Lo Staff del Forum dichiara la propria fedeltà al Magistero. Se, per qualche svista o disattenzione, dovessimo incorrere in qualche errore o inesattezza, accettiamo fin da ora, con filiale ubbidienza, quanto la Santa Chiesa giudica e insegna. Le affermazioni dei singoli forumisti non rappresentano in alcun modo la posizione del forum, e quindi dello Staff, che ospita tutti gli interventi non esplicitamente contrari al Regolamento di CR (dalla Magna Charta). O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.
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Discussione: Inni della «Liturgia Horarum» - 2. Proprium de Sanctis & Communia

  1. #51
    CierRino
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    María, virgo régia

    Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio, ai Vespri
    Autore: anonimo del XII-XIII secolo
    Metro: dimetro giambico. ˘ˉ˘ˉ|˘ˉ˘ˉ

    María, virgo régia,
    sponsa regis et fília,
    te Dei sapiéntia
    elégit ante sæcula.

    Puélla carens mácula,
    Dei domus ebúrnea,
    te dedicávit cælitus
    missus ab eo Spíritus.

    Caritátis signáculum,
    totíus boni spéculum,
    auróra veri lúminis,
    arca divíni séminis,

    In domo summi príncipis
    tu áffluis delíciis;
    virga Iesse florígera,
    repléris Dei grátia.

    O margaríta cándida
    et stella mundi spléndida,
    fac puris esse móribus
    nos vera templa Spíritus.

    Sit Trinitáti glória,
    o Virgo nobilíssima,
    quæ te suórum múnerum
    thesáurum dat magníficum. Amen.
    _____________

    1. Maria, vergine regale, sposa e figlia del re, ti ha eletto la sapienza di Dio prima dei secoli.
    2. Sposa senza macchia, casa eburnea di Dio, ti consacrò lo Spirito, inviato dal cielo da Lui [Dio].
    3. Sigillo di carità, specchio di ogni bene, aurora della vera luce, arca del seme divino,
    4. nella casa del sommo principe tu abbondi di delizie; virgulto di Iesse destinato a dar fiore, sei riempita della grazia di Dio.
    5. O perla candida e splendida stella del mondo, fa’ che noi siamo veri templi dello Spirito, di condotta onesta.
    6. O Vergine nobilissima, sia gloria alla Trinità, la quale ti dona il tesoro dei suoi magnifici doni. Amen.
    Ultima modifica di anacleto; 07-10-2009 alle 13:51

  2. #52
    CierRino
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    Captátor olim píscium

    Sant'Andrea, apostolo, alle Lodi mattutine
    Autore: San Pier Damiani
    Metro: dimetro giambico. ˘ˉ˘ˉ|˘ˉ˘ˉ

    Captátor olim píscium,
    iam nunc piscátor hóminum,
    tuis, Andréa, rétibus
    mundi nos rape flúctibus.

    Germánus Petri córpore
    nec mortis dispar órdine;
    quos una caro génuit,
    crux cælo fratres édidit.

    O germen venerábile,
    o par coróna glóriæ!
    Ecclésiæ patres pii
    crucis sunt æque fílii.

    Ad Iesum fratri prævius
    indéxque vitæ strénuus,
    et nobis esto míseris
    beáti dux itíneris.

    Fratris comes egrégius,
    Ecclésias impénsius
    da caritáte exércitas
    pastóri Petro súbditas.

    Vir Christo dilectíssime,
    amóre fac nos cúrrere,
    ut læti adépti pátriam
    Deo canámus glóriam. Amen.
    _____________

    1. Un tempo prendevi di pesci, oramai sei fatto pescatore di uomini: Andrea, sottraici alle onde del mondo con le tue reti.
    2. Fratello di Pietro quanto al corpo, non sei diverso quanto al genere di morte: una croce consegno al cielo i fratelli che una sola carne generò.
    3. O stirpe venerabile, o pari corona di gloria! I pii padri della Chiesa, sono egualmente figli della croce.
    4. Precursore del fratello [nell’andare] a Gesù, e risoluto indicatore della [vera] vita, sii anche per noi miseri una guida sulla via beata.
    5. Egregio compagno del fratello, òccupati con sempre più ardore di carità delle Chiese sottoposte al pastore Pietro.
    6. Uomo amatissimo da Cristo, fa’ che noi corriamo con amore, perché ottenuta la patria con letizia cantiamo la gloria di Dio. Amen.
    Ultima modifica di anacleto; 08-11-2009 alle 20:16

  3. #53
    CierRino
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    Fortem piúmque præsulem

    Sant'Ambrogio, vescovo, alle Lodi mattutine
    Autore: Amalteo (XVI secolo)
    Metro: dimetro giambico. ˘ˉ˘ˉ|˘ˉ˘ˉ

    Fortem piúmque præsulem
    canámus omnes, túrbidas
    qui fluctuántis sæculi
    terris procéllas éxpulit.

    Non sceptra concússus timet,
    non imperántem féminam,
    templóque, clausis póstibus,
    arcet cruéntum cæsarem.

    Arcána sacræ páginæ
    altus magíster éxplicat;
    divína pandens dógmata,
    mira nitet facúndia.

    Fide ciénte spíritum,
    præclára fundit cármina;
    fide coæquans mártyres,
    depréndit artus mártyrum.

    Iam nunc furéntem tártari
    lupum flagéllo súbmove;
    sciéntiæ nos lúmine
    fove, tuére iúgiter.

    Sit Trinitáti glória,
    quam, te rogánte próspere,
    hymnis in aula cælica
    laudémus usque in sæculum. Amen.
    _____________

    1. [Su] cantiamo tutti il vescovo forte e pio, che allontanò dalle terre le tempeste di un’epoca fluttuante.
    2. Scosso, non teme i potenti, né una donna che governa, e respinge un imperatore sanguinario dal tempio, chiudendo le porte.
    3. Profondo maestro, scioglie gli arcani dei sacri testi; nello spiegare i divini dogmi, brilla di mirabile eloquenza.
    4. Mosso dalla fede nello spirito, produsse splendidi inni; eguagliando i martiri nella fede, raccolse le reliquie [letteralmente: i corpi] dei martiri.
    5. Ora, dunque, scaccia con una sfrerza il lupo furioso dell’inferno; confortaci con il lume della conoscenza e proteggici sempre.
    6. Sia gloria alla Trinità: al tuo felice invito, lodiamoLa con inni nel palazzo celeste, per sempre nei secoli. Amen.
    Ultima modifica di anacleto; 06-08-2009 alle 22:44

  4. #54
    CierRino
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    Præclára custos vírginum

    Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, ai Primi e ai Secondi Vespri
    Autore: anonimo del XVIII secolo
    Metro: dimetro giambico. ˘ˉ˘ˉ|˘ˉ˘ˉ

    Præclára custos vírginum
    Deíque mater ínnuba,
    cæléstis aulæ iánua,
    spes nostra, cæli gáudium;

    Inter rubéta lílium,
    colúmba formosíssima,
    e stirpe virga gérminans
    nostro medélam vúlneri;

    Turris dracóni impérvia,
    amíca stella náufragis,
    defénde nos a fráudibus
    tuáque luce dírige.

    Erróris umbras díscute,
    syrtes dolósas ámove,
    fluctus tot inter, déviis
    tutam reclúde sémitam.

    Quæ labe nostræ oríginis
    intácta splendes única,
    serpéntis artes æmuli
    elúde vindex ínclita.

    Patri sit et Paráclito
    tuóque Nato glória,
    qui sanctitátis únicæ
    te munerárunt grátia. Amen.
    _____________

    1. Illustre custode delle vergini, e madre intatta, porta del palazzo celeste, speranza nostra, gioia del cielo;
    2. giglio tra le spine, colomba di belle forme, virgulto che esce dal ceppo come farmaco alla nostra ferita;
    3. torre inaccessibile al serpente, stella benevola verso i nàufragi, difendici dagli inganni e orientaci con la tua luce.
    4. Dissipa le ombre dell’errore, rimuovi le infide sabbie mobili, tra tanti flutti, rivela un sentiero sicuro a chi è fuori strada.
    5. [Tu] che risplendi unica del nostro genere [umano] non toccata dal peccato, quale illustre vendicatrice, eludi le arti del serpente ingannatore.
    6. Sia gloria al Padre e al Paraclito e al tuo Figlio, che ti hanno donato la grazia di una santità unica. Amen.
    Ultima modifica di anacleto; 07-10-2009 alle 13:52

  5. #55
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    Te dícimus præcónio

    Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, all'Ufficio delle Letture
    Autore: papa Leone XIII (?)
    Metro: dimetro giambico. ˘ˉ˘ˉ|˘ˉ˘ˉ

    Te dícimus præcónio,
    mater Dei puríssima;
    nostris benígna láudibus
    tuam repénde grátiam.

    Sontes Adámi pósteri,
    infécta proles gígnimur;
    labis patérnæ néscia
    tu sola, Virgo, créderis.

    Caput dracónis ínvidi
    tu cónteris vestígio,
    gerísque sola glóriam
    intaminátæ oríginis.

    Nostræ decus propáginis,
    quæ tollis Evæ oppróbrium,
    tu nos tuére súpplices,
    tu nos labántes érige.

    Serpéntis antíqui potens
    astus retúnde et ímpetus,
    ut cælitum perénnibus
    per te fruámur gáudiis.

    Patri sit et Paráclito
    tuóque Nato glória,
    qui sanctitátis únicæ
    te munerárunt grátia. Amen.
    _____________

    1. Ti cantiamo l’elogio, o madre di Dio purissima; contraccambia le nostre lodi con la tua grazia.
    2. Peccatori, posteri di Adamo, nasciamo prole infetta; soltanto di te, o Vergine, si crede che sia ignara della colpa del padre [Adamo].
    3. Tu, con il [tuo] piede, calpesti il capo del serpente invidioso e soltanto tu porti con te la gloria di un’icontaminata origine.
    4. Onore della nostra stirpe, che togli la vergogna di Eva, tu proteggi noi supplici, tu innalza noi che vacilliamo.
    5. Potente, respingi le astuzie e gli attacchi del serpente antico, perché, attraverso di te, godiamo delle perenni gioie dei celesti.
    6. Sia gloria al Padre e al Paraclito e al tuo Figlio, che ti hanno donato la grazia di una santità unica. Amen.
    Ultima modifica di anacleto; 06-08-2009 alle 22:45

  6. #56
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    In plausu grati cárminis

    Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, alle Lodi mattutine
    Autore: anonimo del XV secolo
    Metro: dimetro giambico. ˘ˉ˘ˉ|˘ˉ˘ˉ

    In plausu grati cárminis
    adsit nova lætítia,
    dum Dei matris Vírginis
    sumit vita princípia.

    María, mundi glória,
    lucis ætérnæ fília,
    te præservávit Fílius
    ab omni labe pénitus.

    Originális mácula
    cuncta respérsit sæcula;
    sola post Natum vítiis
    numquam contácta díceris.

    Caput serpéntis cálidi
    tuo pede contéritur;
    fastus gigántis pérfidi
    David funda devíncitur.

    Colúmba mitis, húmilis,
    fers, carens felle críminis,
    signum Dei cleméntiæ,
    ramum viréntis grátiæ.

    Patri sit et Paráclito
    tuóque Nato glória,
    qui sanctitátis únicæ
    te munerárunt grátia. Amen.
    _____________

    1. Ci sia una nuova letizia nella lode di un nuovo canto, mentre la vita della Vergine madre di Dio inizia.
    2. Maria, gloria del mondo, figlia d’eterna luce, il Figlio ti preservò da ogni colpa nel profondo.
    3. La macchia originale ha asperso ogni generazione; soltanto di te, oltre che del Figlio, si dice che sia stata mai toccata da peccati.
    4. Dal tuo piede è schiacciato il capo del serpente temerario; con la fionda di Davide è vinta la superbia del perfido gigante.
    5. Colomba mite, umile, [tu] che sei senza la malizia del peccato, porti un ramo verdeggiante di grazia, quale segno della clemenza di Dio.
    6. Sia gloria al Padre e al Paraclito e al tuo Figlio, che ti hanno donato la grazia di una santità unica. Amen.
    Ultima modifica di anacleto; 08-11-2009 alle 20:18

  7. #57
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    Festum celébre mártyris

    Santo Stefano, protomartire, all'Ufficio delle letture
    Autore: anonimo del XIII secolo (?)
    Metro: dimetro giambico. ˘ˉ˘ˉ|˘ˉ˘ˉ


    Festum celébre mártyris
    digne colámus Stéphani,
    qui primus in certámine
    palma nitet victóriæ.

    Martyr fidélis, cómminus
    falsis renítens téstibus,
    Iesu vidébat glóriam,
    stantis Patris ad déxteram.

    Nunc te precámur, ínclite,
    succúrre, martyr, cóncite;
    nobis rogátus ímpetra
    cæli ut patéscat régia.

    Lotus cruóris flúmine,
    splendéscis alto lúmine;
    nostri memor nunc súpplica
    tecum fruámur glória.

    Præstet favens hæc múnera
    natus Puer de Vírgine,
    cum Patre et almo Spíritu
    regnans per omne sæculum. Amen.
    _____________

    1. Su, celebriamo degnamente la festa solenne del martire Stefano, che primo brilla per la palma di vittoria [conseguita] nel combattimento.
    2. Martire fedele, resistendo davanti a testimoni falsi, vedeva la gloria di Gesù, che sta alla destra del Padre.
    3. Ora ti preghiamo, illustre, vieni presto in soccorso, o martire; supplicato ottieni che ci si spalanchi la reggia del cielo.
    4. Loto di un fiume di sangue, risplendi di grande luce; memore di noi, ora implora che godiamo con te della gloria.
    5. Ben disposto, ci conceda questi doni il Figlio nato dalla Vergine, il quale regna per tutti i secoli, con il Padre e lo Spirito Santo. Amen.
    Ultima modifica di anacleto; 07-10-2009 alle 13:53

  8. #58
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    Christus est vita véniens in orbem

    Santo Stefano, protomartire, alle Lodi mattutine
    Autore: anonimo del IX secolo
    Metro: strofe saffica. ˉ˘ˉx|ˉ˘˘ˉ|˘ˉx (3 volte); ˉ˘˘|ˉˉ (1 volta)

    Christus est vita véniens in orbem,
    qui ferens vulnus removénsque mortem,
    ad Patris dextram repeténdo, regnat
    sede supérna.

    Hunc sequens primus Stéphanus miníster
    sortis illátæ título est decórus,
    quam dedit spirans Dómini benígnus
    Spíritus illi.

    Sáxeo nimbo lapidátus instat,
    sústinet mortis rábiem profánam,
    hóstibus quærit véniam misértus
    péctore grato.

    Quæsumus flentes, benedícte prime
    martyr et civis sociáte iustis:
    cælitus, claræ regiónis heres,
    mitte favóres.

    Glóriæ laudes Tríadi beátæ
    mártyrum læti cómites canámus,
    quæ dedit primas Stéphano ex agóne
    ferre corónas. Amen.
    _____________

    1. Cristo è la vita che viene nel mondo; egli, sopportando la passione e rimuovendo la morte, con suo ritorno alla destra del Padre, regna nella dimora celeste.
    2. Primo a seguirlo, il diacono [letteralmente: il ministro] Stefano è degno della gloria della sorte ricevuta, che lo [stesso] Spirito del Signore, benigno, soffiando [in lui] gli diede.
    3. Lapidato, sopporta una pioggia di sassi, affronta il furore sacrilego della morte, provando pietà, chiede di buon grado il perdono per i nemici.
    4. Piangendo ti preghiamo, benedetto primo martire e concittadino in compagnia dei giusti: dal cielo manda i [tuoi] favori, o erede del regno luminoso.
    5. In lieta compagnia dei martiri, cantiamo lodi di gloria alla Trinità beata, che concesse a Stefano di portare le prime corone della passione [= del martirio]. Amen.
    Ultima modifica di anacleto; 07-10-2009 alle 13:53

  9. #59
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    Vírginis virgo veneránde custos

    San Giovanni, apostolo ed evangelista, all'Ufficio delle letture
    Autore: San Pier Damiani
    Metro: strofe saffica. ˉ˘ˉx|ˉ˘˘ˉ|˘ˉx (3 volte); ˉ˘˘|ˉˉ (1 volta)


    Vírginis virgo veneránde custos,
    præco qui Verbi cóleris fidélis,
    terge servórum fácinus tuórum,
    sancte Ioánnes.

    Fonte prorúmpens flúvius perénni
    curris, aréntis satiátor orbis;
    hausit ex pleno, modo quod propínat,
    péctore pectus.

    Tu, decus mundi iubar atque cæli,
    ímpetra nostris véniam ruínis;
    da sacraméntum penetráre summum,
    quod docuísti.

    Patris arcánum speculándo Verbum
    grátiam fundis fídei per orbem;
    nos ad ætérnam spéciem fruéndam,
    dux bone, transfer.

    Sit decus summo sine fine Christo,
    sancta quem virgo génuit María,
    qui Patri compar Flaminíque Sancto
    regnat in ævum. Amen.
    _____________

    1. Vergine venerando custode della Vergine, onorato come araldo fedele del Verbo, lava il peccato dei tuoi servi, o San Giovanni.
    2. Scorri come fiume che sgorga da una fonte perenne, soddisfacendo il mondo assetato; il [tuo] petto ha attinto dall’abbondante petto tutto quanto [quest’ultimo] offre.
    3. Tu, onore del mondo e splendore del cielo, ottienici il perdono dei peccati; concedici di penetrare il sommo sacramento, che hai raccontato.
    4. Esplorando il Verbo mistico del Padre, effondi la grazia della fede in [tutto] il mondo; o buona guida, conducici a godere dell’eterna visione [di Dio].
    5. Sia onore senza fine al sommo Cristo, che fu generato dalla santa Vergine Maria, [e] che regna in eterno, eguale al Padre e allo Spirito Santo. Amen.
    Ultima modifica di anacleto; 08-11-2009 alle 20:20

  10. #60
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    Cohors beáta Séraphim

    San Giovanni, apostolo ed evangelista, alle Lodi mattutine
    Autore: Carlo Rosa (XVIII sec.)
    Metro: dimetro giambico. ˘ˉ˘ˉ|˘ˉ˘ˉ

    Cohors beáta Séraphim
    quem Christus arcte díligit
    laudet, chorúsque cánticis
    noster resúltet æmulis.

    Hic discit, almus édocet
    hic unde Verbum pródeat,
    sinúmque matris ímpleat,
    sinum Patris non déserens.

    Felix Ioánnes, déligit
    et te Magíster próvidus,
    ut clara Thabor lúmina
    hortíque cernas tædia.

    Tu, raptus in sublímia,
    arcána cæli cónspicis,
    Agni sed et mystéria
    Ecclesiæque pércipis.

    O digne fili Vírgine,
    succéssor alti nóminis,
    nos adde Matri fílios,
    nos conde Christi in péctore.

    Verbo sit ingens glória,
    caro quod est et créditur,
    cum Patre et almo Spíritu
    in sempitérna sæcula. Amen.
    _____________

    1. La coorte beata dei Serafini lodi colui che Cristo ama profondamente e il nostro coro risuoni in canti simili.
    2. Questi impara, [e quindi] questi benigno insegna da dove sia generato il Verbo, di come abbia riempito il seno della madre, senza abbandonare il seno del Padre.
    3. Beato Giovanni, il provvido Maestro ti ha anche amato a tal punto, che tu hai visto i luminosi splendori del Tabor e i patimenti dell’orto [del Getsemani].
    4. Tu, rapito nelle altezze, contempli i segreti del cielo e comprendi i misteri dell’Agnello e della Chiesa.
    5. O figlio degno della Vergine, successore di un nome venerbile, aggiungici tra i figli della Madre, innestaci nel cuore di Cristo.
    6. Sia immensa gloria al Verbo, che è – e lo crediamo – carne, con il Padre e lo Spirito che dà vita, per i secoli eterni. Amen.
    Ultima modifica di anacleto; 08-11-2009 alle 21:26

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