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Discussione: Il Diacono nel Cammino Neocatecumenale

  1. #1
    Nuovo iscritto L'avatar di Sasà Barresi
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    Il Diacono nel Cammino Neocatecumenale

    E' vero o no che il Diacono partecipa in una maniera speciale alla missione e alla grazia di Cristo? (cf. LG 41; AG 16)

    E' vero che il Sacramento dell'Ordine imprime nel Diacono un segno [carattere] che nulla può cancellare e che li configura a Cristo, il quale si è fatto "diacono" cioè servo di tutti? (Mc 10,45; Lc 22,27; s. Policarpo ep. 5,2( (CCC n. 1570)

    Può un laico (catechista) affermare che il Diacono è Diacono della Chiesa di Dio e della Parrocchia e non del Cammino Neocatecumenale?

  2. #2
    Fedelissimo di CR L'avatar di Giorgio1122
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    Citazione Originariamente Scritto da Sasà Barresi Visualizza Messaggio
    E' vero o no che il Diacono partecipa in una maniera speciale alla missione e alla grazia di Cristo? (cf. LG 41; AG 16)

    E' vero che il Sacramento dell'Ordine imprime nel Diacono un segno [carattere] che nulla può cancellare e che li configura a Cristo, il quale si è fatto "diacono" cioè servo di tutti? (Mc 10,45; Lc 22,27; s. Policarpo ep. 5,2( (CCC n. 1570)

    Può un laico (catechista) affermare che il Diacono è Diacono della Chiesa di Dio e della Parrocchia e non del Cammino Neocatecumenale?
    Il Diacono serve la Chiesa di Cristo e non solo il cammino Neocatecumenale. Il Diacono serve tutti i fedeli della Parrocchia.Non esiste che il Diacono è del cammino.

    Quindi il Catechista ha fatto una affermazione corretta.

    NB: Questo non è un quesito teologico

  3. #3
    Iscritto L'avatar di cobsvilla
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    Citazione Originariamente Scritto da Giorgio1122 Visualizza Messaggio
    NB: Questo non è un quesito teologico
    Non saprei...
    Il problema forse è di natura più giuridica ma, per fortuna, nella Chiesa la legislazione viene dietro alla teologia.
    Comunque: il problema alla base è quello dell'incardinazione. Ogni chierico (quindi tutti i diaconi e i presbiteri) all'atto dell'ordinazione viene incardinato in una diocesi. L'incardinazione segna un reale legame tra il chierico e la diocesi di appartenenza, per cui è corretto dire che il diacono è al servizio della diocesi. La diocesi può assegnarlo ad un ministero particolare, sia parrocchiale che di altro tipo. In ogni caso si tratta di un'assegnazione non definitiva, senza un legame di spessore giuridico; direi un qualcosa di funzionale. Cioè: se "appartiene" a qualcosa, il diacono appartiene alla Chiesa e alla diocesi di incardinazione.
    Oltre alla diocesi altri soggetti possono "incardinare":
    - gli istituti di Vita Consacrata, vale a dire i "religiosi": si dice in tal caso che un diacono appartiene all'ordine religioso. Viene a dipendere dal vescovo locale soltanto per ciò che attiene la pastorale
    - le società di vita apostolica, come ad esempio, mi sembra, i "filippini", cioè la congregazione dell'Oratorio di S. Filippo Neri. Si applica quanto detto appena sopra
    - le prelature personali, come ad esempio l'Opus Dei. Idem.
    Non conosco lo status giuridico dei Cammino neocatecumanale; ma mi sembra che sia un semplice "movimento" e dunque un soggetto che non può "incardinare" diaconi (o presbiteri). Ma non ne sono sicuro.

    Dovendo valutare la frase incriminata: il diacono appartiene alla Chiesa universale. Corretto. Appartiene alla Diocesi, tanto che non esistono diaconi che non siano incardinati da qualche parte. Non appartiene alla parrocchia, che è soltanto il luogo in cui esercita il suo apostolato. E penso che la diocesi possa assegnare un diacono al servizio del cammino, per cui se è lecito dire che "appartiene alla parrocchia" diventa lecito dire che "appartiene al cammino neocatecumenale". Ma in realtà è meglio dire che appartiene alla Diocesi (o all'Istituto di Vita Consacrata, o alla SVAP, o alla prelatura).

  4. #4
    Fedelissimo di CR L'avatar di Giorgio1122
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    Citazione Originariamente Scritto da cobsvilla Visualizza Messaggio
    Non conosco lo status giuridico dei Cammino neocatecumanale; ma mi sembra che sia un semplice "movimento" e dunque un soggetto che non può "incardinare" diaconi (o presbiteri). Ma non ne sono sicuro.
    Ti ringrazio per il tuo internvento.

    Io conosco sia lo status giuridco del Cammino neocatecumenale sia la Formazione Cristiana che impartiscono, per questo ho risposto seccamente.

    Alla domanda?
    Può un laico (catechista) affermare che il Diacono è Diacono della Chiesa di Dio e della Parrocchia e non del Cammino Neocatecumenale?

    Rispondo con sicurezza:
    il Diacono è Diacono della Chiesa di Dio e della Parrocchia e se in quella parrocchia c'è qualche comunità neocatecumenale è anche il loro diacono.
    Ma non esiste un Diacono neocatecumenale.

    Le vocazione che nascono a chi aderisce a questa formazione Cristiana appartine alla Chiesa di Cristo, quindi per il diacono segue questa semplice regola:
    L'ordinazione dei diaconi - « per il servizio »

    1569 « In un grado inferiore della gerarchia stanno i diaconi, ai quali sono imposte le mani "non per il sacerdozio, ma per il servizio" ». 191 Per l'ordinazione al diaconato soltanto il Vescovo impone le mani, significando così che il diacono è legato in modo speciale al Vescovo nei compiti della sua « diaconia ».

    1570 I diaconi partecipano in una maniera particolare alla missione e alla grazia di Cristo. 193 Il sacramento dell'Ordine imprime in loro un sigillo (« carattere ») che nulla può cancellare e che li configura a Cristo, il quale si è fatto « diacono », cioè servo di tutti. 194 Compete ai diaconi, tra l'altro, assistere il Vescovo e i presbiteri nella celebrazione dei divini misteri, soprattutto dell'Eucaristia, distribuirla, assistere e benedire il Matrimonio, proclamare il Vangelo e predicare, presiedere ai funerali e dedicarsi ai vari servizi della carità. 195

    1571 Dopo il Concilio Vaticano II la Chiesa latina ha ripristinato il diaconato « come un grado proprio e permanente della gerarchia », 196 mentre le Chiese d'Oriente lo avevano sempre conservato. Il diaconato permanente, che può essere conferito a uomini sposati, costituisce un importante arricchimento per la missione della Chiesa. In realtà, è conveniente e utile che gli uomini che nella Chiesa adempiono un ministero veramente diaconale, sia nella vita liturgica e pastorale, sia nelle opere sociali e caritative « siano fortificati per mezzo dell'imposizione delle mani, trasmessa dal tempo degli Apostoli, e siano più strettamente uniti all'altare, per poter esplicare più fruttuosamente il loro ministero con l'aiuto della grazia sacramentale del diaconato ». 197
    (CCC)

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