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Discussione: Beato PIO IX, Papa (13/05/1792 - 07/02/1878)

  1. #1
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    Beato PIO IX, Papa (13/05/1792 - 07/02/1878)

    Beato PIO IX
    (Giovanni Maria Mastai Ferretti)
    Papa



    (fonte: santiebeati.it)

    PROFILO BIOGRAFICO

    La famiglia Mastai è di antichissima e nobile stirpe, originaria di Crema nel 1300; un componente di questa famiglia, residente a Venezia, si spostò a Senigallia nel 1557 e sposò una senigalliese.

    Nel 1625 Giovanni Maria Mastai sposò la contessa Margherita Ferretti di Ancona, ereditandone i titoli, i beni e lo stemma che si aggiunse a quello Mastai. Fu una famiglia molto prolifica e religiosa; il trisavolo di Pio IX ebbe 19 figli, il bisnonno sei figli, il nonno Ercole sette. Giovanni Maria Mastai Ferretti (Pio IX) fu il nono figlio del Conte Girolamo e di Caterina Sollazzi e nacque a Senigallia il 13 maggio 1792, battezzato lo stesso giorno della nascita.

    Compì gli studi classici nel Collegio dei Nobili a Volterra, diretto dagli Scolopi, dal 1803 al 1808, studi sospesi per improvvisi attacchi epilettici, proprio quando sognava di seguire la carriera ecclesiastica.

    Dal 1814 fu ospite a Roma dello zio Mastai Ferretti Paolino, Canonico di S. Pietro e poté proseguire gli studi di Filosofia e di Teologia nel Collegio Romano.

    Nel 1815 si recò in pellegrinaggio a Loreto ed ottenne la grazia della guarigione dalla malattia.

    Per questo poté continuare i suoi studi e la preparazione intensa al presbiterato. Il 5 gennaio 1817 ricevette gli Ordini Minori, il 19 dicembre 1818 il Suddiaconato, il 7 marzo 1819 il Diaconato, il 10 aprile 1819 venne ordinato Sacerdote. L'11 aprile 1819 celebrò la prima Santa Messa nella chiesa di sant'Anna, annessa all'Ospizio Tata Giovanni, tra i ragazzi che furono il centro del suo apostolato giovanile fino al 1823.

    Dal luglio 1823 al giugno 1825 fu tra i membri componenti la Missione apostolica in Cile guidata dal Delegato Mons. Giovanni Muzi.

    Il 24 aprile 1827 fu nominato Arcivescovo di Spoleto a soli 35 anni; il 6 dicembre 1832 venne trasferito al Vescovado di Imola; il 14 dicembre 1840 ricevette la berretta Cardinalizia; il 16 giugno 1846, al quarto scrutinio, con voti 36 su 50 Cardinali presenti al Conclave, venne eletto Sommo Pontefice a soli 54 anni.

    Un mese dopo concesse l'amnistia (16 luglio 1846) per i reati politici.

    Dall'agosto 1846 al 14 marzo 1848 è l'epoca delle grandi riforme dello Stato Pontificio (Ministero liberale, libertà di stampa e agli ebrei, Guardia Civica, inizio delle ferrovie, Municipio di Roma, 14 marzo 1849 emissione dello Statuto).

    Con l'Allocuzione del 29 aprile 1848 contro la guerra all'Austria declina la stella politica del Mastai e incomincia la sua lunga Via Crucis.

    Il 15 novembre 1848 uccisione di Pellegrino Rossi; dal 24 novembre 1848 al 12 aprile 1850 esilio del Pontefice a Gaeta e quindi ritorno a Roma, ove riprese una illuminata restaurazione.

    L'8 dicembre 1854 definizione del dogma della Immacolata Concezione. Dal 4 maggio al 5 settembre 1857 viaggio-visita politico-pastorale di Pio IX nei suoi Stati.

    Nell'aprile del 1860 caddero le Legazioni, nel settembre la Marche e l'Umbria furono annesse al Regno d'Italia. Il 1° luglio 1861 viene pubblicato il primo numero dell'"Osservatore Romano". L'8 dicembre 1864 Enciclica "Quanta Cura" e il Sillabo; il 2 maggio 1868 approvazione della Gioventù Cattolica Italiana; l'8 dicembre 1869 apertura del Concilio Vaticano I che promulga due Costituzioni, la "Dei Filius" e la "Pastor Aeternus" del 18 luglio 1870 e la definizione del magistero infallibile del Pontefice Romano se parla "ex cathedra"; chiusura del Concilio per il precipitare degli eventi politici. Il 20 settembre 1870 presa di Roma e chiusura volontaria del Papa in Vaticano.

    L'8 dicembre 1870 Pio IX proclamò S. Giuseppe patrono della Chiesa universale. Il 16 giugno 1875 Consacrazione della Chiesa al Sacro Cuore di Gesù.

    Il 7 febbraio 1878 morte di Pio IX dopo 32 anni di Pontificato.

    Il 12 febbraio 1907 Pio X ordina l'introduzione della Causa di Beatificazione di Pio IX con i Processi Diocesani di Roma, Senigallia, Spoleto, Imola, Napoli.

    Nel 1954-1955 solenne apertura del Processo Apostolico di Beatificazione presso la Congregazione dei Santi.

    Il 6 luglio 1985 promulgazione del Decreto sulla eroicità delle virtù del Ven. Pio IX. Il 20 dicembre 1999 Decreto di riconoscimento del Miracolo attribuito a Pio IX.

    fonte: http://www.vatican.va/news_services/...ius-ix_it.html
    Ultima modifica di Vox Populi; 02-09-2010 alle 19:08
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  2. #2
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    Dall'Omelia di Papa Giovanni Paolo II per la Beatificazione di Pio IX (piazza San Pietro, 3 settembre 2000)

    (...)
    Ascoltando le parole dell'acclamazione al Vangelo: "Signore, guidaci sul retto cammino", il pensiero è andato spontaneamente alla vicenda umana e religiosa del Papa Pio IX, Giovanni Maria Mastai Ferretti. In mezzo agli eventi turbinosi del suo tempo, egli fu esempio di incondizionata adesione al deposito immutabile delle verità rivelate. Fedele in ogni circostanza agli impegni del suo ministero, seppe sempre dare il primato assoluto a Dio ed ai valori spirituali. Il suo lunghissimo pontificato non fu davvero facile ed egli dovette soffrire non poco nell'adempimento della sua missione al servizio del Vangelo. Fu molto amato, ma anche odiato e calunniato.

    Ma fu proprio in mezzo a questi contrasti che brillò più vivida la luce delle sue virtù: le prolungate tribolazioni temprarono la sua fiducia nella divina Provvidenza, del cui sovrano dominio sulle vicende umane egli mai dubitò. Da qui nasceva la profonda serenità di Pio IX, pur in mezzo alle incomprensioni ed agli attacchi di tante persone ostili. A chi gli era accanto amava dire: "Nelle cose umane bisogna contentarsi di fare il meglio che si può e nel resto abbandonarsi alla Provvidenza, la quale sanerà i difetti e le insufficienze dell'uomo".

    Sostenuto da questa interiore convinzione, egli indisse il Concilio Ecumenico Vaticano I, che chiarì con magisteriale autorità alcune questioni allora dibattute, confermando l'armonia tra fede e ragione. Nei momenti della prova, Pio IX trovò sostegno in Maria, di cui era molto devoto. Proclamando il dogma dell'Immacolata Concezione, ricordò a tutti che nelle tempeste dell'esistenza umana brilla nella Vergine la luce di Cristo, più forte del peccato e della morte.

    (...)

    fonte: http://www.vatican.va/holy_father/jo...cation_it.html
    Ultima modifica di Vox Populi; 02-09-2010 alle 19:11
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  3. #3
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    Post Pio IX a Gaeta

    vi posto un mio articolo... commenti ben accetti!!!!
    L'esilio di Pio IX durante la Repubblica romana: una fucina di pensiero e meditazione
    L'Immacolata nella fortezza di Gaeta


    di Francesco Guglietta
    Fu a Gaeta che Pio IX decise di iniziare l'iter che lo avrebbe portato a definire nel 1854 il dogma dell'Immacolata Concezione, una verità di fede confermata dalle apparizioni di Lourdes delle quali ricorre quest'anno il centocinquantesimo anniversario.
    La permanenza forzosa del beato Pio IX a Gaeta dopo i moti del 1848 che portarono alla proclamazione della Repubblica romana, è l'atto finale di uno dei momenti chiave della storia della Chiesa nell'età contemporanea. Proprio i primi tre anni del pontificato di Giovanni Maria Mastai Ferretti sono stati definiti da qualche studioso "il triennio centrale dell'Ottocento".
    In questo lasso di tempo, infatti, Pio IX perde progressivamente fiducia nei processi di "rivoluzione" in atto in Europa e prende le distanze dall'ambiente cattolico liberale, incominciando a intravedere nel movimento risorgimentale, come anche nella "modernità", una pericolosa insidia per la vita della Chiesa. Intraprende un cammino che lo porterà a diventare, per un pregiudizio eccessivamente severo, e in gran parte falso, l'emblema di una Chiesa chiusa al dialogo con il mondo moderno e tutta arroccata in una visione dogmatica della fede e della vita cristiana.
    Al termine di questi primi tre anni si colloca il periodo di permanenza a Gaeta che assume il tono di un momento decisivo, di una svolta importante e significativa. Qui si consuma, ad esempio, la presa di distanza da Antonio Rosmini che il Papa stimava profondamente. Proprio durante i nove mesi passati a Gaeta le cose cambiano. Per contro si registra l'ascesa inarrestabile del cardinale Giacomo Antonelli quale principale consigliere del Pontefice e addirittura la messa all'indice di due opere del roveretano. Un segno importante di un mutamento che segnerà tutta la storia dei rapporti tra Chiesa e società nella seconda metà dell'Ottocento fino agli inizi del Novecento e i cui effetti si sono fatti sentire fino a poco tempo fa.
    I nove mesi di permanenza di Pio IX a Gaeta hanno, dunque, una rilevanza storica notevole. Capire che cosa sia accaduto, quali siano stati gli eventi che hanno influito sulle scelte del Papa, quali idee lo abbiano influenzato in maniera determinante, è un campo di indagine ancora poco esplorato.
    Ma in attesa di attingere agli archivi conservati dalla diocesi di Gaeta, un particolare può già essere messo in evidenza.
    In questo momento si colloca l'iniziativa del Papa di proclamare un dogma mariano: quello dell'Immacolata Concezione. Qualcuno potrebbe pensare ad una distrazione religiosa dai problemi ecclesiali e politici dell'epoca, un allontanamento dal lavoro diplomatico, amministrativo e politico del Pontefice.
    Ma nella storia della Chiesa le iniziative di tipo religioso non sono meri apparati ornamentali di una sorta di "autentica" azione ecclesiale che si giocherebbe in realtà nella sfera politica e sociale. I problemi teologici, morali e spirituali della Chiesa sono il reale assillo dell'azione pastorale dei Pontefici, dei Vescovi anche come risposta alle questioni sociali, come contributo al cammino dell'umanità.
    L'importanza "strategica", poi, del periodo in cui questa iniziativa si compie sembrerebbe suggerire che per il Papa questa iniziativa sia essenziale.
    Perché?
    In maniera un po' romantica a Gaeta la tradizione orale narra che sia stata la preghiera prolungata di Pio IX davanti all'immagine dell'Immacolata Concezione di Scipione Pulzone conservata nella splendida Cappella d'Oro del complesso dell'Annunziata a convincerlo della bontà e della fondatezza del dogma mariano. Un'ipotesi suggestiva, ma poco supportata, finora, da una documentazione storica di convalida.
    Interessante, invece, appare un episodio raccontato da Louis Baunard. Narra di Pio IX che contemplando il mare agitato a Gaeta ascoltò e meditò le parole del cardinale Luigi Lambruschini: "Beatissimo Padre, Voi non potrete guarire il mondo che col proclamare il dogma dell'immacolata concezione. Solo questa definizione dogmatica potrà ristabilire il senso delle verità cristiane e ritrarre le intelligenze dalle vie del naturalismo in cui si smarriscono".
    E in effetti proprio la questione di fondo del naturalismo poteva essere una chiave di lettura sintetica agli occhi del Pontefice per comprendere lo smarrimento sociale e culturale dell'Europa del 1848. L'affermazione della Concezione Immacolata della Vergine poneva delle solide basi per affermare e consolidare la certezza di fede del primato della grazia e dell'opera della Provvidenza nella vita degli uomini.
    Ma c'è un altro elemento da considerare. Nel gruppo di "ecclesiastici eminenti per pietà e preparati nelle discipline teologiche" cui Pio IX affidò di esaminare la questione della proclamazione del dogma c'era anche Rosmini. Nel suo "Voto" egli distingue la certezza morale e teologica della verità dall'opportunità della proclamazione del dogma, ma soprattutto invita il Papa ad una consultazione generale dell'episcopato. E significativa è l'accoglienza riservata da Pio IX alle indicazioni dell'abate roveretano. Egli coglie il cuore dell'intuizione rosminiana, che non è di opposizione all'iniziativa del Papa, ma è quella di dare forza all'unità della Chiesa in un momento in cui essa è minacciata dagli interessi nazionali e da sollevazioni popolari.
    Si percepisce come il rapporto tra Papa Mastai e l'ambiente cattolico liberale sia stato di ascolto attento, ma anche di distanza. Con una certezza chiara: che il bene centrale su cui convergere fosse il bene della Chiesa e la sua libertà e unità. Proprio la considerazione rosminiana lo spingeva a fare della proclamazione del dogma un evento di unità di tutta la cattolicità che rischiava seriamente di dividersi e di frammentarsi dinanzi alle diverse posizioni degli Stati e delle ideologie nascenti.
    Possiamo partire proprio dal forte impulso dato da Pio IX alla proclamazione del dogma dell'Immacolata per comprendere la "fucina" di pensiero e di meditazione che ha coinciso con il periodo caietano. Una fase che ci permette di cogliere alcune chiavi di lettura del pontificato del beato Pio IX che si caratterizza per una chiarezza di rapporti con le nuove istanze culturali in Europa, anche accettando con esse la contrapposizione diretta, al fine di promuovere un processo di unità e di compattezza all'interno della Chiesa.
    (©L'Osservatore Romano - 13 febbraio 2008)

  4. #4
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    Il 3 settembre di dieci anni fa la beatificazione di Pio IX e di Giovanni XXIII

    Fede e ragione nel pontificato di Mastai Ferretti

    di Francesco M. Valiante




    Semplificazioni e luoghi comuni creano miti duri a morire, anche nella storia della Chiesa. È il caso di certi cliché applicati alla figura di Pio IX, il Pontefice del Sillabo e della questione romana, del dogma dell'Immacolata e del concilio Vaticano I, pastore di solida spiritualità ma anche uomo di governo, considerato ora liberale e riformatore, ora intransigente e antimoderno. Ma chi fu davvero Papa Mastai Ferretti? Monsignor Walter Brandmüller non ha dubbi: "Il suo - afferma - è stato un pontificato essenzialmente religioso e come tale va giudicato". Parziali e, dunque, inattendibili le interpretazioni ideologiche o i bilanci politici del pontificato di Pio IX. Che il prelato tedesco, professore di storia della Chiesa medievale e moderna all'università di Augusta (1970-1997) e presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche dal 1998 al 2009, invita a rileggere a partire da due aspetti sorprendentemente moderni e vicini alla sensibilità del suo attuale successore Benedetto XVI: l'apertura al dialogo tra fede e ragione, e l'attenzione alla dimensione soprannaturale della vita del cristiano. In questa intervista al nostro giornale monsignor Brandmüller ricorda la figura di Giovanni Maria Mastai Ferretti a dieci anni dalla beatificazione. E parla di un pontificato, il più lungo (1846-1878) della storia della Chiesa tra i successori di san Pietro, da rivalutare e approfondire "con gli occhi dello storico e del teologo". Non omettendo una tirata d'orecchie a chi accusa di oscurantismo le posizioni del Syllabus errorum del 1864, magari senza nemmeno averne letto il testo. "Io non conosco - sentenzia - nessuna affermazione del Sillabo che contraddica apertamente il concilio Vaticano II".

    Cominciamo dalle questioni politiche cruciali che Pio IX si trovò ad affrontare durante il pontificato: come leggere le sue scelte, in particolare di fronte al Risorgimento, alla rivoluzione del 1848 e alla questione dell'unificazione italiana?

    Più che cominciare, direi di chiudere subito questo discorso. Capisco la sensibilità di una certa storiografia verso queste tematiche, che tanta importanza hanno avuto per l'Italia. Ma nel giudicare un Papa noi ci muoviamo su un livello ben più alto, essenzialmente religioso. Per questo motivo non è possibile capire veramente Pio IX leggendo la sua persona e la sua azione in chiave politica, soprattutto italiana. Prescindiamo quindi da questa visione troppo riduttiva. In primo luogo, un Pontefice è maestro e pastore della Chiesa di Cristo. Ed è in questa prospettiva che si spiega l'atteggiamento di Mastai Ferretti, anche durante la prima guerra d'indipendenza italiana e nei confronti del movimento risorgimentale.

    E il mito del Papa liberale?

    Conviene accantonare queste semplificazioni che non sono in grado di ricostruire una personalità complessa e importante come quella di Pio IX. Che fu visto senza dubbio anche sotto questa luce, e non senza qualche ragione. Anche se erano eccessive, oltre che interessate, le manifestazioni di entusiasmo repubblicano suscitate dall'atteggiamento di apertura del futuro Pontefice negli anni del suo episcopato a Spoleto e poi a Imola.

    Non si può negare, tuttavia, che la sua azione abbia avuto una forte valenza politica in quel tumultuoso frangente storico.

    Certo, ma a prevalere nel Papa sono state sempre la dimensione autenticamente pastorale e le motivazioni religiose delle sue scelte. Sotto questo profilo, è davvero impressionante il suo magistero. Ed è ammirevole soprattutto la sensibilità con la quale egli reagisce alle correnti intellettuali che si andavano diffondendo. Siamo ad appena mezzo secolo dalla rivoluzione francese e i credenti si trovano a fare i conti con il suo insidioso retaggio. Ebbene, già nella prima enciclica, la Qui pluribus, del 1846, Papa Mastai affronta una questione fondamentale e perciò decisiva per il futuro del cattolicesimo: il rapporto tra fede e ragione.

    Tema oggi particolarmente caro a Benedetto XVI.

    Per l'appunto. Non dimentichiamo che Pio IX dedica alla questione una serie di documenti - dei quali di norma non si parla - allo scopo di difendere la verità cattolica dai due estremismi opposti: il razionalismo, che assolutizzava la ragione, e il cosiddetto tradizionalismo, che la sottovalutava. In quei testi il Pontefice mette in evidenza la necessità di coniugare fede e ragione in un insieme armonioso secondo la tradizione cattolica: una dottrina riproposta nel 1870 con la Dei filius del concilio Vaticano I. Non è difficile vedere i punti di contatto con Benedetto XVI, che fin dall'inizio del suo pontificato sta approfondendo questo tema proprio per rispondere alle sfide poste dal dibattito culturale e dai fermenti intellettuali della nostra epoca. In questa luce, non si può non ammirare la lungimiranza di Mastai Ferretti.

    Che però è passato alla storia come il Papa del Sillabo.

    Anche qui occorre sgombrare il campo dagli equivoci, generati soprattutto dall'ignoranza o dalla scarsa conoscenza dei testi. Il Sillabo di Pio IX denuncia tutte le forme ideologiche, politiche e sociali di violazione della fede cattolica e dei diritti della Chiesa: in sostanza, condanna quegli errori da cui sarebbero scaturite poi le grandi tragedie del Novecento. Non sono dunque fondate l'agitazione e l'ostilità di fronte a quel documento, spesso giudicato - allora e anche oggi - a priori, magari senza neanche averlo letto.

    Eppure viene generalmente considerato una condanna della libertà di pensiero e del progresso.

    Io non conosco nessuna affermazione del Sillabo che contraddica il concilio Vaticano II. La questione è un'altra. Si tratta di conoscere e di leggere correttamente un documento magisteriale: leggerlo, intendo, con gli occhi dello storico e del teologo. Ci sono regole precise, basate sulla più elementare logica, che vanno seguite per interpretare nella sua intenzione questo testo.

    Lo stesso discorso vale per il concilio Vaticano I, aperto nel 1869?

    Sicuramente. Basti considerare le due costituzioni dogmatiche approvate nel 1870: la Dei filius, dedicata appunto al rapporto tra fede e ragione, e la Pastor aeternus, sul primato e l'infallibilità del Romano Pontefice. A mio avviso la prima riveste un'importanza addirittura maggiore della seconda, perché in essa si affronta direttamente la questione delle ideologie e dei movimenti che inquietavano il panorama intellettuale ed esigevano una risposta anche sul piano teologico. Per il futuro della Chiesa questo era un passaggio fondamentale. D'altra parte, va anche detto che la Dei filius non ha potuto evitare la nascita del modernismo. Ma ritengo che ciò sia stato appunto favorito dalla mancata recezione dell'insegnamento di Pio IX da parte della teologia dell'epoca.

    Il pontificato di Mastai Ferretti ha dato un notevole impulso alla pietà e alla vita spirituale del popolo di Dio. Che cosa ha rappresentato in questo senso il dogma dell'Immacolata Concezione?

    Al di là del significato dottrinale di quella definizione - basata su una consultazione dell'episcopato a livello mondiale - va sottolineato appunto il suo valore spirituale. Essa dimostra soprattutto la grande sensibilità di Pio IX verso la realtà soprannaturale della fede, con particolare riguardo alla questione del peccato e della grazia. Un discorso che trovo di grande attualità, perché la medesima consapevolezza manca a moltissimi uomini del nostro tempo e agli stessi cristiani: non a caso questo è un altro dei temi che sta particolarmente a cuore a Benedetto XVI.

    In questa direzione va anche lo sforzo di rinnovamento e di promozione della vita consacrata intrapreso da Pio IX?

    Si tratta di un aspetto assolutamente singolare del suo pontificato. In 32 anni Papa Mastai Ferretti approvò canonicamente ben 160 ordini religiosi, molti dei quali femminili e missionari. Un dato sorprendente se si considera, oltretutto, che diverse comunità sono sorte proprio in Francia, dove la rivoluzione aveva lasciato intorno a sé terra bruciata. E questo conferma che buona parte della messe del pontificato di Pio IX è stata raccolta dopo la sua morte. Come continua oggi a venire raccolta.

    (©L'Osservatore Romano - 3 settembre 2010)
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  5. #5
    CierRino d'oro L'avatar di ITER PARA TUTUM
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    Dieci anni fa ero in Piazza San Pietro, ad assistere alla beatificazione.
    Mi auguro (e prego per questo) di poter essere un giorno di nuovo in Piazza San Pietro per la canonizzazione.

  6. #6
    Saggio del Forum L'avatar di lucpip
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    Posto in questa discussione, che forse non è adeguata, ma sinceramente non è ho trovata una migliore. Eventualmente spostate in altra.

    Facendo una ricerca in googlebook ho trovato un annuario pontificio del 1864, regnante Pio IX, in visione integrale e gratuita. Secondo me è molto interessante, soprattutto il calendario delle celebrazioni. Comunque il link è questo: http://books.google.it/books?id=-A4R...ed=0CEgQ6AEwBw
    Ogni giorno che passa è un giorno in meno - COMING SOON!

  7. #7
    Veterano di CR L'avatar di Lorenzo Perosi
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    Segnalo che è disponibile il trascritto della puntata di Correva l'anno, intitolata Pio IX: un interrogativo della Coscienza (di Antonia Pillosio), andata in onda sulle reti RAI.
    Si può scaricare gratuitamente cliccando qui oppure andando sul sito di Antonia Pillosio nella sezione Tv online (molto interessante anche la sezione documenti).

  8. #8
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    Spero di ricordare la canonizzazione di questo grande Pontefice!

  9. #9
    Partecipante a CR L'avatar di gionni
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    Citazione Originariamente Scritto da lucpip Visualizza Messaggio
    Posto in questa discussione, che forse non è adeguata, ma sinceramente non è ho trovata una migliore. Eventualmente spostate in altra.

    Facendo una ricerca in googlebook ho trovato un annuario pontificio del 1864, regnante Pio IX, in visione integrale e gratuita. Secondo me è molto interessante, soprattutto il calendario delle celebrazioni. Comunque il link è questo: http://books.google.it/books?id=-A4R...ed=0CEgQ6AEwBw
    Un link meraviglioso! Pio IX era davvero impegnato con tante celebrazioni in quel 1864!

  10. #10
    Vecchia guardia di CR
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    Qualcuno ha notizie sulla nuova urna per le reliquie del Beato Pio IX?
    Osservando queste foto dell'inizio di questo anno, vediamo una nuova disposizione delle reliquie del Beato Pontefice:


    Fonte: http://www.newliturgicalmovement.org...l#.U2bvHYE7um4



    Fonte: http://colegioheraldico.blogspot.com...to-pio-ix.html


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