Lo Staff del Forum dichiara la propria fedeltà al Magistero. Se, per qualche svista o disattenzione, dovessimo incorrere in qualche errore o inesattezza, accettiamo fin da ora, con filiale ubbidienza, quanto la Santa Chiesa giudica e insegna. Le affermazioni dei singoli forumisti non rappresentano in alcun modo la posizione del forum, e quindi dello Staff, che ospita tutti gli interventi non esplicitamente contrari al Regolamento di CR (dalla Magna Charta). O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.
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Discussione: Cronache dalla diocesi di Cremona - 2008-2015

  1. #1
    Monsignor
    visitatore

    Cronache dalla diocesi di Cremona - 2008-2015

    Cronache dalla
    Diocesi di CREMONA



    (Cattedrale e Battistero di Cremona - da Wikipedia)
    Ultima modifica di Vox Populi; 10-11-2015 alle 13:39 Motivo: ripristino immagine

  2. #2
    Monsignor
    visitatore
    ANNO PASTORALE 2008-2009

    VISITA PASTORALE
    DI
    S.E.R.
    MONSIGNOR DANTE LAFRANCONI
    VESCOVO DI CREMONA
    ALLE ZONE PASTORALI TERZA E QUARTA




  3. #3
    Monsignor
    visitatore
    10-11-12 OTTOBRE 2008
    VISITA PASTRALE DEL VESCOVO DI CREMONA
    MONS. DANTE LAFRANCONI
    ALLA PARROCCHIA DI SAN LORENZO MARTIRE IN GENIVOLTA




  4. #4
    Monsignor
    visitatore
    Le confidenze di mons. Lafranconi: "Essere Vescovo è una grazia, ma anche una grande responsabilità"



    È stata aperta ufficialmente giovedì scorso in Cattedrale dal Vescovo Lafranconi la “Scuola della Parola”, l’itinerario cittadino – proposto dalla Zona pastorale VI, Azione Cattolica e Centro Diocesano Vocazioni – che riprende e prosegue l’esperienza della “Scuola itinerante della preghiera” degli scorsi anni. Continua, infatti, il percorso itinerante nelle chiese di Cremona, con le rispettive comunità chiamate ad animare il momento di preghiera. Lo schema degli incontri rimane tutto sommato quello già sperimentato con la lettura della Parola, la riflessione e l’adorazione eucaristica, mentre sono state eliminate le testimonianze. Un appuntamento mensile che si intensificherà all’inizio della Quaresima con tre incontri (da lunedì 2 a mercoledì 4 marzo) la sera alle 21 nella chiesa del Seminario nella forma degli esercizi spirituali tenuti da don Cavedo. «Sulle orme di san Paolo» il tema, scelto in sintonia con l’Anno Paolino, filo conduttore di tutti gli incontri, in cui saranno meditati brani delle Lettere dell’Apostolo. Per il primo appuntamento, al quale erano invitati tutti gli aderenti di Azione Cattolica, è stato preso in esame l’inizio del capitolo 15 della prima lettera ai Corinzi, incentrato sulla chiamata di Paolo ad essere apostolo. Apostolo per vocazione – ha sottolineato mons. Lafranconi – e dunque chiamato da Dio a essere «un dono che dev’essere amministrato e vissuto dentro il contesto vivo della Chiesa». E il pensiero di mons. Lafranconi, anche in riferimento al Sinodo dei Vescovi che si sta svolgendo in questi giorni, è andato al ministero episcopale, che è appunto l’anello della tradizione. «L’espressione di Paolo “per grazia di Dio sono quello che sono” – ha quindi aggiunto – ha segnato anche la mia ordinazione; potremmo dire è la parola che ha scandito questo momento della mia vita ricco e ricoperto della grazia». «Se essere anello della tradizione è una grazia – ha quindi proseguito – è però anche una grande responsabilità. È per questo che nella Chiesa ad ogni celebrazione eucaristica si prega per il Vescovo ed è per questo che io ho bisogno della vostra preghiera». Quindi il riferimento alla Visita Pastorale, in cui «ho proprio l’impressione di vivere – ha proseguito il Vescovo – qualcosa che è simile a quello che gli Apostoli vivevano passando da una comunità all’altra per confortare, per sostenere, per annunciare la Parola consolatrice della salvezza, per richiamare i valori fondamentali dell’essere cristiani». Comunità cristiane che avevano quattro grandi momenti di continuità: l’ascolto della Parola, l’insegnamento degli Apostoli, la celebrazione eucaristica e la carità fraterna. «Le quattro grandi perseveranze – ha sottolineato il Presule – che costituiscono la tradizione, che costituiscono la Chiesa nel suo essere e nel suo itinerario». Ma Paolo come apostolo è anche annunciatore della Risurrezione. «Ciò che ha ricevuto e ciò che trasmette – ha detto ancora – non è solo la notizia che Gesù Cristo è risorto, ma, in un certo senso, è la sua esperienza di persona contagiata dalla Risurrezione, di creatura nuova». Il riferimento in tal senso è andato ai martiri, che «costituiscono costantemente nella Chiesa l’annuncio più forte e più vero della Risurrezione». «Se venisse a mancare questo annuncio della Risurrezione il messaggio cristiano rischierebbe di diventare un messaggio etico che aiuta la gente a diventare più buona, a vivere nella legalità, nella giustizia, nel rispetto reciproco, ma mancherebbe della novità assoluta per cui vale la pena di vivere e di morire per il Signore Gesù».


    Riccardo Mancabelli


    Da "La Vita cattolica"- settimanale di informazione per la Diocesi di Cremona

  5. #5
    Monsignor
    visitatore
    Don Primo Mazzolari. Nel 2009 ricorrono i 50 anni dalla morte

    Un triennio per onorare
    un profeta del ‘900

    Un comitato ha predisposto una serie di eventi che iniziano sabato 18 e termineranno nel 2010



    di Claudio Rasoli


    «Lui aveva il passo
    troppo lungo e noi
    si stentava a tenergli
    dietro. Così ha sofferto lui e abbiamo
    sofferto anche noi. Questo
    è il destino dei profeti».
    Così scriveva Papa Paolo VI di
    don Primo Mazzolari, qualche
    anno dopo la morte del parroco
    di Bozzolo avvenuta il 12 aprile
    1959.
    Fin dalla sua formazione seminaristica
    don Primo, originario del
    Boschetto, frazione di Cremona,
    manifestò una certa predisposizione
    a guardare oltre e prima
    degli altri su questioni cruciali
    come la libertà dell’uomo, il ruolo
    della Chiesa nel mondo, il dialogo
    con i lontani, la scelta preferenziale
    per i poveri. Bozzolo
    divenne il pulpito dal quale egli
    parlò a tutta la Chiesa e a tutta la
    società smascherando un certo
    fariseismo troppo presente nella
    vita ecclesiale come in quella sociale
    e politica.
    Di estrema attualità gli scritti, i libri
    e i discorsi che fedeli seguaci
    registrarono, spesso di nascosto,
    sui magnetofoni. Ancora oggi le
    sue vibranti parole toccano il cuore:
    egli sapeva parlare dell’uomo
    all’uomo.
    L’eredità spirituale, morale e civile
    di questo sacerdote, vanto
    del clero cremonese, sarà particolarmente
    riscoperta a partire
    da sabato prossimo giorno in cui
    cominceranno ufficialmente le
    celebrazioni per il cinquantesimo
    della sua morte. La Fondazione
    che porta il suo nome, il Comune
    di Bozzolo e la parrocchia di
    San Pietro hanno infatti promosso
    l’istituzione di un prestigioso
    Comitato Nazionale e di un Comitato
    organizzatore che sta chiudendo
    proprio in questi giorni, il
    ricco programma di eventi, convegni
    ed iniziative delle celebrazioni.
    Celebrazioni che saranno
    spalmate in tre anni e che naturalmente
    troveranno il loro culmine
    il 19 aprile 2009 con una celebrazione
    eucaristica presieduta dal
    Card. Tettamanzi proprio nella
    parrocchiale di Bozzolo dove
    egli
    si spese senza risparmio soprattutto
    nella predicazione. Tutto
    questo sarà possibili grazie al sostegno
    della Regione Lombardia,
    della Fondazione Cariplo, della
    Fondazione Bam, dalle Banca
    di Credito Cooperativo e della
    Fondazione Monte dei Paschi di
    Siena.
    A presentare il ricco programma
    sono intervenuti martedì scorso
    nella sala consiliare del Comune
    di Bozzolo, il sindaco, Piergiorgio
    Mussini, il presidente della
    Fondazione don Giuseppe Giussani
    e il Presidente del comitato
    organizzativo Ildebrando Volpi.
    In sala erano presenti il parroco
    di Bozzolo, mons. Fusar Imperatore
    che proprio domenica farà il
    suo ingresso a Cassano d’Adda e
    l’amministratore della fondazione
    dottor Carlo Bettoni.
    Il primo cittadino del borgo mantovano
    in apertura della conferenza
    stampa si è augurato che
    le celebrazioni siano tempo di
    seminagione: «Quanto sarà fatto
    per onorare la memoria di questo
    illustre concittadino non si
    esaurisca in questo triennio. Noi
    come Comune faremo di tutto per
    sostenere le iniziative del comitato
    ». Successivamente il sindaco
    ha letto una lettera di Luca Stucchi
    direttore generale dell’Azienda
    Ospedaliera Carlo Poma di
    Mantova nella quale si informa
    che entro il 12 aprile 2009, giorno
    anniversario della morte di
    don Primo, l’ospedale di Bozzolo
    vedrà concretizzarsi il progetto di
    ristrutturazione che assicurerà il
    suo accreditamento definitivo e
    lo sviluppo come principale Centro
    di Riabilitazione della provincia
    di Mantova. Inoltre l’Azienda
    Ospedaliera, previo il gradimento
    dell’amministrazione civica, gradirebbe
    dedicare l’Ospedale, che
    lo vide indefesso cappellano, proprio
    a don Mazzolari.
    L’avvocato Volpi ha quindi descritto
    brevemente quelli che
    sono gli eventi del triennio celebrativo.
    L’apertura sarà affidata
    ad un convegno che si svolgerà a
    Bozzolo presso la Casa della Gioventù
    proprio sabato prossimo,
    18 ottobre. Sarà dedicato a don
    Primo e le elezioni del 1948. A
    partire dalle 9.30 si alterneranno
    il prof. Giorgio Vecchio (Le elezioni
    del 18 aprile 1948), il dottor
    Gianni Borsa (Don Primo Mazzolari,
    la politica e la Dc) e don
    Giussani (Don Primo Mazzolari e
    le elezioni del 1948).
    Tra i tanti eventi da segnalare sottolineiamo
    la collaborazione con
    l’Ermitage di San Pietroburgo che
    presterà un’opera appartenente
    alle sue prestigiose collezioni di
    arte sacra. Dal Museo sulla Neva
    l’opera individuata raggiungerà
    Bozzolo il prossimo settembre
    in occasione della Biennale Don
    Primo Mazzolari ripristinata dal
    Comune nel 2003 in memoria del
    Premio d’arte istituito dal parroco
    di Bozzolo negli anni ‘50.
    Sarà invece un convegno nel marzo
    2009 a sottolineare il profondo
    legame tra don Primo e la comunicazione:
    egli fu indubbiamente
    un pioniere nell’uso dei mezzi
    di comunicazione ben sapendo
    come la parola sia indispensabile
    strumento di convincimento,
    coinvolgimento e sensibilizzazione.
    Come relatori sono stati
    contattati personaggi del calibro
    del card. Bagnasco e di Navarro
    Valls già portavoce vaticano.
    A Roma invece si terrà tra il 17
    e il 18 aprile 2009 un convegno
    sull’Ecclesiologia dei tempi di
    Don Primo. Altri eventi da segnalare:
    l’emissione di un francobollo
    commemorativo, l’istituzione
    di un premio “Giusto come Don
    Primo” che sarà attribuito a una
    figura o ente che si sia distinto per
    la coerenza del proprio pensiero
    e operato, la digitalizzazione di
    tutti discorsi e la catalogazione
    della biblioteca e dell’archivio
    fotografico.




    Don Primo Mazzolari, nato
    al Boschetto, frazione di


    Cremona, il 13 gennaio
    1890, è considerato uno
    dei più grandi profeti
    del Novecento. Vicario a
    Spinadesco, insegnante
    in Seminario, cappellano
    militare durante la grande
    guerra, fu prima parroco di
    Cicognara e poi di Bozzolo
    dove rimase dal 1932 al
    1959. Morì infatti il 12
    aprile 1959.
    La Fondazione che porta
    il suo nome, il Comune di
    Bozzolo e la parrocchia di
    S. Pietro hanno costituito
    un comitato celebrativo
    presieduto dall’avvocato
    Ildefonso Volpi incaricato
    di far conoscere la figura

    da “La Vita cattolica”

  6. #6
    Monsignor
    visitatore
    17-18-19 OTTOBRE 2008

    VISITA PASTORALE DI MONS. DANTE LAFRANCONI, VESCOVO DI CREMONA

    Parrocchie:

    SS. Giovanni Battista e Biagio in Romanengo

    S. Andrea Apostolo in Ticengo




  7. #7
    Monsignor
    visitatore
    Oggi una delegazione ferrarese sarà presente in Diocesi per ricordare Mons. Natale Mosconi, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio, nel 20° anniversario della morte. Dapprima sosteranno sulla tomba dell'Arcivescovo nel cimitero di Soresina, poi visiteranno l'Auditorium parrocchiale di Soresina dedicato a Mons. Mosconi. Infine a Cremona parteciperanno alla S.Messa nella Parrocchia di S.Abbondio, di cui fu parroco l'arcivescovo Natale Mosconi.

  8. #8
    Monsignor
    visitatore
    VISITA PASTORALE DI S.E MONS. DANTE LAFRANCONI
    VESCOVO DI CREMONA
    PARROCCHIE DEI SS. FILIPPO E GIACOMO IN CASTELLEONE
    E DI S. MARTINO VESCOVO IN CORTE MADAMA

    23-24-25-26 OTTOBRE 2008






  9. #9
    princeps ecclesiae
    visitatore
    Mons. Cazzani, sai se ultimamente c'è stata una visita pastorale (o comunque una visita del Vescovo) alla Parrocchia di San Zeno in Cassano d'Adda?

  10. #10
    Monsignor
    visitatore
    La Visita Pastorale alla Parrocchia S.Maria Immacolata e S.Zeno è avvenuta nell'anno pastorale 2006-2007, durante la Visita alle zone pastorali Prima e Seconda. Ultimamente il Vescovo si è recato in questa parrocchia per l'insediamento del nuovo parroco, Monsignor Giansante Fusar Imperatore (se non erro domenica 19 ottobre 2008)... Posto sotto l'articolo del settimanale diocesano "La vita cattolica" riguardante l'evento...

    Cassano d'Adda: L'ingresso del nuovo parroco mons. Fusar Imperatore

    Grande festa domenica per l’insediamento di mons. Giansante Fusar Imperatore, neo parroco della comunità di S. Maria Immacolata e San Zeno. Superata la commozione per la partenza di don Sergio Lodigiani, è stato finalmente il momento della gioia per i fedeli che hanno accolto don Giansante in un abbraccio carico di speranza, perché la comunità si attende molto dalla nuova guida pastorale, che ha subito colpito i presenti per il tratto signorile, lo sguardo acuto e intelligente, e la facilità ai rapporti umani. Gran fermento nel pomeriggio nel cortile dell’oratorio Don Bosco, dove si sono radunati sacerdoti, autorità locali, associazioni religiose e laiche e tantissime persone desiderose di dargli il benvenuto: tra esse anche i familiari e gli amici di Bozzolo, che lo hanno accompagnato con il rammarico di non aver potuto godere della sua presenza fino alla naturale scadenza del suo mandato, tanto che per qualcuno è stato difficile trattenere le lacrime. Don Giansante, a fianco di mons. Dante Lafranconi, ha ricevuto il saluto del sindaco Edoardo Sala, che ha ringraziato il vescovo per la scelta di inviare a Cassano un sacerdote giovane, dinamico e di grande preparazione culturale e pastorale. «Una scelta che ci onora e che abbiamo accolto con gioia - ha dichiarato Sala- Nell’amministrazione comunale troverà un interlocutore che le assicura fin da subito disponibilità e sostegno: uniamo quindi le nostre forze e diamoci una mano per la costruzione del bene comune». Offerta di collaborazione che il nuovo parroco ha prontamente ricambiato, garantendo la disponibilità a lavorare insieme. Dopo il discorso del sindaco la banda cittadina ha aperto il lungo corteo che ha accompagnato il presbitero alla chiesa parrocchiale per la messa solenne, dove ha ricevuto anche il saluto della comunità: «L’attesa è grande e carica di aspettative - si è rivolto a lui un fedele- La speranza è di trovare in lei un compagno nel cammino di fede, un amico capace di sostenerci nelle difficoltà, un padre in grado di guidarci sulla retta via e che dia risalto alla catechesi, all’oratorio e alle esperienze che viviamo. Certi che le nostre attese troveranno il giusto riscontro, ci mettiamo a sua disposizione per un cammino che auspichiamo fecondo». Durante l’omelia mons. Lafranconi ha sottolineato la felice coincidenza della cerimonia d’insediamento con la Giornata Missionaria, segno che tutto è oggetto della misericordia di Dio, e ha raccomandato l’importanza dell’unità pastorale: «Il nuovo parroco è il riferimento del coordinamento delle quattro parrocchie e tale compito deve essere condiviso da tutti, sacerdoti e laici, che devono collaborare con sincera e cordiale condivisione per una più incisiva azione di testimonianza missionaria della fede». Al termine della messa, prima della benedizione finale, il momento forse più atteso della comunità, cioè il discorso del parroco: «Vengo a voi senza particolari progetti, ma confido nell’aiuto di Dio e nella vostra carità, sapendo quanto siete ben radicati nella fede. Raccolgo con onore il testimone di chi mi ha preceduto e di cui proseguirò l’opera iniziata: a tutti chiedo di sostenermi con preghiere, consigli, sollecitazioni». Al termine della celebrazione, chiusa dagli applausi dei fedeli, la festa si è di nuovo spostata in oratorio per il taglio del nastro e della torta e la possibilità per tutti i presenti di stringere la mano a don Giansante.

    Elena Bornaghi

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