Lo Staff del Forum dichiara la propria fedeltà al Magistero. Se, per qualche svista o disattenzione, dovessimo incorrere in qualche errore o inesattezza, accettiamo fin da ora, con filiale ubbidienza, quanto la Santa Chiesa giudica e insegna. Le affermazioni dei singoli forumisti non rappresentano in alcun modo la posizione del forum, e quindi dello Staff, che ospita tutti gli interventi non esplicitamente contrari al Regolamento di CR (dalla Magna Charta). O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.
Pagina 1 di 3 123 UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 24

Discussione: Cronache dall'Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace - 2010-2012

  1. #1
    Divinae gratiae
    visitatore

    Cronache dall'Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace - 2010-2012

    CRONACHE DELL'ARCIDIOCESI DI CATANZARO-SQUILLACE


    Presentazione


    L'Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace comprende 122 Parrocchie e circa 200.000 battezzati.
    L'attuale Arcidiocesi ha preso la forma attuale nello scorso secolo dall'unione delle Diocesi di Squillace e Catanzaro.
    La sede arcivescovile si trova a Catanzaro dove si trova la Cattedrale di Santa Maria Assunta e dei SS. Pietro e Paolo, mentre a Squillace si trova la Concattedrale di Santa Maria Assunta.


    Breve storia

    La storia della Diocesi, inizia con quella di Squillace, tra le più antiche dell'Italia meridionale.
    La sua origine si fa leggendariamente risalire alla predicazione apostolica di San Pietro, in viaggio verso Roma.
    Il primo Vescovo sarebbe stato Fantino, discepolo di San Lino, successore di Pietro.
    Nel suo territorio si svilupparono le prime comunità monastiche occidentali: Il Castellense ed il Vivariense, ad opera di Flavio Magno Aurelio Cassiodoro, nel VI secolo.
    La Diocesi nasce, come tutte le Diocesi dell'Italia meridionale, di rito greco; anche se sempre è rimasta dipendente da Roma. Il passaggio definitivo al rito latino si ebbe con la venuta in Calabria di San Bruno e con l'aiuto del Conte Ruggero di Normandia.
    Nel Periodo greco si ebbe la fioritura di numerosi monasteri bizantini.
    Questi ultimi hanno favorito l'arrivo dall'oriente delle Reliquie di Sant'Agazio, compatrono della Diocesi e patrono di Squillace e di San Gregorio il Taumaturgo a Stalettì.
    La Diocesi di Catanzaro invece ha una storia più recente. Il suo territorio fu ricavato dall'antica Diocesi di Squillace e venne eretta nel 1121 da Papa Callisto II che dono alla Città le Reliquie di San Vitaliano di Capua che diventerà Patrono dela Città e della Diocesi.
    Nel 1927 la Diocesi venne elevata ad Arcidiocesi.

    Nel 2001 il Ven Giovanni Paolo II la elevò a sede metropolitana, avente come sufraganee le Diocesi di Crotone-Santa Severina e Lamezia Terme.

  2. #2
    Divinae gratiae
    visitatore

    Santi Patroni

    Per brevi cenni storici sui Santi Patroni, rimando a questa discussione:

    http://www.cattoliciromani.com/forum...56&postcount=2

  3. #3
    Divinae gratiae
    visitatore

    Cronotassi dei Vescovi di Squillace

    Gaudenzio † (menzionato nel 465)
    Zaccheo † (prima del 551 - dopo il 553)
    Giovanni Lissitano † (592 - dopo il 598)
    Agostino † (menzionato nel 649)
    Paolo † (menzionato nel 680)
    Demetrio † (menzionato nell'870)
    Teodoro Mesymerio † (prima del 1060 - 1096 deceduto)
    Giovanni de Niceforo † (1096 - 11 marzo1098 deceduto)
    Donato †
    Pietro † (1º marzo1110 - 1122 nominato arcivescovo di Palermo)
    Drogo † (1122 - 1145)
    Silcazio † (1145 - ?)
    Aymerio o Amerigo † (menzionato nel 1178)
    Ugone † (1196 - 1217)
    R. (Rainaldo) † (4 settembre1217 - 9 dicembre1234 nominato arcivescovo di Reggio Calabria e amministratore apostolico di Squillace)
    Benvenuto † (23 dicembre1251 - 1254 deposto)
    Tommaso, O.Cist. † (6 ottobre1254 - ?)
    Riccardo † (11 ottobre1266 - ?)
    Filippo † (menzionato nel 1286)
    Giordano † (? - 1344 deceduto)
    Nicola de Teramo † (12 dicembre1345 - 4 settembre1349 nominato vescovo di Melfi)
    Giovanni de Rocca † (4 settembre1349 - 1369 deceduto)
    Matteo Scaleato, O.Carm. † (17 dicembre1369 - 1378 deposto)
    Filippo Crispo, O.S.A. † (1378 - 1392 nominato arcivescovo di Messina)
    Andrea † (26 settembre1392 - 1402 nominato vescovo di Isernia)
    Roberto de Basilio † (18 agosto1402 - 13 febbraio1413 nominato vescovo di Belcastro)
    Leone Calojero † (13 febbraio1413 - 1417 deceduto)
    Francesco de Arceriis † (26 gennaio1418 - 1476 deceduto)
    Francesco de Cajeta † (13 marzo1477 - 1480 deceduto)
    Vincenzio Galeota † (30 gennaio1482 - 1º dicembre1520 dimesso)
    Simone de Galeotis † (1º dicembre1520 succeduto - 1539 deceduto)
    Enrique de Borja y Aragón † (17 dicembre1539 - 16 settembre1540 deceduto)
    Enrique de Villalobos Xeres † (5 novembre1540 - 1554 deceduto)
    Alfonso de Villalobos Xeres † (1554 succeduto - 1568 dimesso)
    Guglielmo Sirleto † (27 febbraio1568 - 29 maggio1573 dimesso)
    Marcello Sirleto † (29 maggio1573 - 1594 deceduto)
    Tommaso Sirleto † (5 settembre1594 - 1601 deceduto)
    Paolo Isaresi della Mirandola O.P. † (13 agosto1601 - 1602 deceduto)
    Fabrizio Sirleto † (7 aprile1603 - 1° aprile1635 deceduto)
    Lodovico Saffiro † (17 settembre1635 - novembre 1635 deceduto)
    Giuseppe della Corgna, O.P. † (22 settembre1636 - 20 marzo1656 nominato vescovo di Orvieto)
    Rodolfo Dulcino † (12 marzo1657 - 1664 deceduto)
    Francesco Tirotta † (13 aprile1665 - 27 gennaio1676 deceduto)
    Paolo Filocamo † (27 aprile1676 - 14 settembre1687 deceduto)
    Alfonso de Aloysio † (31 maggio1688 - maggio 1694 deceduto)
    Gennaro Crispino † (19 luglio1694 - settembre 1697 deceduto)
    Fortunato Durante † (20 novembre1697 - febbraio 1718 deceduto)
    Marcantonio Attaffi † (11 febbraio1718 - 1733 deceduto)
    Nicola Michele Abati † (28 settembre1733 - circa 1748 deceduto)
    Francesco Saverio Maria Queraldi † (6 maggio1748 - 10 novembre1762 deceduto)
    Diego Genovesi † (21 marzo1763 - 29 maggio1778 deceduto)


    Nicola Notari † (20 luglio1778 - 1802 deceduto)
    • Sede vacante (1802-1818)
    Nicola Antonio Montiglia † (25 maggio1818 - 27 settembre1824 nominato vescovo di Tropea-Nicotera)


    Andrea Maria Rispoli, C.SS.R. † (13 marzo1826 - 1839 deceduto)
    • Sede vacante (1839-1842)
    Concezio Pasquini, O.F.M. † (26 luglio1842 - 21 dicembre1857 nominato vescovo di Ariano)
    Raffaele Antonio Morisciano † (27 settembre1858 - 30 agosto1909 deceduto)
    Eugenio Tosi, O.SS.C.A. † (5 aprile1911 - 22 marzo1917 nominato vescovo di Andria)
    Giorgio Giovanni Elli † (23 febbraio1918 - 10 febbraio1920 deceduto)
    Antonio Melomo † (17 marzo1922 - 7 febbraio1927 nominato vescovo di Monopoli)
    Giovanni Fiorentini † (22 dicembre1927 - 2 luglio1950 dimesso)
    Armando Fares † (16 giugno1950 - 1980 ritirato)
    Antonio Cantisani (31 luglio1980 - 30 settembre1986 nominato arcivescovo di Catanzaro-Squillace)

  4. #4
    Divinae gratiae
    visitatore

    Cronotassi dei Vescovi di Catanzaro

    Norberto † (menzionato nel 1152)
    Bassovino † (menzionato nel 1200)
    Roberto I † (agosto 1217 - 1233 deceduto)
    Fortunato, O.F.M. † (1252 - 1252 deceduto)
    Giacomo † (28 agosto1252 - circa 1275 dimesso)
    Nicolò † (1275 - ?)
    Roberto II †
    Giacomo † (18 dicembre1299 - circa 1305 deceduto)
    Venuto da Nicastro, O.F.M. † (1305 - circa 1342 deceduto)
    Pietro Salamia, O.P. † (27 ottobre1343 - 1368 deceduto)
    Nicola Andrea † (18 febbraio1368 - 1369 deceduto)
    Alfonso o Arnulfo † (27 aprile1369 - 1398 deceduto)
    Tommaso † (6 dicembre1398 - 1421 deceduto)
    Pietro Amuloya † (7 aprile1421 - 1435 deceduto)
    Antonio dal Cirò, O.F.M. † (26 ottobre1435 - 1439 deceduto)
    Nicola Palmerio, O.E.S.A. † (21 dicembre1440 - 1448 dimesso)
    Riccardi † (5 giugno1448 - 1450 deceduto)
    Palamide, C.R.S.A. † (23 gennaio1450 - 1467 deceduto)
    Giovanni Geraldini d'Amelia † (24 marzo1467 - 1488 deceduto)
    Stefano de Gotifredis † (9 gennaio1489 - 1505 deceduto)
    Evangelista Tornefranza † (27 aprile1509 - 1523 deceduto)
    Antonio De Paola † (24 luglio1523 - 1529 dimesso)
    Girolamo De Paola † (9 maggio1530 - 1530 deceduto)
    Angelo Geraldini † (6 marzo1532 - 15 maggio1536 dimesso)
    Alessandro Cesarini † (15 maggio1536 - 18 agosto1536 dimesso) (amministratore apostolico)
    Sforza Geraldini d'Amelia † (18 agosto1536 - 28 febbraio1550 deceduto)
    Ascanio Geronimo Geraldini d'Amelia † (19 marzo1550 - 1570 deceduto)
    Angelo Oraboni, O.F.M.Obs. † (12 aprile1570 - 17 marzo1572 nominato arcivescovo di Trani)
    Ottavio Moriconi † (4 luglio1572 - 1582 deceduto)
    Nicolò Orazi † (31 gennaio1582 - 11 luglio1607 deceduto)
    Giuseppe Piscuglio, O.F.M.Conv. † (17 settembre1607 - 1618 deceduto)
    Fabrizio Caracciolo Piscizi † (7 gennaio1619 - 1629 dimesso)
    Luca Castellini, O.P. † (19 novembre1629 - gennaio 1631 deceduto)
    Consalvo Caputo † (8 agosto1633 - 19 novembre1645 deceduto)
    Fabio Olivadisi † (16 luglio1646 - 10 novembre1656 deceduto)
    Filippo Visconti, O.E.S.A. † (23 aprile1657 - 1664 deceduto)
    Agazio di Somma † (28 aprile1664 - 1º ottobre1671 deceduto)
    Carlo Sgombrino † (8 febbraio1672 - ottobre 1686 deceduto)
    Francesco Gori † (7 luglio1687 - 1706 nominato vescovo di Sessa Aurunca)
    Giovanni Matteo Vitelloni † (11 aprile1707 - luglio 1710 deceduto)
    Emanuele Spinelli d'Acquaro, C.R. † (10 maggio1713 - 1727 deceduto)
    Domenico Rossi, O.S.B.Coel. † (1º ottobre1727 - 26 settembre1735 nominato vescovo di Melfi e Rapolla)
    Giovanni Romano † (26 settembre1735 - 6 gennaio1736 deceduto)
    Ottavio da Pozzo † (10 luglio1736 - 6 gennaio1751 deceduto)
    Fabio Troyli † (1º febbraio1751 - ?)
    Antonio De Cumis † (24 gennaio1763 - 3 settembre1778 deceduto)
    Salvatore Spinelli, O.S.B.Cas. † (12 luglio1779 - 26 marzo1792 nominato vescovo di Lecce)
    Giambattista Marchese † (26 marzo1792 - ? deceduto)
    Giovanni Francesco d'Alessandria † (26 giugno1805 - 15 gennaio1818 deceduto)
    Michele Basilio Clary, O.S.B.I. † (14 giugno1818 - 17 novembre1823 nominato arcivescovo di Bari)
    Emanuele Bellorado, O.P. † (8 settembre1824 - 21 febbraio1828)
    Matteo Franco † (31 maggio1829 - 27 agosto1851 deceduto)
    Raffaele de Franco † (18 marzo1852 - 1883 deceduto)
    Bernardo Antonio De Riso, O.S.B. † (23 agosto1883 - 27 maggio1900 deceduto)
    Luigi Finoja † (2 giugno1900 succeduto - 6 dicembre1906 dimesso)
    Pietro di Maria † (6 dicembre1906 - 11 giugno1918 nominato arcivescovo titolare di Iconium)
    Giovanni Fiorentini † (25 settembre1919 - 20 gennaio1956 deceduto)
    Armando Fares † (20 gennaio1956 succeduto - 1980 ritirato)
    Antonio Cantisani (31 luglio1980 - 30 settembre1986 arcivescovo di Catanzaro-Squillace)

  5. #5
    Divinae gratiae
    visitatore

    Cronotassi dei Vescovi di Catanzaro-Squillace


    • Antonio Cantisani (30 settembre 1986 - 31 gennaio 2003 ritirato)
    • Antonio Cilberti, dal 31 gennaio 2003

  6. #6
    Divinae gratiae
    visitatore

    Cattedrale di Santa Maria Assunta e SS. Pietro e Paolo - Catanzaro


    Esterno


    Interno

    La Cattedrale, chiesa principale della diocesi per la presenza della cattedra
    episcopale, o Duomo, cioè casa per eccellenza del Signore, fin dalle origini fu uno dei
    poli della vita cittadina e, soprattutto, dal Medioevo, uno dei simboli della città stessa,
    per la presenza dei Santi Patroni.
    A Catanzaro la Cattedrale non fu costruita come manifestazione del prestigio e
    poter economico delle varie classi sociali che formavano la cittadinanza intera, fu
    eretta per volere del potere centrale e del feudatario locale.
    Infatti come alle insistenze di Goffredo di Loritello, conte della città, si deve la
    crezione della diocesi così per suo volere e per interessamento dei dominatori
    normanni si deve la costruzione originaria della Cattedrale.
    La pianta dell’edificio così come appare dalla documentazione cartografica
    sette-ottocentesca ( posteriore ai terremoti che colpirono la città tra il ‘600 e la fine
    del ‘700) nonché la ripresa di essa nell’attuale ricostruzione dopo il bombardamento
    anglo-americano del 27 agosto 1943, permette di visualizzare lo schema tipico della
    basilica a sviluppo lomitudinale, divisa in tre navate da robusti pilastri quadrangolari,
    con un vasto transetto non sporgente rispetto alle pareti esterne delle navate laterali,
    un coro triabsidato con abside centrale più grande, tre accessi sulla facciata
    principale ed uno su ciascuna facciata laterale, nonché una robusta torre campanaria
    quadrangolare addossata alla facciata.
    L’adozione dei pilastri per le navate, mantenuti sempre ad ogni ricostruzione,
    nonché lo schema del transetto e del coro presentano analogie con le cattedrali di
    Umbriatico e di Otranto. Da una notizia riportata dal D’Amato (1670) si apprende che
    all’esterno della navata sinistra ( “ al lato destro al di fuori della Chiesa dalla parte
    settentrionale”) fu costruito un ampio cimitero (camera sotterranea), cui il Papa
    Callisto II concesse particolari indulgenze per chi vi fosse seppellito.
    Successivamente nel 1309, ai tempi del vescovo frà Venuto da Nicastro, il conte
    Pietro Ruffo fece edificare la cappella di San Vitaliano, probabilmente in stile gotico,
    addossata alla facciata laterale sinistra, vicino all’ingresso detto “porta dell’olmo” e,
    nel tempo (1588), di fronte ad essa, si edificò la cappella del SS.Sacramento, dando
    così all’edificio una sorta di schema planimetrico a croce latina. A queste due cappelle
    furono poi addossati due corpi di fabbrica, definiti entrambi “sacrestia” in un disegno
    anonimo successivo al terremoto del 1783.
    Nell’altare della Cappella di San Vitaliano furono deposte in tre nicchie le
    reliquie di San Vitaliano, Patrono della città, di San Fortunato e di Sant’Ireneo, già
    patroni, tradizionalmente, della città bizantina.
    “…Ampia, fredda, classicheggiante; molta chiarità dalle larghe finestre e dal
    tono pallido, uguale; continuità di arcate, rispondenza di proporzioni, concetto
    completo e razionale rispondente al fine, al simbolo, alle prescrizioni canoniche;
    grandiosità, dignità, serenità che convincono l’animo di chi vi accede…..” è questo
    l’aspetto della cattedrale catanzarese che si presentò agli occhi dell’architetto Nave
    nel settembre del 1933 quando dovette procedere ad una relazione in merito ad alcuni
    lavori di rifacimento del tempio alla vigilia del Congresso Eucaristico Calabrese dello
    stesso anno. E tutto questo scomparve all’indomani dei bombardamenti anglo-americani
    del 27 agosto 1943; un evento che in pochi minuti e nei successivi dieci anni cancellò
    dalla memoria dei catanzaresi secoli di storia che avevano visto il millenario edificio
    protagonista di eventi importanti.
    La cappella del Santo Patrono, San Vitaliano, Vescovo di Capua, andò
    interamente distrutta e la sagrestia con i suoi stipi e i suoi tesori. E di lì a poco i furti
    e le continue spoliazioni evidenziate in più relazioni, avvenute ai danni della cattedrale
    tra il 1943 ed il 1956, fecero il resto. Intorno al 1955 si iniziò la completa
    ristrutturazione che portò alla inspiegabile distruzione di lapidi, altari, fastigi e
    quant’altro dal 1122 a quella data aveva reso importante sotto il profilo storicoartistico
    e architettonico lo storico edificio. Ristrutturata sull’antica costruzione su
    progetto dell’Arch. Franco Domestico, la chiesa attuale mantiene dal punto di vista
    architettonico ed urbanistico, l’imponenza della precedente costruzione; ancora oggi
    le antiche absidi rivolte ad est secondo la tradizione normanna e le ampie navate, si
    stagliano sull’abitato sovrastato dal “westwerk” cioè dalla complessa articolazione
    della parte occidentale, dove è situato l’ingresso e sul quale si staglia la statua
    bronzea dell’Assunta, opera di Giuseppe Rito. Dell’antico Duomo sono state salvate
    opere d’arte di notevole valore che meritano di essere menzionate come il busto
    argenteo di S.Vitaliano, probabile opera dell’argentiere napoletano Gilberto Lelio, la
    statua della Madonna delle Grazie del 1595, opera di ascendenze artistiche messinesi
    o napoletane proveniente dell’antico convento delle clarisse, la raffinata statua di
    Dormitio Virginia degli inizi del XVIII secolo, prima nell’antica cappella del santo
    patrono ed oggi nella cappella della Penitenzeria, posta al di sotto della pala dell’antico
    altare maggiore e raffigurante l’Assunta (datata al 1750 e commissionata dal vescovo
    del tempo Ottavio da Pozzo), la statua settecentesca in legno, di bottega napoletana,
    della S.S.Vergine Addolorata, un tempo posta nella Cappella del S.S.Sacramento, e la
    romantica tela ottocentesca (1834) della Sacra Famiglia opera di Domenico Augimeri.
    Dai bombardamenti fu salvata la notevole dotazione tessile con paramenti databili dal
    XVIII al XX secolo in cui primeggiano parati in terzo, piviali, pianete, veli del calice,
    calzari e mitre facenti parte insieme all’argenteria di un parte del “tesoro” della
    millenaria cattedrale catanzarese.
    All’interno della cattedrale possiamo osservare alcune opere moderne quali: le
    14 stazioni della Via Crucis di Alessandro Monteleone, le tele dei santi patroni e
    compatroni della città del salernitano Lorenzo Jovino nella navata centrale e, dello
    stesso autore, i quattro evangelisti nelle vele dei pilastri della cupola e gli affreschi
    della Santissima Trinità nell’arco santo. Chiudono il panorama le porte bronzee

    dell’edificio realizzate dal prof. Eduardo Filippo.

    Testo tratto dal sito www.duomocatanzaro.org

  7. #7
    Divinae gratiae
    visitatore

    Concattedrale Santa Maria Assunta - Squillace


    Esterno


    Interno

    Nel 1096 il Conte Ruggero I, divenuto padrone della città di Squillace, si preoccupò di latinizzare la Chiesa prima, la popolazione poi, in modo da far scomparire, con il rito Greco sino allora in vigore, anche la dominazione Bizantina, che era ancora molto radicata nella cittadinanza. Per riuscire in questo intento, il Conte Ruggero eresse in quell'anno una nuova, magnifica chiesa (Cattedrale) sotto il titolo della Assunzione di Maria; la dotò di rendita e rinnovò la maestà del Culto Divino, la provvide, dopo la morte di Teodoro misimerio, ultimo Vescovo Greco di Squillace, di un pastore latino con il consenso di Urbano II. Tale, fu Giovanni Niceforo, decano di Mileto il quale
    ne prese possesso nello stesso anno(1096) In prova di tali cose, il Conte redisse un atto nello stesso anno. Tale Cattedrale di stile Normanno, a pianta centrale di Croce Greca subì, insieme alla maestosa Torre Campanaria, dei danneggiamenti del terremoto del 1643. Distrutta poi da altri eventi fu ricostruita dal Vescovo Mons Michele Abbati nel 1737 ; per essere poi nuovamente distrutta dal terremoto del 1783. Fu fatta ricostruire, nell'attuale struttura architettonica, pressappoco nello stesso sito, dal Vescovo Nicola Notaris che la consacrò il 6 maggio del 1798. L'attuale Cattedrale, in stile neoclassico, a tre navate, con la facciata tutta in pietra lavorata da 14 maestri scalpellini e dal Capo Mastro Domenico Caruso da Altilia(CS) è rivolta ad occidente ed oggi, finalmente, vede completarsi nell'ultima parte (la Crociera), rimasta incompiuta per l'intervenuta morte del Vescovo Nicola Notaris. I lavori in corso hanno permesso uno scavo archeologico per il ritrovamento delle vecchie rovine normanne, ma soprattutto per il completamento dell'opera dopo duecento anni. Fatta a pianta centrale a forma di croce latina la chiesa Cattedrale si presenta con la sua maestosa ed austera facciata in tufo e a forma basilicale. Entrando subito a destra si nota l'artistico e singolare fonte Battesimale, appartenente, molto probabilmente, al periodo del Vescovato Capace-Galeota, composto da una conca marmorea con piccole teste di cherubini e stemmi vescovili. Completa la conca un cappello in metallo di recente costruzione. Proseguendo sempre a destra si nota il bellissimo monumento dedicato al Vescovo Nicola Notarsi che però non contiene i suoi resti mortali, perché tumulati nella Chiesa Matrice di S.Caterina dello Jonio, dove il Vescovo Morì l'8 luglio 1802. Al centro della navata laterale destra, si può ammirare un raro altorilievo del XV sec. Rappresenta la figura intera di un Vescovo, ritto in piedi, in paludamenti pontificali, con le braccia stese e le mani unite sul grembo, volto raso e ben modellato e palpebre aperte: esso è la pietra tombale del monumento di Mons. Vincenzo Capace, come si desume dalla lastra marmorea, con epigrafe a scrittura romana triangolare posta ai piedi della stessa figura. Nella navata laterale sinistra si trova la Cappella di S.Agazio Martire, col suo fastigio marmoreo rosa con quattro colonne, cornice con attico e candelabro decorativo centrale, offerto nel 1580 dal Vescovo Marcello Sirleto, da Pietro Borgia Principe di Squillace e del Capitolo Cattedrale. Due sportelli di legno con intagli ed artistiche pitture del sec. XVIII custodiscono la statua del Santo e l'urna in cristallo e argento delle sue venerate ossa, donata dal Vescovo Mons. Michele Abbate. Altare in marmo bianco a doppia mensa con ipogeo per la custodia delle reliquie, eseguite dallo scultore serrese Michele Bacillari, dichiarato altare privilegiato con Bolla del 7 febbraio 1578 dal Papa Gregorio XIII e consacrato dal Vescovo Concenzio Pasquini il 16 gennaio del 1852. Sulle due pareti laterali vi si trovano due artistici mosaici, raffiguranti il martirio del Santo e l'approdo miracoloso delle sue ossa al lido di Squillace. Vi è inoltre il coro ligneo realizzato ad inizio di questo secolo quale dono dei preti al Vescovo dell'epoca Mons. Eugenio Tosi. Gli stucchi e gli affreschi sono databili tra gli inizi del XIX ed altri, invece, sono dell'ultimo intervento di restauro realizzato dal Vescovo Armando Fares negli anni dal 1950 al 1957. La Cattedrale conserva il culto dell'Assunta, cui la chiesa è dedicata, in prosecuzione del culto greco della Dormitio Virginia ( nel giorno dell'Assunta veniva esposta, fino a qualche decennio fa, la statua della Vergine Dormiente, oggi esposta nella Navata sinistra della Cattedrale in una cappella interamente a lei dedicata. L'attuale intervento di recupero e scavo ha consentito il recupero delle reliquie del Venerabile Padre Antonio da Olivadi. Il completamento della Cattedrale è stato possibile grazie alla tenacia e alla bravura di un nostro concittadino, già Presidente della Giunta Regionale On. Guido Rhodio, al Decano del Capitolo Cattedrale e Vicario Generale Mons. Raffaele Facciolo, all'Arciprete Don Giuseppe Megna, nonché all'attuale Vescovo Metropolita della Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace Mons. Antonio Ciliberti e al Vescovo Emerito dell'Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace Mons. Antonio Cantisani.


  8. #8
    Divinae gratiae
    visitatore

    L'Arcivescovo

    Attuale Pastore dell'Arcidiocesi è Mons. Antonio Ciliberti.


    Nasce a San Lorenzo del Vallo in provincia di Cosenza il 31 gennaio 1935, fu ordinato Sacerdote il 12 luglio 1959, nell'Arcidiocesi di Rossano-Cariati.
    E' stato Vice-Rettore del Seminario arcivescovile, dal 1960 al 1962, Parroco di S. Maria ad Nives a Schiavonea, con l'incarico di reggere pure le parrocchie di S. Nicola di Fabrizio e S. Apollinare di Apollinara. Nel 1964, venne trasferito come parroco di S. Biagio a Rossano, dove rimase fino al 1967, fungendo parimenti come Segretario particolare dell'Arcivescovo Mons. Rizzo. Dal 1967 al 1989 è stato parroco di Sant'Antonio in Corigliano, il più grosso centro della Diocesi. Ha ricoperto numerosi incarichi nella sua diocesi d'origine: Direttore dell'Ufficio catechistico diocesano, Assistente dell'AGESCI, degli universitari e dei Maestri cattolici; Vicario Foraneo; membro del Consiglio Pastorale, del Consiglio Presbiterale e dei Collegio dei Consultori di Rossano-Cariati.
    La sua esperienza in seminario è continuata per alcuni anni, come insegnante di Lettere, Lingue ed Educazione Artistica, mentre ha insegnato Filosofia all'Istituto diocesano di Scienze Religiose.
    Il 7 dicembre 1988, il Santo Padre lo designava Vescovo della diocesi di Locri-Gerace, fino a quando, il 6 maggio 1993 lo promuoveva alla sede arcivescovile di Matera-Irsina.
    Dal 1996, Mons. Ciliberti è membro della Commissione Episcopale della CEI per l'Educazione cattolica, la cultura, la Scuola e l'università.
    Il 31 gennaio 2003 , veniva designato Arcivescovo della sede Metropolitana di Catanzaro-Squillace e faceva il suo ingresso solenne il 5 aprile.


  9. #9
    Divinae gratiae
    visitatore

    Agenda pastorale diocesana

    Aprile2010

    12/14 aprile: CONFERENZA EPISCOPALE CALABRA
    Catanzaro

    13 aprile:
    CARITAS DIOCESANA
    I
    NCONTRO EQUIPE CARITAS
    Caritas diocesana – Catanzaro: ore 10.00-12.00

    14 aprile:
    CARITAS DIOCESANA,
    UFFICIO LITURGICO,
    UFFICIO CATECHISTICO
    I
    NCONTRO DI FORMAZIONE PER
    OPERATORI PASTORALI
    Parrocchia S. Roberto Bellarmino
    Davoli Marina: ore 17.00-18.30

    15 aprile:
    FORANIA DI SQUILLACE
    I
    NCONTRO PRESBITERI

    15 aprile:
    CARITAS DIOCESANA,
    UFFICIO LITURGICO,
    UFFICIO CATECHISTICO
    I
    NCONTRO DI FORMAZIONE PER
    OPERATORI PASTORALI
    Parrocchia Mater Domini
    Catanzaro: ore 17.00-18.30

    15 aprile:
    CONSIGLIO PRESBITERALE
    Arcivescovado – Catanzaro: ore 10.00

    15 aprile:
    UFFICIO PER IL DIACONATO
    I
    NCONTRO DI FORMAZIONE
    Parrocchia S. Maria di Portosalvo
    Catanzaro Lido: ore 18.00

    16 aprile:
    CARITAS DIOCESANA,
    UFFICIO LITURGICO,
    UFFICIO CATECHISTICO
    I
    NCONTRO DI FORMAZIONE PER
    OPERATORI PASTORALI
    Parrocchia Uria: ore 17.00-18.30

    17 aprile:
    PASTORALE GIOVANILE
    A
    DORAZIONE EUCARISTICA MENSILE PER I GIOVANI
    Chiesa del Monte dei Morti (Cz): ore 21,00

    18 aprile:
    FORANIA DI SERSALE
    S
    CUOLA DI LITURGIA E DI FORMAZIONE
    PER LETTORI
    Cropani: ore 16.00

    18 aprile:
    INCONTRO PRESBITERI
    ORDINATI NEGLI ULTIMI 10 ANNI

    22 aprile:
    CONSIGLIO PASTORALE DIOCESANO
    Auditorium Sancti Petri: ore 16.00

    22 aprile:
    VICARIA CHIARAVALLE E SERRA
    I
    NCONTRI PRESBITERI
    Serra San Bruno: ore 10,00

    25 aprile
    : USMI RITIRO
    S
    UORE IMMACOLATA D’IVREA
    Catanzaro Lido - ore 10,00

    25 aprile:
    PELLEGRINAGGIO DIOCESANO
    S
    ANTUARIO MADONNA DI PORTO
    Gimigliano

    25 aprile:
    GIORNATA PER LE AGGREGAZIONI
    LAICALI
    R
    ADUNO DIOCESANO ASSOCIAZIONI, MOVIMENTI E GRUPPI
    Cattedrale - Catanzaro: ore 16.30

    25 aprile:
    47ª GIORNATA DI PREGHIERA
    PER LE VOCAZIONI

    25 aprile:
    FORANIA DI SERSALE
    S
    CUOLA DI CARITAS
    Sellia Marina: ore 16.00

    25 aprile:
    ORDO VIDUARUM
    R
    ITIRO MENSILE
    Roccelletta di Borgia

    29 aprile:
    FORANIA CATANZARO OVEST
    I
    NCONTRO PRESBITERI

    29 aprile:
    FORANIA CATANZARO SUD
    I
    NCONTRO PRESBITERI
    Ore 9.30

  10. #10
    Divinae gratiae
    visitatore
    SANTI SACERDOTI PER IL NOSTRO TEMPO
    Messaggio dell'Arcivescovo ai sacerdoti per la Messa Crismale 2010
    In quest'anno Sacerdotale, alla scuola di Benedetto XVI, nello splendore dell'esemplarità del Santo curato d'Ars, vogliamo dedicare questa comunitaria riflessione sulla identità del nostro sacerdozio, la particolarità della nostra missione e le difficoltà che potremo incontrare.
    Da sempre, ma soprattutto in questi ultimi decenni, a partire dal dopoguerra, il prete è stato un personaggio di cui gli uomini hanno molto parlato, senza riuscire a coglierne l'insondabile identità. Dall'America sono venuti films come "Le campane di S. Maria", "Le chiavi del Paradiso", "Il cardinale" che hanno il prete come protagonista. Dalla Francia i romanzi di Georges Bernanos: "Un delitto", "Sotto il sole di Satana", "Diario di un curato di campagna". E dall'Inghilterra: "A ogni uomo un soldo" di Bruce Marshall e i romanzi di Graham Green, il più famoso dei quali, "Il potere e la gloria", che narra la storia di un prete messicano. In Italia si ristampavano romanzi come "La vedova Fioravanti" di Marino Moretti e "Il cielo e la terra" di Carlo Boccioli. Nonostante tutto, nessuno è mai riuscito a descriverci la figura reale di un prete autentico. Egli è un essere complesso: è un uomo, talvolta un pover'uomo; ma è anche un altro Cristo per i poteri soprannaturali che gli sono accordati. Egli è un mistero! Non basta una vita, neanche al diretto interessato, per capire fino in fondo il mistero che racchiude in sé, come afferma S. Giovanni Maria Vianney: "Il prete comprenderà bene se stesso solo in cielo. Se si capisse sulla terra, morirebbe, non di spavento, ma di gioia".
    Chi è il Sacerdote?
    È il dono più grande fatto da Gesù all'umanità. Preso dal mondo, vive nel mondo, è a servizio del mondo, ma non appartiene al mondo. È figlio di uomini, ma ha l'immenso potere di rendere gli uomini figli di Dio. È povero, ma può ricolmare ogni uomo delle ricchezze più preziose: quelle di Dio. È debole, ma può rendere forti i deboli, offrendo loro come cibo il pane della vita. È servo, ma davanti a lui si inginocchiano i potenti. È mortale ma può donare l'immortalità. È luce anche quando si trova nelle tenebre. È sale e tale resta anche se diventa insipido. Deve sostenere, ma ha bisogno anche lui di sostegno. È considerato (da taluni) retrogrado, ma è sempre proteso verso ogni vero progresso. È tacciato di oscurantismo, ma a nessuno più di lui la società è debitrice. Quando è santo lo si ignora, quando offre si dà per scontato il suo dono, quando pecca lo si calpesta volentieri: a tutti si è disposti a perdonare ma non a lui". I suoi amici preferiti sono i sofferenti, i deboli, i vacillanti, i moribondi. È fratello di tutti, ma deve restare estraneo a tutti, vive solo senza formarsi una famiglia. Accoglie con gioia la vita che nasce e benedice la morte che viene. Consacra l'amore. Quando celebra sta solo un gradino più alto degli altri, ma tocca il cielo. E quando confessa è chiuso nel buio di un confessionale, ma quanta luce irradia quando dice: "Io ti assolvo"; è dotato di poteri eccezionali; cose che la Madonna e gli Angeli non possono fare lui le fa: celebra e confessa. È l'avvocato dei fratelli presso Dio, è il pontefice, cioè colui che fa da ponte tra Dio e gli uomini. Il suo perdono è quello di Gesù. Anche il suo messaggio è quello di Gesù: un messaggio di verità, di gioia, di pace e di amore. Per tutto questo Jaques Monssabré diceva: "Potete essere grandi quano volete, ma non lo sarete mai tanto quanto questo povero prete che celebra!" Sino alla fine dei tempi il sacerdote sarà "l'uomo più cercato e il più compreso, il più amato e il più odiato, il più desiderato e il più sfuggito". E perché tutto ciò? Si, perché egli non solo è alter Christus, ma ipse Christus!
    Quale missione ha il Presbitero?
    Il Santo Padre Benedetto XVI, cogliendo le indigenze di questa umanità dolente, proprio in questi giorni va ricordando a tutti che gli uomini del nostro tempo non solo chiedono ai credenti di parlare di Gesù, ma di "far vedere Gesù". "Di far risplendere il volto del Redentore per promuovere un umanesimo nuovo, fondato sul Vangelo, ispirato a quella legge fondamentale della umana perfezione e della trasformazione che è il nuovo comandamento dell'amore". Se questo è l'orizzonte della missione, l'Eucaristia è la sua "fonte e culmine"; la "comunione ecclesiale" la sua chiave; la conversione personale e comunitaria la condizione indispensabile. Questa sollecitazione il Santo Padre la rivolge a tutti i credenti, ma essa acquista un interesse assai particolare per tutti i sacerdoti, oggi più che mai, mentre verifichiamo prevaricante discredito sulla loro integrità. Con cuore di Padre, ma anche di fratello ed amico, esorto calorosamente tutti e ciascuno, alter Christus, a poter dire, come Gesù, con la coerenza della vita "chi vede me, vede il Padre: io e il Padre siamo la stessa cosa". In ciascuno di noi ogni uomo deve poter incontrare Gesù Cristo di cui ha insopprimibile bisogno. Per questo, insieme con voi, guidati da Gaetano Romeo, accogliendo l'implorazione del popolo di Dio, vorrei elevare fervida la preghiera sacerdotale: "Signore, abbiamo bisogno di preti, ma di preti fatti sul tuo stampo; non vogliamo sgorbi, non vogliamo 'occasionali', ma preti autentici, che ci trasmettano Te senza mezzi termini, senza ristrettezze, senza paure. Vogliamo preti a tempo pieno; che consacrano ostie, ma soprattutto anime, trasformandole in Te; preti che parlino con la vita, più che con la parola e gli scritti; preti che spendano bene il loro Sacerdozio anziché studiare come salvaguardarne la dignità. Sai bene, Signore, che l'uomo della strada non è molto cambiato rispetto a quello dei tuoi tempi: ha ancora fame, ha ancora sete, fame e sete di Te, che solo Tu puoi appagare. Allora donaci preti stracolmi di Te, come un curato d'Ars, preti che sappiano irradiarti: preti che diano Te.
    Di questo, solo di questo abbiamo bisogno. A noi, Signore, bastano preti del cuore aperto, dalle mani forate (come le tue), dallo sguardo limpido. Cerchiamo preti che sappiano pregare più che organizzare, preti che sappiano parlare con Te, perché quando un prete prega, il popolo è al sicuro. Oggi si fanno inchieste, si fanno sondaggi su come sarà, su come la gente vuole il prete. Non ho mai risposto a queste inchieste, ma a Te, Signore, posso e voglio dirlo: il prete io lo voglio impastato di preghiera. Donaci, o Signore, preti
    dalle ginocchia robuste, che sappiano sostare davanti a Te, preti che sappiano adorare, impetrare, esporsi; preti che non abbiano altro recapito che il Tuo tabernacolo. E dimenticavo: rendici degni di avere tali preti"! Difficoltà da superare Per essere prete secondo il cuore di Dio, bisogna superare varie tentazioni. Innanzitutto la tentazione di redere troppo in se stessi. Credere a Dio è fede, ma credere in se stessi è presunzione. Un prete arroccato nella superbia crea parecchi guai per se e per gli altri. È disubbidiente e per giustificarsi, mette in ridicolo le disposizione della Chiesa. È inevitabile che la superbia renda difficile anche il suo rapporto col Vescovo, sicché da fedele collaboratore, quale dovrebbe essere, diventa un ostacolo e un problema in più. Pensa di avere sempre ragione e può spingersi fino alla temerarietà di illudersi di avere ragione perfino nei confronti di Dio, spacciando proprie opinioni o addirittura le proprie follie. Al contrario, quanto è fecondo il ministero di un sacerdote umile! Riconoscendo i suoi limiti, l'umile sa che non può poggiarsi su se stesso e sulle sue capacità, ma solo su Dio. È capace di ascoltare ed è disposto ad imparare da tutti; non mette in discussione in alcun modo la parola del Signore e gli insegnamenti del magistero e, quando è necessario, pur sapendo che ne pagherà le conseguenze, trova il coraggio di dire anche le cose più scomode, perché sa di non essere il padrone della verità, ma solo il suo umile servo. Fedele alla sua identità e missione, il presbitero umile e forte non andrà a caccia del consenso per piacere agli uomini. Illudersi di piacere a Dio e al mondo è dannoso ed inutile: "Non potete servire a Dio e mammone" (Mt 6).
    Non lasciarsi, perciò, travolgere dall'attivismo. Giovanni Paolo II ci ricorda un pericolo per i sacerdoti anche zelanti: "Immergersi talmente nel lavoro del Signore da dimenticare il Signore del lavoro". E Benedetto XVI: "Il semplice attivismo può essere persino eroico. Ma l'agire esterno, in fin dei conti, resta senza frutto e perde efficacia, se non nasce dalla profonda intima comunione con Cristo". Alla santità della vita, va coniugata una buona cultura. Disse Pio XI: "la santità e la cultura sono i due occhi di cui ha bisogno il sacerdote". E Pio XII: "Tenete per fermo che non si può essere strumenti efficaci della Chiesa, se non si sia forniti di una cultura proporzionata ai tempi". Come potrebbe un prete parlare agli uomini se non conoscesse a fondo sia i contenuti della fede che è mandato a predicare, sia il suo mondo e la gente del suo tempo e cui deve parlare? Cultura adeguata, dunque, tradotta con semplicità di linguaggio, ma ancor più resa visibile attraverso la testimonianza della vita. Don Giovanni Bozzo saggiamente afferma che "il sacerdote non insegna ciò che sa, ma ciò che è". L'incoerenza distruggerebbe la nostra credibilità, e distrutta la credibilità, non siamo più di utilità ma di ostacolo alla salvezza. Siamo "come il sale che ha perso il suo sapore e a null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini" (Mt 5).
    Ritemprare l'identità presbiterale
    Pertanto, avvertiamo il bisogno di ritemprare la nostra identità presbiterale sull'esemplarità di Gesù Cristo, venuto per servire e non per essere servito. A servizio senza essere servi. A servizio di tutti, ma servi di nessuno. Questo esige la fedeltà alle norme della Chiesa, senza operare sconti, ma fortemente impegnati a cogliere e a spiegarne lo spirito ed il valore, perché la gente vede, tace e sopporta e, a volte, non condivide. Ci guidi a questo impegno di fedeltà a Cristo ed alla Chiesa, da espletare nell'umiltà del nostro servizio sacerdotale, la Virgo Fidelis, madre del Sommo Sacerdote, cui, a nome di tutti, con Benedetto XVI, voglio elevare fervida la nostra preghiera: "Vergine Maria, madre di Cristo sacerdote, madre dei sacerdoti del mondo intero, Tu ami in modo del tutto particolare i preti, perché sono le immagini viventi del Tuo unico Figlio. Tu hai aiutato Gesù durante tutta la tua vita terrena e Tu l'aiuti ancora nel cielo. Te ne supplichiamo, prega per i sacerdoti: 'Pregate il Padre perché mandi operai nella sua messe'. Prega perché abbiamo dei preti che ci danno i sacramenti, ci spieghino il Vangelo del Cristo e ci insegnino a diventare veri figli di Dio! Vergine Maria, chiedi Tu stessa a Dio Padre i sacerdoti di cui abbiamo bisogno, e poiché il Tuo cuore ha ogni potere su di Lui, ottienici, o Maria, sacerdoti che siano santi! Amen!".
    + Antonio Ciliberti
    Arcivescovo metropolita

Discussioni Simili

  1. Cronache dall'Arcidiocesi di Milano. Archivio anno 2011.
    Di cisnusculum nel forum L'Osservatorio di Cattolici Romani
    Risposte: 511
    Ultimo Messaggio: 24-12-2011, 08:04
  2. Cronache dall'Arcidiocesi Metropolitana di Siracusa (2008-2010)
    Di sion nel forum L'Osservatorio di Cattolici Romani
    Risposte: 279
    Ultimo Messaggio: 20-12-2011, 21:44
  3. Cronache dalla Diocesi di Brescia
    Di andrea16 nel forum Principale
    Risposte: 54
    Ultimo Messaggio: 22-03-2009, 11:27
  4. Squillace: Scoperta Una Necropoli Cristiana Del Vi Secolo
    Di Mons. Tosi nel forum Storia della Chiesa e Agiografia
    Risposte: 5
    Ultimo Messaggio: 06-10-2008, 19:52

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
>