ogni persona è libera di dire il suo pensiero!
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Particolare:
Gesù crocifisso con sua Madre e l'apostolo Giovanni![]()
la Mano dell' Angelo indica la Tomba vuota...
“Ho voluto inaugurare di persona questo Centro di Studi e Ricerche “Ezio Aletti”, perché esso è stato recentemente istituito come parte del Pontificio Istituto Orientale, con lo scopo di creare occasioni privilegiate d’incontro e di scambio sul Cristianesimo dell’Est europeo... Qui si vede già come il vivere insieme, il conoscersi, l’affrontare approfondimenti comuni sia una via regale nella ricerca di una più profonda comunione fra le Chiese...”
Giovanni Paolo II 93'
Il mosaico absidale raffigura il mistero della Trinità divina che introduce il fedele al cuore della fede e della liturgia cristiana: Cristo Risorto divenuto il tempio vero e perfetto della Nuova Alleanza.
Tutta la parete absidale è dominata dall’energia vitale dello Spirito espressa dal dinamismo delle linee e dalla varietà e intensità dei colori. E’ lo Spirito Santo che dischiude il senso del sacrificio d’amore: il compimento del sacrificio è la Risurrezione. Tutto ciò che è penetrato dall’amore non muore più, perché l’amore del Padre dura in eterno.
Secondo l’antica tradizione la chiesa del monastero è totalmente in funzione del monastero. La chiesa è molto sobria, respira certamente un richiamo al monachesimo, dove le cose sono essenziali e per questo sono belle.
E siccome la Chiesa è in funzione del monastero la parte più bella del mosaico è quella di fronte alle monache in cui è rappresentata l’Annunciazione. Le monache stanno contemplando quanto è buono Dio, quanto immensa è la sua misericordia. Dio, infatti, benché Santo, benché Verbo infinito, si sta unendo all'umanità perversa e peccatrice. Le monache contemplano questa misericordia che ha come sfondo l'inno di S. Efrem il Siro sull’Incarnazione. Questo inno unisce alcune cose fondamentali: il rotolo del libro, il Verbo di Dio, l’angelo che porta questo messaggio. Nel vangelo di Giovanni il primo annuncio è: “Ecco l’Agnello di Dio che prende su di sé il peccato del mondo” e poi più avanti “Ecco il Figlio di Dio”. Questo legame è importante, perchè il Figlio di Dio potrebbe essere inteso in modo astratto. Ma noi, prima o poi, qualche peccato lo viviamo o perché l’abbiamo fatto a qualcuno o perché qualcuno l’ha fatto su di noi. E allora si capisce bene che qualcuno è venuto, ha preso questo peccato e l’ha messo su di sé. La salvezza è concreta e già all’Annunciazione si intravede l’Agnello che prenderà le colpe di tutti e che sarà l’Agnello della vendetta.
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Il Mosaico del Sacro Cuore!
Il sacramento è una realtà scelta, per volontà di Dio, in cui Cristo nella sua Chiesa, per opera dello Spirito Santo, continua ad amare, salvare e santificare in modo sensibile l’umanità. Nella Pasqua di Gesù Cristo, Dio ha compiuto la sua opera di redenzione del genere umano. Perciò il cuore e la sostanza di ogni sacramento è l’evento pasquale, il triduo, il passaggio dalla morte alla risurrezione del nostro Signore Gesù Cristo. Se vogliamo parlare del sacramento, non possiamo dunque evitare la pasqua di Cristo, anche perché la Pasqua è la forma in cui nella storia vive e si realizza l’amore di Dio. Il rapporto di beatitudine tra Padre e Figlio nella storia si traduce nel dramma del Calvario. Ci sono pertanto questi due registri del sacramento: il martirio, la crocifissione, l’abbandono di Dio nelle nostre mani, e il trionfo, la gloria, apparizione di tutto quello che l’amore di Dio ha assunto. Il corpo martirizzato in cui abbiamo inciso le ferite appare come un corpo di gloria dove le ferite diventano una luce senza tramonto.
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