
Originariamente Scritto da
pax hominibus
Che bella discussione

..colgo l'occasione per "condividere" con voi alcuni miei dubbi
Sono un laureando in Giurisprudenza (spero per sett/ott di finire) e da tempo è maturata in me questa "attrazione" per il diritto canonico..ho cercato di documentarmi, bienno,triennio a roma ecc.. ma per quanto mi sia impegnato.. i dubbi non sono scomparsi..anzi, piu' si avvicina la fine del mio "percorso giuridico statale"..la paura aumenta e i dubbi si fanno sempre piu' fitti.
finisco giurisprudenza a 26 anni (sono dell'84)..il biennio posso farlo nella mia città (insieme alla pratica anche se, con i corsi il pom e il tempo dedicato allo studio degli esami, qsta si ridurrebbe ad un mero "prendere" le udienze..).
laurea in giurisprudenza, titolo di avvocato, licenza in diritto canonico..
dopo 55 esami di giurisprudenza (37 scienze giuridiche, 18 specialistica in giurisprudenza)
dopo 18 esami del biennio teologico-filosofico
dopo l'esame di stato (avv)
dopo gli esami di licenza (dai 25 santa croce, ai 30 e passa della lateranense, ai 28 antonianum)
senza uno studio "avviato"..che futuro un laico ha?
come ha detto canonista, stando a roma si seguono i corsi e si studia..qndi, secondo me, inevitabilmente sul profilo pratico perdiamo qlc rispetto a chi dopo la laurea si è buttato nell'attività forense in modo assiduo e dopo 5 anni (i nostri per completare il ciclo formativo) sicuramente saranno piu' appetibili sul mercato.
quindi vi chiedo (finalmente :P)..dopo tanti anni di sacrifici, i laici oltre a patrocinare che possono fare?