
Originariamente Scritto da
sedix
..... Poi perché lo Spirito Santo che opera nella Chiesa la sta guidando alla verità tutta intera, per cui nel tempo, nella misura in cui avviene una sempre maggior comprensione del significato del mistero eucaristico, si arriva anche a capire che un certo atteggiamento del corpo è più appropriato di un altro.
Sono d' accordo con questo che hai scritto. Infatti il rito romano nella forma ordinaria (e ovviamente anche nella forma straordinaria) è il frutto di una lunga evoluzione.

Originariamente Scritto da
anacleto
Non capisco il quid. Non ci comunichiamo oggi sempre nelle nostre chiese di rito romano (o ambrosiano) con pane azimo?
Si hai ragione. Ci si riferiva piuttosto alla forma.
dal XII secolo in poi prese la forma dell'ostia attuale
Poi ci sarebbe invece il problema che l' attuale Ordinamento Generale non prevede l' uso delle ostie piccole come "regola".
ORDINAMENTO GENERALE
DEL MESSALE ROMANO
321. La natura di segno esige che la materia della celebrazione eucaristica si presenti veramente come cibo. Conviene quindi che il pane eucaristico, sebbene azzimo e confezionato nella forma tradizionale, sia fatto in modo che il sacerdote nella Messa celebrata con il popolo possa spezzare davvero l'ostia in più parti e distribuirle almeno ad alcuni dei fedeli. Le ostie piccole non sono comunque affatto escluse, quando il numero dei comunicandi o altre ragioni pastorali lo esigano. Il gesto della frazione del pane, con cui l'Eucaristia veniva semplicemente designata nel tempo apostolico, manifesterà sempre più la forza e l'importanza del segno dell' unità di tutti in un unico pane e del segno della carità, per il fatto che un unico pane è distribuito tra i fratelli.
L' uso del pane azzimo sotto la forma dell' attuale piccola ostia, risale al XII secolo, e sembrerebbe una eccezione alla regola. Infatti l' Ordinamento Generale del Messale Romano prevede che il pane eucaristico deve presentarsi veramente come cibo ed essere "spezzato" per essere dato ai fedeli. Le ostie piccole non sono affatto escluse in alcune circostanze. Ad esempio quando il numero dei comunicandi o altre ragioni pastorali lo esigano.
Nelle Chiese Orientali il pane eucaristico possiede realmente le sembianze del cibo e viene dato ai fedeli "spezzato" dopo essere stato intinto nel vino.
Nel nostro caso, l' uso del pane azzimo nella forma delle ostie piccole, sembrerebbe una eccezione che è diventata regola.....perchè la regola è di fatto un altra. (spezzare in più parti e distribuirle almeno ad alcuni dei fedeli).
Per quanto riguarda "l' inginocchiarsi" posso confermare che prima del X secolo si rimaneva in piedi.
Anche gli ortodossi insegnano questo, perchè fa parte della storia e della tradizione.
Del resto troviamo già al canone XX del primo Concilio di Nicea (325 d.c.) questa chiara disposizione:
XX. Che non si debba, nei giorni di domenica e di Pentecoste, pregare in ginocchio.
Poiché vi sono alcuni che di domenica e nei giorni della Pentecoste si inginocchiano, per una completa uniformità è sembrato bene a questo santo sinodo che le preghiere a Dio si facciano in piedi.
Nella Chiesa Ortodossa ci si inginocchia in rare occasioni, e il loro "prostrarsi" non è altro che un segno della croce con inchino fino a toccare la mano per terra.
Ho partecipato ad una Divina Liturgia in una Chiesa Ortodossa ed è stato per me un pò faticoso rimanere dritto in piedi per così lungo tempo. Ad un certo punto mi sarei inginocchiato volentieri.
Ci tengo a precisare ancora, che a me piace pregare anche inginocchio, soprattutto nelle adorazioni Eucaristiche. In questa discussione si vuole solo illustrare come si svolgeva la messa antica antecedente il X secolo.