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Discussione: Commenti a documenti, interventi e responsabilità extra-liturgiche di Ecclesia Dei

  1. #1
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    Commenti a documenti, interventi e responsabilità extra-liturgiche di Ecclesia Dei

    Segnalo l'apertura del sito ufficiale

    http://www.ecclesiadei-pontcommissio.org/

    Vi si possono trovare i documenti ufficiali relativi all'attività della Commissione, e anche alcune sessioni interessanti: "studi e commentari", "eventi", "informazione", "sussidi", "storia".
    Ultima modifica di Ambrosiano; 10-07-2018 alle 10:14
    "...per consegnare alla morte una goccia di splendore, di umanità, di verità..."

  2. #2
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    Segnalo un interessante documento, datato 24/10/2008

    Risposte del Cardinale Presidente
    della Pontificia Commissione “Ecclesia Dei” a certi quesiti
    "...per consegnare alla morte una goccia di splendore, di umanità, di verità..."

  3. #3
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    Il contenuto del documento era già stato reso noto, nella sostanza, da tempo.
    Ora assume una veste più articolata e ufficiale, visto che è riportato nel sito http://www.ecclesiadei-pontcommissio.org/ (sottola voce "documenti ufficiali").
    Viste tali indicazioni, espresse autorevolmente già nel 1986, si potrebbe ritenere (è un'ipotesi) che le ordinazioni episcopali illecite del 1988 abbiano rallentato e non agevolato il processo auspicato nel documento stesso.
    "...per consegnare alla morte una goccia di splendore, di umanità, di verità..."

  4. #4
    Saggio del Forum L'avatar di lucpip
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    Avendo letto il nuovo Motu proprio sulla Commissione Ecclesia Dei, noto che non si fa menzione delle competenze che questa aveva sull'interpretazione del M.P. "Summorum Pontificum". Vengono solo citate le nuove competenze in materia dottrinale che assumono un ruolo preminenente per in dialogo con la FSSPX.

    Come è da interpretarsi questa cosa?. Restano ugualmente di competenza dell'ecclesia dei? E chi se ne occuperà al suo interno? Mi sembra che sul punto ci saranno un po' di incomprensioni.

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da lucpip Visualizza Messaggio
    Avendo letto il nuovo Motu proprio sulla Commissione Ecclesia Dei, noto che non si fa menzione delle competenze che questa aveva sull'interpretazione del M.P. "Summorum Pontificum". Vengono solo citate le nuove competenze in materia dottrinale che assumono un ruolo preminenente per in dialogo con la FSSPX.

    Come è da interpretarsi questa cosa?. Restano ugualmente di competenza dell'ecclesia dei? E chi se ne occuperà al suo interno? Mi sembra che sul punto ci saranno un po' di incomprensioni.
    In effetti la questione non sembra molto chiara. Nel documento pontificio non viene fatto nessun accenno a questo argomento. Nel comunicato pubblicato dal Card. Levada, però, oltre alla spiegazione delle novità introdotte dal Santo Padre, c'è anche la frase La Pontificia Commissione Ecclesia Dei, mantiene l’attuale configurazione: si potrebbe supporre che le competenze proprie della Commissione non citate dal nuovo motu proprio vengano mantenute, ma si tratta di una mia interpretazione.

    Oltre alle problematiche relative all'applicazione del Summorum Pontificum, va ricordato anche che la Commissione Ecclesia Dei ha (aveva?) anche il compito di sovrintendere a quegli Istituti e Fraternità, in piena comunione con la Chiesa Cattolica, che hanno come rito proprio la forma straordinaria del Rito Romano (es.: Fraternità San Pietro, Istituto del Buon Pastore etc...)
    Oboedientia et Pax

  6. #6
    Saggio del Forum L'avatar di lucpip
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    In effetti la questione non sembra molto chiara. Nel documento pontificio non viene fatto nessun accenno a questo argomento. Nel comunicato pubblicato dal Card. Levada, però, oltre alla spiegazione delle novità introdotte dal Santo Padre, c'è anche la frase La Pontificia Commissione Ecclesia Dei, mantiene l’attuale configurazione: si potrebbe supporre che le competenze proprie della Commissione non citate dal nuovo motu proprio vengano mantenute, ma si tratta di una mia interpretazione.
    Ci ho pensato anche io, però con il termine configurazione sembra che si riferisca più alla struttura organizzativa che alle competenze. A dire il vero il nuovo M.P non ha abrogato nessuno dei precedenti, neanche implicitamente se non per la cancellazione del Vice-presidente. Però è indubbio che le competenze del vertice sono dottrinali e non "da culto divino". A meno che Don Pozzo, che non conosco, si occuperà più direttamente degli aspetti legati al Summorum e alla supervisione delle realtà legate all'antico messale, mentre il Card. Levada tratterà principalmente delle trattive con la FSSPX. Sono comunque congetture.

  7. #7
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    A dire il vero il nuovo M.P non ha abrogato nessuno dei precedenti, neanche implicitamente
    Vero. Consideriamo che il Papa, nel motu proprio Summorum Pontificum (articoli 11 e 12) aveva esplicitamente affidato alla Commissione Ecclesia Dei il mandato di vigilare sull'osservanza delle disposizioni emanate nel medesimo documento. Un eventuale passaggio di questo mandato ad altro organismo (ad esempio la Congr. per il Culto Divino) non potrebbe quindi avvenire sotto silenzio, ma si renderebbe necessaria un documento che modifichi i citati articoli del Summorum.
    Oboedientia et Pax

  8. #8
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    in ottemperanza all'avviso pubblicato in data odierna, i messaggi riguardanti le trattative con la Frat. San Pio X sono stati spostati nell'apposito thread.
    Oboedientia et Pax

  9. #9
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    Circa la questione delle competenze della commissione Ecclesia Dei dopo il motu proprio Ecclesiae Unitatem, mi pare utile riportare il parere di un Canonista tedesco (Padre Gero P. Weishaupt, Vicario Giudiziale della Diocesi di Hertogenbosch, in Olanda), pubblicato sul sito New Liturgical Movement:

    With the motu proprio "Ecclesiæ Unitatem", Ecclesia Dei has been incorporated into the Congregation for the Doctrine of the Faith and is thus no longer an independent Commission, immediately subject to the Pope. This does not mean however that Ecclesia Dei loses comeptences. It will continue to be responsible for implementing the motu proprio "Summorum Pontificum". A limitation of competence in this regard does not result from either "Summorum Pontificum" or "Ecclesiæ Unitatem". "Summorum Pontificum", on the contrary, even speaks of an extension of competences of the Commission.

    Only as far as the doctrinal dialogue with the Fraternity of St. Pius X is concerned (Ecclesiæ Unitatem, no. 5 reads: "... Quandoquidem quæstiones ... ad doctrinam spectant ...), the work of the Commission in the future will be carried out in close collaboration with the Congregation of the Faith, which has the ultimate responsibility. This transfer of competence clearly follows from no. 5 of the recent motu proprio Ecclesiæ Unitatem: ut Commissionis Eccleisæ Dei structura denuo componatur, dum cum Congregatione pro Doctrina Fidei arte nectitur. Insofar as this dialogue essentially concerns doctrine, the work of Ecclesia Dei is ordered towards the Congregation of the Faith. Thus the legislator, the Holy Father, himself indicates, that the dialogue with the Fraternity of St. Pius X does not primarily concern the liturgy, but doctrine. All the other tasks that do not affect this dialogue, continue to be autonomously in the hands of the Commission, with the possibility that issues strictly related to the liturgy might be resolved in collaboration with the Congregation for Divine Worship and the Discipline of the Sacraments. The recent appointment of a second undersecretary of this Congregation points in this direction.
    mia traduzione in italiano:

    Con il motu proprio Ecclesiae Unitatem, Ecclesia Dei è stata accorpata alla Congregazione per la Dottrina della Fede e pertanto non è più una Commissione indipendente, direttamente soggetta al Papa. Tuttavia ciò non significa che Ecclesia Dei abbia perso le sue competenze. Essa continuerà ad essere responsabile dell'applicazione del motu proprio Summorum Pontificum. Una limitazione delle competenze in questo campo non risulta né dal Summorum Ponticum né dall'Ecclesiae Unitatem. Anzi, il Summorum Pontificum parla anche di un'estensione delle competenze della Commissione.
    Solamente per quanto concerne il dialogo dottrinale con la Fraternità San Pio X (si legge al n. 5 dell'Ecclesiae Unitatem: "... Quandoquidem quæstiones ... ad doctrinam spectant ... "), in futuro il lavoro della Commissione sarà condotto in stretta collaborazione con la Congregazione per la Dottrina della Fede, che ne ha in ultimo la responsabilità. Il passaggio di competenze fa seguito chiaramente al n. 5 del recente motu proprio Ecclesiae Unitatem: ut Commissionis Eccleisæ Dei structura denuo componatur, dum cum Congregatione pro Doctrina Fidei arte nectitur. Dal momento che questo dialogo riguarda essenzialmente la dottrina, il lavoro dell'Ecclesia Dei sarà portato avanti con la Congregazione per la Dottrina della Fede. Del resto lo stesso legislatore, il Santo Padre, indica che il dialogo con la Fraternità di S. Pio X non riguarda in primo luogo la liturgia, ma la dottrina.
    Tutte le altre attività che non riguardano questo dialogo, continuano ad essere gestite autonomamente dalla Commissione, con la possibilità che gli argomenti strettamente legati alla liturgia possano essere trattati in collaborazione con la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. La recente nomina di un secondo sottosegretario di questa Congregazione punta in questa direzione.
    Ultima modifica di Vox Populi; 12-07-2009 alle 13:29
    Oboedientia et Pax

  10. #10
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    Posto in questa discussione, chiedendo eventualmente di spostarla in altra più appropriata se del caso, questo articolo (preso a sua volta da La Paix Liturgique) pubblicato oggi su www.rinascimentosacro.com, interessante perchè fa il punto sull'attività della Commissione e per alcune indicazioni sl potere del singolo prete in relazione al M.P.

    Focus sulla nuova Commissione Ecclesia Dei

    Domenica 20 settembre, Monsignor Pozzo, Segretario della Commissione Ecclesia Dei, celebrerà la Santa Messa in occasione dei due anni dall'entrata in vigore del Motu Proprio Summorum Pontificum. La cerimonia, secondo la forma straordinaria del rito latino, avrà luogo presso la parrocchia romana della Trinità dei Pellegrini, alle 10 e 30.

    Due anni dopo l´entrata in vigore del Motu Proprio Summorum Pontificum, la liberalizzazione della messa di sempre da parte del Santo Padre non sembra aver portato tutti i suoi frutti a causa di numerose reticenze da parte di alcuni vescovi. Competente - in virtù dell'articolo 12 del Motu Proprio - per far applicare la volontà pontificia ovunque la legittima domanda dei fedeli incontri il silenzio, il disprezzo o il rifiuto arbitrario, la Commissione Ecclesia Dei è stata completamente riorganizzata all'inizio dell'estate. Abbiamo chiesto al nostro corrispondente a Roma, Guillaume Ferluc, di darci qualche notizia a riguardo.

    PL: In seguito all'andata in pensione del Cardinal Castrillon Hoyos e all'accorpamento della Commissione Ecclesia Dei alla Congregazione per la Dottrina della Fede, può fare per noi un punto sulla nuova organizzazione della Commissione?

    GF: Innanzitutto si può certamente affermare che si tratta di una nuova Commissione. Oltre al pensionamento dal Cardinale Castrillon, la Commissione ha anche perduto il suo vicepresidente, Monsignor Perl, uomo di lunga esperienza, e il suo segretario aggiunto, Monsignor Marini, richiamato a Dio anzitempo. Privata dei suoi tre membri più importanti, la Commissione è di fatto entrata in una nuova era con la pubblicazione, a luglio, del Motu Proprio Ecclesiae Unitatem. Posta sotto l´autorità del Prefetto per la Congregazione della Dottrina della Fede, la Commissione è stata ormai integrata a questo importante dicastero. Essa è diretta, in effetti, dal suo nuovo segretario, Monsignor Guido Pozzo, egli stesso proveniente dai ranghi dell'ex Sant'Uffizio. Se non abbiamo ancora i dettagli della squadra che affiancherà Monsignor Pozzo - non c'è, per esempio, un interlocutore designato in modo chiaro per il mondo francofono - sappiamo però che la tregua estiva è stata molto breve per il personale della Commissione.
    Questa è stata spesso criticata per la sua lentezza o per i suoi silenzi, ma dobbiamo riconoscere che c'era davvero molto lavoro da svolgere.
    Non si può certo dimenticare una serie di interventi decisivi in particolare a favore degli altri riti latini (ambrosiano, domenicano, ecc) o relativi al rispetto integrale del messale del 1962.
    La Commissione Ecclesia Dei sembra oggi pronta a studiare i dossier che le sono stati fatti pervenire. Dalla fine di luglio è stata resa pubblica una lettera che risponde punto per punto alle interrogazioni di un fedele brasiliano e, inoltre, un amico di Paix Liturgique, che aveva scritto durante l´estate per chiedere un incontro, ha già ricevuto una risposta positiva da parte di Monsignor Pozzo.

    PL: Questi esempi sembrano in effetti indicare che la nuova Commissione non perderà tempo, il che è un buon segno visto il numero di dossier in attesa di risposta. Ma si possono trarre altre insegnamenti da queste esperienze?

    GF : Di quello con la Francia non ancora. Si dovrà aspettare che abbia luogo l´incontro a Roma. Di quello che riguarda il Brasile, invece si. Rivelato su internet (sul blog wdtprs.com), il suo contenuto è molto chiaro in quanto fa leva direttamente sugli articoli del MP Summorum Pontificum per ricordare che:
    - il sacerdote non ha bisogno di ottenere un'autorizzazione da parte del suo vescovo per celebrare secondo la forma straordinaria;
    - la valutazione della consistenza del "gruppo di fedeli" per la celebrazione della messa secondo il rito straordinario è soggetta soltanto al giudizio del sacerdote che ha ricevuto la richiesta;
    - non è necessaria alcuna verifica della conoscenza del latino da parte dei fedeli, in quanto è sufficiente l'utilizzo di un messale bilingue o anche semplicemente del foglio della messa.
    Certo, alle domande del fedele brasiliano riguardanti l'eventuale dovere del vescovo o del nunzio apostolico ad intervenire per far applicare il Motu Proprio, Monsignor Pozzo si contenta di rinviare alle disposizioni del testo e di ricordare l'obbedienza al Santo Padre. Una prudenza tutto sommato molto ecclesiastica, ma assolutamente legittima in assenza di documenti canonici a precisare le condizioni particolari di applicazione del Motu Proprio.

    PL: Lei ha citato il recente Motu Proprio Ecclesiae Unitatem da una parte destinato a fissare il quadro delle discussioni teologiche fra Roma e la Fraternità Sacerdotale San Pio X, ma che ha anche dato luogo all'accorpamento della Commissione Ecclesia Dei alla Congregazione per la Dottrina della Fede: in cosa sono cambiati i compiti propri della Commissione Ecclesia Dei, e, in particolare, cosa è cambiato nell'applicazione del Summorum Pontificum?

    GF: Di fatto in nulla, come ha sottolineato il cardinale francese, Mons. Ricard in un comunicato con il quale si ricorda che questa lettera apostolica concerne le sole questioni di ordine dottrinale; quelle di ordine liturgico e canonico sono invece regolate dal MP Summorum Pontificum. L'unico fatto degno di nota, a parte l'arrivo di Monsignor Pozzo, è l'aggregazione diretta dell'Ecclesia Dei alla Dottrina della Fede, uno dei più importanti dicasteri della Curia. Un rafforzamento del quale non possiamo che essere lieti.

    PL : Per concludere, se lei avesse un consiglio da dare a coloro che sono costretti a ricorrere ai servizi della Commissione? (*)

    GL: Per coloro che hanno potuto inviare un dossier nel passato io li inviterei semplicemente a riprendere immediatamente contatto con la Commissione per sapere se il loro caso è in corso di esame o no, e, in caso, a rispedire una breve lettera. Per gli altri, consiglierei di costituire un dossier dettagliato del loro caso e, una volta messi a punto i documenti, di fare una telefonata direttamente alla Commissione prima di spedirli per avvisare dell'invio.

    (*) In Francia, oggi, circa 350 gruppi di fedeli che hanno formalizzato una domanda di messa secondo il Motu Proprio si trovano di fronte il silenzio o il rifiuto non giustificato da parte del clero diocesano.

    Fonte La Paix Liturgique
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