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Discussione: Cronache dalla Diocesi di Padova

  1. #21
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    Padova: è morto mons. Pasini. Ha guidato la Caritas Italiana

    E' morto questa mattina a Padova mons. Giuseppe Pasini. Si è spento all’Opera Immacolata Concezione della Mandria all'età di 82 anni, dove risiedeva da qualche tempo ed era amorevolmente seguito dal personale e da moltissime persone che costantemente lo visitavano, preti, laici e la “famiglia” della Fondazione Zancan.

    La telefonata di Papa Francesco
    Lo scorso 3 marzo mons. Pasini aveva ricevuto la telefonata di Papa Francesco e due giorni dopo ne aveva parlato, seppur a fatica, esprimendo tutta la sua gioia per questo “evento” così importante. “La diocesi tutta, il vescovo Antonio Mattiazzo e i presbiteri - si legge in una nota ripresa dall'agenzia Sir - esprimono profondo cordoglio per la perdita di un uomo e di un presbitero, che tanto ha dato alla Chiesa ma c’è anche tanta riconoscenza per aver condiviso un dono che il Signore ha alimentato dando voce ai poveri e ai bisogni degli ultimi”.

    E' stato alla guida della Caritas per 10 anni

    La Caritas Italiana in una nota “ringrazia il Signore per il dono di un testimone di fede limpido e coerente fino all’ultimo giorno come don Giuseppe Pasini, apostolo di una carità aperta a tutti ma preferenziale verso i poveri, sempre impegnata a promuovere la giustizia e a liberare i poveri dalla dipendenza altrui”. La Caritas italiana ricorda che il sacerdote padovano per 24 anni ha operato in modo significativo all’interno di Caritas Italiana, che ha diretto dal 1986 al 1996, accompagnandone e orientandone il cammino fin dal suo primo avvio, accanto a mons. Giovanni Nervo, e nei decenni successivi.

    Le esequie martedì prossimo nella cattedrale di Padova
    Mons. Pasini, aveva seguito i passi di mons. Nervo, prima alla direzione di Caritas Italiana, per due mandati, e poi alla presidenza della Fondazione Emanuela Zancan onlus. “Un cammino così profondamene condiviso, quello di mons. Nervo e di mons. Pasini - afferma la diocesi di Padova -, da vederli accomunati anche dal ritorno alla Casa del Padre: il 21 marzo 2013, esattamente due anni fa, anche mons. Nervo lasciava questa terra”. Le esequie, presiedute dal vescovo Antonio Mattiazzo, saranno celebrate martedì 24 marzo alle ore 10 nella cattedrale di Padova. (R.P.)


    fonte: Radio Vaticana
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  2. #22
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    Nuovo Vescovo di Padova

    L'annuncio alle 12: don Claudio Cipolla è il nuovo vescovo di Padova Alle 12 è caduto il segreto pontificio: le campane del Duomo hanno suonato a festa. Il vicario per la Pastorale di Mantova è la scelta a sorpresa di papa Francesco.
    PADOVA. Le campane a festa hanno suonato alle 12.15, in contemporanea a Padova e a Mantova. I rintocchi, quelli della basilica di Santa Maria Assunta di piazza Duomo e della cattedrale di San Pietro apostolo – chiesa madre della Diocesi di Mantova –, hano segnato lo scioglimento del segreto pontificio e la Chiesa padovana conoscerà il nome del nuovo vescovo. E un po’ come accadde il 5 luglio di 26 anni fa la guida della Chiesa padovana sarà affidata a un outsider. Lo era, allora, il giovane nunzio apostolico Antonio Mattiazzo lo è monsignor Claudio Cipolla, attuale vicario episcopale per la Pastorale della Diocesi di Mantova.
    Sarà il sessantenne mantovano, nato a Goito, a raccogliere la lunga eredità di Mattiazzo che, come annunciato in occasione della festa di San Gregorio Barbarigo, andrà come semplice missionario nella prefettura apostolica di Robe in Etiopia. Cipolla diventerà quindi il 123esimo vescovo di Padova per volere di papa Francesco che, così come fece Wojtyla nel 1989, si è orientato per una scelta di vera e propria rottura indicando Cipolla, un “semplice” parroco che dovrà essere ordinato vescovo prima di prendere la guida della Chiesa padovana. Il futuro presule proviene dal mondo dell’Azione Cattolica ed è stato ordinato a Mantova il 24 maggio del 1980. Già parroco della chiesa di Sant’Antonio di Porto Mantovano, è stato membro del consiglio pastorale della Diocesi di Mantova dal 2010 al 2014 e della commissione per la formazione permanente del clero. Siede, formalmente almeno fino alle 12 di oggi, nel ratione officii del consiglio presbiterale, nel collegio dei consultori e il primo settembre del 2014 è stato nominato vicario episcopale per la Pastorale della Diocesi di Mantova. Nel 2011 è stato insignito del titolo di Cappellano d’Onore di Sua Santità. Inoltre dal 1990 al febbraio 2009 è stato direttore della Caritas di Mantova.
    Il vescovo parla del suo successore: "La sua esperienza nella Caritas rivela molto della sua personalità" Una scelta in controtendenza, come detto, che porta al Vescovado un presule esterno alle attuali vicende curiali, in grado di intraprendere un nuovo percorso di opere e di carità e poco conosciuto negli ambienti vicini alla Santa Sede.
    La storia, a 26 anni di distanza, si ripete. Allora da una parte c’era l’episcopato triveneto, guidato dal cardinale Marco Cè e dall’arcivescovo di Udine Alfredo Battisti (di origini padovane), che avevano puntato sull’allora vescovo di Vittorio Veneto, Eugenio Ravignani. Dall’altra c’erano i nuovi vertici della Cei, in particolare l’allora segretario generale Camillo Ruini, che preferivano una nomina più “wojtyliana” anche per quanto riguarda l’apertura ai nuovi movimenti e aggregazioni laicali: un profilo che rispondeva all’allora vescovo di Chioggia, Sennen Corrà. Vista l’impasse, dalla Sante Sede iniziarono a cercare un outsider. Si parlò di una candidatura di padre Raniero Cantalamessa, ma poi le autorità vaticane individuarono il giovane nunzio apostolico Antonio Mattiazzo, originario della Diocesi di Padova, da pochi anni rappresentante pontificio in Costa d’Avorio, Burkina Faso e Niger. Papa Wojtyla lo scelse a sorpresa.
    La sorpresa è destinata ad accompagnare anche la nomina di monsignor Cipolla. Dopo che nel maggio del 2014 Mattiazzo ha reso noto all’arcivescovo Adriano Bernardini, nunzio apostolico rappresentante del Papa in Italia, di voler concludere il suo mandato il 18 giugno 2015 (festa di San Gregorio Barbarigo), ha preso avvio l’iter che ha portato il nunzio apostolico ad avviare le consultazioni previste per la nomina del nuovo vescovo. Un giro d’orizzonte nel corso del quale sono stati sentiti i vescovi della regione, esponenti del clero diocesano e anche alcuni laici. Successivamente, così come ebbe modo di ricordare lo stesso Mattiazzo, è stata presentata alla Congregazione dei vescovi una terna di nomi. «A conclusione di questo iter sarà il Santo Padre a decidere il nome del vescovo». Diversi i nomi che hanno animato il toto-vescovo. Da ultimo quello di Carlo Roberto Maria Redaelli, vescovo di Gorizia, emerso, secondo indiscrezioni, dopo il rifiuto arrivato da monsignor Giampaolo Crepaldi, vescovo di Trieste. Ma nell’ambito delle giro di consultazioni sono trapelati anche i nomi del vescovo di Udine, Andrea Bruno Mazzocato, di Giampiero Gloder (presidente della Pontificia Accademia Ecclesiastica e vice camerlengo della Camera Apostolica) e poi ancora di Andrea Toniolo (responsabile del Servizio nazionale per gli studi superiori di Teologia e di Scienze religiose della Cei) e di monsignor Livio Melina, preside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II. Alla fine papa Francesco ha scelto don Claudio Cipolla.

    fonte: Il Mattino di Padova
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  3. #23
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    Il vescovo eletto Claudio ci scrive

    Sorelle e fratelli carissimi,

    il Santo Padre Francesco, imprevedibilmente come sempre, ha scelto di inviarmi da voi come Vescovo. Penso si sia attenuto alla sua sensibilità di scegliere gli ultimi. Vengo tra voi con la
    consapevolezza di non essere all’altezza del Ministero episcopale e di una Diocesi bella e grande come quella di Padova. Spero che questo sentimento umano di preoccupazione, che immagino comprendiate, possa trasformarsi in umiltà cristiana, in invocazione di sostegno ed aiuto rivolto a Dio e a ciascuno di voi.
    Mi stanno accompagnando le parole di Gesù che dalla Croce dice: “Donna, ecco tuo Figlio”.
    Accoglietemi come un figlio che vi viene consegnato da Gesù. So che il Signore mi vuole bene e si preoccupa per me. E per questo mi affida alla Chiesa di Padova, come un figlio a una Madre. Vi prego di accogliermi nella vostra vita, nella vostra gloriosa storia, nella comunione dei vostri santi.
    Busso alla vostra porta da povero: non ho pretese.
    E al discepolo Gesù dice: “Ecco tua Madre!”. Invoco dal Signore la capacità di rispettare tutti e di servirvi nelle vostre necessità. Sarò Vescovo per la vostra crescita spirituale, per servire la vostra gioia, per dare armonia ai vostri carismi.
    Il Vangelo dice: “Da quel momento la prese nella sua casa”. Discepolo e madre vivono insieme, nella stessa casa e diventano un “noi”: pranzano, si affaticano, gioiscono e piangono insieme: faremo così anche noi! Ascolteremo insieme il Vangelo e i poveri, ci aiuteremo reciprocamente, con generosità; serviremo insieme la gente che abita accanto a noi, spesso troppo affaticata;
    collaboreremo onestamente con le istituzioni sociali e civili e con tutti gli uomini e le donne che cercano il bene, l’amicizia, la giustizia e la pace. Insieme: cammineremo insieme!
    Sarà mio compito di Vescovo essere attento a chi ha il passo più debole e a non dimenticare gli ultimi, come ci insegna Gesù nel Vangelo e come ci testimonia Papa Francesco.
    Un abbraccio, sincero, affettuoso, colmo di speranza a tutti i parroci e a tutti i presbiteri e diaconi della diocesi: con loro soprattutto voglio abitare perché conosco bene la bellezza della vocazione pastorale, ma conosco anche le fatiche della quotidianità. Spero di poter sostenere, con vera dedizione paterna, il nostro seminario.
    Un saluto alle persone di vita consacrata che, con la preghiera e con la testimonianza di una vita totalmente ed esclusivamente dedicata a Dio, richiamano ognuno di noi alla radicalità della
    vocazione battesimale e il primato del Regno dei cieli.
    Carissimi sorelle e fratelli nel sacerdozio battesimale, mi impegno ad essere tra voi come colui che dà coraggio, che rialza, che conduce da Gesù. E questo sarà il mio motto episcopale: “Coraggio, alzati, ti chiama”. E’ la misericordia di Gesù che sa percepire le grida dei poveri. Io mi riconosco, al vostro fianco, nei discepoli che hanno il compito di portare la misericordia di Gesù al cieco, seduto lungo la strada a mendicare e di portare Bartimeo all’incontro liberante con Gesù.
    Esprimendogli la vostra riconoscenza domando in particolare la benedizione del Vescovo Antonio. Pregate fin da ora per me. Chiedete anche l’intercessione dei santi che imparerò a conoscere e a sentire come fratelli e che fanno parte della “nostra” Chiesa: Prosdocimo, Giustina, Gregorio Barbarigo, Pio X, Leopoldo, Antonio e tutti i Santi e Beati della Chiesa di Padova.
    Il Signore volga il suo sguardo su di noi, ci benedica e ci doni la sua pace.

    Don Claudio

    sabato 18 luglio 2015
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  4. #24
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    Ordinazione episcopale

    L’Ufficio comunicazioni sociali della Diocesi di Mantova ha reso noto che l’ordinazione episcopale di monsignor Claudio Cipolla, vescovo eletto di Padova, avverrà domenica 27 settembre 2015.
    La cerimonia solenne avrà luogo alle ore 16.30 nella basilica concattedrale di Sant’Andrea in Mantova.
    L’ingresso ufficiale di monsignor Cipolla in Diocesi a Padova, si apprende sempre dalla Diocesi di Mantova attraverso il suo sito internet, è previsto invece per il pomeriggio di domenica 18 ottobre 2015.

    L’orario della cerimonia padovana, alle quali si prevede vorranno assistere numerosissimi fedeli, non è ancora stato reso noto.
    Si apprende intanto che domani monsignor Claudio Cipolla sarà a Padova per una visita riservata nel corso della quale incontrerà i responsabili diocesani.
    Il nuovo vescovo di Padova è stato a lungo direttore della Caritas di Mantova e succede a monsignor Antonio Mattiazzo, per 26 anni al servizio della Diocesi di Padova.

    fonte Il Mattino di Padova 21 luglio 2015
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  5. #25
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    Il Collegio dei Consultori della Diocesi di Padova ha eletto Amministratore Diocesano il Rev. Mons. Onello Paolo Doni

    fonte: http://www.padovaoggi.it/cronaca/dio...o-cipolla.html
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  6. #26
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  7. #27
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    Donatello svelato

    "Donatello svelato", la mostra si chiude con oltre 22 mila visitatori

    Al museo diocesano successo per la grande mostra con i tre crocifissi attribuiti a Donatello. Il direttore del Museo Andrea Nante: "Numeri al di sopra delle aspettative"

    PADOVA. In quattro mesi – dal 27 marzo al 26 luglio 2015 – è stato continuo il flusso di visitatori italiani e stranieri ad ammirare i tre grandi crocifissi di Donatello esposti nel Salone dei Vescovi di Palazzo vescovile di Padova, sede espositiva del Museo Diocesano. La mostra “Donatello Svelato. Capolavori a confronto” è stata organizzata da Museo Diocesano, Ufficio diocesano Beni Culturali di Padova e Soprintendenza per i beni storici, artistici, ed etnoantropologici per le Province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso e ha registrato oltre 22 mila visitatori e numerosissimi visite di gruppo: in particolare 29 gruppi parrocchiali, 68 gruppi collegati ad associazioni, 78 gruppi organizzati e 40 scolaresche.

    «I visitatori sono stati oltre 22 mila – commenta soddisfatto il direttore del Museo Andrea Nante – numeri al di sopra delle nostre aspettative. Siamo molto soddisfatti perché le presenze sono state numerose ma anche perché per molti, soprattutto padovani, è stata una doppia esperienza: da un lato la possibilità di scoprire uno dei tesori conservati nella nostra città – il Crocifisso della chiesa di Santa Maria dei Servi in Padova, vero protagonista della mostra – dall’altro è stata un’occasione per visitare e scoprire il Palazzo vescovile, con il suo salone e il Museo Diocesano. Sono ancora molti infatti i padovani che non conoscono questo gioiello. Così è stato anche per i turisti stranieri in visita alla città di Padova».

    I tre grandi Crocifissi di Donatello – quello di Santa Croce a Firenze, quello della basilica di Sant’Antonio e quello della Chiesa dei Servi – sono ora ritornati “a casa”, ma averli presentanti insieme per la prima volta è stata un’esperienza importante anche per il Museo Diocesano e per l’Ufficio Beni culturali che nel 2013 avevano avviato un percorso sul tema con la mostra “L’uomo della croce”.

    «L’esposizione appena conclusa è stata la naturale conseguenza della mostra dedicata all’uomo della croce – prosegue Andrea Nante – e il riscontro positivo del pubblico di visitatori, che hanno lasciato commenti davvero emozionanti riferiti all’esperienza estetica e spirituale, ma anche di riconoscenza e gratitudine, ci dice di non chiudere la parentesi dei crocifissi, ma di proseguire. Un dato interessante che abbiamo registrato in questi due anni è stata l’attenzione che queste mostre hanno suscitato nelle comunità cristiane. Molte parrocchie si sono sentite stimolate a riscoprire i loro crocifissi e anche a pensare in modo adeguato e accompagnato eventuali percorsi di restauro».

    fonte Il Mattino di Padova 30 luglio 2015
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  8. #28
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    Colletta della diocesi di Padova post tornado in riviera del Brenta

    Colletta della diocesi di Padova post tornado in riviera del Brenta: raccolti 80mila euro
    Organizzata tra le parrocchie in favore delle popolazioni della riviera del Brenta colpite dal fortunale dell'8 luglio scorso, la Caritas sta valutando i criteri di destinazione e le modalità di aiuto.
    Sono circa 80mila euro i fondi finora raccolti attraverso la colletta straordinaria indetta dalla diocesi di Padova lo scorso 19 luglio in favore delle popolazioni della riviera del Brenta colpite dal tornado dell'8 luglio. Dati ancora parziali e destinati ad aumentare in quanto molte parrocchie stanno consegnando in questi giorni alla Caritas le somme frutto della generosità delle comunità cristiane.
    L'ASSEGNAZIONE. Nel frattempo si è attivata la macchina organizzativa per gestire l'emergenza e le modalità di aiuto. Nei giorni scorsi c'è stato un primo incontro che ha visto confrontarsi la Caritas di Padova e Venezia, il coordinatore emergenze delle Caritas del Nordest, i parroci delle comunità coinvolte per individuare - in linea con lo spirito Caritas e lo stile di una Chiesa che abita il territorio nel quotidiano e nei momenti più drammatici - i criteri e le modalità di aiuto. A seguire, Caritas Padova, venerdì 31 luglio, ha incontrato i parroci di Dolo, Sambruson e Cazzago e i sindaci di Dolo e Pianiga per iniziare a condividere i criteri di destinazione dei fondi raccolti dalla colletta diocesana e avviare un coordinamento per non disperdere le risorse e indirizzarle in maniera organica e secondo le necessità, anche alla luce delle molteplici e iniziative di solidarietà che si stanno attivando nel territorio.
    Fonte: Padovaoggi. 31 luglio 2015
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  9. #29
    CierRino L'avatar di nofear
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    ...

    ... messaggio da cancellare. grazie



  10. #30
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    La notizia della nomina del nuovo Vescovo era già stata pubblicata, come è giusto che fosse, il giorno stesso dell'annuncio, da parte del forumista Nikolaus.
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    (Mar. 13, 35)

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