La spiegazione di queste tappe può essere data soltanto da qualcuno che le abbia fatte tutte o quasi. Io personalmente ho appena iniziato, di tappe ancora non se ne parla. Voglio solo dire una cosa: il Cammino Neocatecumenale è un cammino appunto, un percorso, e come tutti i percorsi va fatto dall'inizio. Questo vale anche per gli uomini ordinati, altrimenti dovremmo dire che è inutile che il Papa faccia gli esercizi spirituali tanto è assistito dallo Spirito Santo. È vero che il percorso è un po' macchinoso, che ci sono le verifiche, che poi si crea il paradosso che un laico verifica un sacerdote, ma direi di non attaccarsi a queste minuzie. Bisogna prendere il Cammino per quello che è, un percorso spirituale di riscoperta del Battesimo, non è che se uno non lo completa o non supera le verifiche non è un bravo cristiano, ci mancherebbe; le verifiche servono per evitare che persone che non conoscono neanche la differenza tra Antico e Nuovo Testamento affrontino argomenti spirituali complessi (e su questo forum vediamo ogni giorno come l'ignoranza delle Scritture e del Magistero impedisca spesso, di fatto, di maturare nella fede), non sono valutazioni della "fede" di una persona. Poi che ci sia un po' di prosopopea nei catechisti pazienza; non vale la pena rinunciare a questo bellissimo approfondimento della Bibbia e dei fondamenti della nostra fede per tale motivo, anzi è un ottimo esercizio per la pazienza, la misericordia e l'ubbidienza.
La "tappa", non so se così si può chiamare, che sto facendo io consiste in questo: ci hanno dato un elenco di 300 temi biblici (per es. l'acqua, la roccia...), da svolgere nell'ordine; ogni settimana alcuni di noi, a turno, si riuniscono, leggono la spiegazione del tema da un dizionario teologico, leggono le citazioni bibliche contenute nel dizionario e ne scelgono quattro che verranno lette durante la Celebrazione della Parola (settimanale). A parte il beneficio a livello di conoscenza scritturale, ognuno deve comunque sforzarsi di approfondire l'argomento perché ogni brano deve essere preceduto da una breve presentazione (che non è una spiegazione teologica, ma solo una introduzione al passo, tenendo conto che spesso sia chi parla sia gli astanti sono completamente digiuni di Bibbia); all'inizio della celebrazione comunque uno del gruppo deve presentare l'argomento (noi la chiamiamo "ammonizione ambientale").
Antonella
Personalmente ritengo che il metodo della prima fase (quella iniziale) possa andare bene per i lontani, per quelli che credono di aver perso la fede, per il risveglio e la consapevolezza del proprio battesimo.
Ciò serve senza dubbio a far riavvicinare, ma per coloro che sono in una fase avanzata, ritengo che il metodo sia errato, almeno per la mia spiritualità.
Non si può mettere assieme chi non ha mai sentito parlare di Gesù con chi, invece, "pratica" anche se a livelli minimi (per non parlare di catechisti o di operatori pastorali in genere).
Mia moglie dice sempre che chi già opera in un certo modo ed ha fatto esperienza della Parrocchia difficilmente sceglie un gruppo o un movimento "radicale" stile NC o Rinnovamento.
La maggior parte di chi aderisce ad un gruppo del genere proviene da esperienza extra comunitarie.
In un certo senso posso capire la "logica" del fare iniziare tutti allo stesso punto. Qui nella mia diocesi abbiamo una situazione simile per il cammino di preparazione al diaconato permanente. Ci sono persone molto preparate, e persone che non hanno nemmeno fatto l'Universita`... persone che hanno letto praticamente tutti i documenti del Magistero sul diaconato dal Concilio in poi, e persone che non ne hanno letto neanche uno. Eppure, iniziano tutti da zero e tutti insieme. La logica e` quella di creare un "gruppo" di persone che si sostengano a vicenda: e` chiaro che i piu` avanzati possono aiutare i meno avanzati con la loro conoscenza, ma e` anche vero che i meno avanzati possono aiutare i piu` avanzati in tante cose.
Capitolo IElementi fondamentali del NeocatecumenatoArt. 5[Destinatari]§ 1. Il Neocatecumenato è uno strumento al servizio dei Vescovi per la riscoperta
dell’iniziazione cristiana degli adulti battezzati. Tra questi si possono distinguere:8
1°. coloro che si sono allontanati dalla Chiesa;
2°. coloro che non sono stati sufficientemente evangelizzati e catechizzati;
3°. coloro che desiderano approfondire e maturare la loro fede;
4°. coloro che provengono da confessioni cristiane non in piena comunione con la
Chiesa cattolica.
§ 2. I chierici e i religiosi che desiderano ravvivare il dono del Battesimo attraverso il Neocatecumenato,
e così anche meglio servirlo, lo percorrono nel rispetto della vocazione e del
carisma loro propri, e nell’adempimento dei compiti assegnati loro dal Vescovo diocesano o,
nel caso di religiosi, dal Superiore.9 Per i religiosi inoltre si richiede il consenso del proprio
Superiore.
Art
Mi sembra che l'art 5 dello statuto dica chiaramente a chi è indirizzato il cammino,i vescovi sono esclusi, i chierici e religiosi,solo se lo desiderano,inoltre ci vuole il consenso del vescovo o del superiore.Quindi per sgomberare il terreno ,che il Card Tonini ad esempio non deve fare il cammino , essendo lui il responsabile nella sua diocesi.
Allora c'è qualche incongruenza con quanto asserisce Claudio che invece sostiene che il "card. Tonini", qualora aderisse, dovrebbe iniziare il cammino dalla base.
Anche a me suonava strano.
Tutti i vescovi che aderiscono al Cammino non credo abbiano inziato dalla base.
Hanno aderito e basta, mi pare!
Hai capito bene ,nulla osta qualora un vescovo decidesse di iniziare il cammino come un comune mortale ,sarebbe una sua
libera scelta ,ma la presenza di un vescovo ,seduto accanto ai fratelli metterebbe in imbarazzo tutta la comunità ,non per cosa ,semplicemente per la missione che egli svolge cioè quella di pastore.Giustamente per coloro che sono ordinati è diverso.Io ho un fratello di comunità che si trova in America ed è parroco,lui quando ci sono i passaggi viene in sicilia con noi fa il passaggio di tappa, e poi va a svolgere la sua missione.Quindi come vedi non segue il cammino passo passo.
Una risposta per VTR. Il vero umile non avrà nessuna difficoltà a mettersi alla pari, o anche stto, di tutti gli altri. E non è affatto detto che operatori parrocchiali & C. debbano esimersi dal ravvivare e/o riscoprire la loro fede. Per esperienza ho visto tante di queste ottime persone trovarsi in crisi davanti a scelte esistenziali della loro vita, là dove si verifica la solidità della propria fede. La fede non è soltanto un insieme di verità da credere, ne tantomeno un fascio di attività pastorali esercitate. La fede la si esercita anche nelle scelte quotidiane. E non è perché sei catechista in parrocchia (o nel CN) che la tua fede è a tutta prova.