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Discussione: Ex santi, santi depennati, tolti dal calendario

  1. #61
    Moderatore e Cronista di CR L'avatar di Abbas S:Flaviae
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    Citazione Originariamente Scritto da Marco123 Visualizza Messaggio
    Un'altra santa inesistente l'abbiamo festeggiata pochi giorni fa, santa Bibiana (o Viviana).
    Incallito nel tuo metodo ascientifico.
    Di Santa Bibiana abbiamo una menzione appena 100 anni dopo il suo martirio, quando il Liber Pontificalis afferma che Papa Simplicio fece costruire la Basilica, dove riposa il corpo della martire.
    Capisco che tu vorresti le fotografie del martirio o l'articolo di giornale uscito su "Il Gazzettino dei Cesari", ma purtroppo di ben poche persone del IV secolo possediamo attestazioni coeve di esistenza, non per questo abbiamo cancellato la storia di un secolo e di tutti quelli precedenti.
    Come ho già detto una cosa è dire che la biografia di un santo sia inventata e un'altra dire che il santo è inesistente. Se nella Roma dei Papi, che certo non abbisognava di inventarsi santi, veniva eretta una basilica in onore di una martire, con tanto di corpo, appena 100 anni dopo la sua morte, vuol dire che esisteva già un culto e una memoria di quella martire.
    Guarda, giusto per bontà, posso suggerirti di scatenare la tua illuministica voglia di revisionismo sui cosiddetti Corpi Santi, quelli si che sono martiri inesistenti, non perché la persona non sia esistita (le ossa di qualcuno devono pur essere), ma perché tutto, compreso il presunto martirio (e spesso persino il nome) è stato totalmente inventato.
    vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia – permettete a Cristo di parlare all’uomo.

  2. #62
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    Citazione Originariamente Scritto da Abbas S:Flaviae Visualizza Messaggio
    E' proprio quello che ho detto io, ma stranamente tu hai scartato questa importante testimonianza, per dire che probabilmente Gennaro non è esistito. Ripeto c'è differenza fra la storia delle reliquie e l'esistenza di un santo, cosiccome c'è differenza fra la biografia di un santo e la sua esistenza. Mettere in dubbio una biografia perché tardiva non equivale a metterne in dubbio l'esistenza.
    Biografie tanto tardive ed incredibili non forniscono alcuna prova dell'esistenza del personaggio. Il culto di S. Gennaro, certamente preesistente, già nel IX secolo, si affermò coi durazziani sul finire del XIV secolo, cioè oltre un millennio dalla data mitica della sua morte. Lo stesso Boccaccio, che vive a Napoli la gioventù, alla corte angioina, dal 1327 al 1341 non sembra accennare a questo culto. Così mi pare pure Petrarca, che la visitò due volte pochi anni dopo.

    Come noto non si può provare l'inesistenza, ma solo affermare che ciò di cui è affermata l'esistenza non vi è prova, in accordo al principio euclideo che "ciò che è affermato senza prova può essere smentito senza prova", ovvero che una tradizione non è né vera e né falsa, semplicemente perché non ci sono dati certi.

    Poi capisco il peso della tradizione, a cui il fedele si affida senza alcun giudizio critico, ma il compito della Chiesa dovrebbe essere anche quello di dirozzare ciò che è fuori da ogni credibile trasmissione della fede.

    La fede non è credere in ingenue favolette.

  3. #63
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    E' proprio inutile risponderti perché fai finta di non capire (o non capisci). Si nota una tua evidente ignoranza dell'agiografia, che ti invito a studiare prima di continuare questa tua assurda e inutile guerra ai santi.
    Ripeto - per gli altri non per te - che il fatto che la biografia sia inventata non significa necessariamente l'inesistenza di un santo e di un martire, soprattutto quando il culto è attestato né più né meno di quanto sia attestata l'esistenza della maggior parte dei personaggi famosi dell'antichità (come nei casi da te citati).
    Con il tuo metodo la storia sarebbe relegata solo a quello che vedi tu, visto che non presti fede neanche alla documentazione giuridica e legale (come avvenuto nel caso del miracolo di Saragozza).
    vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia – permettete a Cristo di parlare all’uomo.

  4. #64
    CierRino
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    Con questo metodo si può attestare solo che c'era qualcuno che venerava un personaggio chiamato Januarius. Niente altro.

    L'agiografia è spesso un intreccio di leggende in cui districare il vero è praticamente impossibile. Sappiamo però su San Gennaro che prima dell'VIII non ci sono fonti attendibili e che il suo culto non fosse popolare prima della fine del XIV secolo (1389) quando cioè è attestato il primo prodigio attribuito alle sue reliquie.

    Questi sono dati storiografici certi, al di là di chi pretende di trasformare le leggende in storia.

    Qui non si tratta di fare la guerra a nessuno, ma anche di non trasformare le leggende in realtà, come ci suggerivano gli stessi Padri Conciliari che volevano abolirne il culto, non senza ragioni, nel 1965.

  5. #65
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    Citazione Originariamente Scritto da Marco123 Visualizza Messaggio
    Con questo metodo si può attestare solo che c'era qualcuno che venerava un personaggio chiamato Januarius. Niente altro.
    Confermo quanto dicevo, tu parli senza minima conoscenza delle fonti e della materia. Una cosa assai triste. Bisogna sempre parlare solo delle cose che si conoscono, altrimenti si fa la figura del - beh a scuola una volta lo sapevano tutti che figura si faceva -.
    Scrive Uranio nel 431 che san Paolino, morente, invocava la presenza di Ianuarius e Martinus, e spiega poi chi sono questi due. Martinus è il celeberrimo san Martino di Tours, mentre "Ianuarius episcopus simul et martyr Neapolitanae urbis inlustrat ecclesiam" ovvero "Gennaro vescovo e martire, che rende illustre la Chiesa della città di Napoli".
    Leggendo questa breve nota si evince che c'è un vescovo martire di nome Ianuarius e che le reliquie di questo vescovo martire riposano a Napoli, che è resa gloriosa per tale privilegio.
    Chiunque legge le parole di Uranio può chiaramente vedere che non parla di "qualcuno che venerava un personaggio chiamato Januarius" ma che nel 431 a Napoli esisteva il culto di un santo vescovo e martire di nome Ianuarius, e che tale culto era conosciuto anche al di fuori di Napoli, e il santo in questione era ritenuto particolarmente importante, tanto da "inlustrare" la città di Napoli, che ne custodiva le spoglie.
    Il fatto che poi, nel corso dei secoli, il culto si sia affievolito, per poi rinascere, è assolutamente irrilevante per quanto riguarda l'esistenza stessa del santo. Il culto di un santo, come qualunque altra cosa, ha degli alti e bassi nel corso del tempo, dovuti a tante circostanze, soprattutto alla nascita di nuovi culti, ma anche a fattori storici e politici.
    Uranio ci parla di un vescovo, ci parla di un martire, ci parla di Napoli come epicentro del culto, e ci dice anche il nome. Non ci parla certo di un Maramao venerato in un cortile di gattare.
    Le informazioni presenti nel testo di Uranio sono più che sufficienti per provare l'esistenza di Ianuarius, il suo essere vescovo e martire, il suo culto a Napoli. Non ci dicono se è morto decapitato, crocifisso o lapidato; non ci dicono se costruì una chiesa o celebrava nelle catacombe; non ci dicono se era beneventano, napoletano o puteolano; ma ci dicono che almeno dagli inizi del V secolo c'è stato un culto ecclesiale (non individuale) verso un vescovo e martire, è più che sufficiente per attestarne l'esistenza.
    vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia – permettete a Cristo di parlare all’uomo.

  6. #66
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    Citazione Originariamente Scritto da Gerensis Visualizza Messaggio
    Csant'Apollinare, protovescovo e protomartire di Ravenna, fu espunto dalla revisione del 1969, ma nella diocesi di cui è patrono, anzi in tutta l'Emilia Romagna, è sempre stato celebrato, anche se le notizie storiche su di lui sono pochissime (è stato poi "reintegrato" nel Calendario a partire dal 2000, ma questa è un'altra storia).
    Perchè è stato reintegrato?
    Si accorsero di avere fatto un errore?

  7. #67
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    Citazione Originariamente Scritto da westmalle Visualizza Messaggio
    Perchè è stato reintegrato?
    Si accorsero di avere fatto un errore?
    Era stato tolto dal Messale ma non dal Martirologio, fu reintrodotto nell'editio typica del 2002 (quella da cui è "nata" l'attuale edizione del Messale), nella quale fu restaurata anche la memoria di santa Caterina d'Alessandria.
    Sono in tutto 19 le memorie introdotte nel nuovo Messale, quelle "ripescate" oltre le due sopra citate, sono il Santissimo Nome di Gesù e il Santissimo Nome di Maria, le altre riguardano santi di recente canonizzazione o memorie mariane.
    Il "ripescaggio" dei due santi in questione è legato a varie motivazioni. Anzitutto una revisione del metodo di revisione agiografica (la ripetizione è voluta), perché il metodo utilizzato precedentemente era fortemente inficiato da una mentalità distruttrice e priva di obiettività storica; poi la reintroduzione è dovuta anche a fattori ecumenici (sia Apollinare che Caterina sono santi legati e venerati nelle Chiese Orientali) e alla constatazione di un culto ancora oggi esteso, soprattutto nel caso di santa Caterina d'Alessandria.
    vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia – permettete a Cristo di parlare all’uomo.

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