Sarebbe opportuno per ristabilire la veritá sul caso Galileo e introdurre una nuova discussione. Ho abbastanza materiale per uno studio che ristabilisca un minimo di veritá su questo grande scienziato, dovuto a una ricerca per l'universitá dove insegno.
Su questo specifico problema, c'é un ricordo di un mio testo di storia: un vecchio distinto che batteva il piede per terra stringendo i pugni.
Sotto una didascalia: "Il grande astronomo Galileo, condannato dalla Chiesa per aver scoperto la rotazione della terra, dichiara davanti ai suoi giudici, nonostante la pressione psicologica della tortura: Eppur si muove!"
La storia di Galilo é rimasta impressa nella memoria di milioni di studenti, e determina il ricordo d'una lotta accanita fra un gruppo di ecclesiastici oscurantisti e un infelice scienziato, antesignano della libertá della scienza.
Si tratta di uno schema semplicista e falso della storia. Della vita dell'intuitivo scienziato, il mito attribuisce anche la frase:"Epur si muove!".
Molti storici hanno verificato i fatti e i comportamenti del personaggio Galileo. Tuttavia la mancanza di documenti o testimonianze ha ostacolato la ricostruzione con certezza assoluta la catena degli avvenimenti.
Esiste una tesi del 1983 di Pietro Redondi sulle vere ragioni della condanna di Galileo, per cui sarebbe bene riesaminare le vicende in questo forum. Per ristabilire la veritá storica e riabilitare il ruolo della Chiesa.
Galileo si orientó verso gli studi di medicina, peró non lo appassionavano affatto e cambió per la matematica e come insegnante di matematica cominció nel 1589: era un posto mal pagato. Non si conoscono i suoi primi lavori scientifici, nei quali impiega il metodo sperimentale per studiare la legge della caduta dei corpi. Si rallegra quando la Serenissima Repubblica di Venezia lo nomina lettore di matematica all'universitá di Padova, dove insegna fino al 1610 quattro materie: geometria, aritmetica, astronomia e musica per via delle leggi numeriche dell'armonia. Per i suoi successi nell'insegnamento lL suo stipendio passava da 80 a 1.000 fiorini all'anno. Mostra in quel periodo un interesse particolare per l'astronomia e probabilmente insegnava i due sistemi quello tolemaico e quello copernicano. Ció lo sappiamo da due lettere datate 1597 a un ex collega di Pisa in cui afferma che quella di Copernico é per lui:" tenuta per lui assai piú probabile dell'altra di Aristotele e Tolomeo"; ed in un'altra a Keplero dice:"Da parecchi anni ho giá accettato la dottrina di Copernico...Ho compreso numerosi studi a suo favore e opposti alle dottrine che gli sono contrarie". Sicuramente un'esagerazione per farsi apprezzare da Keplero, ed aggiunge in modo esagerato che non ha osato a pubblicare quelle ricerche perché era:"Spaventato per la sorte dello stesso Copernico, nostro maestro...che é tuttavia diventato agli occhi di innumerevoli altri- tanto é grande, in effetti, il numero degli sciocchi - oggetto di scherno ed é stato bandito". Il che non corrisponde al vero. Cito questi dati per due motivi: sfatare il mito di uno scienziato, senza dubbio importante nella storia e nello sviluppo della scienza, ma anche un poco egocentrico. Secondo abbattere Dan Brown il quale afferma in Angeli e Demoni che Galileo era esoterico, niente di piú errato, siamo in pieno Rinascimento, e probabilmente quell'autore non lo sa o non lo ricorda. Propendo che non lo sa.
Ma dobbiamo risalire allo stesso Copernico per capire Galileo, per cui si afferma una nuova concezione dell'universo " La rivoluzione copernicana" che fa crollare il sistema geocentrico ereditato dai Greci e indiscusso nel Medio Evo. Si puó affermare che il De revolutionibus del 1543 segna la demarcazione tra l'etá media e l'epoca moderna. A quel tempo la religione non poteva sentirsi minacciata da Copernico, anche se certi testi biblici sembravano non coincidere e spesso contro Copernico si indicava in Giosué(10,12-13): "IN quel tempo...Giosué parló al Signore, esprimendosi cosí alla presenza d'Israele: <O sole, fermati su Gabaon e tu, o luna, nella valle di Aialon> E il sole si fermó e la luna resistette....il sole rimase fermo in mezzo al cielo e non s'affrettó a tramontare quasi tutto il giorno".
Com'era possibile che Dio fermasse il Sole, se questo era immobile, come diceva Copernico? e il passo di Gobbe:"(Dio) ordina al sole di non sorgere e mette i sigilli alle stelle"(9,7).
Copernico era cosciente dello scossone teologico delle sue idee. Ad esempio se la terra è solo un pianeta come gli altri, era possibile che altri pianeti fossero abitati. Dio doveva dunque rivelarsi e la stessa Incarnazione si sarebbe compiuta tra queste altre popolazioni? E se quegli uomini non discendevano da Adamo ed Eva, erano senza peccato originale? Era dunque necessario sottoporre la teologia a una revisione lacerante?. Egli diffidava di confidenze sulle sue scelte intellettuali, era molto riservato e non si atteggiava per nulla da rivoluzionario. Insomma non voleva essere eretico. Si puó parlare di "Rivoluzione Copernicana" come di una rivoluzione fatta da un tradizionalista in materia religiosa.
La sua idea che il sole é al centro immobile dell'Universo non é dovuto ad una ricerca scientifica, bensí a una convinzione metafisica: la mistica della luce e del sole, gia presente in certi discepoli di Platone. Il sole é un simbolo del divino, perché é piú bello e il piú luminoso degli astri doveva stare al centro.
l'esempio di questa concezione filosofica-teologica é presente nel primo libro del De revolutionibus:
" in mezzo a tutto questo, sta il sole. In effetti, in questo tempio splendido, chi osa mettere quest'astro in un luogo diverso, o migliore, di quello dove puó illuminare tutto nello stesso tempo? Ora non a torto alcuni l'hanno chiamato pupilla del mondo, altro spirito, altri governatore...Cosí il sole, assiso sul trono regale, dirige realmente la carola della famiglia degli astri".
Anche nell'elaborazione matematica XCopernico si convince da notivazioni metafisiche della tradizione platonica.