In necessariis unitas, in dubiis libertas, in omnibus charitas!
Scusate se intervengo, e credo di essere abbastanza controcorrente, ma per come la vedo io, la scelta di non normare l'istituto del Papa emerito è sacrosanta. A mio parere la rinuncia stessa del Romano Pontefice non dovrebbe mai avere luogo, per nessun motivo, nemmeno nei casi più gravi. Si può rinunciare al governo di una Diocesi, rimettendo il mandato al Papa, e così ad un incarico in curia, e lo stesso può fare un parroco, un vicario generale o chiunque nell'istituzione ecclesiale. Il compito del Papa, però, non può essere assimilato a quello di un Vescovo. So che non esiste alcuna formale differenza sacramentale, e che anzi il Papa è tale perché Vescovo di Roma. Ma se il Pontefice è "Vicario di Cristo in terra" e, in realtà, scelto - almeno teoricamente - sotto l'ispirazione dello Spirito Santo (e non voglio aprire il dibattito sulle fin troppo discusse dichiarazioni dell'allora Cardinale Ratzinger), come può rinunciare al suo mandato? Il Papa, secondo me, può essere sollevato dal suo incarico solo da Chi lo ha scelto, nei suoi imperscrutabili disegni, e solo tramite la morte. Mi direte sicuramente che Benedetto XVI è stato ispirato dall'alto, che anche lui, in un certo senso, ha rimesso il suo mandato solo perché sentiva che ciò gli era richiesto, ma davvero possiamo accettare che l'istituzione del Papato venga svilita - perché questo è accaduto - per il venir meno della sua prospettiva di incarico "vitalizio", in favore dell'orizzonte "finché se la sente". E questo detto da qualcuno che non crede certo che ogni atto del Papa, o ogni sua parola, sia sempre corretta. Tuttavia, non so come spiegarlo meglio e mi si passi dunque la semplificazione forse estrema, il Papa è pur sempre il Papa e, sebbene, non diventi meno Papa il successore di chi ha rinunciato, certamente questo muta e trasforma, secondo me in peggio, l'istituzione in quanto tale. Ecco perché l'istituto non va normato, e l'idea stessa va eliminata dalla concezione di ciascuno. Questo è fondamentale.
Semplice ed umile lavoratore nella vigna del Signore
Caro Papalino, condivido ogni singola parola!
Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla (Salmo 23)
Papalino, non so se hai letto gli oltre 240 messaggi che precedono questo, ma abbiamo detto, probabilmente più volte, che, benché non sia opportuno normare le modalità di rinuncia (sebbene in qualche modo esse sono già normate dal CIC), sarebbe bene, invece, normare l'emeritato in sé, per evitare guai.
Questo significa che un Pontefice rimane liberissimo di fare quel che vuole e come lo vuole, fino a quando è Pontefice, ma deve sottostare a determinate regole se non lo è più, perché se il papa emerito è libero tanto quanto il Papa regnante il meccanismo non può funzionare, perché non tutti i papi emeriti sono Benedetto XVI.
Normare l'emerito non è una mortificazione dell'autorità papale ma un modo per salvaguardare il Papato stesso e l'unità della Chiesa.
vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia – permettete a Cristo di parlare all’uomo.
In linea teorica è vero, ma non si può mai sapere. Sul limite d'età non concordo, possono esserci mille motivi sul perché un papa debba dimettersi, che sia il pericolo di cattura come per Pio XII o la necessità di sanare uno scisma ed avere un pontefice unico, come avvenne con l'elezione di Martino V.
Concordo totalmente. Aggiungo un'osservazione relativamente all'opportunità di individuare procedure nell'ipotesi di un pontefice che fosse progressivamente afflitto da demenza e che per riottosità o altro non volesse rinunciare, nonostante la palese incapacità di espletare con piena consapevolezza il suo ministero. Finora non è mai accaduto ma, realisticamente, una tale situazione potrebbe verificarsi.
Virtus ex Alto
Mi unisco anch'io al fanta-abito!
Almàr, devo dire che la tua idea non mi dispiacerebbe, però, volendo fare un abito per eventuali Papi emeriti, credo che andrebbe meglio il grigio (tipo quello delle suore) al posto del nero.
Così facendo, avremmo:
- abito piano: talare grigia filettata di bianco, fascia bianca semplice, zucchetto bianco;
- abito corale: talare interamente grigia senza filettature, fascia grigia semplice, zucchetto bianco (o grigio chiaro) e nessuna mozzetta.
In spiritu et veritate oportet adorare.
Innanzitutto mi scuso per il tempo trascorso tra il mio intervento e questa mia replica, ma, cause di forza maggiore, non ho potuto fare di meglio. Vorrei chiarire il mio pensiero, che forse non sono riuscito a trasmettere appieno nel precedente messaggio. Io ho sostenuto che l'istituto del Papa emerito non vada normato, non perché non voglia normarlo in sé, ma per il semplice fatto che, per come la vedo io, la rinuncia non dovrebbe proprio poter esistere. La mia idea sarebbe infatti proprio quella di espungere il canone di cui dicevi anche tu dal CIC. Temo di aver lasciato intendere che io non volessi imporre regole ai Papi emeriti, e ciò è vero, ma solo perché credo che di Papi emeriti non dovrebbero più esistere. E tutto il mio ragionamento sul ruolo del Papa non era volto a confutare la ragionevolezza di normare l'emeritato, ma proprio della rinuncia in sé. In conclusione il problema non è normare l'emeritato. Permettimi di parafrasarti: "Rinunciare al papato è una mortificazione dell'autorità papale e non un modo per salvaguardare il Papato stesso e l'unità della Chiesa." (P.S. poi sul fatto che, sic stantibus rebus, una norma apposita possa essere opportuna, io potrei anche essere d'accordo). Infine, per quanto riguarda l'intervento di Carpense: caro Carp, lasciami dire che ho dei dubbi sulla tua idea. Personalmente sarebbe una situazione molto grave, e di primo acchito ti direi che concordo con te, una norma andrebbe pubblicata. Ma, sempre a pensare male, chi ci dice che, se da un lato possa esistere un Papa che, ormai ridotto alla demenza, non rinunci per riottosità, vi siano, d'altro canto, dei Cardinali pronti a dichiarare l'illegittimità di un Papa a loro sgradito?
Semplice ed umile lavoratore nella vigna del Signore
Guarda, io sono d'accordo con te, a me non piace l'idea che ci possa essere un proliferare di papi emeriti, perché, come abbiamo visto, è una cosa che destabilizza molto la Chiesa.
Tuttavia non possiamo non prendere in considerazione il fatto che siamo in un'epoca in cui la medicina ci allunga la vita ma, proprio per questo, aumentano anche i casi in cui una persona, per svariati motivi, non è più abile a svolgere compiti importanti come, appunto, quello del Pontificato.
Se guardiamo alla storia, i Papi che hanno superato gli 80 anni sono pochi, quelli che hanno superato gli 85 pochissimi, quelli che sono andati oltre i 90 si contano sulle dita di una mano. Eppure, negli ultimi 20 anni abbiamo avuto tre Pontefici che sono arrivati a 84 anni (per poco più di un mese sarebbero stati 85), 95 anni, 86 anni (e ancora regnante). A questo allungarsi della vita abbiamo anche visto che non è corrisposto un allungarsi della sanità, non sto qui a ricordare i problemi di salute di Giovanni Paolo II, di Benedetto XVI, di Papa Francesco.
E sappiamo bene che la salute fisica influisce sulle forze mentali. Questo senza contare l'eventualità di problemi di carattere mentale, che sono naturali in persone che arrivano ad una certa età (la demenza senile e l'Alzheimer, solo per citare le malattie più gravi).
In un discorso, quindi, generale bisogna tener conto di queste cose e non dico abituarsi ma almeno prepararsi a un'eventualità che, fino ad oggi, rimane un'eccezione ma che nel futuro potrebbe diventare una necessità.
Ed è anche giusto dare la possibilità a una persona che si rende conto di star perdendo le forze fisiche e mentali di potersi ritirare e vivere con serenità la propria malattia, senza preoccuparsi di far affondare la barca di Pietro (so che la frase è un po' estrema, ma è solo per rendere chiaro il concetto).
Normare l'istituto dell'emeritato è anche un modo per far vivere con serenità una scelta che un prossimo pontefice, ricordando i problemi nati dalla rinuncia di Benedetto XVI, potrebbe invece vivere con angoscia.
vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia – permettete a Cristo di parlare all’uomo.
Condivido pienamente.
In spiritu et veritate oportet adorare.