Il regolamento non parla dell'uso delle maiuscole. Visto che fate i grammar nazi della lingua italiana, il modo corretto di scrivere Papa/papa (come Re/re, o Presidente/presidente) è quello che ho indicato io (appoggiandomi all'enciclopedia Treccani).
Se Poi Preferite Uno Stile Ampolloso E Scomodo, Per Pure Finalità Reverenziali, Allora È Un Altro Discorso.
Dato che, evidentemente, non avevi capito il senso del mio post, io non indicavo una persona nello specifico, ma mi riferivo ai "papi di turno", ossia a quelli in carica a seconda dei momenti storici.
Se invece avessi detto: "Il Papa questa mattina si è recato...", allora avresti ragione tu a chiedere la maiuscola.![]()
Dal regolamento:
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Esatto, potrebbero volerci anche molto meno di 40 anni. Nessuno sa come andranno le cose...possiamo solo avere speranze.
Non sono d'accordo però su questo giudizio tranchant sui Papi in generale, perché non é vero: Benedetto XVI non ha seguito il suo stile o ciò che gli piaceva, o almeno non principalmente questo; ha invece seguito ciò che é la tradizione liturgica romana. Proprio come ricorda Gabinus:
Il Santo Padre non voleva quindi seguire un proprio stile, ma fare qualcosa di molto più importante e significativo.
Ultima modifica di papalino; 24-02-2014 alle 22:07
Io penso che Benedetto XVI volesse "mettere d'accordo" il nuovo con l'antico, creando un sano equilibrio fra tradizione e contemporaneità.
Secondo me questo equilibrio gli era riuscito piuttosto bene: le celebrazioni papali erano bilanciate bene fra storia e modernità e c'era sempre uno studio alla base di determinate scelte stilistiche.
Per questo, anche secondo me Benedetto XVI non voleva "seguire il proprio stile", ma voleva effettivamente fare qualcosa di più importante e significativo.
Direi che si era raggiunto un equilibrio perfetto, segno di una vera riforma nella continuità. Il problema di Francesco invece é di avere la tipica formazione liturgica dell'immediato post-Concilio, con una certa avversione ideologica a diversi elementi della tradizionale liturgia cattolica; non basta il fatto che sia gesuita e che in quanto tale "nec rubricat nec cantat", perché se veramente fosse stato disinteressato (in quanto non ferrato in certe questioni) alla liturgia, la cosa più normale sarebbe stata affidarsi a chi ne sa di più, ossia al Maestro delle Celebrazioni liturgiche. Ed invece il Papa gesuita ha imposto una linea liturgica ben precisa...altro che "nec rubricat nec cantat"!
Fin da subito mi ha un po' lasciato perplesso questa frase, tesa a giustificare o comunque a motivare la scarsa attenzione che il S. Padre ha per la liturgia, in quanto ciò sarebbe insito nella sua stessa formazione gesuitica."nec rubricat nec cantat"
Ora, io mi chiedo: come mai un ordine religioso non certo di seconda mano come la Compagnia di Gesù fa di questo disamore verso la liturgia quasi una bandiera come se fosse un vanto? Che bene se ne può trarre per le anime dei fedeli? E, ancor più, perchè glielo si è lasciato fare?