, se è necessario.


    PROFESSIONE DI FEDE
    Nelle domeniche, nelle solennità e nelle feste del Signore, della Madonna, degli apostoli, degli evangelisti e in alcune altre celebrazioni vene recitato, dal sacerdote insieme con il popolo, il si simbolo, o professione di fede.
    Il sacerdote introduce con queste parole o con altre simili.

    Fratelli, chiamati a partecipare dello stesso pane e dello stesso calice, in comunione con tutta la Chiesa cattolica professiamo la nostra fede.
    oppure
    Fratelli, raccolti dallo stesso Spirito di Cristo, proclamiamo con cuore sincero il simbolo della nostra fede.
    oppure
    Fratelli, per celebrare con frutto l’Eucaristia, sacramento dell’unità della Chiesa, proclamiamo insieme la fede cattolica.

    Credo in un solo Dio, Padre onnipotente,
    creatore del cielo e della terra,
    di tutte le cose visibili e invisibili.
    Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio,
    nato dal Padre prima di tutti i secoli:
    Dio da Dio, Luce da Luce,
    Dio vero da Dio vero,
    generato, non creato, della stessa sostanza del Padre;
    per mezzo di lui tutte le cose sono state create.
    Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo,
    Alle parole: e per opera dello Spirito santo... si è fatto uomo tutti si inchinano.
    e per opera dello Spirito santo
    si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo.
    Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,
    morì e fu sepolto.
    Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture,
    è salito al cielo, siede alla destra del Padre.
    E di nuovo verrà, nella gloria,
    per giudicare i vivi e i morti,
    e il suo regno non avrà fine.
    Credo nello Spirito santo,
    che è Signore e dà la vita,
    e procede dal Padre e dal Figlio.
    Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,
    e ha parlato per mezzo dei profeti.
    Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica.
    Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati.
    Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà.
    Amen.

    In luogo del simbolo niceo-costantinopolitano, nel sabato “in traditione Symboli” e nelle messe “per i battezzati”, si può usare il seguente simbolo detto “degli Apostoli”, che nella tradizione liturgica ha sempre avuto una funzione marcatamente battesimale.
    Per lo stesso motivo lo si può usare nelle domeniche di Quaresima, quando viene sottolineata in modo particolare la loro caratteristica tipicamente ambrosiana di catechesi battesimale.

    Io credo in Dio padre onnipotente,
    creatore del cielo e della terra;
    e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
    (tutti si inchinano)
    il quale fu concepito di Spirito santo,
    nacque da Maria Vergine,
    patì sotto Ponzio Pilato,
    fu crocifisso, morì e fu sepolto:
    discese agli inferi;
    il terzo giorno risuscitò da morte;
    salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente;
    e di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
    Credo nello Spirito santo, la santa Chiesa cattolica,
    la comunione dei santi, la remissione dei peccati,
    la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

    SUI DONI
    Il sacerdote, con le mani allargate, dice l’orazione sui doni.
    Alla fine il popolo acclama:

    Amen

    PREGHIERA EUCARISTICA

    PREFAZIO
    Il sacerdote, in dialogo con il popolo, inizia la preghiera eucaristica allargando le braccia

    V Signore sia con voi.
    R E con il tuo spirito.
    V In alto i nostri cuori.
    R Sono rivolti al Signore.
    V Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.
    R È cosa buona e giusta.
    Il prefazio è concluso dal “Santo”. Tutta l’assemblea, in comunione con le creature celesti, lo canta o lo recita. È un’acclamazione che fa parte della preghiera eucaristica e viene pronunziata con il sacerdote.
    Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo.
    I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
    Osanna nell’alto dei cieli.
    Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
    Osanna nell’alto dei cieli.
    Ultima modifica di Ambrosiano; 10-01-2011 alle 22:21

  6. #6
    chierichetto87
    visitatore
    PREGHIERA EUCARISTICA I

    Il sacerdote dice:
    Padre clementissimo, noi ti supplichiamo e ti chiediamo per Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, di accettare questi doni, di benedire + queste offerte, questo santo e immacolato sacrificio.
    Noi te l’offriamo anzitutto per la tua Chiesa santa e cattolica perché tu le dia pace e la protegga, la raccolga nell’unità e la governi su tutta la terra, con il tuo servo il nostro Papa ..., il nostro Vescovo ... e con tutti quelli che custodiscono la fede cattolica, trasmessa dagli apostoli.

    INTERCESSIONI PER I VIVI
    Ricòrdati, Signore, dei tuoi fedeli ... e ...
    Prega brevemente per quelli che vuole ricordare; poi continua:
    Ricordati di tutti i presenti, dei quali conosci la fede e la devozione: per loro ti offriamo e anch’essi ti offrono questo sacrificio di lode e innalzano la preghiera a te, Dio eterno, vivo e vero, per ottenere a sé e ai loro cari redenzione, sicurezza di vita e salute.

    In comunione con tutta la Chiesa, ricordiamo e veneriamo anzitutto la gloriosa e sempre Vergine Maria, Madre del nostro Dio e Signore Gesù Cristo,
    ________________________________________ ____

    Nel Natale e ottava, nell'Epifania, a Pasqua e ottava, nell'Ascensione, nella Pentecoste, questa parte della preghiera viene sostituita da una versione specifica che ricorda la solennità.
    ________________________________________ __________________


    san Giuseppe, suo sposo, i santi apostoli e martiri: Pietro e Paolo, Andrea, [Giacomo, Giovanni, Tommaso, Giacomo, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Simone e Taddeo, Sisto, Lorenzo, Ippolito, Vincenzo, Cornelio e Cipriano, Clemente, Crisogono, Giovanni e Paolo, Cosma e Damiano, Apollinare, Vitale, Nazaro e Celso, Protaso e Gervaso, Vittore, Nàbore, Felice e Calimero] sant'Ambrogio e tutti i santi; per i loro meriti e le loro preghiere donaci sempre aiuto e protezione.

    Accetta con benevolenza, o Padre, l’offerta che ti presentiamo noi tuoi ministri e tutta la tua famiglia: disponi nella tua pace i nostri giorni, salvaci dalla dannazione eterna e accoglici nel gregge degli eletti.
    (Questa orazione, nella Domenica di Pasqua e per tutta l'ottava, è sistituita da una specifica preghiera).

    Santifica, o Dio, con la potenza della tua benedizione, questa offerta che noi eleviamo alla tua bontà paterna e dégnati di accettarla a nostro favore, in sacrificio spirituale e perfetto perché diventi per noi il Corpo e il Sangue del tuo amatissimo Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo.


    ISTITUZIONE E CONSACRAZIONE
    La vigilia della sua passione, sofferta per la salvezza nostra e del mondo intero, egli prese il pane e alzando gli occhi al cielo a te, Dio, Padre suo onnipotente, rese grazie con la preghiera di benedizione, spezzò il pane, lo diede ai suoi discepoli e disse:
    PRENDETE, E MANGIATENE TUTTI:
    QUESTO È IL MIO CORPO
    OFFERTO IN SACRIFICIO PER VOI.
    Presenta al popolo l’ostia consacrata e genuflette; tutti adorano il Corpo di Cristo

    Dopo la cena allo stesso modo, prese il calice e alzando gli occhi al cielo a te, Dio, Padre suo onnipotente, rese grazie con la preghiera di benedizione, lo diede ai suoi discepoli, e disse:
    PRENDETE, E BEVETENE TUTTI:
    QUESTO È IL CALICE DEL MIO SANGUE
    PER LA NUOVA ED ETERNA ALLEANZA,
    VERSATO PER VOI E PER TUTTI
    IN REMISSIONE DEI PECCATI.
    Diede loro anche questo comando:
    OGNI VOLTA CHE FARETE QUESTO
    LO FARETE IN MEMORIA DI ME:
    PREDICHERETE LA MIA MORTE,
    ANNUNZIERETE LA MIA RISURREZIONE
    ATTENDERETE CON FIDUCIA IL MIO RITORNO
    FINCHÉ DI NUOVO VERRÒ A VOI DAL CIELO.
    Presenta al popolo il calice e genuflette; tutti adorano il Sangue di Cristo,

    Poi il sacerdote dice:

    Mistero della fede.
    Il popolo acclama dicendo:
    Tu ci hai redento con la tua croce e la tua risurrezione:
    salvaci, o Salvatore del mondo.

    ANAMNESI E OFFERTA
    Il sacerdote continua la preghiera eucaristica tenendo le braccia distese a forma di croce.

    Per questo, Padre, noi tuoi ministri e il tuo popolo santo celebriamo il memoriale della passione, della mirabile risurrezione dai morti e della gloriosa Ascensione al cielo di Cristo tuo Figlio e nostro Signore; e offriamo alla tua maestà divina, tra i doni che ci hai dato, la vittima pura, santa e immacolata, il Pane santo della vita eterna e il Calice dell’eterna salvezza.

    Con le braccia allargate, prosegue:
    Tu che hai voluto accettare i doni di Abele, il giusto, il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede, e l’oblazione pura e santa di Melchisedech, tuo sommo sacerdote, volgi sulla nostra offerta il tuo sguardo sereno e benigno.

    Si inchina e a mani giunte prosegue:
    Ti supplichiamo, Dio onnipotente: fa’ che questa offerta, per le mani del tuo angelo santo, sia portata sull’altare del cielo davanti alla tua maestà divina perché su tutti noi che partecipiamo a questo altare, comunicando al santo mistero del corpo e sangue del tuo Figlio,
    in posiziona eretta, segnandosi, conclude:
    scenda la pienezza di ogni grazia e di ogni benedizione.

    INTERCESSIONI PER I DEFUNTI
    Con le braccia allargate, dice:
    Ricòrdati, o Padre, dei tuoi fedeli che ci hanno preceduto nel segno della fede e dormono il sonno della pace, ... e ...
    Congiunge le mani e prega brevemente per i defunti che vuole ricordare.
    Poi, con le braccia allargate, prosegue
    A loro, o Padre, e a tutti quelli che riposano in Cristo, dona la beatitudine, la luce e la pace.

    Con la destra si batte il petto, mentre dice:
    Anche a noi, tuoi ministri, ultimi e peccatori,
    e con le braccia allargate, prosegue:
    ma fiduciosi nella tua infinita misericordia, concedi, o Dio, di avere parte nella comunità dei tuoi santi apostoli e martiri: Giovanni il Battista e Giovanni l’apostolo, [Andrea,] Stefano, Barnaba, [Pietro, Marccllino,] Agnese, [Cecilia, Felicita, Perpetua, Anastasia, Agata, Eufemia, Lucia, Giustina, Sabina,] Tecla, [Pelagia, Caterina] e tutti i santi: ammettici a godere della loro sorte beata non per i nostri meriti, ma per la ricchezza del tuo perdono.

    Congiunge le mani e dice:

    Per Cristo Signore nostro tu, o Dio, crei e santifichi sempre, fai vivere, benedici e doni al mondo ogni bene per accrescere la nostra fede e liberarci dai nostri peccati.

    DOSSOLOGIA FINALE
    Prende con una mano la patena su cui è l'Ostia, e con l'altra mano il Calice, ed elevandoli insieme dice:
    Da Cristo, per Cristo e in Cristo, a te, Dio Padre onnipotente, ogni magnificenza, ogni gloriosa lode, ogni sovranità su noi e sul mondo nell’unità dello Spirito Santo per gli infiniti secoli dei secoli.
    Il popolo acclama:
    Amen.




    PREGHIERA EUCARISTICA II
    È più indicata nei giorni feriali. Il prefazio che la precede può essere utilizzato nelle Messe in cui si dovrebbe usare il prefazio della domenica precedente e cioè nelle Messe feriali del tempo ordinario o nelle Messe "per varie necessità" prive di prefazio proprio.

    PREFAZIO
    È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Padre santo, per Gesù Cristo tuo dilettissimo Figlio.
    Per mezzo di lui, la tua Parola vivente, hai creato tutte le cose e lo hai mandato a noi Salvatore e Redentore, fatto uomo per opera dello Spirito Santo e nato dalla Vergine Maria.
    Per compiere la tua volontà e acquistarti un popolo santo, egli stese le braccia sulle croce, morendo distrusse la morte e proclamò la risurrezione.
    Per questo mistero di salvezza, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo a una sola voce la tua gloria:

    Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell'universo.
    I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
    Osanna nell'alto dei cieli.
    Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
    Osanna nell'alto dei cieli.

    EPICLESI
    Il sacerdote, con le braccia allargate, dice:
    Veramente santo sei tu o Padre, e fonte di ogni santità:
    santifica questi doni con l'effusione del tuo Spirito, perché diventino per noi il corpo e + il sangue di Gesù Cristo nostro Signore.

    ISTITUZIONE E CONSACRAZIONE
    Egli, offrendosi liberamente alla sua passione, prese il pane e rese grazie, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli, e disse:
    PRENDETE, E MANGIATENE TUTTI:
    QUESTO É IL MIO CORPO
    OFFERTO IN SACRIFICIO PER VOI.
    Presenta al popolo l’ostia consacrata e genuflette; tutti adorano il Corpo di Cristo
    Dopo la cena, allo stesso modo, prese il calice e rese grazie, lo diede ai suoi discepoli, e disse:
    PRENDETE, E BEVETENE TUTTI:
    QUESTO É IL CALICE DEL MIO SANGUE
    PER LA NUOVA ED ETERNA ALLEANZA,
    VERSATO PER VOI E PER TUTTI
    IN REMISSIONE DEI PECCATI.
    FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME.
    Presenta al popolo il calice e genuflette; tutti adorano il Sangue di Cristo.
    poi dice:
    Mistero della fede.
    il popolo risponde con una delle seguenti acclamazioni
    1 Annunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell'attesa della tua venuta.
    2 Ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo a questo calice, annunziamo la tua morte, Signore, nell'attesa della tua venuta.
    3 Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo.

    ANAMNESI E OFFERTA
    Il sacerdote continua la preghiera eucaristica con le braccia distese a forma di croce:
    Celebrando il memoriale della morte e risurrezione del tuo Figlio, ti offriamo, Padre, il pane della vita e il calice della salvezza e ti rendiamo grazie per averci ammessi alla tua presenza a compiere il servizio sacerdotale.
    Con le braccia allargate, prosegue:
    Ti preghiamo umilmente: per la comunione al Corpo e al Sangue di Cristo lo Spirito Santo ci riunisca in un solo corpo.

    INERCESSIONI
    Ricordati, Padre, della tua Chiesa diffusa su tutta la terra: rendila perfetta nell'amore in unione con il nostro Papa ... , il nostro Vescovo ... , e tutto l'ordine sacerdotale.

    Ricordati dei nostri fratelli, che si sono addormentati nella speranza della risurrezione e di tutti i defunti che si affidano alla tua clemenza: ammettili a godere la luce del tuo volto.
    _____________________________________
    Quando questa preghiera eucaristica viene usata nelle Messe per i defunti, si può dire:
    Ricordati del nostro fratello N., (della nostra sorella N.) che (oggi) hai chiamato a te da questa vita: e come per il battesimo l'hai unito(a) alla morte di Cristo, tuo Figlio, così rendilo(a) partecipe della sua risurrezione. Ricordati anche di tutti i defunti che si affidano alla tua clemenza: ammettili a godere la luce del tuo volto.
    _____________________________________

    Di noi tutti abbi misericordia: donaci di aver parte alla vita eterna, insieme con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, con gli apostoli, con sant’Ambrogio e tutti i santi, che in ogni tempo ti furono graditi,
    congiunge le mani
    e in Gesù Cristo tuo Figlio canteremo la tua gloria.

    DOSSOLOGIA FINALE
    Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te, Dio, Padre onnipotente, nell'unita dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli.
    il popolo acclama
    Amen.
    Ultima modifica di Ambrosiano; 10-01-2011 alle 22:52 Motivo: Corretta ortografia.

  7. #7
    chierichetto87
    visitatore
    PREGHIERA EUCARISTICA III
    Si può dire con qualsiasi prefazio. È preferibile usarla nelle domeniche e nei giorni festivi.

    Il sacerdote, con le braccia allargate, dice:

    Veramente santo sei tu o Padre, ed è giusto che ogni creatura ti lodi. Per mezzo di Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, nella potenza dello Spirito Santo fai vivere e santifichi l'universo, e continui a radunare intorno a te un popolo, che da un confine all'altro della terra offra al tuo nome il sacrificio perfetto.

    EPICLESI
    Congiunte le mani e tenendole stese sulle offerte, dice:
    Ora ti preghiamo umilmente: manda il tuo Spirito a santificare i doni che ti offriamo, perché diventino il corpo e + il sangue di Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, che ci ha comandato di celebrare questi misteri.

    ISTITUZIONE E CONSACRAZIONE
    Nella notte in cui fu tradito, egli prese il pane, ti rese grazie con la preghiera di benedizione, lo spezzo, lo diede ai suoi discepoli, e disse:
    PRENDETE, E MANGIATENE TUTTI:
    QUESTO É IL MIO CORPO
    OFFERTO IN SACRIFICIO PER VOI.
    Presenta al popolo l’ostia consacrata e genuflette; tutti adorano il Corpo di Cristo
    Dopo cena, allo stesso modo, prese il calice, ti rese grazie con la preghiera di benedizione, lo diede ai suoi discepoli, e disse:
    PRENDETE E BEVETENE TUTTI:
    QUESTO É IL CALICE DEL MIO SANGUE
    PER LA NUOVA ED ETERNA ALLEANZA,
    VERSATO PER VOI E PER TUTTI
    IN REMISSIONE DEI PECCATI.
    FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME.
    Presenta al popolo il calice e genuflette; tutti adorano il Sangue di Cristo.
    poi dice:

    Mistero della fede.
    il popolo risponde con una delle seguenti acclamazioni
    1
    Annunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell'attesa della tua venuta.
    2 Ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo a questo calice, annunziamo la tua morte, Signore, nell'attesa della tua venuta.
    3 Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo.

    ANAMNESI E OFFERTA
    Il sacerdote, con le braccia distese a forma di croce, continua la preghiera eucaristica.

    Celebrando il memoriale del tuo Figlio, morto per la nostra salvezza, gloriosamente risorto e asceso al cielo, nell'attesa della sua venuta ti offriamo, Padre, in rendimento di grazie questo sacrificio vivo e santo.
    con le braccia allargate, il sacerdote prosegue:
    Guarda con amore e riconosci nell'offerta della tua Chiesa, la vittima immolata per la nostra redenzione; e a noi che ci nutriamo del corpo e sangue del tuo Figlio, dona la pienezza dello Spirito Santo perché diventiamo, in Cristo, un solo corpo e un solo spirito.
    Egli faccia di noi un sacrificio perenne a te gradito, perché possiamo ottenere il regno promesso insieme con i tuoi eletti con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, con i tuoi santi apostoli, i gloriosi martiri, sant’Ambrogio [san : santo del giorno o patrono] e tutti i santi, nostri intercessori presso di te.

    INERCESSIONI
    Per questo sacrificio di riconciliazione, dona, Padre, pace e salvezza al mondo intero. Conferma nella fede e nell'amore la tua Chiesa pellegrina sulla terra: il tuo servo e nostro Papa ..., il nostro Vescovo ..., il collegio episcopale, tutto il clero e il popolo che tu hai redento. Ascolta la preghiera di questa famiglia, che hai convocato alla tua presenza. Ricongiungi a te, padre misericordioso, tutti i tuoi figli ovunque dispersi.

    Accogli nel tuo regno i nostri fratelli defunti e tutti i giusti che, in pace con te, hanno lasciato questo mondo; concedi anche a noi di ritrovarci insieme a godere per sempre della tua gloria, in Cristo, nostro Signore, per mezzo del quale tu, o Dio, doni al mondo ogni bene.
    _______________________________________
    Quando questa preghiera eucaristica viene usata nelle Messe per i defunti, in luogo della preghiera "Accogli nel tuo regno..", si può dire:

    Ricordai del nostro fratello N. (della nostra sorella N.) che (oggi) hai chiamato a te da questa vita: e come per il battesimo l'hai unito(a) alla morte di Cristo, tuo figlio, così rendilo(a) partecipe della sua resurrezione, quando farà risorgere i morti dalla terra e trasformerà il nostro corpo mortale a immagine del suo corpo glorioso. Accogli nel tuo regno i nostri fratelli defunti e tutti i giusti che, in pace con te, hanno lasciato questo mondo; concedi anche a noi di ritrovarci insieme a godere per sempre della tua gloria quando, asciugata ogni lacrima, i nostri occhi vedranno il tuo volto e noi saremo simili a te, e canteremo sempre la tua lode,
    congiunge le mani
    in Cristo, nostro Signore, per mezzo del quale tu, o Dio, doni al mondo ogni bene.
    ________________________________________

    DOSSOLOGIA FINALE
    Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te, Dio Padre onnipotente, nell'unita dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli.
    il popolo acclama
    Amen.




    PREGHIERA EUCARISTICA IV
    Questa preghiera eucaristica, il cui prefazio non si può mai sostituire con un altro, presenta la sintesi della storia della salvezza.
    Essa si può usare nelle domeniche del tempo ordinario, nelle messe rituali, "per varie necessità", votive e nelle messe dei santi che non hanno prefazio proprio. A motivo della sua struttura, non si può inserire una specifica formula per il defunto.

    PREFAZIO
    .
    E’ veramente giusto renderti grazie, è bello cantare la tua gloria, Padre santo, unico Dio vivo e vero: prima del tempo e in eterno tu sei, nel tuo regno di luce infinita. Tu solo sei buono e fonte della vita, e hai dato origine all'universo, per effondere il tuo amore su tutte le creature e allietarle con gli splendori della tua luce.
    Schiere innumerevoli di angeli stanno davanti a te per servirti, contemplano la gloria del tuo volto, e giorno e notte cantano la tua lode. Insieme con loro anche noi, fatti voce di ogni creatura, esultanti cantiamo:

    Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell'universo.
    I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
    Osanna nell'alto dei cieli.
    Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
    Osanna nell'alto dei cieli.

    DISEGNO DI SALVEZZA
    il sacerdote dice, con le braccia allargate:

    Noi ti lodiamo, Padre santo, per la tua grandezza: tu hai fatto ogni cosa con sapienza e amore.
    A tua immagine hai formato l'uomo, alle sue mani operose hai affidato l'universo perché nell'obbedienza a te, suo creatore, esercitasse il dominio su tutto il creato.
    E quando, per la sua disobbedienza, l'uomo perse la tua amicizia, tu non l'hai abbandonato in potere della morte, ma nella tua misericordia a tutti sei venuto incontro, perché coloro che ti cercano ti possano trovare.
    Molte volte hai offerto agli uomini la tua alleanza, e per mezzo dei profeti hai insegnato a sperare nella salvezza. Padre santo, hai tanto amato il mondo da mandare a noi, nella pienezza dei tempi, il tuo unico Figlio come salvatore.
    Egli si è fatto uomo per opera dello Spirito Santo ed è nato dalla Vergine Maria; ha condiviso in tutto, eccetto il peccato, la nostra condizione umana.
    Ai poveri annunziò il vangelo di salvezza, la libertà ai prigionieri, agli afflitti la gioia. Per attuare il tuo disegno di redenzione si consegnò volontariamente alla morte, e risorgendo distrusse la morte e rinnovò la vita.
    E perché non viviamo più per noi stessi ma per lui che è morto e risorto per noi, ha mandato, o Padre, lo Spirito Santo, primo dono ai credenti, a perfezionare la sua opera nel mondo e compiere ogni santificazione.

    EPICLESI
    Congiunge le mani, le stende sulle offerte e dice:
    Ora ti preghiamo, Padre: lo Spirito santo santifichi questi doni perché diventino il corpo e + il sangue di Gesù Cristo, nostro Signore, nella celebrazione di questo grande mistero, che ci ha lasciato in segno di eterna alleanza.

    ISTITUZIONE E CONSACRAZIONE
    Egli, venuta l'ora d'essere glorificato da te, Padre santo, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine; e mentre cenava con loro, prese il pane e rese grazie, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli, e disse:

    PRENDETE, E MANGIATENE TUTTI:
    QUESTO É IL MIO CORPO
    OFFERTO IN SACRIFICIO PER VOI.
    Presenta al popolo l’ostia consacrata e genuflette; tutti adorano il Corpo di Cristo
    Allo stesso modo, prese il calice del vino e rese grazie, lo diede ai suoi discepoli, e disse:
    PRENDETE E BEVETENE TUTTI:
    QUESTO É IL CALICE DEL MIO SANGUE
    PER LA NUOVA ED ETERNA ALLEANZA,
    VERSATO PER VOI E PER TUTTI
    IN REMISSIONE DEI PECCATI.
    FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME.
    Presenta al popolo il calice e genuflette; tutti adorano il Sangue di Cristo.
    poi dice:

    Mistero della fede.
    il popolo risponde con una delle seguenti acclamazioni
    1
    Annunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell'attesa della tua venuta.
    2 Ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo a questo calice, annunziamo la tua morte, Signore, nell'attesa della tua venuta.
    3 Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo.

    ANAMNESI E OFFERTA
    Il sacerdote continua la preghiera eucaristica con le braccia distese a forma di croce.

    In questo memoriale della nostra redenzione celebriamo, Padre, la morte di Cristo, la sua discesa agli inferi, proclamiamo la sua risurrezione e ascensione al cielo, dove siede alla tua destra, e, in attesa della sua venuta nella gloria, ti offriamo il suo corpo e il suo sangue, sacrificio a te gradito, per la salvezza del mondo.
    Quindi con le braccia allargate prosegue:
    Guarda con amore, o Dio, la vittima che tu stesso hai preparato per la tua Chiesa; e a tutti coloro che mangeranno di quest'unico pane e berranno di quest'unico calice, concedi che, riuniti in un solo corpo dallo Spirito Santo, diventino offerta viva in Cristo, a lode della tua gloria.

    INTERCESSIONI
    Ora, Padre, ricordati di tutti quelli per i quali noi ti offriamo questo sacrificio: del tuo servo e nostro Papa ..., del nostro Vescovo ..., del collegio episcopale, di tutto il clero, di coloro che si uniscono alla nostra offerta, dei presenti e del tuo popolo e di tutti gli uomini che ti cercano con cuore sincero.
    Ricordati anche dei nostri fratelli che sono morti nella pace del tuo Cristo, e di tutti i defunti, dei quali tu solo hai conosciuto la fede.
    Padre misericordioso concedi a noi, tuoi figli, di ottenere con la beata Maria Vergine e Madre di Dio, con gli apostoli, con sant’Ambrogio e tutti i santi, l'eredità eterna del tuo regno, dove con tutte le creature, liberate dalla corruzione del peccato e della morte, canteremo la tua gloria,
    congiunge le mani
    in Cristo nostro Signore, per mezzo del quale tu, o Dio, doni al mondo ogni bene.

    DOSSOLOGIA FINALE
    Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te, Dio Padre onnipotente, nell'unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli.
    il popolo acclama
    Amen.
    Ultima modifica di Ambrosiano; 10-01-2011 alle 23:43

  8. #8
    chierichetto87
    visitatore
    PREGHIERA EUCARISTICA V
    Questa preghiera eucaristica deve essere usata nella Messa vespertina "nella Cena del Signore"; si può usare nelle Messe che hanno per tema il mister dell'Eucaristia e della Passione, nelle ordinazioni, negli anniversari sacerdotali e nelle riunioni sacerdotali. Non si può inserire la speciale formula per il defunto.

    Il sacerdote, con le braccia allargate, dice:

    Veramente santo,
    veramente benedetto sei tu, o Dio;
    tu ci hai voluto in comunione di vita col Figlio tuo,
    eredi con lui del tuo regno,
    cittadini del cielo
    e compagni degli angeli,
    se però conserviamo con fede pura
    il mistero cantato dalle schiere celesti.
    E noi, elevati a tale dignità
    da poter presentare a te,
    per l'efficacia dello Spirito Santo,
    il sacrificio sublime
    del Corpo e del Sangue
    del Signore nostro Gesù Cristo,
    tutto possiamo sperare
    dalla tua misericordia.
    Per la redenzione del mondo,
    egli andò incontro liberamente alla passione
    che ricordiamo con venerazione e con amore.
    E per istituire un sacrificio
    quale sacramento di imperitura salvezza,
    per primo offrì se stesso come vittima
    e comandò di ripresentarne l'offerta.
    Congiunge le mani.
    Nelle formule seguenti, le parole del Signore siano dette con voce chiara e distinta, come è richiesto dalla loro natura.
    [
    In questo giorno,] alla vigilia di patire
    per la salvezza nostra e del mondo intero,
    stando a mensa tra i suoi discepoli,
    prende il pane, e tenendolo un poco sollevato sull'altare, prosegue:
    egli prese il pane
    alza gli occhi,
    e alzando gli occhi al cielo
    a te, Dio, Padre suo onnipotente,
    rese grazie con la preghiera di benedizione,
    spezzò il pane,
    lo diede ai suoi discepoli e disse:
    inchinandosi leggermente
    PRENDETE, E MANGIATENE TUTTI:
    QUESTO È IL MIO CORPO
    OFFERTO IN SACRIFICIO PER VOI.
    Presenta al popolo l'ostia consacrata, la depone sulla patena e genuflette in adorazione.
    Poi riprende:

    Dopo la cena,
    allo stesso modo,
    prende il calice, e tenendolo un poco sollevato sull'altare, prosegue:
    prese il calice
    alza gli occhi,
    e alzando gli occhi al cielo
    a te, Dio, Padre suo onnipotente,
    rese grazie con la preghiera di benedizione,
    lo diede ai suoi discepoli
    e disse:
    inchinandosi leggermente
    PRENDETE, E BEVETENE TUTTI:
    QUESTO È IL CALICE DEL MIO SANGUE
    PER LA NUOVA ED ETERNA ALLEANZA,
    VERSATO PER VOI E PER TUTTI
    IN REMISSIONE DEI PECCATI.
    Diede loro anche questo comando:
    OGNI VOLTA CHE FARETE QUESTO
    LO FARETE IN MEMORIA DI ME:
    PREDICHERETE LA MIA MORTE,
    ANNUNZIERETE LA MIA RISURREZIONE,
    ATTENDERETE CON FIDUCIA IL MIO RITORNO
    FINCHÈ DI NUOVO VERRÒ A VOI DAL CIELO.
    Presenta al popolo il calice, lo depone sul corporale e genuflette in adorazione.
    Poi dice:

    Mistero della fede.
    Il popolo acclama dicendo:
    Tu ci hai redento con la tua croce
    e la tua risurrezione:
    salvaci, o Salvatore del mondo.
    Con le braccia distese in forma di croce, il sacerdote continua:
    Obbedendo al divino comando,
    noi celebriamo, o Padre, questo mistero
    e, ricercando nel convito del corpo del Signore
    una comunione inseparabile con lui,
    ne annunziamo la morte.
    Con le braccia allargate, prosegue:
    Manda a noi, o Padre onnipotente,
    l'unigenito tuo Figlio,
    tu che ce lo hai mandato con amore spontaneo
    prima ancora che l'uomo potesse cercarlo.
    Da te, che sei Dio ineffabile e immenso,
    lo hai generato Dio ineffabile e immenso, a te uguale.
    Donaci ora, quale fonte di salvezza, il suo corpo
    che ha sofferto per la redenzione degli uomini.
    Guarda propizio a questo popolo che è tuo possesso
    e a tutta la tua famiglia,
    che in comunione col nostro Papa N.
    e col nostro Vescovo N.,
    rinnovando il mistero della passione del Signore,
    proclama le tue opere meravigliose
    e rivive i prodigi che l'hanno chiamata a libertà.
    Tu che ora ci raduni col vincolo di un amore sincero
    nell'unità della Chiesa cattolica,
    serbaci per il banchetto del cielo
    e per la partecipazione alla tua gloria
    con la beata vergine Maria, con sant'Ambrogio e tutti i santi.
    Prende con una mano la patena su cui è l'ostia, e con l'altra mano il calice, ed elevandoli insieme dice:
    Con il Signore nostro Gesù Cristo,
    nell'unità dello Spirito santo,
    a te, o Padre, è l'onore, la lode, la gloria,
    la maestà e la potenza,
    ora e sempre,
    dall'eternità e per tutti i secoli dei secoli.
    Il popolo acclama:
    Amen.


    PREGHIERA EUCARISTICA VI
    Questa preghiera eucaristica deve essere usata nella Messa pasquale; si può usare anche nelle Messe per i battezzati, nelle Domeniche e nelle ferie del tempo pasquale e nelle Messe rituali dell'iniziazione cristiana.

    Il sacerdote, con le braccia allargate, dice:

    Veramente santo,
    veramente benedetto
    è il Signore nostro Gesù Cristo, Figlio tuo.
    Egli, che è Dio infinito ed eterno,
    discese dal cielo,
    si umiliò fino alla condizione di servo
    e venne a condividere la sorte
    di chi si era perduto.
    Accettò volontariamente di soffrire
    per liberare dalla morte l'uomo
    che lui stesso aveva creato;
    con amore che non conosce confini
    ci lasciò quale sacrificio da offrire al tuo nome
    il suo Corpo e il suo Sangue,
    che la potenza dello Spirito Santo
    rende presenti sull'altare.
    Congiunge le mani.
    Nelle formule seguenti, le parole del Signore siano dette con voce chiara e distinta, come è richiesto dalla loro natura.

    La vigilia della sua passione,
    sofferta per la salvezza nostra
    e del mondo intero,
    stando a mensa tra i suoi discepoli,
    prende il pane, e tenendolo un poco sollevato sull'altare, prosegue:
    egli prese il pane,
    ti rese grazie
    con la preghiera di benedizione,
    lo spezzò
    e lo diede a loro dicendo:
    inchinandosi leggermente
    PRENDETE, E MANGIATENE TUTTI:
    QUESTO È IL MIO CORPO
    OFFERTO IN SACRIFICIO PER VOI.
    Presenta al popolo l'ostia consacrata, la depone sulla patena e genuflette in adorazione.
    Poi riprende:
    Dopo la cena,
    allo stesso modo,
    prende il calice, e tenendolo un poco sollevato sull'altare, prosegue:
    prese il calice
    alza gli occhi,
    e alzando gli occhi al cielo
    a te, Dio, Padre suo onnipotente,
    rese grazie con la preghiera di benedizione,
    lo diede ai suoi discepoli
    e disse:
    inchinandosi leggermente
    PRENDETE, E BEVETENE TUTTI:
    QUESTO È IL CALICE DEL MIO SANGUE
    PER LA NUOVA ED ETERNA ALLEANZA,
    VERSATO PER VOI E PER TUTTI
    IN REMISSIONE DEI PECCATI.
    Diede loro anche questo comando:
    OGNI VOLTA CHE FARETE QUESTO
    LO FARETE IN MEMORIA DI ME:
    PREDICHERETE LA MIA MORTE,
    ANNUNZIERETE LA MIA RISURREZIONE,
    ATTENDERETE CON FIDUCIA IL MIO RITORNO
    FINCHÈ DI NUOVO VERRÒ A VOI DAL CIELO.
    Presenta al popolo il calice, lo depone sul corporale e genuflette in adorazione.
    Poi dice:
    Mistero della fede.
    Il popolo acclama dicendo:
    Tu ci hai redento con la tua croce
    e la tua risurrezione:
    salvaci, o Salvatore del mondo.
    Con le braccia distese in forma di croce, il sacerdote continua:
    Il mistero che celebriamo, o Padre,
    è obbedienza al comando di Cristo.
    Con le braccia allargate, prosegue:
    Manda tra noi in questa azione sacrificale
    colui che l'ha istituita
    perché il rito che noi compiamo con fede
    abbia il dono della presenza del Figlio tuo
    nell'arcana sublimità del tuo sacramento.
    E a noi, che in verità partecipiamo
    al sacrificio perennemente offerto
    nel santuario celeste,
    concedi di attingere la viva e misteriosa realtà
    del corpo e del sangue del Signore.
    Degnati, o Dio, di accogliere
    questo sacrificio pasquale:
    uniti alla beata Vergine Maria madre di Dio,
    a sant'Ambrogio e a tutti i santi,
    insieme col Papa nostro N.
    e col Vescovo nostro N.,
    noi te lo offriamo con cuore umile e grato
    per la tua santa Chiesa,
    diffusa su tutta la terra
    e radunata nello Spirito santo
    dall'amore del suo Redentore;
    te lo offriamo inoltre
    per i sacerdoti a te consacrati,
    per questo tuo popolo
    che in te ha trovato misericordia
    e per i nostri fratelli
    che ci hanno preceduto
    nella fiduciosa speranza
    della venuta del tuo regno.
    Serba scritti nel libro della vita
    i nomi di tutti
    perché tu li possa tutti ritrovare
    nella comunione di Cristo Signore nostro.
    Prende con una mano la patena su cui è l'ostia, e con l'altra mano il calice, ed elevandoli insieme dice:
    Con lui e con lo Spirito santo,
    a te, o Padre, è l'onore, la lode, la gloria,
    la maestà e la potenza,
    ora e sempre,
    dall'eternità e per tutti i secoli dei secoli.
    Il popolo acclama:
    Amen.
    Ultima modifica di Ambrosiano; 10-01-2011 alle 23:53 Motivo: Corretta ortografia.

  9. #9
    chierichetto87
    visitatore
    RITI DI COMUNIONE

    FRAZIONE DEL PANE
    Deposti il calice e la patena, il sacerdote spezza l’ostia sopra la patena o sopra il calice e ne lascia cadere un frammento nel calice. Si esegue intanto il canto allo spezzare del pane.

    CANTO ALLO SPEZZARE DEL PANE

    PADRE NOSTRO
    Il sacerdote, a mani giunte, dice queste parole o altre simili

    Obbedienti alla parola del Salvatore e formati al suo divino insegnamento, osiamo dire:
    Con le braccia allargate, dice insieme col popolo il Padre nostro. Anche i fedeli possono allargare le braccia imitando il sacerdote, nell’intento di significare la comune paternità di Dio.
    Padre nostro, che sei nel cieli,
    sia santificato il tuo nome,
    venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà,
    come in cielo così in terra.
    Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
    e rimetti a noi i nostri debiti
    come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
    e non ci indurre in tentazione,
    ma liberaci dal male.
    Solo il sacerdote, con le braccia allargate, continua:
    Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l’aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo.
    Il popolo acclama:
    Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli.
    Il sacerdote, con le braccia allargate, dice ad alta voce:
    Signore Gesù Cristo, che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace”, non guardare ai nostri peccati, ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
    Il popolo acclama:
    Amen.
    Il sacerdote, allargando e ricongiungendo le mani, dice:
    La pace e la comunione del Signore nostro Gesù Cristo siano sempre con voi.
    Il popolo risponde:
    E con il tuo spirito.

    COMUNIONE

    Il sacerdote dice sottovoce:
    Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, che per volontà del Padre e con l’opera dello Spirito Santo morendo hai dato la vita al mondo, per il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue liberami da ogni colpa e da ogni male, fa’ che sia sempre fedele alla tua legge e non sia mai separato da te.
    oppure
    La comunione con il tuo Corpo e il tuo Sangue, Signore Gesù Cristo, non diventi per me giudizio di condanna, ma per tua misericordia sia rimedio e difesa dell’anima e del corpo.
    Genuflette, prende l’ostia e tenendola sollevata sulla patena, rivolto al popolo, dice ad alta voce:
    Beati gli invitati alla Cena del Signore. Ecco l’Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo.
    E continua, dicendo insieme con il popolo:
    O Signore, non sono degno
    di partecipare alla tua mensa,
    ma dì soltanto una parola
    e io sarò salvato.
    Il sacerdote, rivolto all’altare, dice sottovoce:
    Il Corpo di Cristo mi custodisca per la vita eterna.
    E con riverenza si comunica al Corpo di Cristo. Poi prende il calice e dice sottovoce:
    Il Sangue di Cristo mi custodisca per la vita eterna.
    E con riverenza si comunica al Sangue di Cristo.
    Prende poi la patena o la pisside, e si porta verso i comunicandi. Nel presentare a ognuno l’Ostia la tiene sollevata e dice:

    Il Corpo di Cristo.
    Il comunicando risponde:
    Amen.
    E riceve la comunione.

    CANTO ALLA COMUNIONE
    Terminata la distribuzione della comunione, si può osservare, per un tempo conveniente, i! sacro silenzio, Oppure si può cantare un salmo o un canto di lode e ringraziamento.


    ORAZIONE DOPO LA COMUNIONE
    Il sacerdote, dalla sede o all’altare, dice

    Preghiamo.
    E tutti insieme con il sacerdote pregano in silenzio per breve tempo, se non l’hanno già fatto in precedenza. Poi il sacerdote, con le braccia allargate, dice l’orazione dopo la comunione.

    RITI DI CONCLUSIONE
    A questo punto, si danno, quando occorre, brevi comunicazioni o avvisi al popolo.


    SALUTO E BENEDIZIONE DEL SACERDOTE
    Il sacerdote, rivolto verso il popolo, con le braccia allargate, dice:
    Il Signore sia con voi.
    Il popolo risponde
    E con il tuo spirito. Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison,
    Il sacerdote benedice il popolo:
    Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio + e Spirito santo.
    Il popolo acclama
    Amen.

    Nel benedire il popolo, il vescovo usa questa formula:
    Sia benedetto Il nome dei Signore.
    R Ora e sempre.
    Il nostro aiuto è nel nome dei Signore.
    R Egli ha fatto cielo e terra.
    Vi benedica Dio onnipotente, Padre + e Figlio + e Spirito + santo.
    R Amen.

    CONGEDO
    Il diacono, o il sacerdote stesso, rivolto verso il popolo, a mani giunte, dice:

    Andiamo in pace.
    Il popolo risponde:
    Nel nome di Cristo.
    Ultima modifica di Ambrosiano; 10-01-2011 alle 23:57 Motivo: Corretta ortografia.

  10. #10
    chierichetto87
    visitatore
    E questo è l'Ordo Missae in latino secondo il Messale del card. Colombo del 1976.
    NB. Per ora c'è solo il testo della Preghiera Eucaristica I

    Ordinarium Missae


    Iuxta ritum
    Sanctae Ecclesiae Mediolanensis


    INGRESSA
    A proprio excepta

    RITUS INITIALIS
    In nomine Patris et Filii, et Spiritus Sancti.
    R. Amen.

    Gràtia Dòmini nostri Jesu Christi, et càritas Dei,
    et communicàtio Sancti Spìritus sit cum òmnibus vobis.
    R. Et cum spiritu tuo.

    Vel, ad libitum:
    Gratia vobis et pax a Deo Patre nostro et Dominio Jesu Christo.
    R. Et cum spiritu tuo.

    Vel:
    Dominus vobiscum
    R. Et cum spiritu tuo.

    ACTUS PAENITENTIALIS
    Fratres, agnoscàmus
    peccàta nostra, ut apti simus
    ad sacra mystèria celebrànda.
    Parva statio paenitentialis
    Confìteor Deo omnipotènti
    et vobis, fratres,
    quia peccàvi nimis
    cogitatiòne, verbo,
    òpere et omissiòne,
    mea culpa, mea culpa,
    mea maxima culpa.
    Ideo precor beàtam Mariam
    semper Virginem,
    omnes Angelos et Sanctos,
    et vos, fratres, oràre pro me
    ad Dòminum Deum nostrum.
    Misereàtur nostri omnìpotens Deus et, dimìssis omnibus peccàtis nostris, perdùcat nos ad vitam aetèrnam.
    R. Amen.

    Vel, ad libitum:
    Miserere nostri, Domine.
    R. Quia peccavimus tibi.
    Ostende nobis, Domine,
    misericordiam tuam.
    R. Et salutare tuum da nobis.
    Misereàtur nostri omnìpotens Deus
    et, dimìssis omnibus peccàtis nostris,
    perdùcat nos ad vitam aetèrnam.
    R. Amen.

    Vel:
    Qui missus es sanare contritos corde: Kyrie, elèison.
    R. Kyrie, elèison.
    Qui peccatores vocare venisti: Kyrie, elèison.
    R. Kyrie, elèison.
    Qui ad dexteram Patris sedes, ad interpellandum pro nobis: Kyrie, elèison.
    R. Kyrie, elèison.

    Misereàtur nostri omnìpotens Deus
    et, dimìssis omnibus peccàtis nostris,
    perdùcat nos ad vitam aetèrnam.
    R. Amen.

    HYMNUS
    Glòria in excèlsis Deo
    et in terra pax homìnibus bonae voluntàtis.
    Laudàmus te, benedìcimus te,
    adoràmus te, glorificàmus te,
    gràtias àgimus tibi propter
    magnam glòriam tuam,
    Dòmine Deus, Rex caelèstis,
    Deus Pater omnìpotens.
    Dòmine Fili unigènite, Jesu Christe, Dòmine Deus, Agnus Dei, Fìlius Patris;
    qui tollis peccàta mundi,
    miserère nobis;
    qui tollis peccàta mundi, sùscipe deprecatiònem nostram;
    qui sedes ad dèxteram Patris, miserère nobis.
    Quòniam tu solus Sanctus, Tu solus Dòminus,
    Tu solus Altìssimus, Jesu Christe, cum Sacto Spìritu in glòria Dei Patris.
    Amen.


    ORATIO super Populum
    Oremus.
    A proprio excepta
    R. Amen.

    LITURGIA VERBI

    LECTIO
    Iube Domine benedicere.
    Sacerdos benedicit dicens:
    Profetica lectio + sit nobis salutis eruditio.
    vel
    Lege + in nomine Domini

    Verbum Domini
    R. Deo gratias.

    EPISTULA
    Iube Domine benedicere.
    Sacerdos benedicit dicens:
    Apostolica lectio + sit nobis salutis eruditio.
    vel
    Lege + in nomine Domini

    Verbum Domini
    R. Deo gratias.

    ALLELUIA
    A proprio excepta

    EVANGELIUM
    A diacono:
    Iube Domine benedicere
    Sacerdos, clara voce, benedicit:
    Dominus sit in corde tuo et in labiis tuis ut digne et competenter annuncies Evangelium suum. In nomine Patris et Filii + et Spiritus Sancti.
    Diaconus respondit:
    Amen

    Sine diacono, sacerdos dicit submisse:
    Munda cor meum ac lábia mea, omnípotens Deus, ut sanctum Evangélium tuum digne váleam nuntiáre.

    Et populo:
    Dòminus vobìscum.
    R. Et cum spiritu tuo.
    Lèctio sancti Evangèlii secùndum N.
    R. Glòria tibi, Domine.

    Et legitur Evangelium. In fine dicitur:
    Verbum domini.
    R. Laus tibi, Christe.

    Et sequitur HOMILIA celebrantis.

    Antiphona POST EVANGELIUM
    A proprio excepta

    ORATIO UNIVERSALIS vel FIDELIUM

    ORATIO (super sindonem)
    A proprio excepta
    R. Amen

    LITURGIA EUCHARISTICA

    Pacem habete
    vel
    Offerte vobis pacem

    OFFERTORIUM
    Suscipe, clementissime Pater, hunc panem sanctum ut fiat Unigeniti tui Corpus.
    R. Amen

    vel
    Benedictus es, Dòmine,
    Deus univèrsi, quia de tua largitàte accèpimus panem,
    quem tibi offèrimus,
    fructum terrae et òperis mànuum hòminum: ex quo nobis fiet panis vitae.
    R. Benedìctus Deus in sàecula.


    Infundit vinum in Calicem dicens:
    De latere Christi exivit Sanguis.
    Deinde aquam benedicit, dicens:
    et aqua pariter, in nomine Patris et Filii + et Spiritus Sancti. Amen.

    Suscipe, clementissime Pater, hunc Calicem, vinum aqua mixtum, ut fiat Unigeniti tui Sanguis.
    R. Amen.

    vel
    Deus univèrsi, quia de tua largitàte accèpimus vinum, quod tibi offèrimus,
    fructum vitis et òperis mànuum hòminum, ex quo nobis fiet potus spirituàlis.
    R. Benedìctus Deus in sàecula.

    Inclinatus altari, dicit submisse:
    In spiritu humilitatis et in animo contrito suscipiamur a te, Domine; et sic fiat sacrificium nostrum in conspectu tuo hodie, ut placat tibi, Domine Deus.

    PROFESSIO FIDEI
    Dicitur in praeceptis:
    Credo in unum Deum,
    Patrem omnipotèntem,
    factòrem caeli et terrae,
    visibìlium òmnium et invisibìlium.
    Et in unum Dòminum Jesum Christum,
    Fìlium Dei unigènitum,
    et ex Patre natum ante òmnia sàecula,
    Deum de Deo, lumen de lùmine, Deum verum de Deo vero,
    gènitum, non factum,
    consubstantiàlem Patri:
    per quem omnia facta sunt.
    Qui propter nos hòmines et propter nostram salùtem descèndit de caelis.
    Et incarnàtus est de Spìritu Sancto ex Marìa Vìrgine,
    et homo factus est.
    Crucifìxus etiam
    pro nobis sub Pòntio Pilàto;
    passus et sepùltus est,
    et resurrèxit tèrtia die,
    secundum Scriptùras,
    et ascèndit ad caelos,
    sedet ad dèxteram Patris.
    Et ìterum ventùras est cum glòria, iudicàre vivos et mòrtuos, cuius regni non erit finis.
    Et in Spìritum Sanctum,
    Dòminum et vivificàntem:
    qui ex Patre Filiòque procèdit.
    Qui cum Patre et Fìlio simul adoràtur et conglorifcàtur:
    qui locùtus est per prophètas.
    Et unam, sanctam, cathòlicam, et apostòlicum Ecclèsiam.
    Confiteor unum baptìsma in remissiònem peccatòrum.
    Et exspècto resurrectiònem mortuòrum,
    et vitam ventùri sàeculi.
    Amen.

    ORATIO SUPER OBLATA
    A proprio excepta
    R. Amen.

    PRAEFATIO
    Dòminus vobìscum
    R. Et cum spiritu tuo.
    Sursum Corda.
    R. Habèmus ad Dòminum.
    Gràtias agàmus Dòmino Deo nostro.
    R. Dignum et iustum est.

    Vere dignum et iustum est,
    aequum et salutàre, nos tibi semper hic et ubique gràtias àgere Domine Sancte Pater, omnipotens aeterne Deus. Per Christum Dominum nostrum.
    ...........A proprio excepta............
    Per quem majestatem tuam laudant Angeli, venerantur Arcangeli. Troni, Dominationes Virtutes, Principatus et Potestates adorant. Quem Cherubim et Serafim socia exultatione concelebrant. Cum quibus et nostras voces ut admitti iubeas deprecamus supplici confessione dicentes:

    vel
    Et ideo cum Angelis et Arcangelis, cum Tronis ac Dominationibus, cumque omnibus militiae coelestis exercitus hymnum gloriae tuae canimus sine fine dicentes:

    Sanctus, sanctus, sanctus,
    Dominus Deus Sabaoth.
    Pleni sunt caeli et terra glori tua.
    Hosanna in excelsis.
    Beneditus qui venit in nomine Domini. Hosanna in excelsis.


    PREX EUCHARISTICA
    Sequitur prex Eucharistica.

    PREX EUCHARISTICA I
    CANON MISSAE
    Te ígitur, clementíssime Pater, per Jesum Christum Fílium tuum, Dóminum nostrum, súpplices, ac pétimus, uti accépta hábeas, et benedícas, haec dona, haec múnera, haec sancta sacrifícia illibáta.
    In primis, quae tibi offérimus pro Ecclésia tua sancta cathólica: quam pacificáre, custodíre, adunáre, et régere dignéris toto orbe terrárum: una cum fámulo tuo Papa nostro N. et Pontifice nostro N. et ómnibus orthodóxis, atque cathólicae et apostólicae fídei cultóribus.
    Meménto, Dómine, famulórum famularúmque tuárum (N.N.)
    et ómnium circumstántium, quorum tibi fides cógnita est, et nota devótio, pro quibus tibi offérimus: vel qui tibi ófferunt hoc sacrifícium laudis, pro se, suísque ómnibus: pro redemptióne animarum suarum, pro spe salutis et incolumitátis suae: tibíque reddunt vota sua aetérno Deo, vivo et vero.
    Communicántes, et memóriam venerántes, in primis gloriósae semper Vírginis Maríae, Genitrícis Dei et Dómini nostri Jesu Christi: sed et beáti Joseph ejúsdem Vírginis Sponsi, et beatórum Apostolórum ac Mártyrum tuórum, Petri et Pauli, Andréae,
    et ómnium Sanctórum tuórum; quorum méritis precibúsque concédas, ut in ómnibus protectiónis tuae muniámur auxílio.
    Hanc ígitur oblatiónem servitútis nostrae, sed et cunctae famíliae tuae, quaesumus, Dómine, ut placátus suscipias; diésque nostros in tua pace dispónas, atque ab aetérna damnatióne nos éripi, et in electórum tuórum iúbeas grege numerári.
    Quam oblatiónem quam pietati offerimus, tu, Deus, in ómnibus, qaesumus, benedíctam, adscríptam, ratam, rationábilem, acceptabilémque fácere dignéris: ut nobis Corpus, et Sanguis fiat dilectíssimi Fílii tui Dómini nostri Jesu Christi.
    Qui, prídie quam pro nostra omniunque salute paterétur, accipiens panem, elevávit óculis in caelos ad te Deum Patrem suum omnipoténtem, tibi grátias agens, benedíxit, fregit, dedítque discípulis suis, dicens:
    Accípite, et manducáte ex hoc omnes:
    Hoc est enim Corpus Meum, quod pro vobis tradetur.
    Símili modo postquam coenátum est, accípiens Cálicem, elevávit óculis in caelos ad te Deum Patrem suum omnipoténtem, item tibi grátias agens, benedíxit, dedítque discípulis suis, dicens ad eos :
    Accípite, et bíbite ex eo omnes:
    Hic est enim Calix Sánguinis Mei, novi et aetérni testaménti,qui pro vobis et pro multis effundétur in remissiónem peccatórum.
    Mandans quoque, ed dicens ad eos :
    Haec quotiesqcunque fàceritis in mea commemoratiòne fàcietis.
    Mortem meam praedicabitis,
    Resurrectionem meam annuntiabitis,
    Adventum meum sperabitis,
    donec iterum de caelis veniam ad vos.
    Mystèrium fidei

    R. Salvator mundi, salva nos, qui per crucem et resurrectionem tuam liberasti nos.

    Extensis brachiis in modum Crucis dicit:
    Unde et mémores, Dómine, nos servi tui, sed et plebs tua sancta, Dómini nostri Jesu Christi Fílii passiónis, necnon ab ínferis mirabilis resurrectiónis, sed et in caelos gloriósissimae ascensiónis: offérimus praeclárae maiestáti tuae de tuis donis, ac datis, hóstiam puram, hóstiam sanctam, hóstiam immaculátam, Panem sanctum vitae aetérnae, et Cálicem salútis perpétuae.

    Iunctis deinde manibus, profunde inclinatus dicit :
    Supra quae propítio ac seréno vultu tuo respícere dignéris: et accépta habére, dignátus es múnera púeri tui Abel, et sacrifícium Patriárchae nostri Abrahae, et quod tibi óbtulit summus sacérdos tuus Melchísedech, sanctum sacrifícium, immaculátam hóstiam.

    Súpplices te rogámus, omnípotens Deus: iube haec perférri per manus sancti Angeli tui in sublíme altáre tuum, ante conspéctum tremendae maiestátis tuae: ut quotquot ex hac altáris participatióne sacrosánctum Corpus et Sánguinem Domini nostri Jesu Christi sumpsérimus, omni benedictióne caelésti et grátia repleámur.
    Meménto étiam, Dómine, famulórum famularúmque tuárum qui nos praecessérunt cum signo fídei, et dórmiunt in somno pacis (N.N.).
    Ipsis, Dómine, et ómnnibus in Christo quiescéntibus, locum refrigérii, lucis et pacis, ut indúlgeas, deprecámur.

    Percuit pectus dicens
    Nobis quoque minimis et peccatoribus
    fámulis tuis, de multitúdine misericordiae tuae sperantibus, partem áliquam, et societátem donáre dignéris, cum tuis sanctis Apóstolis et Martýribus: Joanne et Joánne, Stéphano, Andrea, Bárnaba, et cum ómnibus Sanctis tuis: intra quorum nos consórtium, non aestimátor mériti, sed véniae, quaesumus, largítor admítte.
    Per Christum Dóminum nostrum,
    per quem haec ómnia, Dómine,
    semper bona creas, sanctíficas, vivíficas, benedícis, et nobis
    famulis tuis largiter praestas, ad augmentum fidei et remissionem omnium peccatorum nostrorum.

    Et est tibi, Dei Patri omnipotenti,
    ex ipso et per ipsum, et in ipso,
    omnis honor, virtus, laus et glória,
    imperium, perpetuitas et potestas,
    in unitate Spiritus Sancti,
    per infinita saecula saeculórum.
    R. Amen.

    Fractio Panis.

    CONFRACTORIUM
    A proprio excepta

    RITUS COMMUNIONIS
    Praecèptis salutàribus mòniti
    et divìna institutiòne formàti,
    audèmus dicere:
    Pater noster, qui es in caelis:
    sanctificètur nomen tuum;
    advèniat regnum tuum;
    fiat volùtas tua, sicut in caelo, et in terra. Panem nostrum cotidiànum da nobis hòdie;
    et dimitte nobis debita nostra,
    sicut et nos dimìttimus debitòribus nostris; et ne nos indùcas in tentatiònem; sed libera
    nos a malo.

    Lìbera nos, quaesumus, Dòmine, ab òmnibus malis, da propìtius pacem in dièbus nostris, ut, ope misericòrdiae tuae adiùti, et a peccàto simus semper lìberi et ab omni perturbatiòne secùri: exspectàntes beàtam spem et advèntum Salvatòris nostri Iesu Christi.
    R. Quia tuum est regnum, et potèstas, et glòria in sàecula.

    Dòmine Jesu Christe,
    qui dixìsti Apòstolis tuis:
    “Pacem relìnquo vobis,
    pacem mean do vobis”,
    ne respìcias peccata nostra,
    sed fidem Ecclèsiae tuae;
    eàmque secùndum voluntàtem tuam
    pacificàre, custodire et regere dignèris propitius.
    Qui vivis et regnas Deus
    per omnia sàecula saeculòrum.
    R. Amen.

    Pax et Communicatio Domini nostri Iesu Christi sit semper vobìscum.
    R. Et cum spiritu tuo.

    Celebrans, inclinatus altari, dicit submisse:
    Dómine Jesu Christe, Fili Dei vivi, qui ex voluntáte Patris, cooperánte Spíritu Sancto, per mortem tuam mundum vivificásti: líbera me per hoc sacrosánctum Corpus et Sánguinem tuum ab ómnibus iniquitátibus meis, et univérsis malis: et fac me tuis semper inhaerére mandátis, et a te numquam separári permíttas.

    vel:
    Percéptio Córporis tui, Dómine Jesu Christe, non mihi provéniat in judícium et condemnatiónem: sed pro tua pietáte prosit mihi ad tutaméntum mentis et córporis.

    Et ostendens hostiam franctam populo, dicit:
    Beàti qui ad cenam Agni vocàti sunt.
    Ecce Agnus Dei, ecce qui tollit peccàta mundi.
    R. Dòmine, non sum dignus, ut intres sub tectum meum, sed tantum dic verbo et sanàbitur ànima mea.

    Sequitur communio sacerdotis, dicens:
    Corpus Christi custodiat animam meam ad vitam aeternam.
    Sanguis Christi custodiat animam meam ad vitam aeternam.

    ORATIO POST COMMUNIONEM
    Oremus.
    A proprio excepta
    R. Amen.

    RITUS CONCLUSIONIS
    Dòminus vobìscum.
    R. Et cum spìritu tuo. Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

    Benedìcat vos omnipotens Deus,
    Pater, et Filius, + et Spìritus Sanctus.
    R. Amen.

    CONCLUSIO
    Procedamus cum pace.
    R. In nomine Christi.
    Ultima modifica di Ambrosiano; 11-01-2013 alle 17:19 Motivo: Inserito l'Ordo Missae in latino

Discussioni Simili

  1. Risposte: 374
    Ultimo Messaggio: 26-11-2010, 22:43
  2. Testi liturgici della Messa in Rito Ambrosiano (2009-2010)
    Di Ambrosiano nel forum Thesaurus Liturgiae
    Risposte: 106
    Ultimo Messaggio: 09-11-2010, 14:16
  3. Testi liturgici della Messa in Rito Ambrosiano (2008-2009)
    Di Ambrosiano nel forum Thesaurus Liturgiae
    Risposte: 151
    Ultimo Messaggio: 10-11-2009, 20:50
  4. Risposte: 374
    Ultimo Messaggio: 28-11-2008, 22:29
  5. Testi liturgici della Messa in Rito Ambrosiano (2007-2008)
    Di CARDINAL FERRARI nel forum Thesaurus Liturgiae
    Risposte: 53
    Ultimo Messaggio: 08-04-2008, 19:54

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
>