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Discussione: Santuari Mariani in Italia

  1. #101
    CierRino L'avatar di Teofilo89
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    Speriamo, caro Enzo, che prima o poi qualcuno si decida a far restaurare quel gioiello che c'è nel santuario e che -per ora- giace nell'oblio: sto parlando dell'organo, che solo per la cassa lignea è un'opera d'arte!
    Non licet bovi quod licet Iovi

  2. #102
    Enzo 2
    visitatore

    Il Santuario di Maria SS. della Fontenova a Monsummano Terme

    Ulteriori notizie possono trovarsi sulla pagina di fb "Basilica Maria Ss.ma della Fontenova" al seguente link:
    https://www.facebook.com/720014051380214/photos/a.720158778032408.1073741827.72001405138 0214/720157268032559/?type=1

  3. #103
    Enzo 2
    visitatore

    Alla madonna della fontenova di monsummano terme (pt)

    Su questo Santuario vi propongo di leggere il seguente articolo scritto da un mio caro amico:


    Alla Madonna della Fontenova






    Breve storia della Basilica di Maria SS.ma della Fontenova di Monsummano Terme (PT) alla luce delle recenti rivelazioni.

    Leggendo la storia del Santuario, che coincide con lo sviluppo della città di Monsummano Terme ai piedi del colle di Monsummano Alto, mi ha molto meravigliato la presenza di una “margine” caratterizzata da particolare bellezza lungo una strada sicuramente molto frequentata, sebbene affiancata da boschi e dal padule, e che collegava Serravalle Pistoiese, Larciano, Lamporecchio, fino a Fucecchio.

    La costruzione della margine e la raffigurazione dei santi, come per molte altre margini, fu dettata dall’esigenza di impetrare un protezione dal Signore, dalla Vergine, dai Santi contro le malattie e i pericoli del tempo, nel periodo in cui imperversava il flagello della peste insieme ad altre malattie umanamente considerate inguaribili. La qualità della pittura rimanda ad un autore rimasto anonimo probabilmente della metà del Quattrocento.

    Scrive mons. Carlo Natali nel libro “Il Santuario di Maria SS. della Fontenova” : “La popolazione abitava in massima parte nei paesi e nei castelli costruiti sulle colline e, alcuni gruppi di contadini a gruppi scendevano al piano per coltivare i pochi campi contesi faticosamente alle macchie boscose e agli acquitrini del padule per ritornare poi nei loro castelli.”

    A seguito della bonifica della pianura compiuta nel 1500 si svilupparono i centri abitati della pianura dando più importanza alle strade di collegamento con le “margini” costruite presso gli incroci con raffigurazione di santi, specialmente quella di Maria SS. con il Bambino Gesù in braccio.

    La popolazione periodicamente dalla chiesa di San Niccolao di Monsummano Alto scendeva in processione verso la nostra margine, allora chiamata Madonna del Piano, ubicata in località “Pozzo vecchio” o “Renatico”.
    Intorno alla margine erano solite recarsi alcune pastorelle per pascolare le loro pecore e raccogliere fiori che deponevano devotamente davanti all’immagine di Maria.

    L’edificazione della chiesa avvenne successivamente agli eventi miracolosi verificatisi con l’apparizione della Vergine che risale al 9 giugno 1573 quando la pastorella Jacopina, assorta in preghiera dinanzi all’immagine, dimenticò il suo gregge e rialzatasi al termine di essa, non lo trovò più.

    Dopo aver cercato invano nei dintorni, ritornò piangendo nuovamente davanti all’immagine della santa Vergine per chiederle la grazia di ritrovarlo.

    Accadde allora l’apparizione della Madonna, descritta e tramandata con queste parole: “alzando gli occhi pieni di lacrime, Jacopina vede l’Immagine animarsi: la Madonna muove gli occhi e stendendo il braccio le indica dove si è radunato il gregge. Aggiunge pure di recarsi al castello e di dire al rettore della Chiesa di San Nicolao di costruire una cappella lì dove si trova il Tabernacolo.”

    Negli anni successivi si registrarono altri due eventi prodigiosi.

    Don Simone Casciani, rettore della chiesa di san Niccolao, scrisse di suo pugno che il lunedì 10 giugno 1602 una ragazza di nome Jacopina, figlia di Andrea Mariotti, inginocchiandosi davanti all’immagine miracolosa sentì il pianto di un bambino che sembrava venire dal tabernacolo della Madonna e, volendosi sincerare sulla provenienza del lamento, incominciò a girarvi intorno, davanti, alle spalle, allontanandosi per guardare sul tetto e ovunque senza vedere nulla. La ragazza allora corse a casa spaventata dove subito dopo venne interrogata dal sacerdote che descrisse l’accaduto.

    Il 7 luglio 1602, si verificò il terzo evento prodigioso descritto per memoria sempre da Don Simone Casciani e cioè lo scaturire della fonte miracolosa durante la celebrazione della santa Messa presso l’immagine della Madonna del Piano.
    Il fatto ebbe luogo durante un periodo di grandissima siccità; tutto il popolo cominciò a bere di quell’acqua riscontrandone la bontà e la freschezza, come fece pure lo stesso don Casciani.

    La Madonna del Piano in seguito a questo evento portentoso venne denominata Madonna della Fontenova.

    Con la manifestazione della Signora del cielo e degli altri prodigi avvenuti, si sparse la notizia come un lampo e iniziò ad accorrere gente da ogni parte.
    Nacque così un vero e proprio culto popolare verso la margine mariana non solo per i prodigi compiuti ma anche per i numerosi miracoli che avvennero e che furono documentati.

    L’entità delle offerte raccolte per le grazie ricevute e quelle da ricevere fu tale che, con l’autorevole intervento del Granduca di Toscana, il 30 dicembre 1602 fu posta la prima pietra per la costruzione del Santuario che si concluse appena tre anni dopo, nel 1605.

    Allo scopo di alloggiare e ristorare i pellegrini dal 1607 al 1616 fu edificata l’Osteria dei Pellegrini, oggi adibita a Biblioteca comunale e Museo cittadino.

    Architetto dei lavori fu il dipendente del Granduca di Toscana Gherardo Mechini, sia per la costruzione della Chiesa che per l’Osteria dei Pellegrini.

    Nel 1608 Cosimo II, per adempiere un voto fatto dal padre Ferdinando I, donò alla Madonna una preziosa corona che fu posta sul capo della Madonna il 25 agosto 1782 dal vescovo di Pescia, delegato dal Capitolo Vaticano, e che attualmente è custodita nel museo cittadino e viene posta sul capo della Vergine Maria nelle festività più solenni.


    Sotto il loggiato che circonda la chiesa su tre lati ho potuto ammirare le 14 lunette opera di Giovanni Mannozzi, detto Giovanni da san Giovanni, che illustrano i principali eventi ed i miracoli della Madonna avvenuti in quel periodo a Monsummano.


    Così pure ho rimirato la lunetta sopra la porta principale, opera di Ventura Salimbeni di Siena, che rappresenta le virtù teologali della Fede e della Speranza; la Carità invece è raffigurata con un busto in pietra, opera di Leonardo Marcacci.


    Il 25 agosto 1963 Maria Santissima della Fontenova venne proclamata ufficialmente patrona della diocesi di Pescia.

    In questo Santuario, dichiarato Basilica nel 1974, sono stati celebrati una serie infinita di sacramenti e solenni matrimoni. Mia moglie ed io abbiamo avuto la gioia di unirci qui in matrimonio dinanzi alla sacra e bella immagine di Maria riunendoci poi intorno a questo altare per tutti questi anni dove, ringraziando Dio, sono stato chierichetto ed ho esercitato i ministeri di Lettore e di Accolito.

    Più volte sono sceso giù nella cripta della fonte miracolosa, che è aperta ai fedeli il giorno 7 di ogni mese e nei giorni delle maggiori feste del Santuario, 9 giugno e fine agosto, ne ho bevuto l’acqua e mi sono bagnato.


    Tanti defunti hanno ricevuto qui l’estremo saluto dai loro cari, compresi i miei genitori, i miei fratelli ed altri miei parenti ed amici.

    Il famoso inno alla Madonna della Fontenova composto dal canonico Dino Menichetti con le parole di mons. Giulio Celli risuona sempre con piacere nelle mie e nelle orecchie di tutti noi.

    All’interno della chiesa dietro l’altare della Madonna ho contemplato spesso la bellissima tavola di Giovanni Mannozzi raffigurante Gesù che presenta l’Eucarestia, immagine scelta dal Parroco per festeggiare il 50° di sacerdozio, e le altre tele di famosi artisti come l’Allori e il Rosselli e, dall’alto delle impalcature del restauro, il pregevole cassettonato ligneo.


    A causa dell’antico pannello degli ex-voto che ricopre l’affresco dell’altare maggiore, nel quale è stata inglobata l’antica margine, non è possibile vederlo nella sua interezza, per cui restano nascosti i quattro Santi che circondano Maria SS.ma con il Bambino Gesù benedicente sulle ginocchia, ma se ne può vedere una copia completa in sagrestia.


    Su questi quattro Santi sono state avanzate diverse ipotesi nel corso dei secoli, ma su tutte la più recente è quella che ho trovato pubblicata nel libro di Leo Bertocci “La Madonna della Fontenova” che vi ha ravvisato le figure di Sant’Antonio abate e San Vito, partendo dal lato sinistro dell’osservatore, mentre dal lato opposto San Sebastiano e San Giuliano Ospitaliere, sempre partendo da sinistra di chi osserva.


    Da poco tempo sembra sia stato riconosciuto anche l’autore anonimo dell’affresco nel “Maestro di Fucecchio” denominato anche lo Scheggia, fratello di Masaccio.


    Nel corso della conferenza stampa del 2 settembre 2017 ho seguito attentamente l’esposizione delle ricerche compiute dallo scrittore e giornalista Leo Bertocci sui registri di battesimo conservati presso l’archivio storico della Parrocchia.


    Un lavoro davvero singolare da cui risulta che il battesimo della pastorella Jacopina, figlia di Andrea Mariotti, è registrato in data posteriore a quella dell’apparizione avvenuta il 9 giugno 1573, per cui non è possibile collegare la fanciulla Jacopina Mariotti all’evento della manifestazione di Maria, bensì, come afferma Don Simone Casciani, autorevole testimone del tempo, alla manifestazione del 10 giugno 1602.


    Ultimamente la devozione, diffusa particolarmente da mons. Ugo Mori facendo eco al suo predecessore don Emilio Magrini, aveva fatto identificare le due pastorelle probabilmente a causa dello stesso nome.


    Adesso con questa scoperta sorprendente la nostra fede nell’apparizione di Maria viene meglio precisata, anche se qualcuno riesce con un po’ di fatica ad adattarsi a questa nuova cronologia dei fatti.


    Fra le tante fanciulle dal nome Jacopina che risultano registrate anteriormente al 1573 negli atti di battesimo dell’archivio storico parrocchiale ne esiste certamente una che ha avuto il privilegio di assistere all’apparizione della Madonna ed ha riferito al rettore di san Niccolao il suo messaggio di far costruire una cappella in quel luogo.


    Al termine della conferenza, il relatore ha lanciato un semplice e modesto appello agli amministratori locali presenti per fare intitolare un angolo intorno alla Basilica a memoria della pastorella Jacopina Mariotti.


    Una richiesta che ha ricevuto subito tanti applausi dal pubblico presente a dimostrazione della necessità avvertita dalla popolazione di dare un minimo riconoscimento alla fanciulla.


    Vincenzo Bellina


  4. #104
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    Santuario della Beata Vergine della Salute di Puianello (Diocesi di Modena-Nonantola)

    SANTUARIO DELLA BEATA VERGINE DELLA SALUTE
    PUIANELLO di Levizzano Rangone
    Comune di Castelvetro di Modena (Provincia di Modena)
    Arcidiocesi di Modena-Nonantola

    Questo bellissimo Santuario della Madonna sorge sul colle di Puianello a Levizzano Rangone, in comune di Castelvetro di Modena (MO), a 475 metri di altitudine. A metà del secolo XVII il conte Ugo Rangoni, feudatario, fece erigere su questo colle una cappella in onore della Beata Vergine della Salute per ringraziare la Madonna dallo scampato pericolo di peste. Questa primitiva costruzione andò in rovina e fu per opera della contessa Teresa Naldi Rangoni che venne posta la prima pietra dell'attuale Santuario il 26 aprile 1716. I lavori di costruzione durarono cinque anni e l'8 settembre 1721 ci fu la sua inaugurazione solenne. Si presume che l'estensore del progetto fosse l'architetto estense il conte Frigimelica di Padova. La bellissima immagine della Beata Vergine della Salute del XVII secolo è attribuita a Jacopo Cavedoni di Sassuolo. Il Santuario è dedicato alla Natività della Beata Vergine Maria, la cui solennità si celebra l'8 settembre.

    Questo è l'indirizzo del sito web ufficiale del Santuario della Beata Vergine della Salute di Puianello:
    www.santuariodipuianello.it
    Laudetur et adoretur in æternum Sanctissimum Sacramentum. Salus nostra in manu Tua, Maria.

  5. #105
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    Propongo i principali Santuari della regione Molise:
    Santuario di Maria Santissima Addolorata di Castepetroso (provincia di Isernia). La Vergine apparve a delle pastorelle e al Vescovo locale.

    Santa Maria del Monte a Campobasso: il mese di Maggio la popolazione si reca al santuario cittadino per venerare la Vergine e in suo onore il 31 Maggio c è la bellissima infiorata pere vie di Campobasso. Il santuario ospitò anche San Pio da Pietrelcina agli inizi del 900.
    Che Dio ci aiuti

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