Nel link che mi hai dato per il primo anno c'è "Lingua Latina per se illustrata, pars prima, Familia Romana" e poi ci sono 3 volumi dell'edizione modulare link: http://www.vivariumnovum.it/lingualatina.htm
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Nel link che mi hai dato per il primo anno c'è "Lingua Latina per se illustrata, pars prima, Familia Romana" e poi ci sono 3 volumi dell'edizione modulare link: http://www.vivariumnovum.it/lingualatina.htm
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I tre volumi dell'edizione modulare (orribile e bolso gergo didattichese, cui l'editore si è dovuto piegare obtorto collo perché così va la moda), più il fascicolo Colloquia personarum, si trovano riuniti tutti assieme nell'unico volume dal titolo Latine disco.
E' inutile dire che è meglio avere tutto in un solo libro piuttosto che sparso in tre. Almeno così la penso io.
Io quando ho iniziato avevo usato "Il mio primo libro di latino" di Vittorio Tantucci. Provalo se ti va....
@Tergestinus:
io sto finendo il liceo scientifico in cui ho fatto latino per tutti e cinque gli anni, però mi piacerebbe riprendere in mano un pò la materia anche perchè nel biennio ho avuto insegnanti incapaci che mi hanno creato diverse lacune.
Che libri della serie mi consiglieresti se volessi ripassare? perchè magari è inutile che me li procuri tutti se dopo i primi magari sono un pò inutili per uno che ha già una base...
Dipende da quali sono le lacune che lamenti, se lessicali o grammaticali.
Una strada percorribile potrebbe essere quella di procurarti il solo volume Familia Romana, senza il complemento Latine disco, e cominciare a leggerlo. I primi capitoli scorreranno veloci, ma a un certo momento potrà capitare che tu avverta il bisogno di soffermarti più a lungo sulle ricapitolazioni grammaticali in semplice latino che concludono ogni capitolo. Se ciò avviene verso la fine del libro non ci sono problemi, potrai passare direttamente a Roma aeterna; altrimenti, se le difficoltà si manifestano prima, allora ti converrà prendere pure Latine disco per consolidare le tue conoscenze con esposizioni grammaticali più articolate (in italiano) e con i molti esercizi in più.
Importante è comunque, prima di cominciare, capire nel profondo lo spirito del metodo. Perciò è essenziale per un autodidatta leggersi la Guida per il docente, scaricabile gratuitamente dal sito della casa editrice.
P. S. Anche l'ortografia italiana è un tantino claudicante...
Ultima modifica di Tergestinus; 23-05-2007 alle 18:27
Certo che sì. Dialoghi veri e propri con i miei attuali studenti ne propongo pochi, però molto spesso parlo loro in latino commentando la storia della familia oppure quando spiego la grammatica. Ma pure in altri contesti. Ormai loro trovano la cosa normale.
Con i precedenti studenti, quelli dello scientifico, avevo dedicato assai più tempo a queste cose. D'altra parte lì avevo 4 ore di 60 minuti, mentre ora ne ho 3 di 53 minuti.
Da studente di liceo classico il 3d mi appassiona.
Parlavo qualche mese fa con una ex professoressa di lettere antiche, ancora molto attiva, proprio del metodo di Oerberg.
Anche io subito lo trovavo molto affascinante, ma mi sono ricreduto. Parlando del latino (ovvero, lasciamo perdere il metodo Oerberg applicato al greco antico...), ci sono delle complicazioni:
- bisogna imparare un gran numero di vocaboli a memoria da subito, ergo serve un grande impegno, ergo una grande forza di volontà che spesso coincide con un maestro (severo)
- il latino non è una lingua viva. Mi spiego meglio: il latino classico non è vivo, e non va snaturato con troppe interpretazioni odierne. Il latino di oggi è il latino di oggi, ma uno non può dire di conoscere il latino (classico) se non studia gli schemi della classicità: una lingua non è solo grammatica pura. Il metodo in questione non si pone il problema, e studia il latino come fosse inglese o francese: sbagliato! così si studia solo una parte della lingua senza conoscerne la vera natura, e si applica questo surrogato a schemi mentali odierni non adatti a tale scopo.
- Non significa che il metodo sia da eliminare, no. Solo bisogna non farsi prendere troppo, a mio avviso, dall'entusiasmo iniziale e utilizzarlo come metodo che integra uno studio "tradizionale"
Perché si dovrebbe lasciar perdere il metodo Oerberg applicato al greco? Il testo Athenaze funziona ancor meglio di Lingua Latina per se illustrata.
I vocaboli s'imparano con facilità perché inseriti in un contesto. Questo è uno dei maggiori pregi del metodo Oerberg, l'affrancare gli studenti dalla schiavitù del vocabolario. Con il metodo tradizionale si davano da imparare liste di vocaboli tutti slegati tra di loro, accomunati soltanto dal fatto di appartenere alla stessa declinazione, coniugazione ecc. Quella sì che è una fatica improba, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: gli alunni semplicemente non conoscono il lessico latino. Posso fare decine di esempi di studenti di liceo scientifico che dopo 5 anni di latino ignorano ancora il valore di parole semplicissime quali vix, mox ecc. Che poi serva un grande impegno, questo è vero qualunque sia il metodo adoperato e qualunque sia la materia studiata. Su un piatto d'argento non ci vien servito nulla. E poi più che tante disquisizioni contano i fatti: i miei alunni non hanno problemi di lessico. Le parole proposte le assimilano tutte o quasi.
La seconda obiezione non mi è chiara e francamente mi sembra pure contraddittoria. Che il latino non sia solo grammatica è evidente, benché molti docenti non la pensino così. Ed è proprio per questo che ho abbracciato il metodo Oerberg: per non ridurre il latino a grammatica. Il latino, esattamente come l'inglese e il francese, è una lingua, cioè un mezzo con cui gli uomini hanno espresso per secoli il loro pensiero. E come tale deve essere studiata. Non si vede perché dovrebbe essere per forza insegnata con un metodo diverso da quello adoperato nelle altre lingue. E ancora una volta i fatti mi dan ragione: gli studenti escono dalle scuole conoscendo abbastanza bene le lingue moderne ma malissimo il latino, benché spesso le ore dedicate a quest'ultimo siano di più rispetto a quelle riservate alle lingue moderne. Perché?
Infine, il metodo Oerberg non può, non vuole e non deve essere adoperato come complemento del metodo tradizionale. Altrimenti sì che si crea il caos.
Difatti uno dei più grandi problemi che ho all'inizio del ginnasio è quello di reimpostare quegli alunni - talvolta sono pure la maggioranza - che hanno già studiato un po' di latino alle scuole medie. Anche perché arrivano al ginnasio con la presunzione di saper già molto.