
Originariamente Scritto da
Syrus
1. La riforma del Calendario Universale non ha "abolito" alcuni santi, il cui nome continua ad apparire nel Martirologio romano (che è quello che "fa fede": difatti le norme liturgiche dicono che si può celebrare la Messa e l'Ufficio di ogni santo che compare nel Martirologio, nel suo giorno proprio). Semplicemente li ha tolti dal Calendario Universale (che è per così dire lo "schema" di fondo, a cui bisognerebbe poi aggiungere le celebrazioni proprie dei vari territori, diocesi, parrocchie, famiglie religiose ecc.).
Tale riforma è stata dettata dal fatto che il "santorale" (il ciclo annuale delle feste dei santi) aveva preso il sopravvento sul "temporale" (l'anno liturgico con la sua scansione settimanale): tale situazione era all'attenzione della Congregazione dei Riti sin dai tempi di Pio X, e le soluzioni proposte si erano rivelate insufficienti. La riforma post-conciliare è stata drastica, ma qualche liturgista fa notare che si sta già ripresentando la situazione precedente, per via degli inserimenti di nuovi santi nel Calendario Universale (i martiri coreani, quelli vietnamiti, padre Pio, ecc.).
2. Quanto alla "scarsa attendibilità" della Chiesa, secondo me essa può nascere dall'accettazione acritica di tradizioni (con la minuscola!) che non hanno alcun fondamento storico. Che credibilità può avere una Chiesa che propone come modelli di vita cristiana dei personaggi di fantasia? San Siro, patrono di Pavia, è un personaggio storicamente esistito, ma di cui abbiamo pochissime notizie. Nel Medioevo, in un clima politico particolare, si volle glorificare il potere raggiunto dalla città "nobilitando" il suo santo protovescovo: lo si volle ricollegare a Gesù in persona, e così san Siro divenne il fanciullo che porge a Cristo i pani e i pesci per il miracolo della moltiplicazione (Gv 6). E questa divenne l'iconografia tradizionale del Santo. Già dalla fine del Settecento la leggenda era stata rivelata per quello che era: una pia invenzione. Innocua, se vogliamo: ma visto che oggi la ricerca storica ci permette di ricostruire la realtà dei fatti, perchè dovremmo propinare ai nostri fedeli delle leggende spesso assai romanzesche? E poi, credimi, il "sensus fidei" del popolo cristiano è molto più sviluppato di quel che sembra...