
Originariamente Scritto da
VTR
Ma portandola all'estremo, un Vescovo, magari veramente pio ed umile e di provata fede, che decida di entrare nel CN deve anche lui iniziare dalla prima tappa?
Cioè, chi decide se tizio è umile o no e per questo deve iniziare dalla prima fase?
Non è, magari, che le tappe servono anche per individuare un certo "grado della fede" ed inserire al posto giusto quella persona?
Che ne sò, mi vien in mente su due piedi il card. Tonini. Uomo di vera fede e di umiltà profonda.
Se decidesse di entrare nel CN perchè dovrebbe iniziare dalla prima tappa dove si studiano le scritture e si prova l'umiltà?

Originariamente Scritto da
DINO
Tutti fanno le proprie lamentele.Scoprono molto presto che si trovano davanti all'alternativa seguente:o tutto questo<<macello>> crolla inevitabilmente,o la comunità deve essere costruita da Dio
Se il card. Tonini, grande uomo di fede e umile, dovesse entrare a far parte nel NC deve iniziare dalle catechesi iniziali.
Magari una persona come lui che non fa macelli come i propri fratelli di comunità, tuttavia la sua santità personale è un mezzo con la quale il Signore mostra algli altri membri della comunità i propri egosmi e aiuta maggiormente al conversione degli altri.
Da qui si vede che ognuno cammina nel Cammino Neocatecumenale con la propria storia, la propria vita in santità o nel combattimento ed i propri egoismi e peccati .
Quindi non si crea all'interno della comunità un elite, per così dire, di santi e di poveri che combattono con la quotidianità, ma pian piano si passa da portare i propri egoismi a portare i peccati altrui, da cadere spesso nelle trappole del demonio ad avere un maggior discernimento sui fatti concreti della propria vita attraverso la propria storia. Da avere fratelli che sanno macelli e sono mormoratori a togliersi le maschere di pernenismo e, pensa, arrivano ad aiuarti nella conversione magari riprendendoti in privato o pregando per te.
Quindi se il card. Ruini dovesse entrare nel Cammino Neocatecumenale sarebbe una grazia enorme per quella comunità che lo accoglie ma dovrebbe iniziare proprio da capo come dice il testo dello statuto approvato nel 2002.
Art. 5
[Destinatari]
§ 1. Il Neocatecumenato è uno strumento al servizio dei Vescovi per la riscoperta
dell’iniziazione cristiana degli adulti battezzati. Tra questi si possono distinguere:8
1°. coloro che si sono allontanati dalla Chiesa;
2°. coloro che non sono stati sufficientemente evangelizzati e catechizzati;
3°. coloro che desiderano approfondire e maturare la loro fede;
4°. coloro che provengono da confessioni cristiane non in piena comunione con la
Chiesa cattolica.
§ 2. I chierici e i religiosi che desiderano ravvivare il dono del Battesimo attraverso il Neocatecumenato,
e così anche meglio servirlo, lo percorrono nel rispetto della vocazione e del
carisma loro propri, e nell’adempimento dei compiti assegnati loro dal Vescovo diocesano o,
nel caso di religiosi, dal Superiore. 9 Per i religiosi inoltre si richiede il consenso del proprio
Superiore.