Da quando mi sono insediato come Arciprete del Duomo di Milano ho voluto riservare a questo simbolo civico e spirituale la stessa attenzione che hanno sempre avuto le sue pietre. Il cantiere della Veneranda Fabbrica continua da anni la sua ininterrotta attività quasi abbracciando il corpo della Cattedrale, come farebbe chi vuole proteggere il proprio amore.
Come ogni giorno un’equipe coesa e altamente tecnologica lavora per dare alla Cattedrale il suo abito migliore, allo stesso modo vorrei offire, attraverso gli strumenti della storia e della modernità, il volto di un luogo sacro fresco e profumato che non perde di fascino e di mistero tutte le volte che si affaccia sulla scena degli umani.
L’evangelizzazione nel Terzo Millennio nella città dell’Uomo ha bisogno di gesti concreti non contradditori, che diano forza alle iniziative di oggi, tanto quanto non erano fuori luogo, e non lo sono ancora oggi, le architetture e le immagini che si affacciano sulla piazza da almeno sette secoli. Proprio per questo ho deciso di collocare Via Dolorosa di Mark Wallinger stabilmente, senza limiti di tempo, per eliminare ogni senso di titubanza o di precauzione nei confronti dei segni del nostro tempo, che spesso vengono ospitati nei luoghi culto a tempo determinato.
L’installazione dell’artista inglese rappresenta il nostro appuntamento con la storia, il segno tangibile che le parole diventano "carne", che il suggerimento degli esercizi ignaziani alla "composizione di luogo" non è un artificio della mente cinquecentesca, ma una strada che può essere realizzata attraverso l’immagine elettronica con la medesima forza di tutta la grande storia pittorica e scultorea.
Un sincero riconoscimento va ad Artache, la cui collaborazione mi è stata assai preziosa in questi anni per l’individuazione delle esperienze artistiche più adatte al luogo sacro e in specie nella ricerca dell’opera che in questo caso realizzasse appieno le richieste della committenza.Inoltre ringrazio profondamente la partnership della Provincia di Milano che, donando Via Dolorosa alla Chiesa di Milano, offre alla videoarte e alla creatività contemporanea lo spazio che si merita.
Mons. Luigi Manganini
Arciprete del Duomo di Milano
Così la Diocesi di Milano interpreta nelle parole dell'autorevolissimo Mons. Luigi Manganini la continuità artistica, dottrinale e pastorale della Chiesa di Sant'Ambrogio. Sembra che la pastorale Curia milanese punti sempre più sulla ricerca scultorea elettronica e sulla creazione moderna di spazi sacri. La Via dolorosa di Mons. Manganini è piaciuta moltissimo anche al Cardinal Dionigi Tettamanzi - da essa tutti si aspettano nuove estasi e nuove conversioni. Voi che ne dite?