Ho visto che si chiama anche ALLELUJA DI TAIZE', sarà quella la versione originale?
Ho visto che si chiama anche ALLELUJA DI TAIZE', sarà quella la versione originale?
Grazie mille...
Dopo 39 anni di servizio come organista, ritengo che l'Ave Maria di Schubert ( anche se indubbiamente c'è di meglio ) è in grado di far commuovere e magari anche far pregare chi in chiesa va solo per matrimoni o funerali... pertanto, fatta con buon gusto, ha il suo perchè..
P.S. Tanti sposi, poco praticanti, chiedono spesso " dolce sentire - fratelo sole e sorella luna "... anche questa è una colonna sonora di un film di Zeffirelli e musica di Morricone..
questa va bene?
Riprendo la discussione perché il tema è sempre attuale.
Come giustamente è stato fatto notare il discorso principe dovrebbe essere sull'opportunità o meno di suonare le Ave Maria durante le funzioni liturgiche. Se si accetta l'idea per determinate occasioni, non trovo un motivo plausibile per dire no a Schubert. La dedica è un falso problema, a meno cv e la dedica non determini la struttura e i caratteri musicali del brano. Non è questo il caso, perché la protagonista del testo originale (Ellen), che realmente rivolge una preghiera alla Madonna, è una vergine.
Inoltre, per l'esecuzione in chiesa, il testo originale viene rimosso e si usa l'Ave Maria in latino. Quella di prendere melodie note e riciclarle per l'uso liturgico cambiando il testo, è una pratica relativamente frequente. Il primo esempio che mi viene in mente è "Santa Chiesa di Dio" che è basata sul Trio della prima marcia op. 39 di Elgar, una raccolta di marcette profane che di sacro hanno nulla.
La stessa Ave Maria di Gounod, che trova solitamente meno ostilità nei parroci, è interamente basata sul preludio in Do Maggiore dal Clavicembalo ben temperato di Bach, quindi ancora una volta, una melodia profana.
Se mi permettete un ultimo pensiero personale: nelle celebrazioni oggi si sente sempre più spesso quell'Ave Maria verbum panis, solitamente alla conclusione o più raramente all'inizio, che trovo insopportabile. Il testo insignificante (se poi lo paragoniamo alla bellezza del testo tradizionale dell'Ave Maria, il paragone è veramente impietoso), e la musica è intollerabile.
La musica di Schubert al contrario ha tutte le caratteristiche richieste ad un pezzo sacro: melodia piana, priva di virtuosismi, che risalta sull'accompagnamento, e che mette in risalto il testo (che nel caso in questione è sempre l'Ave Maria tradizionale in latino). L'ostilità dei parroci quindi appare ancora più incomprensibile se gli stessi approvano e incoraggiano canti come quello indicato poco sopra...
Lele93 ha perfettamente ragione.
Pure io non riesco a capire le critiche e perplessità che leggo nei post precedenti.
La musica trasmette sensazioni e coinvolgimento per quel che è, e anche per le parole che ad essa sono legate. E nel caso specifico ci riesce benissimo.
Non mi pare che una dedica precedente possa in qualche modo influire su ciò.
Come giustamente facevi osservare, un tempo il riutilizzo di armonie era la normalità e nessuno aveva mai avuto a che ridire.
Da parte mia ricordo ad esempio il riutilizzo da parte di Monteverdi della toccata iniziale dell'Orfeo (opera che di religioso ha poco o niente) come apertura del Vespro della Beata Vergine. E che mi risulta nessuno si è mai rifiutato di suonare l'inizio del Vespro perchè contenente una musica che originariamente era legata ad una rappresentazione pagana e mitologica.
Ma il famoso, profondo e giustissimo detto: "Omnia munda mundis", possibile che non faccia più pensare questi "critici"?
Il mio Arcivescovo ha trovato la soluzione salvando capre e cavoli: ha ricordato in un decreto attraverso l'ufficio liturgico (in queste cose si preferisce sempre fare apparire altri) che la musica dei sacramenti (e in particolare dei matrimoni) deve essere tutta musica nata per la liturgia. Così tutti i canti (brutti, meno brutti, abusivi o meno) sono stati debellati. Più o meno.
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Crediamo in un solo Dio, non in un Dio solo!
Sì, più o meno, perchè volendo cogliere il pelo nell'uovo, anche l'Alleluja delle lampadine è nato (male) per la Liturgia.
E non è l'unica di queste nascite infelici.