
Originariamente Scritto da
FrancescoVeritas
Amen.

L'importante è l'azione dello Spirito, che apre le strade e sconvolge i nostri schemi.
Gesù non fece le abluzioni prima di mangiare, e questo per i farisei molto formalisti era inconcepibile.
Ma c'è un rischio in tutti noi, di rimpicciolire la legge, di renderla qualcosa di abbordabile: basta seguire alla perfezione tutte le rubriche, basta fare tutto alla perfezione e guaisequalcosaèstranoancheselecito, per sentirsi apposto: filtrare il moscerino, e però ingoiare il cammello.
Perchè in genere chi vive così è pieno di giudizio verso gli altri. Si sta sempre a guardare a quello che fanno gli altri, quello che dicono, quello che pensano, illudendosi spesso di " entrargli " dentro.
Tutto questo non è buono per la vita spirituale, e nella Chiesa è distruttivo.
Ad ogni modo, per i canti, io credo che la Chiesa non escluda tutto ciò che non rientri nelle precedentemente, e opportunatamente, citate condizioni. Credo che in questo tempo storico si stia cercando una forma di linguaggio anche nel canto liturgico, alcune volte con esiti positivi, altre assolutamente negativi (aldilà dei gusti musicali), e che l'importante è soprattutto la fede e lo Spirito, ciò che passa attraverso i canti, per cui forse in futuro il magistero su questo punto si esprimerà. Non è la stessa situazione di 60 anni fa, mi pare ovvio.
Un pregio dei canti del cammino è che la melodia, l'espressività, molto si adatta al tipo di salmo, se penitenziale, di ringraziamento, di gioia, ecc.., almeno questo spesso.