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Discussione: Santuario della Madonna del Sangue di Re (Valle Vigezzo, Verbania)

  1. #11
    Fedelissimo di CR L'avatar di Anselmo
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    Lo stemma del Cardinale Giovanni Lajolo, Presidente del Governatorato della Città del Vaticano, ispirato alla tre rose tenute in mano dalla Madonna nell'affresco di Re.

    Il Cardinale Lajolo è stato ordinato sacerdote proprio presso il Santuario di Re il 29 aprile 1960 da Ugo Poletti, allora vescovo ausiliare di Novara.
    Initium sapientiae timor Domini
    Prima di parlare, pensa; dopo aver pensato, taci. (P.M.) A star zitti si fa sempre bella figura

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  2. #12
    Carolum
    visitatore
    Bella gita. Unisce fede e montagna. Ci si può andare anche con il pittoresco trenino.

  3. #13
    Fedelissimo di CR L'avatar di Anselmo
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    Museo del Santuario
    Museo del Santuario della Madonna del Sangue
    28856 RE - tel. 0324 97016 (Santuario)


    Il locale destinato a Museo si trova sopra la sacrestia dell’edificio religioso della Basilica della Madonna del Sangue, che costituisce, dal punto di vista devozionale, il polo attrattivo dell’intera Valle Vigezzo. Un tempo gli ex-voto coprivano completamente le pareti dell’antico Santuario, testimoniando le grazie ricevute e la grande devozione popolare. Nell’inventario di una vista pastorale del 1617 si contavano già “58 quadretti votivi mezzani” ed il numero è andato via via crescendo, nei secoli, tanto che oggi sono 465 le tavolette ex voto alle quali si aggiungono cuori, ricami e fotografie. Nel turbinoso fluire del tempo la Madonna di Re, da quel lontano 29 aprile 1494, è stata il costante punto di riferimento della devozione popolare vigezzina sia privata sia pubblica. Infatti nel 1798 quando i rivoluzionari che avevano invaso l’Ossola vennero sconfitti dalle truppe sarde, il Consiglio Generale della Valle decretò che il 23 aprile di ogni anno, la popolazione vigezzina si sarebbe recata in pellegrinaggio al Santuario per ringraziare la Vergine dello scampato pericolo ed ancora oggi questo voto si rinnova nella processione del lunedì di Pentecoste. Anche nel 1897 quando imperversava una terribile epidemia di difterite a Re e a Folsogno, la popolazione si affidò alla Madonna ed improvvisamente il contagio cessò. Riconoscenti le madri, con i loro ori, fecero predisporre un cuore d’oro che ancora oggi, nella seconda domenica di ottobre, viene portato in processione dai bambini dando vita alla festa dei “gugnitt”.

    Fonte: Associazione Musei dell'Ossola (amossola.it)
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  4. #14
    Fedelissimo di CR L'avatar di Anselmo
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    Giovedì 8 settembre 2011,

    Festa della Natività della Vergine Maria

    sarà celebrata una

    Santa Messa nella forma straordinaria del rito romano
    all'altare della Madonna del Sangue

    alle ore 10.


    Initium sapientiae timor Domini
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  5. #15
    Cronista Onoraria di CR L'avatar di marina83
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    Turismo religioso nella Diocesi di Novara

    SANTUARIO DI RE
    Madonna del Sangue
    VALLE VIGEZZO - NOVARA

    Lacrimazione dell'Immagine: martedì 29 aprile 1494


    Re deve la sua importanza alla prodigiosa effusione di sangue avvenuta nel 1494 sopra un affresco raffigurante una Madonna del latte. Geograficamente è situato nella Valle Vigezzo orientale in provincia di Novara a 7 chilometri dal confine con la Svizzera (Canton Ticino) a 710 metri di altitudine.
    Collocato sulla sponda sinistra del Melezzo orientale, deriva il suo nome dal dialetto "Ri" (torrente), mentre l’agglomerato più popoloso del paese è situato più in alto sul dorso della montagna con il nome di Folsogno.

    IL MIRACOLO DEL SANGUE

    Erano le ore 23 del 29 aprile del 1494. In quel tempo la giornata era divisa in 24 ore, dal tramonto al tramonto, finiva ed iniziava l'imbrunire. Era un martedì.
    Ciò che accadde non può ritenersi una leggenda, poiché e ben documentato in due pergamene autentiche di quell'epoca, firmate dai podestà della Valle, Daniele Crespi e Angelo Romano, e controfirmata, la prima, da quattro notai, i cui nomi figurano negli archivi comunali di alcuni paesi vigezzini.
    Un'ora prima del tramonto un certo Giovanni Zucono (soprannominato poi "Zuccone") assieme con l'amico Comolo giocava alla "piodella" sulla piazzetta antistante la chiesa del paese, dedicata a S. Maurizio.
    Il gioco consisteva nel porre sopra un bussolotto di legno o di sasso (il "mago") una moneta per ciascun giocatore.
    Viceversa chi colpendo il "mago" con la piodella (una scheggia di sasso rotondeggiante) "riusciva a spargere le monete intorno facendo sue quelle più vicine alla "piodella".
    Lo Zuccone, già noto per il suo carattere furioso, quella sera era perdente, "non sappiamo quanto denaro, ma a sufficienza per scatenare in lui la collera e l'irrazionalità che si nasconde in ognuno di noi quando ci sentiamo perseguitati dalla sfortuna".
    E lo Zuccone se la prende con la tranquilla immagine della Madonna che è li a pochi passi sotto il porticato della chiesa, dipinta sulla facciata, a destra della porta di entrata e che sembra non occuparsi delle disavventure dello Zuccone.





    Accecato dall'ira scaglia la "piodella" contro l'immagine e la colpisce in fronte. "Poltron, lo rimprovera il compagno Comolo, hai tratto alla Vergine Maria!". Lo Zuccone rientra in se stesso e preso da rimorso, si inginocchia davanti alla Madonna e chiede perdono.
    Poi, colti tutti due da una sensazione di paura; fuggono, Prima ancora dei segni prodigiosi che stanno per manifestarsi sulla sua immagine colpita in modo sacrilego, la Madonna ha già compiuto il primo miracolo nel cuore del suo aggressore.
    Nella notte, verso le 11, prima Giovanni di Minola di Re e poi Antonio Ardicio di Craveggia, passando davanti alla chiesa, notano un chiarore insolito sotto il porticato come se vi fosse una candela accesa.



    Anch'essi, presi da paura, si allontanano in fretta.
    Prima dell'alba il sagrestano Stefano di Gisla, mentre si accinge ad aprire la chiesa per il suono dell'Ave Maria, trova inginocchiata davanti all'immagine una donna vestita di bianco; crede di riconoscere una sua vicina di casa e la saluta senza ricevere risposta; ma non si accorge di cosa stà avvenendo sull'affresco.
    Esce quasi subito dalla chiesa e non trova più la donna. Sarà un vecchietto di nome Bartolomeo a scoprire per primo l'avvenimento prodigioso.
    Nel gesto devoto di toccare l'immagine della Madonna e di baciarsi la mano, s'accorge con stupore che è bagnata di sangue.
    Guarda la Madonna e vede che dalla ferita della testa esce un rigagnolo di sangue.
    Corre a chiamare il rettore della chiesa don Giacomo.
    Suonano le campane a distesa e la notizia si propaga di casa in casa, di paese in paese.
    La gente accorre e si accalca sotto il portico della chiesa con gli occhi fissi sull'immagine insanguinata implorando ad alta voce: "Misericordia, misericordia". "Pareva che la terra tremasse".
    Per tutto il giorno e la notte successiva molte persone rimangono sul luogo del miracolo a pregare con ceri accesi in mano.





    Dopo la mezzanotte il fiotto di sangue cresce e gocciola fino a terra emanando un profumo soave "impossibile a descriversi". Sul pavimento si tampona il sangue con "pannolini bianchi" che poi il parroco raccoglie in una tovaglia e ripone in un calice.
    L'effusione di sangue dura una ventina di giorni fino al 18 maggio in modo intermittente e sempre meno abbondante come da una ferita che a poco a poco si rimargina. Ad ogni emissione di sangue, si annuncia l'evento con il suono delle campane; al richiamo, il popolo accorre "di giorno e di notte".


    Il Santuario





    Nei cento anni successivi al miracolo non fu possibile costruire quel" maestoso tempio", cui si fa cenno nella pergamena del Crespi, a causa delle tristissime vicende politiche ed altre calamità, previste nella pergamena del Romano.
    Già sette anni prima del miracolo la Valle che apparteneva al Ducato degli Sforza dato in feudo ai Borromei, era stata saccheggiata e depredata dai Vallesani e per tutto il secolo XVI risentirà del passaggio nell'Ossola degli eserciti francesi e spagnoli e dei tentativi insurrezionali di scacciare lo straniero; e subirà, oltre le vessazioni militari, anche quelle fiscali imposte dai padroni di turno, in particolare dagli spagnoli.
    Inoltre dal 1513 al 1530 per ben cinque volte il flagello della peste decimò le popolazioni.
    Alla fine del XVI secolo si aggiunse la piaga del brigantaggio. Solo nel 1596 il venerabile Bescapè, vescovo di Novara, nella sua prima visita pastorale, dà un impulso decisivo al culto della Madonna del Sangue.







    Decreta delle disposizioni severe relative alla custodia dell'immagine e delle reliquie del sangue; con una lettera invita i Vicari foranei della diocesi a far conoscere e venerare la Madonna di Re; e sollecita la costruzione di un tempio degno del miracolo.
    Nel '700 viene costruito attorno all'affresco del miracolo il pregevole altare di marmo intarsiato con balaustra semicircolare, proveniente dalla scuola lombarda.
    L'altare è stato concepito come nicchia per incorniciare l'affresco e come trono della Madonna per tributarle quel debito di onore e di amore quale Madre di Dio e Madre della divina Grazia.
    Due angeli di marmo bianco stanno in adorazione ai fianchi dell'affresco, mentre sulla cuspide dell'altare sei angioletti in composizione ovale sorreggono alla sommità una corona per la regina del cielo e della terra.
    Vi ritorna nel 1603 ma trova le cose come le aveva lasciate e richiede che si faccia almeno un "vestibolo" attorno all'immagine del miracolo.







    Nella terza visita del 1609 in una breve relazione manifesta la sua "consolazione" nel vedere che "la fabbrica di questa chiesa della Vergine faccia progressi grandi".
    Nel 1627 in Vescovo Volpi può consacrare e inaugurare il Santuario di stile corinzio ad una sola navata.
    La parte più ardita del tempio è sicuramente la cupola; si presenta maestosa, sormontata da quattro vigili torri, agli occhi stupiti dei turisti che si affacciano, d'improvviso, al grandioso spettacolo, provenienti delle Centovalli Svizzere e dal versante italiano. Si eleva nel cielo con spettacolare maestoso ardimento fino all'altezza di 51 metri.
    E' indubbiamente un pregevole lavoro di architettura che crea una nota di particolare eleganza nel complesso armonioso della costruzione.
    L'immagine della Madonna di Re raffigura con uno stile romanico bizantineggiante una delle Madonne del latte, assai diffuse nel periodo tra il XIII e il XIV secolo.
    Seduta in trono con Gesù Bambino benedicente sulle ginocchia, la Madonna è rappresentata nella sua funzione di madre-nutrice del Figlio di Dio, nella mano destra ostenta tre rose, il "fiore delle vergini" e il simbolo del Rosario.
    Ai piedi dell'immagine un cartiglio annunzia il significato teologico della missione di Maria: "In gremio Matris sedet sapientia Patris" ("In grembo alla Madre stà la sapienza del Padre"), espressione tipica dei Padri della Chiesa, non estranea alla cultura classica pagana.
    La devozione popolare vedeva anche nel seno della Vergine un segno di protezione e di buon auspicio rivolto alle puerpere in tempi in cui non si trovavano "succedanei al latte materno".
    Il pittore della Madonna di Re è anonimo non avendo lasciato la firma né su questo affresco né su altre opere da lui dipinte con uguali caratteristiche sia in Ossola che fuori.
    A preferenza di pittori celebri, è stato scelto dalla Provvidenza a "creare" un'immagine che sarà strumento di grazia e avrà larga diffusione in Italia e all'estero. Soprattutto nelle case della Valle Vigezzo, della Valle Cannobina, del Lago Maggiore e del Canton Ticino l'Immagine della Madonna del Sangue ha un posto di onore; inoltre la sua figura con la stimmate inconfondibile del sangue appare dipinta dovunque sui muri esterni delle abitazioni e sulle umili casere degli alpeggi.
    Grazie all'emigrazione vigezzina prevalentemente di spazzacamini, peltrai, rivenditori ambulanti, pittori e gioiellieri, l'immagine della Madonna del Sangue è giunta nei vari cantini svizzeri, nel Tirolo, in Ungheria, in Austria, in Cecoslovacchia e fino alle Americhe.
    A S. Paolo di Appiano (Tirolo) nel 1875 è stato eretto un Santuario dedicato alla Madonna di Re; presso Ginevra in una cappella a Perlj la Madonna del Sangue è stata riprodotta in una grande vetrata di Alexandre Cingria; così pure sulla porta di legno del tabernacolo della chiesa di Semsales in una scultura policroma, opera di Marcel Feuillat.
    In Ungheria esistono due santuari dedicati alla Madonna del Sangue: uno a Budapest e l'altro a Gorcsonj.


    LE RELIQUIE DEL SANGUE





    Il sangue miracoloso sparso dalla fronte della Madonna è il tesoro più prezioso del santuario. Una piccola quantità del sangue miracoloso è contenuta in una minuscola ampolla di cristallo chiusa da un tappo di vetro e sospesa ad una catenella d’oro. Il sangue recuperato si presenta sotto forma di piccoli cristalli di varia grandezza, di colore gialliccio e rosso cupo.

    L’ampolla è racchiusa in un calice di vetro assieme con una pezzuola di color avorio scuro e un frammento di seta contenente un batuffolo di mussolina color grigiastro. La seta è cosparsa di chiazze color rosso cupo. Ci sono altri due frammenti di seta dal colore rosso scarlatto e un frammento di tela greggia dalla forma di fettuccia, cui aderiscono frammenti di carta argentata. Il calice è chiuso da un coperchietto metallico con quattro sigilli. Il più piccolo è indecifrabile. Potrebbe risalire alla prima ricognizione della reliquia del 1628 eseguita dal vescovo Volpi. Un secondo sigillo è del vescovo Eula e si riferisce ad una probabile ricognizione da collocare nel decennio del suo episcopato tra il 1876 e il 1886. Il terzo del vescovo Ossola risale al 1948, anno in cui il vescovo francescano prelevò un frammento di stoffa intrisa del sangue miracoloso per esporlo in un piccolo ostensorio che accompagnò la statua della Madonna Pellegrina in tutte le Parrocchie della diocesi di Novara. Serve ora per dare la benedizione col sangue miracoloso ai pellegrini che giungono in santuario.

    L’ultima ricognizione è dell’ottobre 1962 per iniziativa dell’Arcivescovo Gramigni. Le preziose reliquie sono custodite in un tabernacolo sul retro dell’altare della Madonna in un reliquiario portatile inaugurato il 5 agosto del 1928, modellato sul disegno del nuovo tempio.

    Le tracce del sangue sull’immagine del miracolo sono quasi scomparse; si possono individuare solo con strumenti ottici. Una indagine scientifica sia sull’affresco sia sulle reliquie del sangue è stata eseguita dal prof. Judica Cordiglia di Torino nel 1962. Il contenuto dell’ampolla ha fatto riscontrare lo spettro inconfondibile dei componenti del sangue; e le stoffe sono risultate tessuti dell’epoca del miracolo; mentre l’esame radiografico della testa della Madonna ha messo in evidenza la frattura della parte frontale causata dallo spigolo di un corpo contundente di forma piatta (la piodella).

    L’indagine del Cordoglia ha pure evidenziato un particolare sorprendente sfuggito ai testimoni oculari al tempo dell’effusione: la colata di sangue, anziché scorrere sulla parete liscia dell’affresco, avrebbe percorso il volto della Madonna e del Bambino come se fossero due persone reali.




    Il santuario è affidato ai Padri Oblati Diocesani

    Orario delle Sante Messe festive: 9.00 - 10.00 - 11.00 - 16.00
    Nella Cripta è possibile confessarsi.

    Accanto al Santuario sorge l’Hotel Casa Barbieri” (gestione diocesana)
    tel. 0324/97019 - 97114 fax 0324/97297




    Un video con delle immaginimolto belle del Santuario
    [YOUTUBE]NMc-R-yp2VE[/YOUTUBE]

    Fonti: http://www.comune.re.vb.it/Santuario
    http://www.mariadinazareth.it/Immagini%20lacrimazioni/re.htm
    http://www.youtube.com/watch?v=NMc-R-yp2VE

  6. #16
    Laus Gloriae L'avatar di Sofia
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    Citazione Originariamente Scritto da marina83 Visualizza Messaggio
    SANTUARIO DI RE
    Madonna del Sangue
    VALLE VIGEZZO - NOVARA
    Ti ringrazio per il tuo intervento!
    Se hai notizie di iniziative o celebrazioni particolari sarebbe bello se potessi tenerci aggiornati! Grazie
    Volo quidquid vis,
    volo quia vis,
    volo quomodo vis,
    volo quamdiu vis.

    Voglio tutto ciò che vuoi Tu, perchè lo vuoi Tu, nel modo in cui lo vuoi Tu, fino a quando lo vuoi Tu.
    (dalla "Preghiera universale" attribuita a Clemente XI)

  7. #17
    Cronista Onoraria di CR L'avatar di marina83
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    Grazie Sofia!
    Ho intenzione di descrivere un pò i Santuari della mia zona!

  8. #18
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    Oggi - 24 luglio - al Santuario di Re sono arrivati ben 140 frati cappuccini per la convocazione fraterna nazionale dei postnovizi e studenti cappuccini italiani. Oggi messa alle 17, mercoledì giornata di studio. Partiranno sabato domattina!

  9. #19
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    Molto bello! lo consiglio a tutti.

  10. #20
    Azzurrina
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    Ho visitato questo santuario circa una decina di anni fa e conservo un ricordo bellissimo

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