Sola Scriptura has hindered rather than helped the understanding of ChristianityMargaret Barker, Biblical scholar
Mi inserisco in questa discussione per aggiungere qualche cosa sul tema delle Divine Liturgie Bizantine.
Oltre alle consuete Liturgie di S. Giovanni Crisostomo, di uso normale, e di S. Basilio, utilizzata 10 volte l'anno, e a quella dei Presantificati, quest'ultima attribuita dalla tradizione a S. Gregorio Magno e che non può in realtà tecnicamente essere definita "Divina Liturgia" in quanto manca la Consacrazione delle Sacre Specie, esiste la "Divina Liturgia di S. Giacomo, il fratello del Signore".
Questa Liturgia deriva da quella in uso nell'antica Chiesa di Gerusalemme ampiamente bizantineggiata.
All'inizio del XX sec. l'Enciclopedia Cattolica la indicava in uso a Gerusalemme e Zante. Nel corso di questi ultimi anni se ne è visto un recupero anche in altri luoghi, in occasione della festa del Santo che cade, secondo il calendario bizantino, il 23 ottobre.
In particolare è celebrata, oramai da alcuni decenni, dal Pontificio Collegio Greco nella sua chiesa romana, e, da pochissimi anni, nella cattedrale ortodossa di Atene, sia pure con una diversa taxis (non ho avuto modo di riscontrare puntualmente i testi, per cui non saprei se viene utilizzata la medesima edizione.)
So che non è utilizzata nelle chiese italo albanesi di Calabria e Sicilia, né a Grottaferrata. Sarei lieto se qualcuno me ne segnalasse la celebrazione in altri luoghi (credo di avervi assistito molti anni fa al Russicum, ma non sono sicuro di ricordare bene).
Se qualcuno dei romani fosse interessato ad assistervi, la celebrazione avviene nella chiesa di S. Atanasio dei Greci in via del Babuino di norma nella domenica più prossima al 23 ottobre (quest'anno cade il 26) alle ore 10,30.
Ho letto con estremo interesse, seppure con un po' di ritardo, questa bella discussione. Grazie ai vari interlocutori perchè ne è uscito qualche cosa di veramente stimolante.
In relazione al passo che ho quotato, vorrei un chiarimento:
Partecipando alla Santa liturgia in S. Maurizio a Milano, ho notato che in Quaresima, quando si celebra la liturgia di S. Basilio (quindi solo in questa liturgia), l'accolito chiude il cancello dell'altare e spegne le luci della Chiesa (e penso chiuda anche la porta di ingresso della chiesa, ma di questo non son sicuro). Considerando che la struttura architettonica di S. Maurizio è di tipo latino, penso che il cancello dell'altare corrisponda alla porta santa dell'iconostasi. Se ciò fosse richiesto dalla liturgia di S. Basilio, sarebbe in contrasto con quanto viene detto nella frase postata.
Ma potrebbe essere anche un uso particolare dei bizantini del sud Italia.....
Grazie per gli eventuali chiarimenti che potrete fornirmi.
Si hai ragione, normalmente durante la liturgia di San Basilio si chiude la porta al momento della consacrazione. Penso che però questo sia dovuto al fatto che normalmente la liturgia di San Basilio si celebra in Quaresima (anche la liturgia armena durante tutta la Quaresima tira la tenda)
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