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Discussione: Il Cammino Neocatecumenale

  1. #1
    VTR
    visitatore

    Il Cammino Neocatecumenale

    Direi agli addetti ai lavori (ossia gli aderenti al CN) di spiegare in questo thread le varie tappe del cammino:
    1. Shemà
    2. 1° Passaggio
    3. 2° Passaggio
    4. Preghiera
    5. Tradizio
    6. Reddizio
    7. Padre Nostro
    8. Elezione
    9. Fine
    Prego tutti, ovviamente, di mantenersi sull'argomento e non fare polemiche.
    Chi non è interessato alla discussione può benissimo astenersi dall'aprire questa finestra.

  2. #2
    Taita
    visitatore
    Rifaccio la domanda: che legame c'è, se c'è, con la prassi mistagogica della chiesa sub-apostolica?

  3. #3
    Iscritto L'avatar di Napilico
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    orbe terracqueo
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    Perchè le 9 tappe si chiamano proprio così? A cosa è dovuta la loro denominazione?

  4. #4
    VTR
    visitatore
    Citazione Originariamente Scritto da Napilico Visualizza Messaggio
    Perchè le 8 tappe si chiamano proprio così?
    In privato mi hanno corretto dicendo che esiste una prima tappa (la 0) dello shemà!
    Quindi le tappe sono 9.
    Sappiamo già una cosa in più!

  5. #5
    Iscritto L'avatar di Napilico
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    orbe terracqueo
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    Bene, ho corretto

  6. #6
    °Claudio
    visitatore
    L'ordine corretto delle tappe del Cammino Neocatecumenale è il seguente:
    1-Fine catechesi iniziali
    2-1° Passaggio
    3-Shemà
    4-2° Passaggio
    5-Preghiera
    6-Tradizio
    7-Reddizio
    8-Padre Nostro
    9-Elezione
    10-Rinnovo promesse battesimali alias Fine

  7. #7
    Iscritto L'avatar di Napilico
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    Ma Tradizio e Reddizio si scrivono proprio così? Non dovrebbe essere Traditio e Redditio, alla maniera latina?

  8. #8
    VTR
    visitatore
    Dunque, si attendono con ansia le spiegazioni delle varie tappe: aspetti catechetici, teologici, ecclesiologici, etc....

    La prima domanda sorge spontanea: se il cammino è riservato ai neo-catecumeni (ossia, da quello che ho capito, il cammino serve a rispolverare il battesimo assopito), chi è già in cammino nella normalità dell'esperienza ecclesiale (catechista, ministrante, ministro istituito, ministro ordinato, etc.), può entrare a far parte dei NC e se è si, deve iniziare dalla prima tappa?

  9. #9
    Veterano di CR L'avatar di DINO
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    STATUTO
    DEL
    CAMMINO NEOCATECUMENALE
    Titolo I
    Natura e attuazione del Cammino Neocatecumenale
    Art. 1
    [Natura del Cammino Neocatecumenale]
    § 1. La natura del Cammino Neocatecumenale viene definita da S.S. Giovanni Paolo II
    quando scrive: «Riconosco il Cammino Neocatecumenale come un itinerario di formazione
    cattolica, valida per la società e per i tempi odierni».1
    § 2. Il Cammino Neocatecumenale è al servizio dei Vescovi come una modalità di attuazione
    diocesana dell’iniziazione cristiana e dell’educazione permanente della fede, secondo le
    indicazioni del Concilio Vaticano II2 e del Magistero della Chiesa.3
    § 3. Il Cammino Neocatecumenale consta di un insieme di beni spirituali
    ---------------------------------------------------------------------------
    Capitolo IV
    L’itinerario neocatecumenale: fasi, tappe e passaggi
    Art. 19
    [1ª fase: precatecumenato post-battesimale]
    § 1. La prima fase del Neocatecumenato è il precatecumenato post-battesimale, che è un
    tempo di kenosi78 per imparare a camminare nell’umiltà.79 Essa è divisa in due tappe:
    1ª. Nella prima tappa, che va dalle catechesi iniziali fino al primo scrutinio di passaggio
    al catecumenato post-battesimale, e che dura circa due anni, i neocatecumeni imparano il
    linguaggio biblico, celebrando settimanalmente la Parola di Dio, con temi semplici che percorrono
    tutta la Scrittura, come: acqua, roccia, agnello, ecc. La Parola di Dio, l’Eucaristia e
    la comunità aiutano gradualmente i neocatecumeni a svuotarsi dei falsi concetti di sé e di Dio
    ed a scendere alla loro realtà di peccatori, bisognosi di conversione, riscoprendo la gratuità
    dell’amore di Cristo, che li perdona e li ama.
    Nella celebrazione conclusiva del primo scrutinio di passaggio al catecumenato
    post-battesimale, dopo l’iscrizione del nome, chiedono alla Chiesa di essere aiutati a maturare
    nella fede per compiere le opere di vita eterna,80 e ricevono il segno della croce gloriosa di
    Cristo, che illumina il ruolo salvifico che ha la croce nella vita di ciascuno.
    2ª. Nella seconda tappa, di analoga durata, i neocatecumeni celebrano le grandi tappe
    della storia della salvezza: Abramo, Esodo, Deserto, Terra promessa, ecc., e viene dato loro
    un tempo perché provino a se stessi la sincerità dell’intenzione di seguire Gesù Cristo,81 alla
    luce della sua Parola: «Non potete servire a Dio e al denaro» (Mt 6,24).
    Nella celebrazione conclusiva del secondo scrutinio di passaggio al catecumenato
    post-battesimale, rinnovano davanti alla Chiesa la rinuncia al demonio e manifestano la volontà
    di servire solo Dio. In seguito studiano e celebrano le principali figure bibliche: Adamo,
    Eva, Caino, Abele, Noè, ecc., alla luce di Cristo.
    § 2. Gli scrutini aiutano i neocatecumeni nel loro cammino di conversione, nel rispetto della
    coscienza e del foro interno, secondo la normativa canonica,82 l’OICA e il Direttorio catechetico
    del Cammino Neocatecumenale.
    78 Cfr. Fil 2,7.
    79 Cfr. Mi 6,8.
    80 Cfr. 1 Gv 3,14-15; Ef 2,10.
    81 Cfr. Lc 14,25-33.
    82 Cfr. cann. 220 C.I.C. e 23 C.C.E.O.
    STATUTO DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE – 29 Giugno 2002
    www.camminoneocatecumenale.it
    15
    Art. 20
    [2ª fase: catecumenato post-battesimale]
    La seconda fase del Neocatecumenato è il catecumenato post-battesimale, che è un tempo83
    di combattimento spirituale per acquistare la semplicità interiore dell’uomo nuovo che
    ama Dio come unico Signore, con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le forze e il prossimo
    come se stesso.84 Sostenuti dalla Parola di Dio, dall’Eucaristia e dalla comunità, i neocatecumeni
    si addestrano nella lotta contro le tentazioni del demonio: la ricerca di sicurezze, lo
    scandalo della Croce e la seduzione degli idoli del mondo.85 La Chiesa viene in aiuto ai neocatecumeni
    consegnando loro le armi necessarie, in tre tappe:
    1ª. «Il combattimento spirituale della vita nuova del cristiano è inseparabile dal combattimento
    della preghiera»86 che porta all’intimità con Dio. La Chiesa realizza una prima iniziazione
    dei neocatecumeni alla preghiera liturgica e personale, anche notturna,87 che culmina
    con le catechesi dei Vangeli sulla preghiera e con la celebrazione della consegna del libro della
    Liturgia delle Ore. Da allora essi iniziano il giorno con la preghiera individuale delle Lodi
    e dell’Ufficio delle Letture e imparano a fare un tempo di preghiera silenziosa e la preghiera
    del cuore.
    I neocatecumeni, scrutando i salmi in piccoli gruppi, sono iniziati alla pratica assidua
    della “lectio divina” o “scrutatio scripturæ”,88 «nella quale la Parola di Dio è letta e
    meditata per trasformarsi in preghiera».89 Infatti, «l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di
    Cristo».90
    2ª. La Chiesa consegna ai neocatecumeni il Credo (“Traditio Symboli”), «compendio
    della Scrittura e della fede»,91 e li invia a predicarlo, a due a due, per le case della parrocchia.
    Essi studiano e celebrano articolo per articolo il Simbolo apostolico e lo restituiscono alla
    Chiesa (“Redditio Symboli), confessando la loro fede e proclamando il Credo solennemente
    dinanzi ai fedeli, durante la Quaresima.
    3ª. La Chiesa realizza una seconda iniziazione dei neocatecumeni alla preghiera liturgica
    e contemplativa, che culmina con le catechesi sulla preghiera del Signore e con la celebrazione
    della consegna del Padre nostro”, «sintesi di tutto il Vangelo».92 Da allora, nelle
    ferie di Avvento e di Quaresima, essi cominciano a celebrare comunitariamente in parrocchia,
    prima di andare al lavoro, le Lodi e l’Ufficio delle Letture, con un tempo di preghiera contemplativa.
    I neocatecumeni sono iniziati a farsi piccoli93 e a vivere abbandonati filialmente
    alla paternità di Dio, protetti dalla maternità di Maria e della Chiesa, e nella fedeltà al Successore
    di Pietro e al Vescovo. A tal fine, prima della consegna del “Padre nostro”, i neocatecumeni
    fanno un pellegrinaggio ad un santuario mariano per accogliere la Vergine Maria come
    83 Cfr. OICA, 20: «La durata del tempo del catecumenato dipende dalla grazia di Dio e inoltre da varie circostanze…
    Nulla quindi si può stabilire “a priori”».
    84 Cfr. Mc 12,30-31; Dt 6,4-5.
    85 Cfr. Mt 4,1-11.
    86 Catechismo della Chiesa Cattolica, 2725; cfr. CONGREGAZIONE PER LE CHIESE ORIENTALI, Istruzione per
    l’applicazione delle prescrizione liturgiche del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali (6-1-1996), nn. 95-99.
    87 Cfr. Institutio generalis de Liturgia Horarum, 10, 57-58, 72.
    88 Cfr. Gv 5,39.
    89 Catechismo della Chiesa Cattolica, 1177; cfr. PONTIFICIA COMMISSIONE BIBBLICA, L’interpretazione della Bibbia nella
    Chiesa, IV, C, 2.
    90 S. GIROLAMO, Comm. in Is., Prol; cfr. CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Cost. dogm. Dei Verbum, 25; Catechismo
    della Chiesa Cattolica, 133.
    91 CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 85.
    92 Ibidem; cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 2761.
    93 Cfr. Mt 18,4.
    STATUTO DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE – 29 Giugno 2002
    www.camminoneocatecumenale.it
    16
    madre,94 professano la fede sulla tomba di S. Pietro e fanno un atto di adesione al Santo Padre.
    In questa tappa i neocatecumeni studiano sistematicamente le singole petizioni del
    “Padre nostro” e temi sulla Vergine Maria: Madre della Chiesa, Nuova Eva, Arca
    dell’alleanza, Immagine del cristiano, ecc.
    Art. 21
    [3ª fase: riscoperta dell’elezione]
    § 1. La terza fase del Neocatecumenato è la riscoperta dell’elezione, «cardine di tutto
    il catecumenato».95 È un tempo di illuminazione in cui la Chiesa insegna ai neocatecumeni a
    camminare nella lode, «inondati dalla luce della fede»,96 cioè a discernere e compiere la volontà
    di Dio nella storia per fare della propria vita una liturgia di santità. Essi studiano e celebrano
    i singoli brani del Sermone della Montagna.
    § 2. Dopo aver mostrato con le opere che in essi si sta realizzando, pur nella debolezza,
    l’uomo nuovo descritto nel Sermone della Montagna, che, seguendo le orme di Gesù Cristo,
    97 non resiste al male e ama il nemico,98 i neocatecumeni rinnovano solennemente le promesse
    battesimali nella Veglia Pasquale, presieduta dal Vescovo. In questa liturgia essi indossano
    le vesti bianche in ricordo del loro battesimo.
    § 3. Poi, durante la cinquantina pasquale, celebrano ogni giorno l’eucaristia solennemente
    e fanno un pellegrinaggio in Terra Santa come segno delle nozze con il Signore, ripercorrendo
    i luoghi dove Cristo ha realizzato quanto loro hanno vissuto durante tutto l’itinerario
    neocatecumenale.
    § 4. Dopo l’elezione si conclude il neocatecumenato post-battesimale.


    Non avevo scritto la tappa cosiddetta dello schemà poichè non è veramente una tappa,bensì un passaggio intermedio,è il riconoscimento vitale da parte del candidato dell'unicità di Dio ,è il misuratore della conversione .Poichè nel primo scrutinio ,colui che presiedeva ha detto al candidato al catecumenato:<<Se vuoi raggiungere la vita eterna,amerai il Signore tuo Dio ,con tutto il tuo cuore ,con tutta la tua mente,con tutte le tue forze e il prossimo tuo come te stesso.

    Ho riportato ciò che è stato approvato nel2002

    Non c'è una tappa del rinnovo delle promesse battesimali,benzì le promesse sono comprese alla fine della tappa della elezione.
    Mi perdonino coloro che mi hanno fatto notare che hoscritto tradizio al posto di traditio etc non ci ho fatto caso , ho scritto come la pronunzia.

  10. #10
    princeps ecclesiae
    visitatore
    Citazione Originariamente Scritto da Cleto Visualizza Messaggio
    veramente nella grammatica italiana non si accenta ne il fa e ne il da è errato mettere l'acccento
    "Dà" si accenta ecome! Solo se è voce del verbo "essere", ovvio.
    Per il resto, cleto, vieni ad insegnare l'italiano e non conosci che pure il "né" chiede l'accento.

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