Lo Staff del Forum dichiara la propria fedeltà al Magistero. Se, per qualche svista o disattenzione, dovessimo incorrere in qualche errore o inesattezza, accettiamo fin da ora, con filiale ubbidienza, quanto la Santa Chiesa giudica e insegna. Le affermazioni dei singoli forumisti non rappresentano in alcun modo la posizione del forum, e quindi dello Staff, che ospita tutti gli interventi non esplicitamente contrari al Regolamento di CR (dalla Magna Charta). O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.
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Discussione: Inni della «Liturgia Horarum» - 1. Proprium de Tempore & Psalterium

  1. #121
    CierRino
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    Vox clara ecce íntonat

    Tempo di Avvento sino al 16 dicembre incluso, alle Lodi mattutine
    Autore: anonimo del X secolo
    Metro: dimetro giambico. ˘ˉ˘ˉ|˘ˉ˘ˉ

    Vox clara ecce íntonat,
    obscúra quæque íncrepat:
    procul fugéntur sómnia;
    ab æthre Christus prómicat.

    Mens iam resúrgat tórpida
    quæ sorde exstat sáucia;
    sidus refúlget iam novum,
    ut tollat omne nóxium.

    E sursum Agnus míttitur
    laxáre gratis débitum;
    omnes pro indulgéntia
    vocem demus cum lácrimis,

    Secúndo ut cum fúlserit
    mundúmque horror cínxerit,
    non pro reátu púniat,
    sed nos pius tunc prótegat.

    Summo Parénti glória
    Natóque sit victória,
    et Flámini laus débita
    per sæculórum sæcula. Amen.
    _____________

    1. Ecco una voce squillante risuona, sconvolge ogni oscurità: fuggano lontano i sogni; Cristo sfolgora dal cielo.
    2. Ora si svegli l’anima intorpidita, che permane ferita dalla sozzura; già splende un astro nuovo, che prende su di sé ogni colpa.
    3. È inviato l’Agnello dall’alto a sanare gratuitamente il debito; tutti chiediamo in lacrime l’indulgenza,
    4. affinché quando per la seconda volta risplenderà e l’orrore cingerà il mondo, non [ci] punisca per la colpa, ma allora pio ci protegga.
    5. [Sia] gloria al sommo Padre, al Figlio sia vittoria, e allo Spirito la dovuta lode nei secoli secoli. Amen.
    Ultima modifica di Ambrosiano; 14-10-2009 alle 21:57 Motivo: Corretto errore di battitura al v3 (altro --> alto)

  2. #122
    CierRino
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    Verbum salútis ómnium

    Tempo di Avvento dal 17 dicembre incluso, ai Vespri
    Autore: anonimo del X secolo
    Metro: dimetro giambico. ˘ˉ˘ˉ|˘ˉ˘ˉ

    Verbum salútis ómnium,
    Patris ab ore pródiens,
    Virgo beáta, súscipe
    casto, María, víscere.

    Te nunc illústrat cælitus
    umbra fecúndi Spíritus,
    gestes ut Christum Dóminum,
    æquálem Patri Fílium.

    Hæc est sacráti iánua
    templi seráta iúgiter,
    soli suprémo Príncipi
    pandens beáta límina.

    Olim promíssus vátibus,
    natus ante lucíferum,
    quem Gábriel annúntiat,
    terris descéndit Dóminus.

    Læténtur simul ángeli,
    omnes exsúltent pópuli:
    excélsus venit húmilis
    salváre quod períerat.

    Sit, Christe, rex piíssime,
    tibi Patríque glória
    cum Spíritu Paráclito,
    in sempitérna sæcula. Amen.
    _____________

    1. O Vergine beata, Maria, accogli nel tuo casto grembo la Parola della salvezza per tutti, generata dalle labbra del Padre.
    2. Te, ora, rischiara dal cielo l’ombra dello Spirito fecondo, porterai come Cristo Signore un Figlio eguale al Padre.
    3. Questa porta del tempio consacrato fu aperta immediatamente, spalancando le beate entrate all’unico Principe supremo.
    4. Colui che era stato promesso un tempo ai vati, nato prima dell’aurora e che Gabriele annunzia discende Signore sulla terra.
    5. Insieme si allietino gli angeli ed esultino tutti i popoli, l’eccelso viene, umile, a salvare ciò che era spacciato.
    6. Sia, o Cristo, re piissimo, a te e al Padre gloria con lo Spirito Paraclito per i secoli eterni. Amen.
    Ultima modifica di anacleto; 15-10-2009 alle 14:11

  3. #123
    CierRino
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    Veni, redémptor géntium

    Tempo di Avvento dal 17 dicembre incluso, all'Ufficio delle Letture
    Autore: Sant'Ambrogio
    Metro: dimetro giambico. ˘ˉ˘ˉ|˘ˉ˘ˉ

    Veni, redémptor géntium,
    osténde partum Vírginis;
    mirétur omne sæculum:
    talis decet partus Deum.

    Non ex viríli sémine,
    sed mýstico spirámine
    Verbum Dei factum est caro
    fructúsque ventris flóruit.

    Alvus tuméscit Vírginis,
    claustrum pudóris pérmanet,
    vexílla virtútum micant,
    versátur in templo Deus.

    Procédat e thálamo suo,
    pudóris aula régia,
    géminæ gigas substántiæ
    alácris ut currat viam.

    Æquális ætérno Patri,
    carnis tropæo cíngere,
    infírma nostri córporis
    virtúte firmans pérpeti.

    Præsépe iam fulget tuum
    luménque nox spirat novum,
    quod nulla nox intérpolet
    fidéque iugi lúceat.

    Sit, Christe, rex piíssime,
    tibi Patríque glória
    cum Spíritu Paráclito,
    in sempitérna sæcula. Amen.
    _____________

    1. Vieni, o redentore delle genti, facci vedere il parto di una vergine; stupisca ogni tempo: un simile parto si addice a Dio!
    2. Non da seme di uomo, ma da un mistico soffio il Verbo di Dio si fa carne e fiorisce come frutto di un ventre.
    3. La pancia della Vergine cresce, ma la barriera della pudicizia rimane, i vessilli delle virtù splendono, Dio giace in un tempio.
    4. Proceda dal suo talamo, palazzo regale della pudicizia, come gigante dalla duplice sostanza che percorre veloce la via.
    5. Eguale all’eterno Padre, cingiti del trofeo della carne, rafforzando le debolezze del nostro corpo con la [tua] forza eterna.
    6. Già risplende la tua mangiatoia, e la notte emette una luce straordinaria, che nessuna notte rinnoverà e che brillerà di fede eterna.
    7. Sia, o Cristo, re piissimo, a te e al Padre gloria con lo Spirito Paraclito per i secoli eterni. Amen.
    Ultima modifica di anacleto; 15-10-2009 alle 14:11

  4. #124
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    Magnis prophétæ vócibus

    Tempo di Avvento dal 17 dicembre incluso, alle Lodi mattutine
    Autore: (?)
    Metro: dimetro giambico. ˘ˉ˘ˉ|˘ˉ˘ˉ

    Magnis prophétæ vócibus
    veníre Christum núntiant,
    lætæ salútis prævia,
    qua nos redémit, grátia.

    Hinc mane nostrum prómicat
    et corda læta exæstuant,
    cum vox fidélis pérsonat
    prænuntiátrix glóriæ.

    Advéntus hic primus fuit,
    puníre quo non sæculum
    venit, sed ulcus térgere,
    salvándo quod períerat.

    At nos secúndus præmonet
    adésse Christum iánuis,
    sanctis corónas réddere
    cælíque regna pándere.

    Ætérna lux promíttitur
    sidúsque salvans prómitur;
    iam nos iubar præfúlgidum
    ad ius vocat cæléstium.

    Te, Christe, solum quærimus
    vidére, sicut es Deus,
    ut perpes hæc sit vísio
    perénne laudis cánticum. Amen.
    _____________

    1. I profeti a gran voce annunziano che Cristo verrà, allo scopo prefissato di [donarci] la lieta salvezza, che ci ha riscattati.
    2. Per questo risplende il nostro mattino e i nostri cuori si gonfiano di gioia [libero], al suono della voce fedele, che preannunzia la gloria.
    3. Questo fu il primo avvento: in cui non venne per punire, ma per medicare le ferite, salvando ciò che era perduto.
    4. Ma un secondo [avvento] ci preavverte che Cristo è alle porte, per ripagare i santi con corone ed aprire il regno dei cieli.
    5. [Ci] è promessa una luce eterna ed è preannunziato un astro, che [ci] salva; già un raggio certo più splendente di ogni altro ci chiama al tribunale del cielo.
    6. Solo Te, o Cristo, vogliamo vedere, perché sei Dio: che questa eterna visione sia un perenne cantico di lode. Amen.
    Ultima modifica di anacleto; 06-10-2009 alle 12:39

  5. #125
    CierRino
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    Christe, redémptor ómnium

    Tempo di Natale sino alla Solennità dell'Epifania esclusa, ai Vespri
    Autore: anonimo del VI secolo
    Metro: dimetro giambico. ˘ˉ˘ˉ|˘ˉ˘ˉ

    Christe, redémptor ómnium,
    ex Patre, Patris Unice,
    solus ante princípium
    natus ineffabíliter,

    Tu lumen, tu splendor Patris,
    tu spes perénnis ómnium,
    inténde quas fundunt preces
    tui per orbem sérvuli.

    Salútis auctor, récole
    quod nostri quondam córporis,
    ex illibáta Vírgine
    nascéndo, formam súmpseris.

    Hic præsens testátur dies,
    currens per anni círculum,
    quod solus a sede Patris
    mundi salus advéneris;

    Hunc cælum, terra, hunc mare,
    hunc omne quod in eis est,
    auctórem advéntus tui
    laudat exsúltans cántico.

    Nos quoque, qui sancto tuo
    redémpti sumus sánguine,
    ob diem natális tui
    hymnum novum concínimus.

    Iesu, tibi sit glória,
    qui natus es de Vírgine,
    cum Patre et almo Spíritu,
    in sempitérna sæcula. Amen.
    _____________

    1. O Cristo, redentore di tutti, unico nato dal Padre prima del principio, in modo inspiegabile, Unigenito del Padre,
    2. Tu lume, tu splendore del Padre, tu speranza perenne di tutti, ascolta le preghiere che i tuoi servi effondono su tutta la terra.
    3. Artefice della salvezza, considera che un tempo assumesti la forma del nostro corpo, nascendo da una vergine inviolata.
    4. Questo giorno presente attesta, ricorrendo una volta ogni anno, che [tu] solo venisti come salvezza del mondo dalla dimora del Padre;
    5. Il cielo, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi lodano, esultando nel canto, questo artefice della tua venuta [il Padre].
    6. Anche noi, che siamo stati redenti dal tuo santo sangue, insieme cantiamo un nuovo inno, per il giorno della tua nascita.
    7. A te sia gloria, Gesù, che nascesti dalla Vergine, con il Padre e lo Spirito che dà vita, per i secoli eterni. Amen.
    Ultima modifica di anacleto; 06-10-2009 alle 12:39

  6. #126
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    Candor ætérnæ Deitátis alme

    Tempo di Natale sino alla Solennità dell'Epifania esclusa, all'Ufficio delle Letture
    Autore: di nuova composizione
    Metro: strofe saffica. ˉ˘ˉx|ˉ˘˘ˉ|˘ˉx (3 volte); ˉ˘˘|ˉˉ (1 volta)

    Candor ætérnæ Deitátis alme,
    Christe, tu lumen, vénia atque vita
    ádvenis, morbis hóminum medéla,
    porta salútis.

    Intonat terræ chorus angelórum
    cælicum carmen, nova sæcla dicens,
    glóriam Patri, generíque nostro
    gáudia pacis.

    Qui iaces parvus dóminans et orbi,
    Virginis fructus sine labe sanctæ,
    Christe, iam mundo potiáris omni,
    semper amándus.

    Násceris cælos pátriam datúrus,
    unus e nobis, caro nostra factus;
    ínnova mentes, trahe caritátis
    péctora vinclis.

    Cœtus exsúltans canit ecce noster,
    ángelis læto sociátus ore,
    et Patri tecum parilíque Amóri
    cántica laudis. Amen.
    _____________

    1. Splendore vitale dell’eterna Divinità, Cristo, tu vieni come luce, grazia e vita, cura per i malanni degli uomini, porta di salvezza.
    2. Il coro degli angeli intona sulla terra un canto celeste, celebrando i tempi nuovi, la gloria al Padre, le gioie della pace per il nostro genere [umano]
    3. [Tu] che giaci bambino, pur dominando il cielo, frutto della santa Vergine immacolata, o Cristo, ora conquista tutto il mondo, [tu] sempre degno d'amore.
    4. [Tu,] uno di noi, fatto nostra carne, nasci per dar[ci] i cieli come patria: rinnova gli animi, stringi i [nostri] cuori in catene d’amore.
    5. Ecco, la nostra assemblea esultante canta, associandosi agli angeli con lieta voce, cantici di lode con te anche al Padre e all’Amore eguale [a te e al Padre]. Amen.
    Ultima modifica di anacleto; 15-10-2009 alle 08:26

  7. #127
    CierRino
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    A solis ortus cárdine

    Tempo di Natale sino alla Solennità dell'Epifania esclusa, alle Lodi mattutine
    Autore: Sedulio
    Metro: dimetro giambico. ˘ˉ˘ˉ|˘ˉ˘ˉ

    A solis ortus cárdine
    adúsque terræ límitem
    Christum canámus príncipem,
    natum María Vírgine.

    Beátus auctor sæculi
    servíle corpus índuit,
    ut carne carnem líberans
    non pérderet quod cóndidit.

    Clausæ paréntis víscera
    cæléstis intrat grátia;
    venter puéllæ báiulat
    secréta quæ non nóverat.

    Domus pudíci péctoris
    templum repénte fit Dei;
    intácta nésciens virum
    verbo concépit Fílium.

    Eníxa est puérpera
    quem Gábriel prædíxerat,
    quem matris alvo géstiens
    clausus Ioánnes sénserat.

    Feno iacére pértulit,
    præsépe non abhórruit,
    parvóque lacte pastus est
    per quem nec ales ésurit.

    Gaudet chorus cæléstium
    et ángeli canunt Deum,
    palámque fit pastóribus
    pastor, creátor ómnium.

    Iesu, tibi sit glória,
    qui natus es de Vírgine,
    cum Patre et almo Spíritu,
    in sempitérna sæcula. Amen.
    _____________

    1. Dal punto cardinale in cui sorge il sole, sino ai confini della terra cantiamo Cristo principe, nato da Maria Vergine.
    2. Il beato creatore del mondo si è rivestito di un corpo servile, per non perdere ciò che aveva creato, liberando la carne con la carne.
    3. La grazia celeste entra nel ventre di una madre vergine; il ventre di una fanciulla porta misteri che non conosceva.
    4. La casa di un pudico cuore diviene presto tempio di Dio; intatta, senza conoscere uomo, concepisce il Figlio per le parole [dell’angelo].
    5. La fanciulla partorisce colui che Gabriele aveva predetto, colui che Giovanni, chiuso nel ventre della madre, esultando aveva presentito.
    6. Tollerò di giacere sul fieno, non rifuggì una mangiatoia, si nutrì di povero latte colui per il quale neanche un uccello ha fame.
    7. Gioisce il coro dei celesti e gli angeli cantano Dio, si presenta ai pastori il pastore, creatore di tutto.
    8. A te sia gloria, Gesù, che nascesti dalla Vergine, con il Padre e lo Spirito che dà vita, per i secoli eterni. Amen.
    Ultima modifica di anacleto; 15-10-2009 alle 08:31

  8. #128
    CierRino
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    O lux beáta cælitum

    Festa della Santa Famiglia, ai Primi (quando si celebrano) e ai Secondi Vespri
    Autore: Leone XIII
    Metro: dimetro giambico. ˘ˉ˘ˉ|˘ˉ˘ˉ

    O lux beáta cælitum
    et summa spes mortálium,
    Iesu, cui doméstica
    arrísit orto cáritas;


    María, dives grátia,
    o sola quæ casto potes
    fovére Iesum péctore,
    cum lacte donans óscula;


    Tuque ex vetústis pátribus
    delécte custos Vírginis,
    dulci patris quem nómine
    divína Proles ínvocat:


    De stirpe Iesse nóbili
    nati in salútem géntium,
    audíte nos, qui súpplices
    ex corde vota fúndimus.


    Qua vestra sedes flóruit
    virtútis omnis grátia,
    hanc detur in domésticis
    reférre posse móribus.


    Iesu, tuis obœdiens
    qui factus es paréntibus,
    cum Patre summo ac Spíritu
    semper tibi sit glória. Amen.
    _____________

    1. Luce beata dal cielo e massima speranza dei mortali, Gesù, cui, al nascere, arrise l'amore familiare;
    2. Maria, ricca di grazia, [tu] che, sola, potesti nutrire Gesù al casto petto donandogli baci, insieme con il latte;
    3. e tu, dagli antichi padri scelto custode della Vergine, [tu] che il Figlio Divino chiama con il dolce nome di padre:
    4. nati dalla nobile stirpe di Jesse per la salvezza delle genti, ascoltate noi che supplici sciogliamo preghiere dal cuore.
    5. Avvenga che questa vostra dimora, che rifulge per la grazia di ogni virtù, possa esser d’esempio nei costumi familiari.
    6. Gesù, che ti sei fatto obbediente ai tuoi genitori, sia sempre gloria a te con l'Altissimo Padre e lo Spirito. Amen
    .

  9. #129
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    Dulce fit nobis memoráre parvum

    Festa della Santa Famiglia, all'Ufficio delle Letture
    Autore: Leone XIII
    Metro: strofe saffica. ˉ˘ˉx|ˉ˘˘ˉ|˘ˉx (3 volte); ˉ˘˘|ˉˉ (1 volta)

    Dulce fit nobis memoráre parvum
    Názaræ tectum tenuémque cultum;
    éxpedit Iesu tácitam reférre
    cármine vitam.

    Arte qua Ioseph húmili excoléndus,
    ábdito Iesus iuvenéscit ævo,
    seque fabrílis sócium labóris
    ádicit ultro.

    Assidet nato pia mater almo,
    ássidet sponso bona nupta, felix
    si potest curas releváre lassis
    múnere amíco.

    O neque expértes óperæ et labóris,
    nec mali ignári, míseros iuváte;
    quotquot implórant cólumen, benígno
    cérnite vultu.

    Sit tibi, Iesu, decus atque virtus,
    sancta qui vitæ documénta præbes,
    quique cum summo Genitóre et almo
    Flámine regnas. Amen.
    _____________

    1. Per noi sia dolce ricordare la piccola casa di Nazaret e il semplice modo di vivere; giova cantare la vita nascosta di Gesù.
    2. Negli anni nascosti, Gesù cresceva nell’umile professione che Giuseppe praticava e si aggiunse di sua volontà come partecipe del lavoro operaio.
    3. L'amorevole madre siede con il Figlio che dà vita, siede l'onesta moglie accanto allo sposo, felice di potere alleviare gli affanni a [loro, che sono] stanchi, con un servizio amorevole.
    4. O [voi, che non siete] né esenti da lavori e fatiche, né ignari del male, soccorrete gli infelici; guardate con volto benevolo a tutti coloro che implorano sostegno.
    5. Sia a te, Gesù, virtù e onore, che [ci] dài una santa testimonianza di vita, [tu] che regni con il Padre Altissimo e lo Spirito che dà vita. Amen.
    Ultima modifica di anacleto; 27-07-2009 alle 19:47

  10. #130
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    Christe, splendor Patris

    Festa della Santa Famiglia, alle Lodi mattutine
    Autore: di nuova composizione
    Metro: dimetro giambico. ˘ˉ˘ˉ|˘ˉ˘ˉ

    Christe, splendor Patris,
    Dei mater Virgo,
    Ioseph, tam sacrórum
    pígnorum servátor,

    Nitet vestra domus
    flóribus virtútum,
    unde gratiárum
    fons prománat ipse.

    Angeli stupéntes
    Natum Dei cernunt
    servi forma indútum
    servis famulántem.

    Imus præes, Ioseph,
    humilísque iubes;
    iubes et María
    et utríque servis.

    Cunctis præstant aulis
    hæc egéna sæpta,
    salus unde cœpit
    géneris humáni.

    Iesu, Mater, Ioseph,
    mansiónis vestræ
    nostras date sedes
    donis frui sanctis.

    Tibi laudes, Christe,
    spem qui nobis præbes,
    tuos per paréntes
    cæli adíre domum. Amen.
    _____________

    1. Cristo, splendore del Padre, Vergine, Madre di Dio, Giuseppe, custode di tanto sacri pegni,
    2. la vostra casa risplende adornata di virtù; da essa scaturisce la stessa fonte di grazie.
    3. Stupendosi gli Angeli scorgono il Figlio di Dio, rivestito della condizione di servo sottomesso a servi.
    4. Umile governi, Giuseppe, e modesto comandi; anche [tu] Maria comandi e ad entrambi sei sottomesso[, o Gesù].
    5. Questa povera casa [letteralmente: Queste povere stanze], da dove ha avuto inizio la salvezza del genere umano, eccelle [lett: eccellono] sopra tutte le regge.
    6. Gesù, Maria, Giuseppe, concedete che le nostre dimore godano dei santi doni della vostra casa.
    7. Cristo, a te le lodi, tu che, per mezzo dei tuoi genitori, ci doni la speranza di giungere alla dimora celeste. Amen.
    Ultima modifica di anacleto; 15-10-2009 alle 08:34

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