IL concilio di Trento ha semplicemente riaffermato e sottolineato il canone usato da quasi 1000 anni dalla Chiesa.
Questo fu necessario a causa dei riformatori protestanti che eliminarono 7 libri dal vecchio testamento (i cosiddetti deutero-canonici).
Prima però bisognerebbe trovare un nuovo testo, come un nuovo vangelo o epistola che si possa storicamente collocare nel I secolo.Sarebbe possibile considerare il canone tridentino come metro di misura autorevole e immodificabile per poter autorizzare altri testi? Mi è sembrato che Benedetto XVI abbia in qualche modo testimoniato di non partecipare al diffuso disprezzo per gli apocrifi citandoli a conferma delle sue asserzioni
Poi bisognerebbe vedere l'autorità di questo testo. Se risale agli apostoli (o discepoli di questi) o no (il che è ancora più difficile da determinare).
Testi così però non ce ne sono e, molto probabilmente, nemmeno esistono.
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Gli apocrifi (non parlo qui dei falsi vangeli eretici come quello di Tommaso o Giuda) non sono disprezzati, ma nemmeno furono reputati di origine ispirata dai Padri della Chiesa. Se questi hanno ritenuto opportuno non aggiungerli al canone, penso che ci si possa fidare del loro giudizio.
Non solo: mentre esistono ben più di 30.000 copie dei vari scritti del NT (quasi 6.000 solo dei vangeli), che permette un ottimo studio comparativo di questi testi (il che aiuta anche nelle traduzioni) penso che i vangeli apocrifi non abbiano così molte copie... quindi dando anche un problema dal punto di vista della ricerca storica sulla loro affidabilità.