Chiedo scusa in partenza se la domanda è forse scontata o era già stata affrontata, ma perdonatemi, sono un povero romano che si sta approcciando al rito ambrosiano. Se non ho capito male i Vespri celebrano sempre il santo del giorno successivo, tipo oggi i Vespri non saranno di Andrea Lang, Paolo Chong e compagni martiri, ma di San Matteo Apostolo, giusto ? Il dubbio mi è sorto con l'Addolorata, se la Esaltazione della Santa Croce ha i Secondi Vespri ciò significa che i Vespri della Addolorata non vengono mai celebrati perchè alla sera del 15 settembre si devono celebrare già i Vespri dei Santi Cornelio e Cipriano. Grazie a chi risponderà e fugherà questi dubbi.
Corretto.
I Vespri dell'Addolorata si celebrano nei calendari propri - per esempio nelle parrocchie dedicate all'Addolorata, dove passa al grado di solennità e quindi acquisisce i Secondi Vespri che prevalgono sui primi dei santi Cornelio e Cipriano - oppure come celebrazione votiva, per qualche utilità pastorale, ma nel calendario "ordinario" non vengono mai celebrati.
La nuova liturgia delle ore ambrosiana ha adottato come inno delle Lodi dell'Epifania l'inno dei vespri romani.
Ma non avevo mai fatto caso al fatto che sono state invertite le prime due strofe.
L'inno inizia quindi con la strofa "Ibant magi, qua vénerant", mentre quella iniziale romana "Hostis Heródes ímpie" diventa la seconda. Il resto è uguale.
Chissà perchè.
Forse perchè così effettivamente l'inno ha più senso sia perchè la parola Magi all'inizio richiama subito l'Epifania, sia perchè Erode si agita appunto perchè si muovono i Magi?
Comunque noto con rammarico che non esiste (o almeno non l'ho trovata) una versione italiana cantabile dell'Inno. Male!![]()
Le versioni ritmiche degli inni delle Lodi sono introvabili (forse anche inesistenti), in quanto è rarissimo che vengono celebrate "in forma solenne" e, normalmente, vengono celebrate solo nei giorni feriali al mattino usando la mitica "Diurna Laus" che contiene solo le quattro settimane del salterio, quindi gli inni sono sempre quelli (viene riportata e viene cantata la versione non cantabile).
Riguardo all'inno "Ibant magi, qua vénerant" Mons. Boretti ha composto una versione ritmica (in novenari).
1. Guidati da stella sapiente,
accorrono i Magi alla luce:
recando insoliti doni,
adorano il Re neonato.
2. Perché, o Erode, ti invade
di Cristo bambino il terrore?
Non toglie i regni terreni
colui che il suo regno ci dona.
3. Nell’onda del fiume si immerge
l’Agnello di Dio senza macchia:
il suo lavacro mirabile
ci lava dai nostri peccati.
4. A Cana un nuovo prodigio
imporpora l’acqua obbediente
che, in vino gustoso mutata,
rallegra il nostro convito.
5. A te, o Gesù, sia gloria
che ai popoli Dio ti sveli
col Padre e lo Spirito santo
nel tempo e nei secoli eterni. Amen.
Non pretendevo che ci fosse una versione cantabile a Milano, dove quest'inno è abbastanza secondario (ma vedo che c'è, seppure sacrificando tutte le melodie tradizionali), ma quell'inno è quello dei Vespri romani dell'Epifania. Quindi è parecchio importante.
E' come se non ci fosse una versione ritmica del nostro "Illuminans altissime"!
Mi sembra strano che nessuno ne abbia mai fatta una versione ritmica cantabile.
Mi sentivo in vena....
Ditemi se una cosa così è accettabile. Si accettano naturalmente suggerimenti per migliorarla.
Poi la mettiamo nella discussione degli Inni in traduzione ritmica. A futura memoria (e si spera utilizzo invece delle sciatte traduzioni incantabili).
Ibant magi, qua vénerant
stellam sequéntes præviam,
lumen requírunt lúmine,
Deum faténtur múnere.
Hostis Heródes ímpie,
Christum veníre quid times?
Non éripit mortália
qui regna dat cæléstia.
Lavácra puri gúrgitis
cæléstis Agnus áttigit;
peccáta quæ non détulit
nos abluéndo sústulit.
Novum genus poténtiæ:
aquæ rubéscunt hýdriæ,
vinúmque iussa fúndere
mutávit unda oríginem.
Iesu, tibi sit glória,
qui te revélas géntibus,
cum Patre et almo Spíritu,
in sempitérna sæcula. Amen.Vengono i Magi a Betlehem,
del ciel la stella seguono,
nella sua luce splendida
la vera luce cercano.
Perchè o Erode t'agiti
se vedi Cristo nascere;
del regno uman non curasi
chi quel del cielo annuncia.
L'Agnel celeste lavasi
nell'acqua che purifica:
Lui vittima incolpevole
noi dai peccati libera.
A Cana gran prodigio,
versano vin le anfore,
le acque ora si arrossano
e la natura mutano.
A Cristo eterna gloria
ch'oggi si svela ai popoli,
al Padre e al Santo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.
Stavo riflettendo su una "stranezza"...
Ipotizziamo che in una parrocchia al pomeriggio, nei giorni feriali, ci siano queste celebrazioni: ore 16.30 Vespri, ore 17.00 Messa.
I Vespri sono celebrati in forma "solenne" con piviale, canti e con la presenza dei ministranti/chierichetti.
Terminati i Vespri il sacerdote va in sacrestia, indossa i paramenti e celebra la Messa.
Le memorie, in rito ambrosiano, hanno sempre i primi vespri (quindi iniziano il giorno prima), mentre non è possibile anticipare la Messa della feria/memoria, del giorno seguente, il giorno prima.
Immaginiamo che oggi è il 28 Luglio, la chiesa ambrosiana celebra la memoria dei Santi Nazaro e Celso e, il giorno seguente 29 Luglio, è la memoria dei Santi Marta, Maria e Lazzaro, le celebrazioni saranno celebrate "così":
- 16.30 Primi Vespri della memoria dei Santi Marta, Maria e Lazzaro (bianco)
- 17.00 Santa Messa della memoria dei Santi Nazaro e Celso (rosso)
Mi sembra un'incongruenza, tra l'altro la gente "non esperta" direbbe: Ma che santo è oggi? Santa(i) Marta (Maria e Lazzaro) o San Nazaro e Celso?
Ho pensato allora alla possibilità di unire i Vespri alla Messa, quindi alle 16.30 il sacerdote esce già in casula o pianeta, secondo lo schema "Messa inter Vesperas":
-Saluto iniziale
-Rito della Luce (bacio dell’altare e incensazione)
-Inno
-Responsorio (se previsto)
-Notizia del Santo (nei Primi Vespri delle memorie e delle feste): si può omettere
-Orazione all’inizio dell’assemblea liturgica
-Letture dal lezionario feriale del giorno o dal lezionario dei Santi
-Canto al Vangelo…
-Comunione
-Salmodia
-Cantico della beata Vergine con antifona e tre Kyrie conclusivi
-Orazione dopo la comunione
-Benedizione
Ma anche in questo caso i Vespri sono riferiti ai Santi di Betania e la Messa ai martiri, si capisce che "c'é qualcosa che non quadra" e poi il sacerdote dovrebbe indossare paramenti bianchi o rossi?
Don Norberto Valli, in una relazione sulla Liturgia delle Ore (molto interessante), dice:
Non ho capito la frase che ho sottolineato in grassetto.Il giorno liturgico ambrosiano, come è noto, ha inizio con i Primi Vespri, che introducono in una memoria, in una festa o in una solennità.
Ciò comporta che dopo i Primi Vespri si debba celebrare unicamente l’eucaristia di quella memoria o festa, come accade quando si celebra la santa Messa tra i Vespri (il lezionario, nel caso di una memoria, rimane quello del giorno corrente, se non si sceglie di usare quello dei santi, obbligatorio per feste e solennità).
Se nelle ore serali si vuole mantenere invece la Messa del giorno corrente, i Primi Vespri vanno ovviamente celebrati solo dopo la sua conclusione.
In tal modo si pone termine a un giorno liturgico e se ne apre un altro.
Non mi pare che accade quando si celebra la Messa (feriale) tra i Vespri; quale norma da la possibilità di anticipare la Messa del giorno seguente il giorno prima? Sarebbe una specie di vigiliare feriale (che, per esempio, non è nemmeno prevista per la solennità del Corpus Domini, il mercoledì sera), che """forse""" per regioni pastorali si potrebbe fare nei tempi dopo l'Epifania/dopo Pentecoste, ma non ne vedo il senso.
L'unica possibilità è, dunque, celebrare i Vespri dopo la Messa?
Non so se ci sia qualche norma o deroga, ma lo scorso anno (in cui San Giuseppe cadeva di sabato) in alcune parrocchie dove solitamente non si celebra al sabato mattina, ho visto alcune "vigiliari di San Giuseppe" nelle ore serali del 18 marzo, venerdì di Quaresima.![]()
Rispondo, per la seconda volta, a questo messaggio visto che ho degli aggiornamenti.
Ho scoperto, in queste settimane, l'esistenza di un libro che contiene tutte le versioni ritmiche degli inni ambrosiani.
Il libro in questione si chiama "INNI LITURGICI AMBROSIANI" (ISBN: 887023164X) ed è stato scritto da Don Gino Molon.
Don Gino, durante il suo ministero di parroco a Canzo, negli anni '90 ha tradotto tutti gli inni della liturgia delle ore ambrosiana dal latino in italiano, in versione ritmica.
Terminato il lavoro ha pubblicato un libro, con il nulla osta di Mons. Angelo Majo e con l'imprimatur di S.E. Mons. Angelo Mascheroni, contenente tutti gli inni in versione ritmica.
All'interno del libro, per ogni inno, abbiamo tre testi diversi: il testo in latino, il testo (non cantabile) presente nel breviario e la traduzione ritmica. È anche presente la melodia di ogni inno.
Riporto qui la pagina dell'inno delle Lodi nella solennità dell'Epifania (mi permetto di aggiungere anche la versione di Mons. Boretti per un confronto).
Testo in latino
1. Ibant magi, qua vénerant
stellam sequéntes præviam,
lumen requírunt lúmine,
Deum faténtur múnere.
2. Hostis Heródes ímpie,
Christum veníre quid times?
Non éripit mortália
qui regna dat cæléstia.
3. Lavácra puri gúrgitis
cæléstis Agnus áttigit;
peccáta quæ non détulit
nos abluéndo sústulit.
4. Novum genus poténtiæ:
aquæ rubéscunt hýdriæ,
vinúmque iussa fúndere
mutávit unda oríginem.
5. Iesu, tibi sit glória,
qui te revélas géntibus,
cum Patre et almo Spíritu,
in sempitérna sæcula. Amen. Testo dalla Liturgia delle Ore
1. Alla luce sapiente di una stella
cercano i Magi la luce
e con insoliti doni
adorano felici il nato Re.
2. Perché, Erode, di Cristo
il terrore ti invade?
Non toglie i regni terreni
chi ci regala il cielo.
3. Nell’onda chiara si immerge
l’Agnello senza macchia:
questo lavacro mirabile
lava le nostre colpe.
4. Nuovo prodigio a Cana:
obbediente l’acqua s’imporpora
e, tramutata in vino,
rallegra il nostro convito.
5. A te, Gesù, sia gloria
che ti riveli ai popoli
col Padre e con lo Spirito
negli infiniti secoli. Amen. Testo ritmico (Don Gino Molon)
1. La stella ai Magi indica
la via su cui tornano:
con luce luce cercano,
con doni il Dio adorano.
2. Perché Erode empio
di andare a Cristo esiti?
il regno lui non toglie
a chi il ciel dà in premio.
3. Nell’onda entra limpida
l’Agnello senza macchia;
le colpe, lui incolpevole,
si prende per lavarcele.
4. O nuovo e gran prodigio!
Rosseggiano le idrie
e l’acqua in vin mutatasi
travasa molto docile.
5. A te, Gesù, sia gloria
che ti riveli ai popoli
col Padre e l’almo Spirito
negli infiniti secoli. Amen. Testo ritmica (Mons. Giancarlo Boretti)
1. Guidati da stella sapiente,
accorrono i Magi alla luce:
recando insoliti doni,
adorano il Re neonato.
2. Perché, o Erode, ti invade
di Cristo bambino il terrore?
Non toglie i regni terreni
colui che il suo regno ci dona.
3. Nell’onda del fiume si immerge
l’Agnello di Dio senza macchia:
il suo lavacro mirabile
ci lava dai nostri peccati.
4. A Cana un nuovo prodigio
imporpora l’acqua obbediente
che, in vino gustoso mutata,
rallegra il nostro convito.
5. A te, o Gesù, sia gloria
che ai popoli Dio ti sveli
col Padre e lo Spirito santo
nel tempo e nei secoli eterni. Amen.
La melodia dell'inno è quella dell'Illuminans altissime.
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